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La Voce 44 del (nuovo)Partito comunista italiano

Instaurare il socialismo

Instaurare una società basata sulla produzione di beni e servizi svolta da aziende pubbliche che lavorano secondo un piano nazionale e via via quanto più possibile internazionale e su questa base riduce il tempo di lavoro, impiega ogni adulto in un lavoro utile e dignitoso e promuove la sua partecipazione alla vita sociale, all’attività politica e al patrimonio culturale.

Questa è la sola via per uscire dalla crisi. Non ce n’è un’altra.

 

Oggi l’umanità ha nelle sue mani più possibilità di quante ne ha mai avute. Possiamo produrre tanti beni e servizi quanti ne occorrono perché ogni essere umano faccia una vita dignitosa, ognuno acceda nella misura massima delle sue capacità al patrimonio culturale e morale che l’umanità ha accumulato, partecipi alla gestione della vita politica e sociale: niente più segreti e privilegi! Possiamo conservare e migliorare l’ambiente della Terra e lanciarci in nuove conquiste.

Ma i padroni (i capitalisti, il clero e i loro sostenitori, amministratori, portavoce e politicanti) negano il futuro alle nuove generazioni. Accumulano come maniaci forsennati sempre più soldi e sempre più armi di distruzione di massa. Distruggono persino quei pochi diritti e quel poco benessere che una parte dell’umanità aveva conquistato nel secolo scorso nell’ambito della prima ondata della rivoluzione proletaria, non possono più fare neanche quello che con una produttività minore del lavoro ma con un movimento comunista più forte facevano, rendono nuovamente precari i lavoratori. In ogni paese e a livello internazionale schiacciano nella miseria e nell’abbrutimento la parte meno organizzata e più debole delle masse popolari. Impongono angherie di ogni sorta agli immigrati, alle donne, ai giovani, ai pensionati. Fomentano guerre in ogni angolo del mondo e trasformano decine di migliaia di giovani in mercenari criminali. Devastano, saccheggiano e inquinano l’intero pianeta. Mettono ogni parte dell’umanità “in guerra contro il resto del mondo”, come si è lasciato andare a dire Marchionne. Anche i padroni meno arroganti dicono che non possono fare diversamente, perché lo impone la mondializzazione, la globalizzazione, la crisi, la concorrenza, il mercato: cioè il loro sistema.

 

Bisogna farla finita con il capitalismo, con la produzione di beni e servizi affidata ad aziende capitaliste, con il potere in mano alla borghesia e al clero. Le masse popolari organizzate devono costituire il Governo di Blocco Popolare. I comunisti devono organizzare le masse popolari. Devono moltiplicare il numero di OO e OP, favorire la loro iniziativa e il loro coordinamento, rafforzare la loro decisione a costituire il GBP.

 

Il rafforzamento della lotta di classe va di pari passo con il consolidamento e rafforzamento del Partito comunista.

Dalla storia ereditiamo organizzazioni e personaggi che hanno prestigio e seguito tra le masse popolari. Si dichiarano “forze antagoniste”. In realtà agitano molte parole d’ordine, promuovono proteste, avanzano rivendicazioni ai governi dei padroni, promuovono referendum che i padroni cestinano:

riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario” - “distribuire tra tutti il lavoro che c’è” - “reddito di cittadinanza” -“fare investimenti che creino lavoro aggiuntivo” - “nazionalizzazione delle fabbriche” (“sotto controllo operaio” aggiungono quelli di ispirazione trotzkista: scioccamente perché se gli operai hanno la forza per imporre il loro controllo, perché non prendono addirittura la direzione?).

La loro opera è utile se noi comunisti la facciamo servire alla moltiplicazione delle OO e OP, al rafforzamento dell’iniziativa OO e OP per prendere in mano direttamente la vita sociale e costituire un proprio governo d’emergenza, il GBP.