La Voce 51

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVII - novembre 2015

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Raccogliere e valorizzare il contributo di Maurizio Landini e della sua Coalizione Sociale alla rivoluzione socialista nel nostro paese!

Uno dei risultati positivi dell’iniziativa di Maurizio Landini e della FIOM è di aver posto con autorevolezza all’attenzione di centinaia di migliaia di operai metalmeccanici e di una parte importante del resto delle masse popolari la questione del potere nel nostro paese, del suo governo, del corso delle cose. Di mobilitarne certamente decine di migliaia ad avere fiducia in se stessi, a organizzarsi e uscire dalle aziende e occuparsi del resto delle masse popolari e così risolvere anche i propri problemi. Quanto più Landini e soci si daranno realmente da fare per promuovere la loro Coalizione Sociale, tanto più contribuiranno alla causa per cui noi comunisti lottiamo. Sbaglieremmo a considerare e sentire Landini e la sua Coalizione Sociale come nostri concorrenti, come in generale sbagliamo a considerare come nostri concorrenti personaggi e organismi (facenti parte delle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista o della sinistra borghese) che promuovono la mobilitazione delle masse popolari contro il catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista e dal suo clero, che promuovono lotte rivendicative, proteste e rivolte. La mobilitazione che essi promuovono è un terreno fecondo per la nostra attività, di cui approfittiamo tanto più quanto più i membri della Carovana del (n)PCI usano il materialismo dialettico come metodo di conoscenza e come metodo di trasformazione.

Poco importa che Coalizione Sociale, per la sua natura, è destinata a non fare molta strada più di altre iniziative con cui la sinistra borghese ha cercato e cerca di rianimarsi e di ravvivare il suo ruolo nella stupida (miope) aspirazione di cambiare il corso delle cose senza instaurare il socialismo. Noi comunisti possiamo e dobbiamo evitare che lo slancio che l’iniziativa di Landini & C avrà suscitato in molti operai si ritorca per il suo fallimento in sfiducia e demoralizzazione. Possiamo e dobbiamo al contrario rafforzare questo slancio portando agli operai che l’iniziativa di Landini & C mobilita l’indicazione che essi possono effettivamente prendere in mano il paese e cambiarlo fino a instaurare il socialismo e la proposta organizzativa di arruolarsi nel Partito comunista per rendersene effettivamente capaci e farlo.

 

**** MANCHETTE ****

Polemizzare con la sinistra borghese

Con la nostra propaganda noi comunisti dobbiamo orientare le masse popolari a mobilitarsi, organizzarsi e combattere e guidarle nella lotta. Non è nostro compito convincere gli esponenti della sinistra borghese. Dobbiamo valorizzare quello che effettivamente fanno.

Perché allora dobbiamo polemizzare con gli esponenti della sinistra borghese?

Perché nel campo delle idee meno ancora che in altri campi esistono comparti stagni, muri invalicabili.

Perché gli esponenti della sinistra borghese influenzano per mille vie le masse popolari e la loro influenza arriva anche nelle nostre file.

Perché anche nella lotta nel campo delle idee si avvalgono in mille modi della forza e delle risorse delle classi dominanti e quindi hanno una grande efficacia.

Perché le nostre idee riproducono nel modo più avanzato la realtà in cui per mille versi nonostante i loro privilegi vivono anche gli esponenti della sinistra borghese (guerra, emigrazione, disgregazione sociale, distruzione dell’ambiente, devastazione del territorio, inquinamento) e quindi con le nostre polemiche portiamo l’influenza del proletariato nelle loro file, indeboliamo la loro lotta contro le masse popolari e guadagniamo collaboratori e alleati, a volte persino trasformiamo e reclutiamo.

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 Noi comunisti dobbiamo far leva sul risultato reale del lavoro di Landini & C, anche se loro hanno in mente tutt’altro obiettivo del nostro, mirano solo a fare “un governo diverso” da quello dell’accoppiata Bergoglio-Renzi, guardano al passato, sognano velleitariamente il ritorno al capitalismo dal volto umano invece di guardare realisticamente in avanti, all’instaurazione del socialismo. Noi comunisti possiamo e dobbiamo giovarci dei risultati reali dell’attività di Landini e dei suoi soci promotori di Coalizione Sociale quali che siano le loro intenzioni e quale che sarà la loro condotta domani e dopodomani: le loro intenzioni sono una questione secondaria, principale è il risultato effettivo che con la loro azione producono. E cosa produrranno, fondamentalmente non dipende da loro. Loro non sanno quello che fanno, perché non padroneggiano la scienza delle attività con cui gli uomini fanno la loro storia. Non è quindi nulla di eccezionale che i risultati della loro azione saranno diversi da quelli che essi si propongono: i filosofi chiamano eterogenesi dei fini questo fenomeno che spesso si è presentato nella storia.

