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  La Voce 42 del (nuovo)Partito comunista italiano

Nessuna azienda deve essere chiusa, a ogni adulto un lavoro dignitoso, a ogni essere umano quanto occorre per una vita dignitosa!

La costruzione del futuro nel campo delle masse popolari

La situazione attuale offre a noi comunisti ampi spazi per mobilitare le masse popolari. Dobbiamo solo imparare a farlo, sviluppare il lavoro nelle OO e OP secondo le linee e i metodi già definiti, via via migliorando e correggendo.

La giunta Monti-Napolitano e la comunità dei Marchionne, dei Bertone, dei Bagnasco & C (che sono i suoi soci mandanti, gli amministratori e i beneficiari dei suoi decreti), si occupano solo della sovrastruttura finanziaria. Essi sistematicamente trasferiscono denaro dalle masse popolari alla borghesia imperialista, togliendo ora a una categoria ora a un’altra, qui riducendo salari là licenziando, ora sotto forma di ritardo nell’accesso alla pensione, ora sotto forma di aumento di trattenute, IVA e contributi o di IMU, ora tagliando i fondi a disposizione dei Comuni, degli ospedali, delle scuole, degli istituti di ricerca, ora licenziando insegnanti e altri dipendenti pubblici, ora tagliando i fondi e i crediti alle aziende, ora sotto altra forma. Che riducano la spesa pubblica o aumentino le tasse, il risultato è sempre quello. Dal giro vorticoso di denaro tenuto in moto dalla comunità internazionale della borghesia imperialista (in ogni paese e a livello internazionale circola di banca in banca: si tratta di scritture nei loro libri contabili informatizzati), come per magia le società finanziarie, le banche, i fondi d’investimento, le chiese, i ricchi risultano avere sempre più crediti mentre gli Stati, le aziende, le amministrazioni locali, tutti gli enti incaricati di erogare redditi e servizi ai lavoratori, ai pensionati, alle masse popolari, ecc. risultano avere sempre più debiti. Più gli Stati hanno privatizzato (Prodi ha privatizzato tutta l’IRI e gli altri enti industriali e finanziari statali: quasi come gli ex paesi socialisti), più i debiti pubblici sono aumentati. È un vortice che cresce da più di 30 anni in qua, nel nostro paese e nel resto del mondo.

La sovrastruttura finanziaria non sostiene l’economia reale, anzi la soffoca. L’economia reale diretta dalla borghesia imperialista distrugge la salute della popolazione e devasta l’ambiente. Taranto è l’emblema: sfruttati, avvelenati, disoccupati. Sta a noi comunisti convincere le OO e OP a prendere l’iniziativa nella difesa e ricostruzione di un’economia reale al servizio della popolazione: possono e devono lanciare subito il nuovo corso e a un certo punto costituiranno il GBP che si metterà alla testa dell’opera. L’opera delle OO e OP è infatti strettamente connessa con la costituzione del GBP, il governo d’emergenza delle OO e OP. Infatti non si tratta di costruire nicchie, ma di iniziare da quello che ogni OO e OP ha sottomano, operando anche a sua diretta tutela, ma usando tutti i mezzi e le vie necessari: quindi con l’obiettivo di estendere l’iniziativa fino a fare dell’intero paese il cantiere da cui nascerà non solo la nuova economia, ma la nuova società.

Per diventare abbastanza forti bisogna che il numero delle OO e OP si moltiplichi, che costituiscano tra di loro e rafforzino coordinamenti locali e tematici, che mettano al sommo dei loro obiettivi la costituzione del GBP con persone di loro fiducia e sotto il loro controllo (e revocabili), a partire dalla costituzione dei Comitati di Salvezza Nazionale a livelli locali e a livello nazionale.

Per fare ingoiare il loro governo  d’emergenza ai vertici della Repubblica Pontificia, le OO e OP devono rendere il paese ingovernabile da ogni governo emanazione di quei vertici: questi non sono ancora in condizione di scatenare la guerra civile per reprimere le OO e OP e ingoieranno il GBP in attesa di creare le condizioni per riprendere la situazione in mano. Per noi sarà un problema da risolvere in un secondo tempo.

Per rendere il paese ingovernabile le OO e OP devono praticare e combinare sistematicamente (imparando dall’esperienza) e su larga scala le otto vie.

Ma il nucleo centrale dell’opera e il campo di organizzazione e mobilitazione principale deve essere la presa in mano e l’autogestione di aziende, l’ampliamento delle aziende esistenti, la creazione di nuove aziende: quello che il CC del (n)PCI ha indicato e illustrato con i Comunicati CC 32/12 del 13 settembre, 33/12 del 24 settembre e 34/12 del 27 settembre 2012.

