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  La Voce 40 del (nuovo)Partito comunista italiano

In occasione del XX Anniversario della fondazione dei CARC

Comitati di Appoggio alla Resistenza [delle masse popolari al procedere della crisi] - per il Comunismo

Lode del Partito dei CARC

Tra tutti gli organismi politici operanti nel paese, il Partito dei CARC ha il merito unico di lottare con energia e iniziativa per difendere gli interessi e i diritti immediati delle masse popolari contro i capitalisti e le loro autorità e nello stesso tempo indicare con forza la costituzione di un governo d’emergenza popolare come rimedio, necessario e immediatamente alla portata delle masse popolari organizzate, agli effetti più gravi della crisi e via alla rinascita del movimento comunista e all’instaurazione del socialismo.

Proprio per questa sua posizione di principio, il P.CARC non solo svolge nel marasma economico, culturale ed ecologico in cui versa il nostro paese un’opera importante per il suo presente e il suo futuro: perché promuove la moltiplicazione e il giusto orientamento delle Organizzazioni Operaie e delle Organizzazione Popolari (in breve delle masse popolari organizzate); perché contribuisce alla mobilitazione e al giusto orientamento dei migliori dirigenti della sinistra dei sindacati di regime e dei sindacati alternativi e di base, degli esponenti democratici della società civile e degli esponenti non visceralmente anticomunisti della sinistra borghese. Il P.CARC svolge un’opera importante anche per il progresso di tutte le Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista, le organizzazioni che si dichiarano comuniste e che sinceramente aspirano al comunismo. Da anni nel nostro paese le FSRS vivono una situazione difficile a causa dell’impotenza a cui vedono condannati i loro sforzi. La prima ondata della rivoluzione proletaria durante la prima parte del secolo scorso aveva suscitato grande entusiasmo, grande mobilitazione e grandi speranze in tutto il mondo. Essa si è invece esaurita senza aver completato la sua opera, senza aver instaurato il socialismo nei paesi imperialisti, tra essi l’Italia. Le FSRS hanno reagito generosamente al cedimento del vecchio PCI: hanno tenuto alta la bandiera dell’ideale comunista nonostante la confitta. Ma senza risultati apprezzabili. Il P.CARC dà a queste FSRS un insegnamento che prima o poi alcune di esse apprezzeranno, faranno loro e ne tireranno frutto. L’insegnamento consiste di due parti. Alle FSRS comuniste ma dogmatiche mostra che i comunisti devono legarsi alle lotte difensive, alle lotte rivendicative e alle proteste delle masse e fare in esse scuola di comunismo, mettere le idee comuniste che esse professano alla prova delle lotte delle masse. Alle FSRS comuniste ma economiciste mostra che i comunisti non devono attendere la rinascita del movimento comunista, ma devono porre alle masse popolari organizzate l’obiettivo di costituire da subito un proprio governo, togliendo la direzione del paese alla borghesia e al clero, non limitarsi a rivendicare questo o quello dalle autorità borghesi e clericali. Il dogmatismo (considerare le idee comuniste come un corpo di dottrine da condividere e tutelare e non principalmente come una guida per la propria azione) e l’economicismo (limitare l’attività di massa a promuovere lotte rivendicative e proteste e a parteciparvi) sono infatti le due malattie che tolgono efficacia agli sforzi di molte forze soggettive. Due malattie che in alcuni casi colpiscono assieme una stessa FSRS.

Per questa loro opera preziosa tutto il nuovo Partito comunista italiano è grato ai compagni del P.CARC, augura loro buon lavoro e apprezza altamente il loro contributo al lavoro del (n)PCI per creare in Italia il Nuovo Potere che sostituirà il potere della borghesia e del clero.

 

Uniti nella lotta per instaurare il socialismo in Italia e contribuire alla nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo!

 

 

La Voce n. 40
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