Indice de La Voce n.7


Lettera della SN dei CARC alle altre FSRS

I CARC raccolgono l’Appello della CP

 

Cari compagni,

 

la SN dei CARC propone al confronto e al dibattito delle FSRS e delle organizzazioni di massa l'Appello-Piattaforma "Costituiamo il Fronte popolare per la ricostruzione del partito comunista che partecipi alle elezioni politiche" allegato alla presente.

La proposta di "costituire il Fronte per la ricostruzione del partito comunista che partecipi alle elezioni del 2001" è stata lanciata alle FSRS dalla Commissione Preparatoria (CP) del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano (vedi La Voce n. 6, novembre 2000). La SN dei CARC ha valutato positivamente la proposta e ha deciso di raccogliere l'appello e di avviare un confronto per verificare le possibilità concrete di sviluppo di un'iniziativa unitaria tra le diverse forze che oggi si pongono nel campo della lotta per la ricostruzione del partito comunista e per il socialismo.

Nell'Appello-Piattaforma vengono illustrate l'analisi e le ragioni che guidano quest'iniziativa di massa unitaria e gli obiettivi che i comunisti oggi si pongono con la partecipazione alla prossima campagna elettorale: raccogliere consensi, forze e risorse per la costituzione del partito.

I CARC ritengono che la partecipazione a questo lavoro favorirà sotto diversi aspetti lo sviluppo della lotta per la ricostruzione del pc:

- rafforzerà la lotta per il partito condotta dalla sinistra delle attuali FSRS (costituita da chi si pone consapevolmente come compito principale della fase la ricostruzione del pc), dai lavoratori avanzati e dagli elementi avanzati delle masse popolari;

- contribuirà a far superare i limiti e la frantumazione delle attuali FSRS e delle altre organizzazioni delle masse, favorendo il percorso per la costruzione di una base ideologica e politica comune e giusta, necessaria per avanzare nella costruzione del pc;

- contribuirà alla lotta in corso contro l'influenza del revisionismo, del riformismo e della cultura borghese di sinistra nelle FSRS, nei lavoratori avanzati e nelle masse popolari. Lotta che oggi concretamente si traduce nella lotta contro il movimentismo (il movimento è tutto il fine è nulla, non serve il partito bisogna sviluppare il movimento, ecc.), il dogmatismo (riproporre teorie e pratiche che non tengono conto del bilancio dell'esperienza del movimento comunista e dell'analisi materialistica e dialettica della realtà) e il settarismo (concepire la lotta per il socialismo come lotta da piccola setta di "puri" staccati dalle masse e dal contesto della lotta di classe);

- contribuirà a ridare fiducia nella causa del socialismo alle FSRS stesse, ai lavoratori e alle masse popolari e a rafforzare il movimento di resistenza all'eliminazione delle conquiste.

La partecipazione alla campagna elettorale è sicuramente un lavoro parziale che si inserisce nella più generale lotta in corso per la costruzione del pc, rappresenta un'occasione per un nostro intervento in un'iniziativa che oggi è diretta e gestita quasi esclusivamente dalla borghesia imperialista sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari. I lavoratori e le masse popolari, in assenza di un partito che rappresenta realmente i loro interessi immediati e strategici, diventano massa di manovra al carro di questo o quel gruppo della borghesia. L'intervento dei comunisti, di quelli che vogliono ricostruire il partito comunista, in queste condizioni rappresenta un piccolo, ma significativo, segnale della reale e concreta loro autonomia non solo dalla borghesia ma anche da tutti i riformisti (senza riforme) vecchi e nuovi.

I CARC invitano le FSRS e le organizzazioni di massa destinatarie della presente a partecipare a questa iniziativa, anche con l'invio delle loro riflessioni, suggerimenti, critiche e osservazioni e sono disponibili a organizzare incontri di chiarimento e approfondimento della proposta.

Per contatti rivolgersi presso i CARC locali o scrivere alla SN c/o Edizioni Rapporti Sociali, via Tanaro, 7 - 20128 Milano, tel/fax 02 26 30 64 54, e-mail: carcmi@micronet.it

 

Milano, 24.11.00

***

 

Cari compagni,

 

(... ) Contrastare il capitalismo uscendo dalle logiche borghesi della prassi politica (come articolato nella settima discriminante) è oggettivamente e strategicamente necessario. Ma è necessario anche un approfondimento su quali debbano essere ruoli e compiti delle strutture legali. In una società come la nostra, dove la comunicazione è un elemento fondamentale, l’organizzazione legale si presenta coma longa manus del partito, coopta il consenso creando il terreno culturale favorevole all’azione dello stesso.

