La Voce 70 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - marzo 2022

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USA e Canada

Il movimento comunista cosciente e organizzato nel centro del sistema imperialista mondiale

Interviste di kites a (n)PCI e a P.CARC

I due centri del sistema imperialista mondiale sono nell’ordine 1. la borghesia imperialista USA con il complesso industriale-militare-finanziario che ne è l’organo politico, 2. la Chiesa Cattolica Romana con il Vaticano (la Corte Pontificia).

Gli USA sono al centro della situazione rivoluzionaria che si sviluppa in tutto il mondo. Quindi ogni partito comunista deve tenerne conto, tanto più in Italia dove gli USA dal 1949 gestiscono in regime di sovranità limitata le Forze Armate e le relazioni con l’estero e tengono circa 30 mila dei loro soldati in insediamenti NATO e USA. Quale tipo di interferenza dobbiamo aspettarci da parte della borghesia imperialista USA contro la rivoluzione socialista nel nostro paese? In cosa possiamo aiutare il movimento comunista USA? Cosa possiamo imparare ai nostri fini dalla lotta di classe negli USA?

La forza principale in ascesa contro i gruppi imperialisti USA è il proletariato USA. Nel secolo scorso i gruppi imperialisti USA impadronendosi della direzione del mondo sono riusciti a soffocare il movimento comunista: basti ricordare l’FBI di Edgar Hoover e il Maccartismo. Il declino del ruolo degli imperialisti USA nel mondo favorisce la sua rinascita. La mobilitazione delle masse popolari e del proletariato USA è favorita dalla lotta politica in seno ai gruppi imperialisti USA e in seno allo stesso complesso militare-industriale-finanziario. In questa mobilitazione sono emersi gruppi e aggregazioni che in vari modi e misure alcuni riflettono e altri consapevolmente e con scienza e coscienza fanno propri gli interessi storici reali del proletariato USA. La loro forza e il loro ruolo cresceranno e anche la nostra lotta in Italia li aiuterà.


Il sostegno che noi comunisti italiani diamo alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato negli USA si articola in due compiti:

1. far avanzare la rivoluzione socialista in Italia, rompere con la NATO e cacciare le basi e le truppe USA che occupano il nostro paese e lo usano come base per l’aggressione e le pressioni sugli altri paesi, in particolare contro i paesi africani, i paesi del Medio Oriente e la Federazione Russa. È un compito che coincide pienamente anche con gli interessi delle masse popolari italiane e intrinseco alla guerra popolare rivoluzionaria con cui dobbiamo avanzare verso la costituzione del GBP e l’instaurazione del socialismo.

- affermare e sviluppare il marxismo-leninismo-maoismo: la concezione comunista del mondo e la strategia della rivoluzione proletaria in cui esso si articola. A questo fine la Carovana del (n)PCI promuove all’interno del movimento comunista internazionale la discussione su quattro temi:

1. il bilancio del movimento comunista (prima ondata della rivoluzione proletaria e primi paesi socialisti, crisi del movimento comunista e revisionismo moderno, rinascita del movimento comunista sulla base del m-l-m);

2. la teoria della (prima e seconda) crisi generale del capitalismo nell’epoca imperialista e della connessa situazione rivoluzionaria in sviluppo;

3. il regime di controrivoluzione preventiva instaurato dalla borghesia nei paesi imperialisti;

4. la strategia della guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata.

Molti sono nell’America del Nord (USA e Canada) i gruppi e gli organismi che si dichiarano comunisti e che, poco o per nulla connessi tra loro, si rivolgono alle masse popolari nelle quali il malcontento e l’insofferenza per il corso delle cose imposto dai gruppi imperialisti cresce senza tregua e su larga scala. La redazione della rivista kites ha pubblicato proprie interviste al (n)PCI e al P.CARC. Riportiamo di seguito 1. le domande che ha posto al (n)PCI e 2. le domande che ha posto al P.CARC. L’importanza delle due interviste sta anche nel fatto che è un passo avanti nello sviluppo delle relazioni internazionali della Carovana del (nuovo)PCI, quindi, nella costruzione di un più solido legame tra il movimento comunista italiano e il movimento comunista nordamericano, in particolare con quello degli USA.

La rivista kites (www.kites-journal.org) è nata nel 2020 su impulso di due organismi nordamericani: Revolutionary Initiative (RI) del Canada e Organization of Communist Revolutionaries (OCR) degli USA.

