La Voce 70 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - marzo 2022

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Altro che "prepararsi all'economia di guerra"

Mettere fine alla partecipazione
del nostro paese alla guerra in corso
Rendere l'Italia ingovernabile da Draghi e dai vertici della Repubblica Pontificia

Porre fine alla partecipazione dell’Italia alla guerra in corso è l’azione più efficace che le masse popolari italiane possono fare a tutela dei propri particolari interessi e per porre fine o almeno ostacolare la continuazione della guerra e quindi venire in aiuto alle popolazioni colpite. Tutti i comunisti e i progressisti devono promuovere la mobilitazione delle masse popolari a questo scopo!

Nessun sacrificio per mandare armi al governo di Kiev! I media di regime riempiono le case di milioni di persone con immagini e notizie di città bombardate, di famiglie in fuga, di bambini e anziani disperati, di donne che partoriscono sotto le bombe. Noi non siamo in grado di dire se tutte o solo gran parte delle immagini e notizie sono frutto di manipolazione, intossicazione e diversione, come lo furono quelle diffuse dalle stesse agenzie per altre guerre USA e NATO: ciò emerse chiaramente già durante la prima guerra contro l'Iraq (1991). Certo però è che ognuno di quei bambini, di quelle donne, di quegli anziani è responsabilità delle autorità di Kiev e delle formazione armate che in modi diversi da esse dipendono e sono armate.(1) Esse stanno usando la popolazione ucraina come carne da macello pur di assecondare le manovre di guerra degli imperialisti USA e della NATO contro la Federazione Russa. All’origine della guerra alla quale il 24 febbraio l’intervento militare in Ucraina delle Forze Armate della Federazione Russa ha dato inizio, vi è la politica aggressiva contro la Federazione Russa che i gruppi imperialisti USA perseguono a partire dallo scioglimento dell’URSS nel 1991 e accentuata dopo la fine del governo Eltsin (1999).


1. Sull’orientamento nazifascista di autorevoli gruppi politici e militari ucraini consigliamo l’articolo I neonazisti e l'estrema destra sono in marcia in Ucraina di Lev Golinkin (Nuove Resistenti 820). L’articolo raccoglie informazioni diffuse “non da Mosca, ma da media occidentali, tra cui Radio Free Europe (RFE), finanziata dagli Stati Uniti; organizzazioni ebraiche quali il World Jewish Congress e il Simon Wiesenthal Center; organizzazioni quali Amnesty International, Human Rights Watch e Freedom House...”. Ed è del 2019, prima che i media di regime sotto l’egida della NATO intonassero il coro della “santa alleanza” contro Putin e il governo della Federazione Russa, censurassero e scatenassero la “caccia alle streghe” contro docenti, giornalisti e intellettuali rei di non partecipare al coro (per coerenza, rigore e deontologia professionale) … o anche solo di aver programmato un corso universitario su Dostoievski (è il caso del prof. Paolo Nori dell’università della Bicocca - Milano).


No alla prostituzione del nostro paese alla NATO! Non un uomo, non un soldo, non un’arma, non un lembo di terra per le guerre degli imperialisti USA e della NATO! Dal 1991 (lo documentano anche fonti americane come ad esempio il Servizio di Ricerca del Congresso USA) lo Stato USA ha fornito all’Ucraina assistenza militare per miliardi di dollari. A questi si sono aggiunti miliardi di dollari forniti dal Fondo Fiduciario NATO e direttamente dalla Gran Bretagna e dagli altri paesi NATO. La strategia USA-NATO si è sviluppata ancora di più nei primi mesi del 2022: hanno chiesto all’Ucraina di accentuare il suo impegno militare contro le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk nel Donbass (repubbliche che, per sottrarsi agli attacchi, chiedono da tempo il riconoscimento della loro indipendenza da parte di Mosca e, dunque, una protezione). Il governo italiano ha sistematicamente fatto e sta facendo la parte che la NATO e il governo USA gli hanno chiesto. Bisogna denunciare ogni episodio e organizzare tra le masse popolari e in particolare nelle Forze Armate italiane proteste e sabotaggi contro l’uso delle basi militari, il trasporto di armi, ecc.(2)


2. A proposito di questa politica aggressiva consigliamo i seguenti articoli:

- L’America sconfigge la Germania per la terza volta in un secolo di Michael Hudson (La Città Futura 378),

- Il Memorandum di Budapest (1994) o le illuminazioni di Volodymyr (Zelenski) del Bulletin Comaguer n° 465 11 marzo 2022,

- E anche ‘il manifesto’ si allinea al “ministero della verità” di Manlio Dinucci (Contropiano, 11 marzo 2022) a proposito di Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp del 21 maggio 2019.

Nessun sacrificio per arricchire chi specula sui prezzi del petrolio, del gas e dei minerali! L’aumento dei prezzi delle materie prime e dei beni energetici sta spingendo ad aumenti generalizzati dei prezzi dei beni di consumo e delle tariffe di luce e gas. Le scommesse fatte tramite i titoli derivati (hedge funds) sulle variazioni dei contratti originari incidono sul prezzo dei prodotti energetici. In larga misura sono esse che determinano i prezzi da cui partono i contratti successivi. Quindi è la speculazione che determina i prezzi al consumo più che le dinamiche della domanda e dell’offerta, le rendite degli Stati titolari delle concessioni alle aziende estrattrici, i costi di trasporto, lavorazione e deposito. In un simile contesto le manovre politiche relative al sistema di relazioni internazionali diventano un fattore di cui le scommesse tengono conto per definire la propria direzione. In estrema sintesi la speculazione si combina con le manovre politiche nel generare la crisi energetica e l’aumento dei prezzi al consumo. Calmierare i prezzi è un dovere del governo, altro che economia di guerra! Denunciare gli aumenti e organizzare la sospensione del pagamento delle tariffe maggiorate. Sostenere ed estendere le proteste degli autotrasportatori, dei pescatori e dei lavoratori autonomi di altri settori!

Nessuna tolleranza e tanto meno contributi pubblici per chi usa la crisi ucraina per espandere il nucleare, le trivellazioni, l’uso del carbone. È dovere del governo incentivare una grande campagna di sviluppo delle energie rinnovabili sotto il controllo dei comitati ambientalisti!

Fare di ogni azienda che i capitalisti vogliono chiudere, delocalizzare o ridurre un centro di mobilitazione contro lo smantellamento dell’apparato produttivo. Per i grandi capitalisti ogni scusa è buona per portare a termine i loro piani, per delocalizzare, darsi alla speculazione finanziaria o spremere soldi pubblici: dai “sindacati ideologici” ai “lavoratori fannulloni”, dalla pandemia ai rincari dell’energia e delle materie prime.

Il governo deve sistematicamente impedire la vendita di aziende italiane a fondi di investimento e multinazionali straniere: già con le leggi attuali è possibile, vedi il caso di Alpi Aviation in questi giorni.

Abolire il reato di immigrazione clandestina. Contro la selezione razzista dei profughi in base al colore della pelle, alla religione, alla lingua e all'etnia, organizzare l’accoglienza di tutti i profughi delle guerre dirette o indirette degli imperialisti USA, della NATO e dei loro complici; requisire non solo le ville e yacht degli oligarchi russi, ma anche le proprietà delle grandi immobiliari e della Chiesa per assegnare un’abitazione; smetterla con le “missioni umanitarie” che devastano e sfruttano i paesi oppressi.

Ernesto V.