La clandestinità garantisce una maggiore agibilità politica; la legalità una maggiore visibilità nella società, che permette di filtrare nuovi quadri e militanti educandoli e guidandoli gradualmente verso il partito, le sue cellule, la clandestinità. Alla compattezza monolitica delle classi dirigenti, al manifesto strapotere economico, giuridico, culturale, le classi subalterne non sono in grado di contrapporre sic et simpliciter un blocco altrettanto efficiente e articolato. La subordinazione del proletariato si manifesta persino nei modi e nelle forme concrete che acquista la ribellione, ragion per cui gli organismi legali assolverebbero una funzione pedagogica nell’abbattere quei residui borghesi tipici dei modi di pensare e di agire delle masse popolari.

La CP ha saputo cogliere la priorità della fase, aprendo il confronto con tutte le FSRS, non su generici valori condivisi, ma su proposte concrete che danno una visione chiara di quale sia la dimensione della lotta comunista.

Ai compagni e alle compagne della CP va l’augurio di un buon lavoro che quanto prima faccia ritrovare i comunisti uniti sotto un’unica bandiera, quella del (n)PCI.

Nicola (Sardegna)  

 

Ben detto, compagno! L’attività legale, pubblica deve rafforzare la clandestinità, le lotte rivendicative devono portare alla lotta politica, l’attività legale deve portare alla politica rivoluzionaria. Questo distingue l’azione legale nostra dall’azione legale che è deviazione dalla politica rivoluzionaria.

L’azione legale prepara un terreno culturale favorevole all’azione del partito. Ma l’attività legale non opera solo sul piano culturale. Essa crea anche un terreno organizzativo favorevole. Non fa solo propaganda e azione culturale. Fa anche organizzazione, aggrega le masse e le guida a fare: alla rivendicazione e all’azione collettiva per migliorare le proprie condizioni di vita e di lotta.

In attesa della prossima, cordiali saluti.

 

***

 

Cari compagni,

 

(...) A volte per raddrizzare il bastone, lo stortate dall’altra parte. Nel n. 6 a pag. 55 leggo: “la borghesia usa la repressione e il terrore non contro le masse popolari in generale, ma unicamente contro i rivoluzionari”. A pag. 56: “La borghesia ... limita l’uso degli strumenti repressivi ai rivoluzionari, alle avanguardie, ai promotori”. È vero che a pag. 57 dice: “Naturalmente questa è la tendenza generale, la legge generale, è l’andamento generale. Non esclude sbandamenti in una direzione o in un’altra”, ma l’autore ha esagerato. I CC che intervengono direttamente nelle fabbriche, le cariche contro le manifestazioni di lavoratori e studenti, le lotte rivendicative che si trasformano in un problema di ordine pubblico: anche in un normale periodo di controrivoluzione preventiva la borghesia non limita unicamente ai rivoluzionari l’uso del bastone. Ciò vale in ogni paese imperialista. la brutalità della polizia colpisce in mille modi le masse popolari. Non dovete nasconderlo, anzi dovete denunciarlo. Anche se la sostanza dell’articolo Ancora sulla controrivoluzione preventiva (a proposito, perché non è firmato, pur essendo scritto in prima persona?) è giusta. Dice però meglio Nicola P. a pag. 34: divisione, diversione, evasione (DDE) applicate su grande scala alle masse e repressione, corruzione, eliminazione (RCE) ai comunisti, ai rivoluzionari e ai lavoratori avanzati sono “la ricetta” della controrivoluzione preventiva, che la distingue sia dal fascismo che dalla democrazia borghese, la sicurezza nazionale della borghesia anteposta ai diritti individuali e collettivi degli individui, la polizia di prevenzione che sovrintende a tutta l’attività sociale. (...)

Buon lavoro e alla prossima.

Gerardo (Ancona)

 

Non possiamo che sottoscrivere la critica. L’articolo è della compagna Rosa L. (l’omissione della firma è un errore del compositore), ma la responsabilità dell’errore è della redazione che rilegge gli articoli. Ti ringraziamo della critica: vorremmo che tanti dei nostri lettori ti imitassero, anche se speriamo di non fare troppi errori. Anche a questo servono i due indirizzi e.mail che abbiamo aperto. Scrivici ancora, anche delle condizioni in cui si svolge il tuo lavoro per la ricostruzione del partito (problemi, iniziative, difficoltà, risultati), delle vicende della lotta di classe e dello stato d’animo delle masse, della composizione di classe della tua zona. I temi non mancano.

Cordiali saluti.

 

Indice de La Voce n.7