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  La Voce 41 del (nuovo)Partito comunista italiano

Lo studio del MP del (n)PCI e la nascita di nuovi CdP clandestini

 

Il (nuovo) Partito Comunista Italiano ha il compito di fare dell’Italia imperialista un Paese socialista. Affinché questa grandiosa impresa riesca, il Partito deve effettivamente orientare e guidare la classe operaia (CO) e il resto delle masse popolari (MP) a prendere il potere. Esso deve realmente radicarsi e fortificarsi nel tessuto stesso della CO e delle MP. Quello che occorre fare nell’immediato, a fronte delle condizioni oggettive del socialismo già create dal capitalismo da oltre un secolo e mezzo, è creare le condizioni soggettive. Senza queste condizioni il processo rivoluzionario per il socialismo non è possibile innescarlo.

Dopo il primo passo compiuto nell’ottobre 2004 con la fondazione del (n)PCI, nel concreto occorre fare passi avanti nella realizzazione del secondo e terzo stadio della costruzione del Partito, che sono (MP pag. 184):

a) “.. il consolidamento e rafforzamento del partito comunista tramite la conquista degli operai avanzati al partito comunista: il partito diventa così l’avanguardia organizzata della classe operaia”;

b) “la trasformazione del partito comunista in Stato Maggiore effettivo della CO” -.

Il CC lavora allo sviluppo del (n)PCI non solo diffondendo la concezione comunista del mondo a fronte di quelle decadenti clericale e borghese, ma diffonde anche l’analisi della situazione e i compiti che i comunisti devono assolvere volta per volta (in questa fase la tattica del GBP) nel quadro generale della sua strategia rivoluzionaria, la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata (GPRdiLD).

Con la sua propaganda sistematica (i comunicati, la rivista La Voce, Avviso ai naviganti, ecc.) il partito indica sempre ai suoi lettori l’urgenza e la necessità della costituzione dei Comitati di Partito. Questi organismi sono le strutture che permettono al Partito di conoscere nel dettaglio la realtà concreta su cui intervenire non solo con parole d’ordine generali, ma soprattutto con parole d’ordine e linee particolari allo scopo di trasformare e fare confluire i mille rivoli della resistenza della CO e delle MP alla crisi capitalista, nel fiume della mobilitazione rivoluzionaria per il socialismo.

La propaganda del Partito verso coloro che sentono di essere dei comunisti e verso le avanguardie del multiforme movimento di resistenza popolare, specie dei settori operai, è essenziale per la costituzione dei CdP. È attraverso questa pratica centrale che si sono formati alcuni dei CdP esistenti.

Nella campagna lanciata dal (n)PCI di reclutamento attraverso lo studio del Manifesto Programma, abbiamo sperimentato che effettivamente attraverso questa attività è possibile ottenere buoni risultati.

Come responsabile di un CdP, ho intrapreso da un po’ di tempo l’esperienza dei corsi di formazione sul MP. Abbiamo infatti lanciato, nell’ambito della nostra zona operativa, una serie di corsi di formazione che ci hanno portato a conoscere meglio numerosi compagni e compagne, in prevalenza giovani studenti e lavoratori, che in qualche modo partecipano alle attività della carovana del (n)PCI. Con essi è stato possibile conoscere poi anche altri che in qualche modo sono legati ai compagni già noti.

È in questo nuovo lavoro che ci è stato possibile gettare le basi ideologiche del comunismo e accendere la fiamma della lotta di classe in quanti hanno partecipato al corso e ambiscono sinceramente alla trasformazione dello stato di cose presenti.

Nel procedere dei corsi di formazione ci è stato possibile focalizzarci più facilmente su quegli elementi che in qualche misura presentavano le caratteristiche di classe, morali e intellettuali minime per l’accesso al partito. In pratica ci è stato possibile mettere insieme nuovi soggetti per la promozione e costituzione di nuovi CdP.

Dopo avere valutato nel complesso i compagni che hanno preso parte ai corsi, è stato possibile operare una selezione  accurata, considerando come aspetti cardine la dedizione alla causa e la capacità di orientarsi ed orientare.

I compagni e le compagne scelti sono stati poi individualmente contattati e abbiamo proposto di entrare nel Partito con il compito di costituire un CdP assieme ad altri. Dopo il giro di consultazioni individuali e raccolte adesioni entusiaste, è stato possibile giungere ad una prima riunione collettiva dove, guidando direttamente i compagni nel ragionamento politico, si sono poste le basi organizzative per la costituzione del nuovo CdP territoriale e i compiti iniziali di intervento pratico, partendo con la propaganda di Partito e il lavoro d’analisi delle OO e OP che agiscono in zona.

La formazione ideologica e politica a partire dal MP si conferma dunque per noi non solo la via per l’apprendimento, l’assimilazione e l’applicazione della concezione comunista del mondo, ma anche una delle strade da percorrere e consolidare sempre di più, per il reclutamento al Partito e per la costituzione e moltiplicazione di CdP facendo diventare il (n)PCI effettivamente lo Stato Maggiore della GPRdiLD.

Marcella V.

 

 

 

La Voce n. 41
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