Lo possiamo fare perché noi comunisti abbiamo un piano preciso di cosa fare per cambiare il corso delle cose che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, e i vertici della Repubblica Pontificia che di quella CI fanno parte, impongono al nostro paese e conosciamo con precisione la direzione che dobbiamo dare al corso delle cose: l’instaurazione del socialismo e la transizione al comunismo. Instaurare il socialismo per noi non è parola vaga o sogno nebuloso. È che le masse popolari organizzate capeggiate dalla classe operaia organizzata i cui elementi d’avanguardia si sono formati nella scuola del Partito comunista, si impongono come unico potere nel paese; che sostituiscono all’azienda creata e gestita dal capitalista per aumentare il suo capitale, l’unità produttiva costruita e gestita dai lavoratori organizzati che lavora secondo un piano pubblicamente deciso per produrre tutti e solo i beni e i servizi che i lavoratori organizzati riconoscono come necessari alla vita dignitosa della popolazione, al livello di civiltà che l’umanità ha oggi raggiunto e alla solidarietà e collaborazione con le masse popolari degli altri paesi; che impiegano nel modo migliore di cui siamo capaci le risorse di cui la società dispone per promuovere la partecipazione crescente di tutta la popolazione alla gestione, alla direzione e alla progettazione della vita sociale e al resto delle attività propriamente umane; che rompono la globalizzazione del sistema imperialista mondiale, riprendono in mano l’intera economia del proprio paese e instaurano rapporti di solidarietà, collaborazione o scambio con le masse popolari dei paesi disposti a farlo. Questa è l’alternativa possibile e necessaria che noi comunisti promuoviamo di contro al catastrofico corso delle cose. Al contrario, chi è solo malcontento di come vanno le cose ma non sa dove farle andare e come fare a cambiare il corso delle cose, è ridotto a chiedersi se fidarsi della FIOM, di Landini e dei suoi soci.

Lo possiamo fare perché la direzione che noi comunisti vogliamo imprimere al corso delle cose e il nostro piano per farlo, sono radicati nella realtà della società attuale, delle premesse e del bisogno di trasformazione che essa ha in sé. Non sono dettati dai desideri di ognuno di noi né dalle aspirazioni e dagli ideali con cui ognuno di noi si ritrova a causa della sua formazione personale. Al contrario, li abbiamo derivati dalla comprensione della natura del mondo che dobbiamo trasformare e conformiamo le aspirazioni e gli ideali di ognuno di noi al compito che dobbiamo svolgere per cambiare il corso delle cose e volgerlo all’instaurazione del socialismo e al comunismo (è quello che chiamiamo Riforma Morale e Intellettuale di se stessi che tutti i membri del Partito comunista praticano). Sono come la cura efficace di una epidemia: quali che siano i gusti e i pregiudizi personali dei singoli, se riuscite a farla provare, tutti finiranno con l’adottarla perché non è un’imposizione arbitraria ma è l’unica via per sopravvivere, guarire e cominciare una nuova vita. La cura di cui noi comunisti siamo portatori è il contrario del mettersi insieme conservando ognuno la propria autonomia e i propri giudizi, pregiudizi e gusti: la premessa su cui naufragano una parte dei progetti di “creazione di un nuovo soggetto politico” messi in campo dagli esponenti della sinistra borghese. L’altra parte dei progetti della sinistra borghese naufragano perché le forme e gli scopi che i loro promotori si danno corrispondono per ognuno alle idee e ai gusti che individualmente si trova ad avere a causa della sua formazione, ma sono idee e gusti che non corrispondono alla natura del mondo che dovrebbero trasformare, sono idee e gusti individuali e accidentali, che  dividono anziché unire nella comune trasformazione di cui l’umanità ha bisogno. Noi comunisti pratichiamo una scienza - gli esponenti della sinistra borghese invece vorrebbero ognuno che gli altri adottassero i suoi gusti, giudizi e pregiudizi.

I vertici della Repubblica Pontificia e i loro mandanti europei, americani e sionisti non possono che continuare a calpestare gli interessi e i diritti conquistati dalle masse popolari, a devastare il nostro paese e a estendere la guerra: la crisi generale del loro sistema non lascia loro altra strada. La sinistra borghese è impotente: predica e auspica il ritorno al capitalismo dal volto umano che per la borghesia è impossibile. Noi comunisti dobbiamo portare gli operai e gli altri esponenti delle masse popolari che l’iniziativa della FIOM, di Maurizio Landini e dei suoi soci mobilita e mobiliterà, a prendere in mano loro i destini del paese; dobbiamo incanalare fin da subito il loro slancio, a partire dai più avanzati, in un lavoro costruttivo ed efficace - formare Organizzazioni Operaie e Popolari che si uniscono nell’obiettivo comune di instaurare il proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare; dobbiamo arruolare al Partito i più generosi e capaci: questo è il lavoro che noi comunisti dobbiamo fare.

Riccardo A.