La Voce 70 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - marzo 2022

Scaricate il testo in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word

Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)PCI

Correggere gli errori e promuovere la riforma intellettuale e morale

Promuovere la rivoluzione socialista nel nostro paese è l’opera intellettualmente più razionale e la più generosa ed eroica a cui gli uomini e le donne delle masse popolari possano dedicarsi, quindi è anche la prevenzione più efficace contro la depressione, la disperazione e la pazzia. Ma attualmente è ancora un’opera “controcorrente” rispetto al senso comune in cui è confluita la sfiducia prodotta dall’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria. Inoltre da essa la borghesia e il clero cercano in ogni modo di distogliere le masse, con l’apparato di manipolazione e intossicazione delle menti e dei cuori (e dopo l’inizio dell’intervento militare in Ucraina del governo della Federazione Russa è ancora più visibile l’articolazione e la pervasività che ha assunto), con il consumismo, la repressione, il ricatto e la corruzione.

Ogni grande impresa inizia con una fase di apprendistato, in cui l’essenziale non è non sbagliare, ma è non arrendersi, correggere gli errori e promuovere la Riforma Intellettuale e Morale. Non è possibile altra via, non c’è una scuola che insegna come fare la rivoluzione socialista in un paese imperialista. Abbiamo l’esperienza di alcuni tentativi fatti nel nostro paese e in Europa (Biennio Rosso, governi del Fronte Popolare, Guerra di Spagna, Resistenza e governi del CLN, il ’68 e gli anni ‘70) e finiti in sconfitte o nell’esaurimento a causa della corruzione e dispersione delle nostre forze: da ognuno di essi impariamo. Abbiamo l’esperienza della Russia, un paese che aveva alcune caratteristiche da paese imperialista e dove i nostri a partire dal 1898 hanno fatto una vittoriosa rivoluzione socialista in stretta connessione con la lotta di classe che si svolgeva nei paesi imperialisti d’Europa e d’America, ma basata sulle premesse e le condizioni sociali e nazionali che derivavano dalla storia russa. Da essa impariamo. Abbiamo la concezione comunista del mondo e con essa impariamo dalla lotta di classe in corso.

Dobbiamo non lasciarci scoraggiare dal fatto che avanziamo lentamente. Anche se abbiamo fatto il bilancio della prima ondata e capito perché nei paesi imperialisti non abbiamo instaurato il socialismo, la via che dobbiamo percorrere è ora difficile principalmente per tre motivi.

1. Nell’attuale società dei paesi imperialisti la maturità e la stabilità psicologica sono doti rare: è l’effetto della permanenza del dominio della borghesia e del predominio del capitale finanziario e speculativo (con il denaro non più nemmeno merce universale, ma solo titolo di comando di lavoro altrui garantito dalle autorità) sul capitale industriale. Quando il lavoro della massa della popolazione era indispensabile per produrre quello di cui la popolazione viveva, l’ancoraggio alla realtà dava anche stabilità psicologica ed emotiva. Oggi un certo numero di sinceri comunisti e anche di nostri quadri sono emotivamente e psicologicamente instabili e poco maturi, le loro emozioni e stati d’animo vengono più dall’influenza dei mezzi di comunicazione di massa che dall’attività che svolgono e dalla scienza della trasformazione del mondo.

2. La grande maggioranza degli intellettuali sono esponenti dell’aristocrazia proletaria (di cui trattiamo per esteso in I fatti e la testa pag. 110 e seguenti). Sono dediti a interpretare il mondo senza essere dediti a trasformarlo: quindi parlano e pensano in libertà dalla realtà (cioè senza tener conto della realtà, mentre al contrario “la libertà è conoscenza della necessità”) e sono eclettici. Senza volerlo e senza neanche esserne coscienti, contribuiscono al primo pilastro del sistema di controrivoluzione preventiva;

3. L’esaurimento della prima ondata ha lasciato un mare di sfiducia e di disperazione da cui dobbiamo pescare lavoratori avanzati e questo lavoro comporta tempo e fatica.

