La Voce 49 - Indice

La Voce 49 del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVII marzo 2015

Sul contesto internazionale dell'attività del governo Tsipras

Le contraddizioni all’interno della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e le contraddizioni tra i gruppi imperialisti di tutto il mondo.

La costituzione del governo Tsipras indebolisce i gruppi imperialisti europei, principalmente franco-tedeschi, che per far fronte alla crisi generale del capitalismo lottano e devono lottare contro i gruppi imperialisti USA per strappare loro la supremazia nella gestione del capitale finanziario mondiale.

Oggi si tratta del dominio su una massa enorme di capitale finanziario, ammontante, al prezzo corrente dei titoli finanziari espresso in dollari ai cambi correnti, a circa 10 milioni di miliardi di dollari, circa 100 volte il PIL mondiale (cifra questa che, nonostante tutti i limiti da più parti indicati, è comunque un indice significativo dell’attività economica complessiva). Una massa di capitale finanziario sorta come uno dei rimedi alla crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale incominciata nell’economia reale capitalista negli anni ’70 del secolo scorso. Questa massa di capitale finanziario ora domina, schiaccia e sconvolge l’economia reale capitalista di tutto il mondo. Per dominare l’economia reale capitalista (beninteso nella misura limitata in cui questa è per sua natura dominabile) bisogna quindi essere alla testa della gestione delle istituzioni del capitale finanziario mondiale: del sistema di banche, di società e altre istituzioni finanziarie. Chi domina nel campo del capitale finanziario, dei suoi traffici, della emissione e gestione di titoli finanziari e della creazione e gestione della moneta fiduciaria mondiale (euro contro dollaro) domina anche l’economia reale capitalista e si assicura le condizioni migliori per la valorizzazione del proprio capitale e per la gestione della contraddizione con le masse popolari del proprio paese (a scanso d’equivoci e di confusione con i sostenitori delle fantasiose tesi francofortesi del “piano del capitale” ripeto: beninteso nella misura limitata in cui l’economia reale capitalista è per sua natura governabile). I gruppi imperialisti che dominano nel campo del capitale finanziario, dominano nel mondo. Questo è l’oggetto del contendere tra i gruppi imperialisti franco-tedeschi e i gruppi imperialisti USA. Per prevalere, le istituzioni finanziarie e le autorità europee devono ispirare fiducia ai proprietari e agli amministratori del capitale finanziario di tutto il mondo, devono farli sentire sicuri che l’euro è una valuta sicura e che con l’euro e tramite le istituzioni finanziarie dei gruppi imperialisti europei essi potranno valorizzare e conservare il loro capitale: meglio di quanto oramai possono farlo con il dollaro e le istituzioni finanziarie americane e anglosassoni.

Il sistema finanziario mondiale basato sul dollaro e capeggiato dai gruppi imperialisti americani ha dominato per alcuni decenni il mondo capitalista, ma la crisi generale del capitalismo scuote la sua egemonia, lo ha reso insicuro e inaffidabile, vi provoca sconvolgimenti e fallimenti a ripetizione. Il capitale finanziario è componente essenziale dell’imperialismo e i gruppi imperialisti americani non rinunciano né rinunceranno alla supremazia nel sistema imperialista mondiale. Ne va non solo della valorizzazione del loro capitale, ma anche della loro dominazione sulle masse popolari americane, base insostituibile della loro potenza mondiale e della loro stessa esistenza. È per questo che per mantenere la loro supremazia i gruppi imperialisti americani mettono sempre più in campo le armi, la sovversione e il terrorismo: il settore in cui è maggiore il loro vantaggio sui gruppi imperialisti europei e sugli altri gruppi imperialisti di tutto il mondo. Ma proprio il bisogno di ricorrere alla guerra, alimenta la crisi del sistema politico borghese USA (i contrasti tra gli stessi gruppi imperialisti americani), alimenta a livello internazionale l’opposizione alle autorità USA e la diffidenza nelle istituzioni e negli impegni USA, alimenta nelle masse popolari USA l’opposizione al complesso militare-industriale-finanziario che domina gli USA: è per contrastare la crescita di questa opposizione che le autorità USA a loro volta accrescono la devastazione ambientale (vedi i gas di scisti) e lo sfruttamento economico del resto del mondo.

I gruppi imperialisti europei, principalmente franco-tedeschi, sono per il rigore finanziario (Patto di Stabilità, ecc.) e per l’austerità e i sacrifici che il rigore finanziario comporta per le masse popolari europee (quelle tedesche, francesi, italiane, ecc. prima ancora di quelle greche), proprio perché devono garantire ai padroni e agli amministratori del capitale finanziario di tutto il mondo la sicurezza e gli affari che lo storico sistema finanziario dei gruppi imperialisti americani a causa della crisi generale del capitalismo non garantisce più. L’austerità che i gruppi imperialisti franco-tedeschi, tramite le istituzioni dell’Unione Europea e i governi tedesco e alleati, impongono alle masse popolari europee sembra una follia a chi non può o non vuole prendere in considerazione la lotta per la supremazia in campo finanziario che i gruppi imperialisti franco-tedeschi conducono e devono condurre nel mondo. I gruppi imperialisti franco-tedeschi impongono sacrifici alle masse popolari europee per conquistare la supremazia nel campo delle finanze e delle monete fiduciarie del mondo intero (si conferma anche qui che “il reale è razionale”).

