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La Voce 50 del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVII - luglio 2015


Introduzione

Tra gli avvenimenti italiani dei quattro mesi trascorsi dalla pubblicazione del precedente numero di La Voce il più importante ai fini del nostro futuro è il IV Congresso nazionale del Partito dei CARC (Firenze 13-14 giugno).

Questa affermazione certamente sembrerà retorica, esagerata, sbagliata e presuntuosa ai lettori che non condividono con noi la concezione comunista del mondo, persino a quelli che pur dicendosi comunisti aspettano che la rivoluzione scoppi, sperando in trepida attesa oppure dedicandosi esclusivamente a rivendicazioni e a proteste. Ma a questi non è chiaro nemmeno quale sarà il futuro del nostro paese e cosa lo determina e in generale è misterioso il corso delle cose. Di conseguenza ognuno di essi, se cerca di dire quale è stato l’avvenimento italiano più importante negli ultimi quattro mesi, o non sa rispondere, o ne elenca alcuni più o meno a caso o magari dopo “profonda” riflessione ne indica uno. Ma la sua indicazione proviene dal senso comune: è l’avvenimento che più lo ha impressionato per una combinazione della sua personale esperienza pratica con l’effetto che hanno avuto su lui i messaggi di cui lo martella il sistema di diversione dell’attenzione e di intossicazione delle idee e dei sentimenti (“delle menti e dei cuori”) che costituisce il primo pilastro della controrivoluzione preventiva (Manifesto Programma cap. 1.3.3. pagg. 46-56). L’ipotetico nostro lettore infatti non si è ancora impadronito della scienza delle attività con cui gli uomini fanno la loro storia e tanto meno partecipa con scienza e coscienza all’impresa che fa il nostro domani.

L’affermazione con cui abbiamo iniziato l’Introduzione di questo n. 50 di La Voce è invece comprensibile (e ad essi la rivolgiamo) ai lettori che hanno assimilato o stanno assimilando la concezione comunista del mondo e partecipano all’impresa che costruisce il domani del nostro paese, alla rivoluzione socialista, alla guerra popolare rivoluzionaria che il nuovo Partito comunista italiano conduce contro la Repubblica Pontificia. Questi sanno che il futuro del nostro paese lo fanno le masse popolari (intese nel senso indicato in MP cap. 2.2.2 pag. 160) organizzate attorno alla classe operaia guidata dal suo partito comunista. Ora con il suo IV Congresso il P.CARC ha occupato una posizione più precisa di quanto l’avesse negli anni che abbiamo alle spalle e ha assunto un ruolo decisivo nella lotta in corso che costruisce questo futuro. Con questo passo compiuto dal P.CARC, noi comunisti abbiamo meglio distribuito la nostre forze: combatteremo in modo più efficace e recluteremo forze maggiori che decideranno dei tempi della vittoria della nostra impresa.

Dall’alto e dal basso: questi i due opposti punti da cui converge il nostro attacco contro la Repubblica Pontificia: i due opposti punti da cui noi comunisti conduciamo la nostra impresa di fare dell’Italia un nuovo paese socialista con il contributo che la nostra vittoria darà alla nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo, dato che l’Italia non solo è un paese imperialista importante ma è anche la sede del Papato, diventato dai tempi di Leone XIII (1878-1903) uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale.

Dall’alto perché partiamo dalla concezione comunista del mondo e dall’esperienza del movimento comunista mondiale e da questa posizione “noi illustriamo al mondo nuovi principi traendoli dal principi del mondo. (...) Noi gli mostriamo perché effettivamente combatte, poiché la coscienza è una cosa che esso deve far propria, anche se non lo vuole” (Marx a Ruge, settembre 1843 Opere complete vol. 3). Sfuggiamo così al pantano del riformismo conflittuale e del riformismo elettorale in cui sono naufragati prima i partiti socialisti e poi i partiti comunisti dei paesi imperialisti.

Dal basso perché ci leghiamo alle masse popolari che spontaneamente lottano contro gli effetti della seconda crisi ge nerale del capitalismo. Non diciamo al mondo: “abbandona le tue lotte, sono sciocchezze; noi ti grideremo la vera parola d’ordine della lotta”.Con la scienza del movimento comunista le conduciamo passo dopo passo a sviluppare ed elevare la loro lotta secondo la linea di sviluppo che le è propria, fino a raggiungere l’obiettivo di cui hanno bisogno.

Di conseguenza dedichiamo una parte importante di questo numero a illustrare il IV Congresso nazionale del P.CARC.