La Voce 51

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVII - novembre 2015

Scaricate il testo di La Voce n. 51 in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word

 

Sinistra Italiana e la sinistra borghese

“Lavoro garantito nei diritti e nel reddito, welfare, scuola pubblica, immigrazione come risorsa culturale ed economica, ecologia per lo sviluppo sostenibile, sobrietà nello stile politico, assistenza sanitaria universalistica. Sono alcuni dei temi al centro dell’incontro di Sinistra italiana”. E siamo sicuri che se glieli ricordassimo, ne metterebbero altri e forse li hanno anche messi perché l’elenco è solo quello che ha sciorinato Norma Rangeri ad apertura dell’editoriale di il manifesto 8 novembre: casa per tutti ed equo canone, pensione per anziani e disabili, salario per studenti, trasporti pubblici gratuiti, servizi pubblici garantiti a tutti, salvaguardia del territorio e via dicendo ... perché no? Finché non è al governo la sinistra borghese rifà senza fatica e con generosità l’elenco delle conquiste che le masse popolari avevano strappato alla borghesia nel periodo del capitalismo dal volto umano o a cui erano arrivate vicino malgrado i governi democristiani. Quando la sinistra borghese è al governo (ricordatevi il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti, guardate il governo Tsipras ancora in scena in Grecia!) in nome della compatibilità o di altre parole ornamentali (in sostanza in nome della soggezione alle direttive della borghesia imperialista nazionale e internazionale) si rimangia tutto e applica come la destra il programma comune della borghesia imperialista: al più piagnucolando e torcendosi le mani mentre la destra fieramente lancia slogan alla Renzi o sghignazza alla Berlusconi.

È malafede della sinistra borghese? È volontà di imbrogliare gli elettori? Affermarlo è certamente sbagliato in riferimento almeno a una parte dei portavoce della sinistra borghese: individui personalmente sinceri e alcuni persino volontari dediti ad opere pie nelle organizzazioni caritative cattoliche o in ONG laiche. Sbagliato per alcuni e comunque per tutti inutile: quello che conta non sono le intenzioni e i buoni propositi, contano i fatti. Il punto è che le loro sono, per tutti loro, parole al vento, che oramai, dopo l’amara esperienza culminata nel governo PAB del 2006-2008 valgono poco anche per raccogliere voti alle elezioni. Qual è il punto?

L’anticomunismo impedisce agli esponenti della sinistra borghese di spiegarsi, di spiegare e persino di chiedersi perché dopo la seconda Guerra Mondiale e fino agli anni ’70 non solo in Italia ma in tutti i paesi imperialisti gli operai e le masse popolari erano riusciti a migliorare le loro condizioni in tutti o quasi tutti i campi che oggi compaiono nei programmi governativi della sinistra borghese e perché a partire dagli anni ’70, prima in Inghilterra con la Thatcher, poi negli USA con Reagan, poi via via negli altri paesi imperialisti, una dopo l’altra le conquiste fatte in ognuno di quei campi sono state rosicchiate, avvelenate e infine cancellate del tutto o sono in via di esserlo.

Le conquiste strappate erano l’effetto del movimento comunista che avanzava nel mondo, nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria sollevata dalla costituzione dell’Unione Sovietica. Nei paesi imperialisti la borghesia cedeva alla pressione delle masse popolari per paura della rivoluzione socialista, approfittando anche del fatto che, dopo le distruzioni delle due guerre mondiali, gli affari erano in ripresa e i profitti dei capitalisti elevati.

Negli anni ’70 nel mondo intero l’ondata rivoluzionaria si era oramai esaurita senza instaurare il socialismo nei paesi imperialisti e la nuova crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale era iniziata. La combinazione dei due fattori ha portato allo stato attuale, ha innescato il catastrofico corso delle cose a cui oggi l’umanità deve far fronte.

A chiunque si raffigura la realtà come è, è quindi chiaro che i programmi della sinistra borghese sono destinati a restare chiacchiere. L’aspetto positivo dei suoi tentativi, è che ribadiscono il buon diritto delle masse popolari ad avere quello che la sinistra borghese fa balenare. Sta a noi comunisti spiegare che lo conquisteranno organizzandosi, costituendo un proprio governo d’emergenza e conducendo con forze crescenti la rivoluzione socialista fino alla vittoria.

Maria P.