Ma, se manteniamo la barra dritta all’instaurazione del socialismo e applichiamo con il materialismo dialettico quello che abbiamo appreso e assimilato, faremo lavorare per noi persino alcuni che non aderiranno. Abbiamo gettato e sempre più gettiamo ami anche tra forze soggettive della rivoluzione socialista (FSRS) e tra gruppi della sinistra borghese. Molti sono gli individui che hanno buoni propositi. Non faranno la scelta di vita necessaria per diventare dei nostri, ma contribuiranno.

Concezione del mondo e bilancio della prima ondata della rivoluzione socialista sono il nostro patrimonio principale, vista la situazione del movimento comunista cosciente e organizzato in Italia e negli altri paesi imperialisti. Organizzativamente noi siamo ancora poca cosa e anche la nostra influenza è ancora poca. Attenzione a non farsi scoraggiare e deprimere per il poco che siamo: in proposito basta fare il confronto con le FSRS del nostro paese e degli altri paesi imperialisti. Il nostro patrimonio e la nostra arma sono appunto la concezione comunista del mondo e il bilancio della prima ondata della rivoluzione socialista e, elaborate con queste, un’analisi abbastanza sviluppata del corso delle cose e un piano per fare avanzare la rivoluzione socialista nel nostro paese. Dobbiamo usare queste armi per influenzare, orientare e formare. Via via le nostre forze e la nostra influenza aumenteranno e la rivoluzione socialista avanzerà.

Noi stiamo facendo la rivoluzione socialista, stiamo percorrendo la strada che ci avvicina all’instaurazione del socialismo, alla vittoria. La costituzione del Governo di Blocco Popolare è un salto, una svolta, un tratto di questa strada. Creare le condizioni per costituirlo è la nostra attuale attività di ogni giorno. Costituirlo vorrà dire portare la rivoluzione socialista in una fase nuova, superiore all’attuale.

Per chi ha chiaro che stiamo conducendo una guerra popolare rivoluzionaria (GPR) per la cui vittoria esistono le premesse, è chiaro anche che per promuoverla, dirigerla e vincere, il fattore determinante è avere, e quindi costruire uno Stato Maggiore all’altezza dell’impresa. Oggi il malcontento e l’indignazione delle masse popolari sono grandi. È il livello del suo Stato Maggiore, il (nuovo)Partito comunista italiano, che determina la velocità a cui la rivoluzione socialista avanza nel nostro paese. La lotta che conduciamo nel Partito per la Riforma Intellettuale e Morale dei suoi membri, i processi di critica, autocritica e trasformazione sono un aspetto indispensabile della GPR. I vecchi partiti comunisti dei paesi imperialisti se ne sono curati poco. La bolscevizzazione lanciata su grande scala dal V Congresso dell’Internazionale Comunista (giugno-luglio 1924) ha fatto poca strada. Per questo non hanno instaurato il socialismo nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria (1917-1976), in seno ad essi si è gradualmente rafforzata la destra e in definitiva i revisionisti moderni hanno preso la direzione e hanno portato il Partito alla corruzione e poi alla disgregazione e alla liquidazione o, il ché è sostanzialmente lo stesso, alla sua trasformazione in ala sinistra dello schieramento borghese.

Corruzione non significa solo smodatezza nel mangiare, nel bere, nell’uso di droghe e nelle attività sessuali; non significa solo avidità di denaro e ricchezza, prostituzione di ogni valore e relazione al denaro. Per noi comunisti significa anche mancanza di rigore e profondità nel pensare e di costanza e determinazione nell’adempiere i compiti che proclamiamo di assumere. Avere una linea giusta e perseguirla senza riserve è infatti la base della ferrea disciplina che deve regnare in un partito comunista combinata con la democrazia e l’iniziativa e la condizione prima per stabilire un solido legame con le masse popolari e conquistare il loro consenso e la loro convinta e attiva partecipazione alla lotta diretta dal Partito. Anche la combattività delle masse popolari dipende quindi in definitiva dal Partito, nei paesi imperialisti ora più che ieri e più che negli altri paesi.

Ciro L.