I gruppi imperialisti americani impongono sacrifici, guerre, sovversione e terrorismo alle masse popolari di tutto il mondo per effetto degli sconvolgimenti del sistema delle finanze e delle monete fiduciarie di cui essi sono alla testa. Il disavanzo corrente dello Stato federale USA gonfiato dalle grandi spese militari e per l’enorme e capillare apparato interno e internazionale di controllo, repressione e corruzione con le connesse attività di ricerca e sviluppo, il servizio del debito pubblico federale e dei debiti degli Stati federati USA, l’indebitamento generale delle famiglie e delle imprese americane, il disavanzo della bilancia commerciale (entrate meno uscite per operazioni di compravendita) e della bilancia dei pagamenti (entrate meno uscite per ogni genere di pagamento dall’estero e all’estero) americane e la gestione del dollaro fatta dalla Banca Centrale USA (la Federal Reserve) sono gli specifici motori americani degli sconvolgimenti finanziari mondiali.

I gruppi imperialisti e le autorità dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica) e di altri paesi si agitano per sopravvivere, per valorizzare i loro capitali ed emergere nella tempesta, facendo fronte ai marosi della lotta in corso tra i maggiori predoni e briganti (i soci della tristemente famosa Comunità Internazionale) che hanno ereditato il dominio del mondo. Proprio il fatto che i gruppi imperialisti USA predominano e la crisi generale del capitalismo impedisce loro di fare concessioni ma li spinge anzi a fare provocazioni e alimentare sovversioni che ledono gli interessi dei gruppi imperialisti dei BRICS e di altri paesi (vedi ad esempio la scomparsa dell’aereo malaysiano pieno di passeggeri cinesi nel marzo 2014, le provocazioni finanziarie e politiche contro il Brasile e l’Argentina, le manovre sovversive in Cina e in Russia, ecc.), spinge i gruppi imperialisti e le autorità dei BRICS a fare causa comune con i gruppi imperialisti franco-tedeschi. Ovviamente tutti con molta prudenza perché nessuno vuole restare isolato di fronte al padrone che è ancora americano!

Data la superiorità militare e in generale politica che ereditano dalla storia, la vittoria dei gruppi imperialisti americani potrebbe sembrare scontata. Così in particolare la vedono quanti hanno una concezione militarista della storia, cioè quelli che credono che la violenza decide di tutto. Ma l’esperienza mostra che la violenza è la levatrice della storia, non la madre. Proprio la natura della crisi generale del capitalismo condanna a perdere chi è alla testa del sistema imperialista mondiale, perché è alla testa di un sistema che va a morire. Essere alla testa del sistema imperialista mondiale significa imporre agli altri gruppi imperialisti e alle masse popolari di tutto il mondo sacrifici senza fine, quindi moltiplicare senza fine i propri nemici. Il cambio dei predoni alla testa del sistema imperialista mondiale non ne muterebbe la natura: ogni predone moltiplicherà i propri nemici. La lotta sarà dura, grandi possono essere le distruzioni che lo scontro tra i predoni del mondo imporrà all’umanità, ma solo le masse popolari guidate dal movimento comunista possono vincere il sistema imperialista mondiale, eliminandolo e instaurando il socialismo. La crisi del sistema politico americano e lo sviluppo della rivoluzione socialista negli USA è quanto di meglio oggi l’umanità può augurare a se stessa. Promuovere la rinascita del movimento comunista negli USA è compito del movimento comunista internazionale e di ogni gruppo e partito che lo compone. Fare la rivoluzione nel proprio paese è la forma suprema dell’attività a favore della rinascita del movimento comunista nel mondo e della rivoluzione socialista negli USA.

Questo è il quadro della lotta delle masse popolari di tutto il mondo e della rinascita del movimento comunista. Questo è il quadro degli affari, delle guerre, delle distruzioni, delle tempeste e delle forme di abbrutimento a cui i predoni del sistema imperialista mondiale sottopongono le classi sfruttate e i popoli oppressi di tutto il mondo. Solo i comunisti che tengono conto di questo quadro capiscono la logica degli avvenimenti in corso (come nel periodo 1890-1914 solo i marxisti videro che il mondo andava verso la guerra mondiale e la rivoluzione socialista): comprensione che è la premessa indispensabile per essere in grado di sviluppare con successo la propria iniziativa rivoluzionaria anche nel singolo paese. Gli altri anche se onestamente si dicono e si considerano comunisti, si confinano (assieme alle teste d’uovo, ai portavoce e agli esponenti della sinistra borghese) nel lamento e nelle denunce della follia e dell’assurdità degli avvenimenti in corso a cui essi aggiungono la propaganda del comunismo che dovrebbe sorgere perché “prima o poi la rivoluzione socialista scoppierà”.

