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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XX marzo 2018

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Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)Partito comunista italiano

Lavoro esterno nel campo delle masse popolari
e lavoro esterno nel campo del nemico

Nel nostro lavoro esterno dobbiamo distinguere

1. il lavoro negli organismi del campo delle masse popolari e della sinistra borghese e gli interventi nelle iniziative pubbliche da essi organizzate,

2. il lavoro nelle istituzioni e nelle organizzazioni del campo della borghesia imperialista (partiti e sindacati nemici, forze dell’ordine e corpi militari, uffici confindustriali, clero, ecc.) e gli interventi nelle iniziative pubbliche da essi organizzate che raccolgono masse popolari.

Sono attività che hanno finalità e richiedono metodi diversi. Per fare il lavoro esterno, ogni membro del partito deve in pubblico assumere un’immagine: la chiamiamo copione, come il personaggio che un attore impersona in una rappresentazione teatrale e la traccia dell’azione che deve recitare. Deve essere un copione confacente con le caratteristiche e il lavoro del compagno e con il lavoro che svolgerà per il Partito.

 

1. Il lavoro negli organismi del campo delle masse popolari e della sinistra borghese il CdP lo svolge

- attraverso suoi membri che ne fanno parte

- attraverso le persone dell’organismo che il CdP arriva a orientare, influenzare e reclutare.

Gli interventi nelle iniziative pubbliche promosse da organismi delle masse popolari e della sinistra borghese un membro del CdP li fa

- nella veste di “cane sciolto” curioso, alla ricerca, ecc. (adottare un copione),

- nella veste di esponente di un organismo pubblico di cui fa parte.

Lenin e Stalin dicevano che le condizioni per la rivoluzione socialista ci sono, i comunisti non hanno fatto la rivoluzione nei paesi imperialisti perché non applicavano la concezione comunista del mondo (non usavano il materialismo dialettico come metodo di conoscenza e come metodo d’azione) e infatti Lenin parlava di “caricatura del marxismo” (vedi gli scritti del 1916 sul sito, con presentazione e note della redazione di VO), li invitava a studiare, ecc.”. Questo è un esempio di discorso che un membro del (n)PCI “cane sciolto” può fare senza scoprirsi; non tira le conclusioni politiche, pratiche (“quindi la lezione è che oggi bisogna fare questo o quello”), cosa (il non tirare le conclusioni pratiche, parlare a ruota libera) che è corrente nelle assemblee, e assume la posizione di uno che da libero battitore fa delle considerazioni. Se è il caso può anche aggiungere che “ il gruppo XY ne ha tirato la conclusione che ..., il (n)PCI ne ha tirato la conclusione che ..., ecc., ma queste ognuno deve valutarle...”.

A una persona che secondo lui è interessata, può anche dire “ho trovato un gruppo che dice questo e quello”; poi riprende il discorso. Osserva se il suo interlocutore va a vedere sul sito e, in caso positivo, definisce il passo successivo (che, ad esempio, può essere segnalarlo al Partito per mandargli Comunicati CC e VO).

Se un compagno del (n)PCI, invece, interviene nella veste di esponente di un’organizzazione pubblica (politica, sindacale, ecc.), non fa discorsi di questo genere ma si muove a seconda dell’organismo pubblico di cui fa parte e della veste che ha assunto. Se trova un ambiente favorevole o lo segnala all’organizzazione pubblica che orienta o in cui opera perché ci intervenga oppure lo segnala al Partito (facendo proposte di cosa farsene).

Il Partito deve avere occhi e orecchie dappertutto (inchiesta). Deve avere voce dove conviene che abbia voce e nei limiti in cui conviene che abbia voce. Nelle iniziative sul bicentenario della nascita di Marx, sul cinquantesimo del ’68 e simili, nelle altre assemblee e iniziative popolari di ogni tipo, in alcune senza dichiararsi porta sostanzialmente l’analisi, il bilancio e la linea del Partito sulla questione trattata facendoli sgorgare dall’esperienza e dalle conoscenze del pubblico, in altre fa vedere aspetti che altri non vedono ma che la concezione comunista del mondo permette a noi di vedere.

 

2. Il lavoro nelle istituzioni e nelle organizzazioni del campo della borghesia imperialista è finalizzato

- a raccogliere informazioni sull’attività delle classi dominanti (il fatto che il PCI fu sorpreso dall’arresto di Mussolini il 25 luglio 1943, dall’armistizio dell’8 settembre, ecc. non deve ripetersi),

- a individuare persone schifate e che simpatizzano per il comunismo e fare il lavoro necessario per reclutarne alcune,

- a condurre operazioni specifiche.

Le istituzioni e le organizzazioni della borghesia imperialista vanno dalle forze dell’ordine alla magistratura, dagli uffici della Confindustria ai partiti come la Lega, Forza Nuova, CasaPound. Qui bisogna distinguere tra i dipendenti delle istituzioni pubbliche addette al controllo e alla repressione, delle organizzazioni padronali (Confindustria, ecc.), dei ricchi. Partiamo dal fatto che anche le forze dell’ordine, la magistratura, ecc. non sono un blocco unico: ci sono pubblici ministeri come Enrico Zucca pubblicamente schierato contro la tortura e criminali abbrutiti come Franco Gabrielli; ci sono i Gianni Tonelli (in carico al VII Reparto Mobile di Bologna, oggi eletto con la Lega di Salvini) che inneggiava ai poliziotti che uccisero Federico Aldovrandi e ci sono poliziotti e carabinieri che recalcitrano a eseguire operazioni antipopolari; nelle forze dell’ordine ci sono reparti formati e addestrati al lavoro sporco, come il VII Reparto Mobile di Bologna e reparti di orientamento opposto. Nella classe dominante stessa e negli apparati di mercenari che essa forma per controllare e reprimere le masse popolari, c’è sempre una destra, un centro e una sinistra: persone influenzate dal legame personale con elementi delle masse popolari, dal ruolo progressista svolto dalla borghesia nella sua fase di ascesa, dalla crisi generale del capitalismo e dal lascito della prima ondata. Ricordare quello che Gramsci racconta della Brigata Sassari inviata a Torino nel 1917.

Il partito lavora nelle istituzioni e nelle organizzazioni del campo della borghesia imperialista. Un CdP lo svolge

- attraverso suoi membri che infiltra appositamente,

- attraverso i membri di esse che arriva ad arruolare (quelli che nel linguaggio corrente si chiamano “talpe”) o che influenza.

Gli interventi nelle iniziative pubbliche, promosse da organismi della borghesia imperialista, che raccolgono masse popolari. Il criterio generale è che ovunque ci sono masse popolari, c’è campo di lavoro per i comunisti.

Alle iniziative promosse da Lega, Forza Nuova, CasaPound e simili, ci sono due tipi di interventi:

- quello del compagno infiltrato, che fa più un lavoro di disturbo, di fomentare le contraddizioni che un lavoro direttamente di costruzione;

- quello del membro del partito che interviene come esponente di un organismo pubblico, che è diretto principalmente a raccogliere consensi e a mobilitare le masse popolari contro la classe dominante e le sue istituzioni (come insegna Dimitrov illustrando l’assemblea di disoccupati organizzata dai nazisti). Lo fa qualificandosi come membro dell’organismo pubblico? Dipende dalla situazione. In generale è meglio di sì ed è meglio farlo alla fine dell’intervento: perché alla fine? perché a quel punto quelli del pubblico che potevano essere convinti dal discorso del nostro compagno si sentono già d’accordo con l’oratore e solo a quel punto scoprono a quale organismo pubblico appartengono le argomentazioni con le quali si sono sentiti d’accordo.