La Voce 70 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - marzo 2022

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Cos’è l’imperialismo?

L’imperialismo è la fase terminale della società borghese e la fase dell’instaurazione del socialismo

Per fare il nostro lavoro, adempiere al nostro compito di far avanzare la rivoluzione socialista nelle particolari condizioni nazionali e internazionali di oggi, dobbiamo migliorare la nostra comprensione della natura dell’imperialismo. Oggi tra gli organismi, i gruppi e gli esponenti del movimento comunista cosciente e organizzato italiano e anche nelle file della Carovana, compreso il nostro Partito, serpeggiano e in alcuni casi apertamente si esprimono concezioni limitate o addirittura sbagliate della fase attuale della storia mondiale, l’imperialismo.

Noi facciamo nostra la concezione dell’imperialismo elaborata da Lenin nel gennaio-giugno 1916 (L’imperialismo, fase suprema del capitalismo - Opere vol. 22) e alla luce di essa analizziamo l’attuale sistema imperialista mondiale. Teniamo però conto che l’opuscolo di Lenin vuole essere, e Lenin lo ha dichiarato espressamente nella prefazione alla prima pubblicazione nell’aprile 1917, un opuscolo divulgativo e che, a causa della censura zarista e di guerra sottostando alla quale l’opuscolo avrebbe dovuto essere pubblicato, tratta solo degli aspetti economici principali. In esso Lenin non tratta degli aspetti politici. A questo proposito è molto importante il Supplemento di La Voce 25 (scritti di Lenin che trattano anche di aspetti politici dell’imperialismo) ed è indispensabile tener conto di tutta la trattazione che Lenin fa dell’imperialismo almeno fino all’ottavo congresso del PC(b)R del 16-23 marzo 1919 (vedi Opere vol. 29). In Principi del leninismo (1924) Stalin espone sistematicamente gli insegnamenti di Lenin, che applicherà creativamente e con grande determinazione negli anni successivi fino alla vittoria sulla terza (1941-1945) aggressione delle potenze imperialiste. Però né Lenin né Stalin si occuparono in dettaglio degli aspetti politici dell'imperialismo nei paesi imperialisti. È nella lotta di classe degli anni successivi alla vittoria che l’ala destra del PCUS, approfittando anche delle concessioni che per vincere la guerra la sinistra del PCUS aveva fatto ai residui delle vecchie classi dominanti e alla loro influenza, avrà il sopravvento nel PCUS e determinerà il seguito dell’URSS di cui, valorizzando anche gli insegnamenti del maoismo esposti nelle Opere di Mao Tse-tung, mi occupo più avanti.

Lenin non tratta neanche della base da cui sorge l’imperialismo, del perché il vecchio capitalismo “Macchine e grande industria” (Il capitale libro I capitolo 13), incentrato sulla produzione di merci, che (almeno in Gran Bretagna) diventa predominante a partire all’incirca dal 1750, negli ultimi decenni del secolo XIX trapassa in imperialismo: la sovrapproduzione assoluta di capitale.

Oggi dobbiamo inoltre tener conto dello sviluppo storico avvenuto dopo il 1916. Rivoluzione d’Ottobre; affrettata chiusura della prima guerra mondiale da parte delle potenze imperialiste; mancata rivoluzione socialista nei paesi imperialisti a causa dell’arretratezza dei partiti socialisti (e anche dei partiti comunisti che da essi si staccano); le successive quattro aggressioni (la prima 1918-1921, la seconda 1921-1939, la terza 1941-1945, l’ultima successiva al 1945) delle potenze imperialiste di tutto il mondo unite contro il primo paese socialista (il soffocamento dell’URSS e della rivoluzione socialista prende il sopravvento sui contasti tra i gruppi imperialisti nella determinazione della loro attività internazionale e nazionale: “bisogna soffocare il bambino finché è ancora nella culla” sintetizza Churchill); la costruzione del socialismo in URSS che in nemmeno vent’anni (1921-1941) diventa una grande potenza mondiale in campo economico, tecnologico e scientifico nonostante le sanzioni, il boicottaggio, il sabotaggio e le cospirazioni della borghesia imperialista (la terza aggressione); la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria e di nuova democrazia che si diffonde in tutto il mondo; l’avvento degli USA a centro mondiale del sistema imperialista dopo il 1945 e la costruzione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei a cui si integrano anche i gruppi imperialisti di altri paesi (Giappone, Corea del Sud, Australia, ecc.); nascita dei primi paesi socialisti tra cui primeggia la Repubblica Popolare Cinese (circa un quinto dell’umanità), la fine del vecchio sistema coloniale e il periodo del “capitalismo dal volto umano” nei paesi imperialisti; avvento nel 1956 (XX Congresso del PCUS) dei revisionisti moderni alla direzione dell’URSS e combinazione degli effetti in URSS della loro direzione con la quarta aggressione (avviata nel 1946 sotto la direzione di Churchill) delle potenze imperialiste e con la nuova crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale nei paesi imperialisti; declino dell’URSS fino alla sua dissoluzione nel 1989-1991; esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione socialista e di nuova democrazia, il dominio del mondo nuovamente in mano alla borghesia imperialista e il riesplodere dei contrasti tra gruppi imperialisti e le loro istituzioni e Stati; superiore livello dell’integrazione economica mondiale sotto la supremazia della borghesia imperialista USA (globalizzazione), ricolonizzazione dei paesi arretrati, compimento della trasformazione della RPC in una grande potenza mondiale in campo economico, tecnologico e scientifico grazie 1. all’interessato concorso dei gruppi imperialisti del resto del mondo pressati dalla nuova crisi generale e 2. alla mobilitazione da parte del PCC della borghesia nazionalista cinese. Sono le tappe e gli sviluppi più importanti dell’epoca imperialista della storia umana, da essi risultano le condizioni in cui si svolge la nostra opera.


