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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXII - novembre 2020

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La crisi dei gruppi imperialisti USA e del loro complesso militare-industriale-finanziario e la rinascita del movimento comunista negli USA

Per comprendere il processo reale in corso negli Stati Uniti d’America è essenziale inquadrare i singoli eventi nella lotta tra le classi negli USA e nella lotta tra i gruppi imperialisti ognuno dei quali deve valorizzare il suo capitale, ovviamente distinguendo fatti reali da bufale propalate, ad arte o per l’ignoranza e la superficialità dei cronisti e commentatori, dal sistema di manipolazione della coscienza e dei cuori, organo del regime di controrivoluzione preventiva. Negli anni ’70 del secolo scorso si è esaurita la prima ondata (1917-1976) delle rivoluzioni socialiste e di nuova democrazia sollevata nel mondo dalla vittoria della Rivoluzione d’Ottobre e dalla costruzione dell’Unione Sovietica di Lenin e di Stalin ed è incominciata la seconda crisi generale del capitalismo per sovrapproduzione assoluta di capitale. Nei quarant’anni di nera reazione che ne sono seguiti i gruppi imperialisti USA hanno ridotto, tramite la delocalizzazione di una parte considerevole della produzione industriale in paesi, dall’America Latina alla Repubblica Popolare Cinese, dove i profitti erano più alti, le condizioni di benessere di una parte importante del proletariato e delle masse popolari USA. Da qui la crisi elettorale della combinazione dei due partiti, Repubblicano e Democratico (l’equivalente USA delle Larghe Intese italiane) con la quale il complesso militare-industriale-finanziario, il reale centro del potere della borghesia imperialista negli USA che già Dwight Eisenhower aveva denunciato lasciando la presidenza nel 1961 (discorso di addio alla nazione del 17 gennaio 1961), ha governato gli USA. Donald Trump ha fondato il suo successo elettorale del 2016 sull’appello alla riscossa che, impadronitosi della tribuna del Partito Repubblicano, ha lanciato al proletariato e al resto delle masse popolari vittime della morte lenta delle aziende ad opera dei capitalisti USA. La sua installazione alla presidenza USA nel 2016 è stata un segno della debolezza e della crisi del complesso militare-industriale-finanziario dei gruppi imperialisti USA.

Ma i gruppi imperialisti USA non erano in condizioni di realizzare la riscossa fatta balenare da Donald Trump, e neanche il proletariato e le masse popolari lo erano. Trump ha cercato di alimentare e rafforzare il suo seguito elettorale con varie mosse in contrasto con la linea seguita dalla combinazione del Partito Repubblicano e del Partito Democratico (l’incontro con la RPD di Corea, le concessioni allo Stato sionista d’Israele, l’urto con i gruppi imperialisti europei, il ritorno negli USA di alcune aziende industriali, il ritiro di alcuni corpi militari dall’estero e altre ancora). I suoi elettori sono effettivamente aumentati (da quasi 63 milioni a novembre 2016 a circa 73 a novembre 2020), tuttavia Trump ha perso le elezioni. I gruppi imperialisti USA hanno installato alla presidenza Joe Biden, un esponente della vecchia combinazione politica dei partiti Repubblicano e Democratico.

In un modo o nell’altro Trump lascerà la presidenza. Il modo effettivo sarà importante per le vicende personali di Trump, ma ben più importante ai fini della storia che le masse popolari italiane e degli altri paesi devono fare e che noi comunisti dobbiamo mobilitare a fare, è che da una parte i gruppi imperialisti e dall’altra proletariato e masse popolari USA si ritrovano a fare i conti con la crisi generale del capitalismo aggravata ora dalla pandemia da Covid-19. Lo sviluppo dello scontro oggettivo tra questi due campi negli USA è il fatto con il quale dobbiamo fare i conti anche noi, stante il ruolo degli USA in Italia e nel sistema delle relazioni internazionali.

Il successo delle rivoluzione in Italia dipende principalmente da noi, ma possiamo e dobbiamo giovarci dell’attività dei vari attori del sistema delle relazioni internazionali. In questo agiscono

- la Federazione Russa erede della grande potenza militare e di residui delle trasformazioni sociali realizzate nell’Unione Sovietica;

- la Repubblica Popolare Cinese che ha conservato una parte importante delle conquiste e delle trasformazioni realizzate nel corso della prima ondata e dove la nuova borghesia non è riuscita a imporsi perché l’adesione al sistema imperialista mondiale nell’epoca della nera reazione avrebbe impedito ogni sviluppo nazionale;

- i gruppi imperialisti europei attualmente aggregati nell’Unione Europea;

- i paesi che fanno fronte ad aggressioni, sanzioni, blocchi, infiltrazioni e delitti perpetrati da istituzioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti capeggiati dagli USA: da Cuba, al Venezuela, all’Iran ed altri.

Tutte queste forze renderanno impossibile ai gruppi imperialisti USA di ristabilire il loro dominio nel mondo e ne affretteranno anzi il declino nonostante il grande apparato militare di cui questi dispongono.

Ma la forza principale in ascesa contro i gruppi imperialisti USA è il proletariato USA. Nel secolo scorso i gruppi imperialisti USA impadronendosi della direzione del mondo sono riusciti a soffocare il movimento comunista negli USA: basti ricordare l’FBI di Edgar Hoover e il Maccartismo. Il declino del loro ruolo nel mondo favorisce la sua riemersione. La mobilitazione delle masse popolari e del proletariato USA è stata favorita dalla lotta politica in seno ai gruppi imperialisti USA e in seno allo stesso complesso militare-industriale-finanziario e in questa mobilitazione sono emersi gruppi e aggregazioni che in vari modi e misure alcuni riflettono e altri consapevolmente e con scienza e coscienza fanno propri gli interessi storici reali del proletariato USA. La loro forza e il loro ruolo cresceranno e anche la nostra lotta in Italia li aiuterà.

Il sostegno più efficace che possiamo dare alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato negli USA è far avanzare la rivoluzione socialista in Italia, rompere con la NATO e cacciare le basi e le truppe USA che occupano il nostro paese e lo usano come base per l’aggressione e le pressioni sugli altri paesi, in particolare contro i paesi africani, i paesi del Medio Oriente e la Federazione Russa. È un compito che coincide pienamente anche con gli interessi delle masse popolari italiane e intrinseco alla guerra popolare rivoluzionaria con cui dobbiamo avanzare verso la costituzione del GBP e l’instaurazione del socialismo.

Nicola P.