La pubblicazione è dedicata alla discussione sulla strategia rivoluzionaria che i comunisti devono adottare in Nordamerica e nei rispettivi contesti d’azione. Finora sono stati pubblicati cinque numeri della rivista.

La redazione opera indipendentemente dalle scelte interne delle due organizzazioni ed è composta da nordamericani che si dichiarano comunisti. La diffusione avviene sia in formato cartaceo (12-13$ a copia a seconda della “durata” di ogni numero) attraverso la piattaforma www.leftwingbooks.net del loro distributore Kersplebedeb Publishing, sia online attraverso la pubblicazione dei singoli articoli, scaricabili in formato PDF e leggibili direttamente sul sito. In media kites stampa circa 200 copie cartacee destinate alla vendita in Nordamerica e all’estero e ciascuna pagina del suo sito è vista circa 4.000 volte al mese.

La redazione di kites promuove:

1. la costituzione di gruppi di studio della rivista e la propaganda della propria elaborazione in Canada, USA e al di fuori del Nordamerica;

2. il dibattito ideologico con altri organismi e partiti che si richiamano al marxismo-leninismo-maoismo e che, più in generale, si sforzano di fare il bilancio dell’esperienza nei singoli contesti in cui agiscono per far avanzare la rivoluzione socialista.

L’interesse della redazione di kites nel suo dibattito con il (n)PCI riguarda: analisi della natura e origine della crisi capitalista, regime politico dei paesi imperialisti e bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976).

Lo studio di I quattro temi principali da discutere nel Movimento Comunista Internazionale ha permesso ai compagni nordamericani di entrare nel merito delle questioni che il (n)PCI pone alle organizzazioni che in varia misura contribuiscono alla sviluppo della seconda ondata mondiale della rivoluzione proletaria. Gli articoli pubblicati da kites fin dalla sua fondazione presentano numerosi rimandi al testo sopra citato. Il compagno Umberto Corti, membro del CC del (n)PCI, lo sintetizza nell’intervista Banish pessimism and defeatism (reperibile in inglese al link www.kites-journal.org/2022/01/19/banish-pessimism-and-defeatism/ - in italiano la pubblicheremo prossimamente) rilasciata nel gennaio 2022 e pubblicata sul numero 5-6 di kites. L’intervista è dedicata a questioni del movimento comunista internazionale a partire dal bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria.

Sul numero 4 di settembre 2021 kites ha pubblicato l'intervista al Partito dei CARC We are both the subject and the object of the revolution, prima parte della serie On Granite Conviction: Revolutionary Communism in Italy Today. L’intervista al P.CARC precede l’intervista al (n)PCI ed è reperibile in inglese al link www.kites-journal.org/2021/09/19/we-are-both-the-subject-and-the-object-of-the-revolution/ e in italiano al link www.carc.it/2021/12/25/internazionale-intervista-della-rivista-nordamericana-kites-al-partito-dei-carc/.

Invitiamo i lettori di La Voce a porre attenzione alle due interviste, a farle conoscere a livello internazionale e diffonderle, a trasmetterci loro domande e contributi sui temi esaminati e a mettersi anche direttamente in contatto con la redazione di kites per trattare eventuali critiche e dubbi.

Nicola P.



1. Domande della redazione di kites a (n)PCI

Intervista a Umberto Corti, membro del CC del (n)PCI, gennaio 2022


1. Compagno, grazie per esserti preso del tempo per fare quest’intervista. Qual è il tuo nome di battaglia nel partito? Cosa puoi raccontarci sul tuo ruolo nel (n)PCI e da quanto tempo sei nell’organizzazione?


2. Puoi raccontarci quando e in quali circostanze è stata fondata la tua organizzazione? Quale iniziativa ha dato origine al (n)PCI?


3. L’Italia ha una storia così ricca di comunismo. Il 21 gennaio passato ha segnato il centenario della fondazione del primo Partito Comunista Italiano, un partito comunista che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale è stato il più grande d’Europa e uno dei più grandi del mondo non al governo (secondo soltanto a quello dell’Indonesia). Quali lezioni trae il (n)PCI dal primo PCI nel suo periodo rivoluzionario?

Quando e come il primo PCI ha intrapreso una svolta revisionista? Come i rivoluzionari proletari in Italia sono arrivati a rompere con il PCI una volta che è diventato pienamente revisionista? E quali sono stati i punti di forza e i limiti di queste nuove formazioni? In particolare, siamo curiosi sulla relazione con le Brigate Rosse e le correnti marxiste-leniniste antirevisioniste degli anni ‘60 e ‘70. Da dove la tua organizzazione trae la sua eredità in questa storia complessiva del comunismo in Italia?