 

Questo in particolare è il contesto internazionale in cui, per loro natura, di fatto si inseriscono gli avvenimenti greci. Questo il contesto in cui bisogna quindi vederli per capirli e, per quanto riguarda i comunisti greci, per farli: infatti sono gli uomini che fanno la loro storia e, se posseggono la scienza dell’attività con cui gli uomini fanno la loro storia, la fanno consapevolmente, beninteso in coerenza con il principio che non vi è libertà senza conoscenza della necessità.

La Grecia è un piccolo paese: per le dimensioni della grandezze finanziarie che fanno capo alle sue istituzioni e alla sue autorità [Debito Pubblico: circa 320 miliardi €], per il volume delle sue attività economiche [PIL: circa 180 miliardi €], per la grandezza della sua popolazione (meno di 12 milioni di abitanti). Ma è un pezzo del sistema finanziario di cui i gruppi imperialisti franco-tedeschi sono alla testa. Per far fronte anche solo in qualche misura alle promesse che SYRIZA ha fatto alla popolazione greca, il governo Tsipras non potrebbe mantenere gli impegni con le istituzioni finanziarie europee e di altri paesi che il governo Samaras e i precedenti governi della borghesia greca hanno sottoscritto: grazie agli “aiuti” disposti dalla Troika il Debito Pubblico greco è più che raddoppiato dopo l’inizio della fase acuta e terminale della crisi generale del capitalismo. Ma lasciare che il governo Tsipras si sottragga a quegli impegni metterebbe in gioco la credibilità a livello mondiale, presso i padroni e gli amministratori del capitale finanziario di tutto il mondo, del sistema finanziario e monetario di cui i gruppi imperialisti franco-tedeschi sono alla testa. Tanto più che il governo Tsipras farebbe scuola negli altri paesi dell’UE a tutti quelli che per un motivo o l’altro recalcitrano alla disciplina imposta dai gruppi imperialisti franco-tedeschi e dalle loro istituzioni europee: farebbe scuola persino in Germania fra le masse popolari tedesche e immigrate. Quindi inciderebbe negativamente sulle sorti della lotta che i gruppi imperialisti franco-tedeschi hanno in corso contro i gruppi imperialisti americani. Da qui invece la comprensione delle autorità USA verso il governo Tsipras, come verso tutti i governi (Berlusconi ieri, Renzi oggi) che per loro interessi particolari disturbano la manovra che i gruppi imperialisti franco-tedeschi hanno in corso. Da qui l’incoraggiamento che le autorità USA danno perfino alla lotta delle masse popolari europee contro l’austerità, finché la loro lotta resta nell’ambito del sistema capitalista e del sistema imperialista mondiale che le autorità USA dominano.

Le esigenze del governo Tsipras disturbano i gruppi imperialisti franco-tedeschi come li disturbano l’intervento USA in Ucraina, le altre manovre USA per provocare un cambio di regime nella Federazione Russa e disgregarla, le turbolenze e le guerre che le autorità USA e Israele [le autorità sioniste d’Israele] fomentano nel Medio Oriente, in Africa e di riflesso in Europa, la loro manovre per contenere i gruppi imperialisti cinesi e disgregare la Cina. L’Unione Europea darà al governo greco e al sistema bancario greco i soldi di cui hanno bisogno per far fronte ai loro impegni verso le istituzioni finanziarie del resto del mondo, solo se il governo Tsipras accetterà di continuare a spremere le masse popolari greche e a imporre, nelle condizioni particolari della Grecia, le misure di austerità (l’eliminazione delle conquiste strappate nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale, la subordinazione alle esigenze di valorizzazione del capitale e la riduzione dell’attività economica reale capitalista) che gli altri governi dell’UE hanno già imposto (Germania e altri paesi) o stanno imponendo (Italia, Francia e altri paesi) ognuno nelle condizioni particolari del paese che governa.

Il tempo del governo Tsipras e più in generale della sinistra borghese greca è quindi contato. Esso sarà rovesciato dalle masse popolari greche mobilitate dal Partito comunista se cederà alle ingiunzioni dei gruppi imperialisti franco-tedeschi. D’altra parte SYRIZA né ha creato né crea le condizioni di coscienza, di mobilitazione e di organizzazione perché le masse popolari greche siano in grado di far fronte alle pressioni, ai ricatti e alle aggressioni dei gruppi imperialisti europei. Quindi altri dovranno prendere la direzione della lotta delle masse popolari greche per far fronte agli effetti della crisi generale del capitalismo, o reprimere e deviare la lotta delle masse popolari greche. La vittoria elettorale di SYRIZA e la costituzione del governo SYRUZA-ANEL apre una fase dinamica e acuta della lotta di classe in Grecia: sta principalmente ai comunisti greci saperne trarre profitto.

Ernesto V.