La Voce 62 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXI - luglio 2019

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Due deviazioni che sono nell’aria


Quando consideriamo il rapporto tra le masse popolari e in particolare la classe operaia e i comunisti, ai fini della lotta di classe che è compito di noi comunisti spingere in avanti fino all’instaurazione del socialismo, dobbiamo guardarci da due deviazioni che nei paesi imperialisti “respiriamo con l’aria”, tanto sono correnti.

- Trascurare, sottovalutare e non valorizzare la resistenza che spontaneamente le masse popolari oppongono al corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. Questa resistenza è la più larga base su cui dobbiamo far leva nel nostro lavoro di massa. Dobbiamo imparare a vederla, capire la sue varie espressioni e, per ognuna, a cosa si presta, prendere le iniziative utili a farla crescere a un livello superiore. Chi ritiene di poterne fare a meno, si condanna alla sconfitta.

- Attribuire alle masse popolari la capacità di andare verso l’instaurazione del socialismo da sole, senza l’intervento dei comunisti. Un compagno ci scrive che “la classe operaia sta cercando di riprendersi anche se con enormi difficoltà”: no, compagno! La verità è che noi comunisti abbiamo enormi difficoltà (capacità di vedere e di capire, dedizione alla causa, esperienza, numero) a valorizzare la resistenza delle masse popolari, ne valorizziamo una parte minima.

Attribuire alla classe operaia un ruolo che essa può svolgere solo se i comunisti sono all’altezza del loro ruolo, vuol dire esimersi dallo svolgere il proprio ruolo e dal darsi i mezzi per svolgerlo.