4. Noi capiamo che i vostri nemici di classe (tramite i tribunali e la stampa borghese) hanno qualificato il (n)PCI come “le nuove Brigate Rosse”. Se i lettori di kites possono recepire questo come un marchio di carattere rivoluzionario, una tale qualifica dai propri nemici è chiaramente motivata da una spinta a dipingere il (n)PCI come “terrorista” per criminalizzarlo e giustificare la sua repressione. È per questo motivo che il (n)PCI è un’organizzazione clandestina? Contro che tipo di repressione la tua organizzazione e i suoi sostenitori hanno dovuto lottare? Quali considerazioni puoi condividere sui meriti e le sfide nella costruzione di un partito comunista clandestino? E le masse come riescono a conoscere le vostre idee se siete invisibili?


5. Gennaio 2021 ha già segnato un altro grande anniversario per il comunismo in Italia: il 130esimo anniversario della nascita del grande dirigente comunista italiano Antonio Gramsci. L’appropriazione di Gramsci da parte dei liberali è onnipresente tra gli accademici borghesi e gli attivisti piccolo-borghesi, ma la tua organizzazione è tra quelle poche al mondo che ha recuperato le sue prospettive rivoluzionarie per la rivoluzione proletaria (che alcuni compagni legati a kites hanno già fatto negli anni passati). Qual è l’importanza di Antonio Gramsci nella lunga storia dei dirigenti rivoluzionari e pensatori comunisti?


6. Nel 2010, il (n)PCI ha pubblicato in più lingue il documento Quattro temi principali da discutere nel Movimento Comunista Internazionale. Qui in Nord America, Revolutionary Initiative ha studiato e diffuso pubblicamente questo scritto e la sua influenza può essere rilevata dai riferimenti ad esso o dai concetti legati al (n)PCI in tutte le pagine di kites. Non siamo sicuri di essere i primi compagni internazionali ad affrontare questi temi con voi, ma per quanto ne sappiamo, questa sarà la prima grande presentazione di questi temi ad un pubblico nordamericano. Passiamo ora alla discussione di questi quattro temi. Il primo tema che sollevate riguarda il modo in cui valutiamo la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria dal 1917 al 1976. Quale chiarezza o linee di demarcazione state cercando di portare avanti con le vostre vedute sulla prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria?


7. Il secondo tema sollevato in Quattro temi principali... riguarda come capire quella che voi chiamate “la prima e la seconda crisi generale del capitalismo”. Qual è l’interpretazione della crisi capitalista da parte del (n)PCI? Quali sono le idee contrastanti sulla crisi capitalista, provenienti dalla sinistra o dalla destra, che le vostre vedute criticano?


8. Il terzo dei Quattro temi principali... che portate alla nostra attenzione riguarda le trasformazioni che lo Stato ha subito nei paesi imperialisti in reazione alla prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria. Voi sostenete che lo Stato imperialista si è trasformato ovunque in quello che chiamate il regime di controrivoluzione preventiva. Il Comitato di Redazione di kites e altri compagni che scrivono per la nostra rivista hanno attinto a questo concetto un certo numero di volte, mentre lavoriamo per comprendere le caratteristiche essenziali dell’apparato repressivo e dello Stato imperialista in generale negli Stati Uniti e in Canada. Questa concettualizzazione dello Stato, adattamento della concezione di Lenin della dittatura della borghesia alle mutevoli condizioni della società borghese, ci sembra un contributo particolarmente singolare della vostra organizzazione alla teoria comunista contemporanea. Ma abbiamo anche scoperto che questo concetto ha una storia più lunga in Italia: nel 1922 l’anarchico italiano Luigi Fabbri pubblicò La controrivoluzione preventiva, un resoconto dell'ascesa del fascismo in Italia. Potete approfondire per noi questo concetto del regime di controrivoluzione preventiva? Qual è la storia di questo concetto in Italia? E cosa vi porta a concludere che questa è la forma universale dello Stato nei paesi imperialisti di oggi?


9. Infine, il quarto e ultimo tema, che è un tema molto vivace per coloro che si definiscono maoisti: la questione dell'universalità della guerra popolare di lunga durata (GPLD). Il (n)PCI sostiene una strategia di “guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata”. Qual è il significato di questa leggera variazione nella terminologia? E cosa distingue la vostra concezione da quella che Kenny Lake ha chiamato la “chiesa dell'universalismo GPLD”, che hai anche criticato? Cosa ne pensi di questi universalisti della guerra popolare di lunga durata?


