La Voce 68 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIII - luglio 2021

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La costruzione del socialismo in URSS sotto la direzione di Stalin e gli insegnamenti che ci dà per la rivoluzione nei paesi imperialisti

L’impero zarista all’inizio del secolo scorso era l’anello debole della catena imperialista. I bolscevichi di Lenin nell’Ottobre 1917 presero il potere e instaurarono il socialismo non perché convinti che la Russia potesse mettersi alla testa della rivoluzione socialista mondiale, ma perché erano in condizioni di prenderlo ed erano convinti che prendere il potere in Russia avrebbe aiutato i comunisti degli altri paesi imperialisti a superare i loro limiti e instaurare il socialismo nei rispettivi paesi avviando così la nuova fase della storia dell’umanità. Di fronte alla difficoltà con cui i comunisti d’Europa, dell’America del Nord e del Giappone superavano i loro limiti, essi fecero dell’URSS la “base rossa” mondiale della rivoluzione proletaria (socialista e di nuova democrazia) e praticarono le linee della coesistenza pacifica tra paesi con regimi sociali diversi e della costruzione del socialismo in un paese solo. Il PC(b)R diretto da Stalin affrontò e risolse anche i compiti 1. della creazione di forze produttive moderne in un paese arretrato e 2. della crescente partecipazione delle masse popolari (a partire dagli operai, dalle donne e dai giovani) alla gestione della vita sociale e alle altre attività specificamente umane dalle quali le classi dominanti, compresa la borghesia, hanno da sempre escluso la massa della popolazione.

Il grande successo ottenuto in questi due campi fu confermato dalla vittoria dell’URSS contro l’aggressione dei gruppi e Stati imperialisti. Lo Stato sovietico infatti grazie alla lungimirante politica condotta sotto la direzione del PCUS capeggiato da Stalin riuscì, sfruttando le contraddizioni interimperialiste e grazie al sostegno delle masse popolari dei paesi imperialisti mobilitate dai partiti comunisti dell’IC, dapprima a impedire la confluenza di Francia, Regno Unito, USA e Giappone con la Germania nazista e poi a stroncare l’aggressione nazifascista.

La linea seguita per conseguire i grandi risultati ottenuti nella creazione di un’economia moderna ha fornito insegnamenti a tutti i primi paesi socialisti, dalla RPC, alla RPD di Corea, a Cuba e al Vietnam. L’URSS di Stalin infatti era diventata una grande potenza industriale, scientifica e tecnologica senza l’aiuto, ma anzi nonostante il sabotaggio, il boicottaggio e l’aggressione dei gruppi imperialisti e svolgendo il ruolo di “base rossa” della rivoluzione proletaria mondiale.

Il livello raggiunto nel promuovere la partecipazione delle masse popolari alla gestione del potere e alle altre attività tipicamente umane fornisce a noi, comunisti dei paesi imperialisti oggi alle prese con il compito della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO), importanti insegnamenti per la formazione dei dirigenti e dei quadri.

Per questo è preziosa per la nostra opera la prossima pubblicazione (novembre 2021) di Questioni del leninismo da parte delle Edizioni Rapporti Sociali (MI) e Red Star Press (Roma). Il libro è un’antologia di numerosi scritti e discorsi di Stalin dal 1924 (fine della NEP) al 1939 (terzo piano quinquennale, l’ultimo prima dell’aggressione nazista). La redazione di La Voce, inoltre, a breve pubblicherà l’opuscolo L’uomo è il capitale più prezioso, una raccolta di scritti e discorsi di Stalin dal 1934 al 1937 non compresi nell’antologia. Questi scritti e discorsi del periodo in cui l’URSS divenne una delle massime potenze economiche del mondo e fece progressi enormi nella mobilitazione e organizzazione delle masse, saranno di grande aiuto a noi comunisti. Oggi noi siamo alle prese con le condizioni favorevoli alla rivoluzione socialista in Italia e alla rinascita del MCCO in tutto il mondo create 1. dalla resistenza che le masse popolari di tutti i paesi, in particolare degli USA, oppongono agli effetti della crisi generale (economica, sanitaria, culturale e dei rapporti sociali), 2. dalla crisi dei sistemi politici di tutti i paesi imperialisti. Dobbiamo risolvere il problema del malessere, dell’intossicazione delle menti e dei cuori e delle tre trappole (cultura di evasione dalla realtà e di intossicazione e confusione, attività correnti, mondo virtuale: vedi La Voce 54, novembre 2016) messe in opera con i più raffinati strumenti della scienza dal sistema di controrivoluzione preventiva.

Nicola P.