L’imperialismo è la fase della società borghese succeduta tra le fine del sec. XIX e l’inizio del sec. XX al “vecchio capitalismo”, quello di “Macchine e grande industria” del capitolo 13 di Il capitale. L’articolo di pagg. 17-19 di La Voce 58, Dall’ultimo piano del grattacielo L’attuale società borghese e l’opera di Marx sui piani sovrapposti del palazzo, dà un’immagine efficace della storia della società borghese e quindi dell’umanità nell’ultimo millennio. L’imperialismo è la sovrastruttura del vecchio capitalismo che lo ha preceduto. Il denaro è oramai moneta fiduciaria. La valorizzazione del capitale avviene principalmente non più nella produzione di merci, ma tramite le operazioni speculative, finanziarie e monetarie. Il movimento comunista cosciente e organizzato non si è ancora ripreso dall’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione e dalla dissoluzione dell’URSS. Il bilancio della prima ondata e l’analisi del corso delle cose sono i compiti decisivi per lo sviluppo della seconda ondata della rivoluzione. Il malcontento e l’insofferenza delle masse popolari a fronte del corso delle cose sono grandi ed estesi sia nei paesi imperialisti, sia nei paesi oppressi (emigrazioni di massa, astensione elettorale, ecc.). Lo sviluppo della seconda ondata della rivoluzione socialista dipende principalmente dagli insegnamenti che i comunisti ricavano dall’esperienza della prima e dall’analisi del corso delle cose e dall’applicazione che ne fanno.

Le principali concezioni arretrate o sbagliate da combattere nelle nostre file fanno capo a due tesi.

1. L’imperialismo è solo un tratto nuovo del vecchio capitalismo, cioè della fase della società borghese di cui Marx tratta nel capitolo 13 (“Macchine e grande industria”) del I volume di Il capitale, dell’epoca 1750-1900. Portatori di questa concezione in Italia sono i marxisti dogmatici, come Carla Filosa, Guglielmo Carchedi e altri.

2. L’imperialismo è un modo di produzione del tutto nuovo rispetto al vecchio capitalismo. Il padre degli esponenti di questa scuola è Bukharin che Lenin confuta brillantemente e in modo esauriente nel Rapporto sul Programma del Partito (ottavo congresso, Opere vol. 29). I suoi ripetitori attuali sono tanti, perché una simile concezione permette di divagare nell’economia volgare e di parlare liberi dal marxismo e dalla concezione comunista del mondo.

Corollari utili ai fini della nostra azione attuale di quanto fin qui detto è che è deviante concepire la seconda guerra mondiale principalmente come la prima: guerra imperialista per una diversa ripartizione del mondo. Essa fu principalmente la terza aggressione delle potenze imperialiste contro l’URSS (combinata con una lotta tra potenze imperialiste (USA, Gran Bretagna, Francia da una parte e Terzo Reich dall’altra). Solo la linea seguita dall’Internazionale Comunista mobilitando le masse popolari dei tre paesi riuscì a impedire che tutte le potenze imperialiste si combinassero tra loro nell’aggressione dell’URSS (come prima si erano combinate per soffocare la rivoluzione in Spagna 1936-1939). Il rovesciamento dei fronti (tutte le potenze imperialista contro l’URSS) restò una questione aperta anche nelle trattative (maggio 1945) che diedero luogo all’armistizio di Reims tra le forze alleate e le forze del Reich hitleriano, armistizio che combinato con quello di Berlino tra queste e l’Armata Rossa pose fine alla seconda guerra mondiale.

Oggi non è in atto una nuova guerra imperialista (tra potenze imperialiste per ripartirsi il mondo). Il carattere principale della guerra attuale è la guerra (ibrida) dei gruppi imperialisti USA per impedire (arrestare) il declino del loro predominio nel mondo alla testa della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti

USA, sionisti ed europei, 1. contro la Federazione Russa per impossessarsi dei territori della Federazione Russa e dell’ex Unione Sovietica che sono nella terza delle tre fasi dei primi paesi socialisti (Manifesto Programma cap. 1.7.3.) e 2. contro la RPC che, a sua volta, è nella seconda delle tre fasi dei primi paesi socialisti.

Questo carattere principale della guerra si combina con lo sviluppo crescente dei contrasti tra quelli USA e gli altri gruppi imperialisti con le loro istituzioni e Stati (tra questi le potenze imperialiste europee e l’Unione Europea).

Questi corollari mostrano quanto l’assimilazione del marxismo e la connessa più avanzata comprensione dell’imperialismo sono importanti ai fini della nostra azione attuale.

Armando R.