10. Il documento Quattro temi... è uno degli unici seri tentativi di bilancio e di orientamento ideologico per far riprendere il Movimento Comunista Internazionale nel decennio successivo al crollo del Movimento Rivoluzionario Internazionalista. A cosa attribuisci l’attuale livello di consolidamento ideologico e complessità teorica del (n)PCI? Cosa ci vuole per creare un’organizzazione compatta di rivoluzionari che abbiano la necessaria chiarezza teorica e unità politica per portare avanti con successo i processi rivoluzionari?


11. Con la pandemia da Covid-19, il sistema capitalista-imperialista sembra essere entrato in una fase completamente nuova di crisi economica e politica, con livelli record di disoccupazione, depressione economica, nuove tornate di salvataggi per i monopoli e per il capitale finanziario e una crescente rivalità interimperialista. Come si fa a capire la convergenza delle crisi in atto nel mondo in questo momento? Come si svolge questo momento storico in Italia? E qual è la posizione e l’orientamento dello Stato italiano verso la rivalità interimperialista USA-Cina che sta polarizzando il mondo? La posizione dello Stato italiano è distinta dalle altre potenze dell’UE?


12. Qual è la posizione e la legittimità della democrazia borghese nei cuori e nelle menti delle masse in Italia oggi? In che modo la crisi della democrazia borghese si collega alla proliferazione del sentimento e del pensiero fascisti? In quale direzione i sentimenti e i pensieri delle persone si sono spostati con la pandemia da Covid-19? Il comunismo ha guadagnato un terreno considerevole attraverso i movimenti che propagano il vostro programma di partito?


13. Molti aspiranti rivoluzionari nei paesi imperialisti sono convinti che la forza militare e ideologica della borghesia rende impossibile la rivoluzione proletaria nei paesi imperialisti e in particolare nel “nucleo imperialista” e tutto quello che possiamo fare è aspettare e tifare per le rivoluzioni nei paesi oppressi. Contrariamente a questo pessimismo generalizzato, il (n)PCI sembra credere fermamente che la rivoluzione proletaria sia possibile nei paesi imperialisti. Cosa vi dà fiducia nel futuro della rivoluzione proletaria in Italia? Questa fiducia è specifica dell’Italia o è generalizzabile anche ad altri paesi imperialisti?


14. Dal crollo del Movimento Rivoluzionario Internazionalista nella prima metà degli anni 2000, i rivoluzionari comunisti di tutto il mondo si sono coordinati e collegati solo brevemente e per lo più senza fini significativi.

Le espressioni salienti dell’internazionalismo proletario oggi sono probabilmente quegli sforzi concreti fatti per aiutare le e imparare dalle guerre popolari in India, nelle Filippine o in Turchia. Cosa pensi dell’attuale livello di coordinamento tra i rivoluzionari comunisti in tutto il mondo? È tempo di costruire la prossima Internazionale comunista? Possiamo permetterci di deviare qualcuno dei nostri quadri dal lavoro locale e dalle lotte nazionali verso la discussione e il coordinamento internazionali quando i movimenti comunisti nei nostri paesi hanno ancora così tanto da fare?


15. Compagno, per quanto le generalizzazioni possano essere istruttive, ci sono altri insegnamenti che puoi condividere con i rivoluzionari proletari nei paesi imperialisti su qualsiasi altra questione relativa alla costruzione del partito e alla preparazione della rivoluzione proletaria? Ci sono errori importanti, insidie o deviazioni nella vostra esperienza di costruzione del partito che avete sperimentato, valutato o corretto che sei in grado di condividere con compagni che potrebbero rischiare di commettere errori simili?


16. Compagno, questa è la nostra ultima domanda. Non stareste combattendo e non stareste dirigendo se non aveste una fiducia profonda nel fatto che i vostri sforzi potrebbero modellare la prossima storica ondata mondiale della rivoluzione proletaria. Come rivoluzionario di professione, cosa sostiene il tuo morale quando i nostri compiti sono così grandi e i frutti dello sforzo sembrano così distanti?



2. Domande della redazione di kites a P.CARC

Intervista al P.CARC, settembre 2021

1. Compagno, il nome del tuo Partito - il Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo – è poco ortodosso. Puoi parlarci del significato che sta dietro questo nome? E inoltre: da quanto tempo esiste il P.CARC e che tipo di partito è?