Bisogna mettere a contribuzione le amministrazioni comunali e tutte le amministrazioni locali, tutte le aziende capitaliste, tutte le unità produttive, le cooperative e gli enti senza fine di lucro e tutta l’amministrazione pubblica: i lavoratori non sono le “risorse umane” delle aziende e delle amministrazioni al pari delle risorse energetiche e altro. Sono le aziende e le amministrazioni che sono al servizio degli esseri umani: è un principio che dobbiamo far valere ad ogni costo.

Si tratta di iniziative che anche se piccole, aprono la via a iniziative su scala più larga. In ogni azienda che i padroni vogliono ridimensionare, chiudere o delocalizzare, gli operai organizzati possono e devono con le buone o con le cattive prendere in mano l’azienda e autogestirla: devono quindi costituire gli organismi necessari per prenderla in mano e autogestirla agendo con la forza necessaria su fornitori, clienti e banche;

Ovunque sono abbastanza organizzate (e se non lo sono, il primo passo è organizzarsi), le masse popolari (OO e OP) possono e devono con le buone o con le cattive indurre ogni azienda, ente, agenzia dell’amministrazione pubblica, ecc. ad assumere, organizzare e mobilitare nuovi lavoratori anche a compiere attività che esulano da quelle svolte abitualmente; possono e devono creare nuove aziende, enti, agenzie, ecc.

In particolare bisogna che gli operai si organizzino per mantenere in funzione e gestire loro le aziende che i padroni vogliono ridurre, chiudere o delocalizzare (ALCOA, ecc.): è molto più facile mantenere in funzione un’azienda che rimettere in funzione un’azienda ferma.

Come possono le nuove aziende gestite da operai organizzati trovare 1. fornitori, 2. clienti, 3. crediti (denaro) per pagare fornitori e salari?

- Trovare fornitori, di regola non sarà un problema. Se non ne esistono in Italia, li troveranno all’estero. Li trovano perfino (legalmente o di contrabbando) le aziende dei paesi che la “comunità internazionale” dei gruppi imperialisti sottopone a sanzioni. Basta pagarli. Una volta costituito il GBP, le relazioni di scambio, collaborazione e solidarietà che il GBP stabilirà con altri paesi (la 6° delle Sei Misure Generali) daranno un grande contributo (vedi cosa fanno già ora in America Latina con ALBA). Quindi il problema si riduce ai crediti bancari (al denaro) per pagarli. Di essi tratto un po’ più avanti.

- Trovare clienti, sarà anche questo possibile anche se meno semplice. Clienti ne hanno già le aziende che i  padroni vogliono ridimensionare, chiudere o delocalizzare e altri ne esistono: quelli a cui la “comunità internazionale” dei gruppi imperialisti applica sanzioni e quelli esclusi dall’acquisto per vie legali stante le condizioni (di prezzo o d’altro genere) imposte dai gruppi, dalle istituzioni, dalle regole e dalle consuetudini del sistema imperialista mondiale. Mentre esiste la sovrapproduzione di merci in alcune parti della società e in alcuni paesi, in altri gli stessi prodotti non sono disponibili in quantità sufficiente a soddisfare i bisogni per una vita civile. Molti paesi e settori usano ancora mezzi di produzione arretrati: possiamo fornirne in abbondanza di moderni. Dove il sistema coloniale ha lasciato un basso livello di vita, possiamo fornire i beni connessi a un livello di civiltà superiore. In alcuni casi si tratterà di fare prezzi convenienti per i clienti e di infrangere regolamenti e leggi. In alcuni altri casi certamente si tratterà di ridurre la produzione nei limiti richiesti. Ma né le entrate riscosse dai clienti (in denaro o in natura) dovranno necessariamente pareggiare le uscite aziendali per acquisti e salari perché questi saranno comunque finanziati dai crediti delle banche, né la riduzione della quantità di prodotti comporterà licenziamenti perché il tempo di lavoro risparmiato dalla produzione principale sarà dedicato ad altre lavorazioni o alla formazione e ad altre attività utili: di gestione sociale, di ricerca, culturali, ricreative. Tutti i lavoratori disposti a impegnarsi e ad imparare, saranno impegnati nell’amministrazione e nella gestione della società e nel lancio di programmi di istruzione e formazione (come le “150 ore” di alcuni decenni fa, ma ora fatte su grande scala e con una prospettiva lungimirante) per permettere e stimolare l’accesso universale alle attività specificamente umane. Solo così è possibile che ogni adulto partecipi con senso di responsabilità, con creatività e spirito d’iniziativa alla produzione dei beni e servizi necessari per la riproduzione dell’intera società all’attuale livello di civiltà, che le produzioni nocive all’uomo, le produzioni nocive all’ambiente e le produzioni inutili (quelle che la borghesia ha promosso principalmente per distogliere dalla lotta di classe una parte delle masse popolari abbrutendole o per i lussi e gli sperperi dei ricchi) siano eliminate, che ogni adulto partecipi alla produzione con orari di lavoro che occupano solo una parte della sua vita, che ogni adulto dia il meglio che è capace di dare.