2. Gennaio 2021 ha segnato i 100 anni dalla fondazione del primo Partito Comunista Italiano. In questi 100 anni il movimento comunista ha attraversato in Italia molte fasi. Sappiamo che il vostro movimento affonda le sue radici sia nelle Brigate Rosse sia nelle correnti marxiste-leniniste/antirevisioniste degli anni ‘70. Inoltre, come ci hai già detto, sappiamo che il vostro Partito sostiene il Manifesto Programma di un altro partito, il (n)PCI. Puoi spiegare come il P.CARC si inserisce in questa ricca e complessa storia del movimento comunista in Italia?


3. Quali sono le classi popolari in Italia e qual è il loro peso relativo? Dove vedete il maggior potenziale rivoluzionario tra queste classi? E dove e in che modo il P.CARC è presente tra le masse e le loro lotte?


4. Puoi approfondire la vostra linea politica rispetto alla costruzione di un “Governo di Blocco Popolare”? Si tratta di un nuovo accordo di tipo parlamentare? Una nuova Costituzione? Una sorta di fronte unico rivoluzionario? È una tappa nella lotta verso la rivoluzione socialista?


5. Ci risulta che in passato il P.CARC abbia partecipato a competizioni elettorali borghesi. Qual è stata la vostra esperienza con le elezioni e qual è il pensiero strategico dietro queste tattiche?


6. L’ultimo decennio ha visto un massiccio afflusso di migranti dall’Africa: una deportazione provocata dal cambiamento climatico e dall’imperialismo. Quali sono le condizioni di questi migranti e rifugiati in Italia? Vengono riassorbiti nel proletariato italiano? Come si inserisce la lotta contro la xenofobia nella più generale lotta rivoluzionaria delle classi popolari? Il P.CARC è riuscito a mobilitare e organizzare rifugiati e migranti?


7. L’Italia è stato uno dei primi paesi dopo la Cina a essere duramente colpito dal COVID-19. Qual è il motivo? Come ha risposto lo Stato italiano? Come vedono le masse questa crisi? Qual è l’influenza del complottismo di estrema destra sulla concezione che le masse hanno della pandemia e della crisi ad essa connessa?


8. In Italia ci sono state significative rivolte carcerarie nella prima fase della pandemia. Oltre a questo, puoi descrivere i momenti determinanti della lotta di classe in Italia nel corso della pandemia di quest’ultimo anno?


9. In Nord America, sentimenti e mobilitazioni fasciste sono aumentati durante la pandemia, come dimostra la protesta insurrezionale di estrema destra a Washington, DC il 6 gennaio 2021. Nello stesso periodo, come si è spostato l’atteggiamento delle masse popolari in Italia rispetto al fascismo? E quanto pesano le varie correnti fasciste in termini di equilibrio complessivo delle forze politiche in Italia in questo momento?


10. Qual è oggi il posto dell’Italia all’interno del sistema imperialista mondiale e che ruolo sta giocando l’imperialismo italiano nelle contraddizioni inter-imperialiste che si manifestano nel mondo? Dopo la Brexit, il movimento per l’Italexit è cresciuto o è in riflusso? Quale parte della borghesia in Italia è favorevole alla permanenza nell’UE e quale è favorevole all’uscita? E come si relazionano queste correnti pro-UE e anti-UE con la NATO e gli oltre 30.000 militari statunitensi di stanza in Italia? Come si relazionano agli aiuti e alle aperture fatte da Russia e Cina durante la pandemia?


11. Domanda finale compagno: su cosa poggiano la tua speranza e il tuo impegno come rivoluzionario comunista oggi?


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Instaurare il socialismo negli USA

Grandi sono già negli USA il malcontento e l’insofferenza delle masse popolari per gli effetti del catastrofico corso delle cose. Sta ai comunisti USA elevare la resistenza fino a farne la forza che instaurerà il socialismo. I comunisti di tutto il mondo li aiutano principalmente facendo avanzare la rivoluzione nel proprio paese.

Negli USA i capitalisti hanno sviluppato il loro modo di produzione nelle condizioni più favorevoli: liberi dai mille ostacoli posti altrove dai residui feudali e giovandosi della tratta degli schiavi e del sistema coloniale che la borghesia europea aveva creato. I gruppi imperialisti USA per primi imposero un regime di controrivoluzione preventiva travestito da democrazia. Così soffocarono il fiorente movimento comunista e nel corso delle due guerre mondiali si imposero come nucleo dominante del sistema imperialista mondiale. L’instaurazione del socialismo negli USA segnerà la vittoria definitiva della rivoluzione socialista nel mondo.

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