Come evitare la guerra tra aziende predicata da Marchionne?

Dividendo la produzione tra le aziende con accordi patrocinati dal GBP, se si tratta di aziende nazionali. Ricorrendo alle relazioni indicate dalla 6° delle Sei Misure Generali, se si tratta di aziende di altri paesi, mettendo a contribuzione la rete di traffici internazionali che in questi anni si è sviluppata su larga scala.

- Avere dalle banche crediti (denaro) per pagare fornitori e salari, questo sarà possibile imponendo alle agenzie bancarie di dimensionare i crediti in euro ad ogni azienda secondo le esigenze della produzione aziendale, alle dimensioni necessarie per finanziare acquisti e salari: cosa che gli operai organizzati (e le masse popolari organizzate) possono imporre direttamente ai dirigenti delle banche facendo leva anche sugli impiegati bancari e che il GBP (quando  sarà costituito) imporrà anche per legge, nazionalizzando o comunque assumendo la direzione delle banche.

In sintesi, gli operai e la masse popolari organizzate con la loro azione di forza imporranno ai banchieri che la produzione di beni e servizi è più importante dell’accumulazione di denaro, di titoli di credito e di capitale (accumulazione la cui completa eliminazione non può essere immediata: sarà uno degli aspetti dell’instaurazione del socialismo). Questa violenza, questa lesione alla libertà di banchieri, finanzieri, speculatori e dirigenti delle istituzioni del sistema imperialista mondiale, questa intrusione degli operai organizzati in un terreno loro monopolio, sconvolgerà il loro mondo e susciterà le loro reazioni furiose e indignate. Bisognerà fare fronte ad esse: ma farci fronte non è impossibile perché banchieri, finanzieri, speculatori, prelati e dirigenti delle istituzioni del sistema imperialista mondiale non sono entità astratte, hanno nomi, cognomi e sedi, hanno molto da perdere e hanno in ogni paese nemici numerosi, “il 99%”. Dovremo imparare ad allearci paese per paese con questa maggioranza schiacciante, a mobilitarla. Cosa non scontata, ma possibile.

Inoltre, ed è cosa importante perché ci permette fin da subito di “contare sulle nostre forze”, banchieri, finanzieri, speculatori e dirigenti delle istituzioni del sistema imperialista mondiale non sono onnipotenti, anzi hanno molto da perdere. Se ci daremo un governo che vuole vincere, vinceremo perché abbiamo molti fattori favorevoli. I nostri nemici possono certo bloccare i conti correnti che le agenzie bancarie operanti in Italia hanno presso le agenzie bancarie operanti nei loro paesi, come già oggi fanno con “i paesi canaglia” (Cuba, Iran e altri) sottoposti a sanzioni. Ma dovrebbero sterilizzare (annullare, sospendere dal mercato) titoli bancari, di società finanziarie, del Debito Pubblico, di altri enti per alcune migliaia di miliardi di euro. La loro sterilizzazione sconvolgerebbe anche le istituzioni finanziarie estere che ne sono proprietarie. Per i loro titoli ci sarebbe un effetto domino. Converrebbe ai nostri nemici considerare i crediti concessi non del tutto volentieri dalle banche italiane ad aziende italiane, come crediti “in sofferenza” (crediti difficilmente recuperabili e con interessi che slittano) come ce ne sono già per alcune migliaia di miliardi di euro nel sistema bancario e finanziario mondiale. La sola differenza tra i crediti che costringeremo i banchieri a fare rispetto ai crediti che essi fanno di loro iniziativa, sta nel fatto che con questi sono convinti di fare buoni affari o sono crediti ad amici e ad amici di amici. Ma si tratta di intenzioni e speranze: sempre crediti sono, non hanno un odore diverso (anche se questa volta per i banchieri il sapore sarà amaro!). Se a questo aggiungiamo 1. che anche negli altri paesi imperialisti i capitalisti hanno bisogno di vendere e noi per loro siamo anche “un mercato” in mezzo a tanta stagnazione, 2. che i soldi ricevuti da noi li possono sempre girare ad altri, 3. che i crediti fatti a noi alla fin fine sono come gli altri, 4. che la stabilità politica non è al massimo in nessun paese, vediamo che abbiamo buoni margini di manovra per vincere. Contraddizioni tra gruppi e paesi (paesi canaglia, paesi emergenti, concorrenza), contraddizioni proprie del sistema monetario e finanziario mondiale, la lotta delle masse popolari in ogni paese costituiscono tre armi con cui possiamo far fronte alle aggressioni.

Nicola P.

 

 

La Voce n. 42
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