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  La Voce 36 del (nuovo)Partito comunista italiano

Avanti con determinazione, verso la costituzione del GBP!

 

 Stiamo vivendo mesi decisivi per il futuro prossimo del nostro paese e per il ruolo che esso avrà nello sviluppo della seconda ondata della rivoluzione proletaria mondiale. Con la nostra azione noi possiamo indirizzare le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari verso la costituzione del Governo di Blocco Popolare.

Nella nostra situazione,

- per le OO e per le OP costituire questo governo è l’unico modo per far fronte da subito almeno agli effetti più gravi della crisi in corso e per perseguire realisticamente, concretamente, con successo gli obiettivi che ognuna di esse si propone;

- per noi comunisti è l’unica via percorribile verso l’instaurazione del socialismo, la vittoria della rivoluzione socialista che è anche la fine definitiva della crisi in corso.

Il nuovo Partito comunista italiano ha lanciato alle OO, alle OP e alla parte più avanzata degli operai e delle altre classi delle masse popolari la parola d’ordine “costituire il Governo di Blocco popolare” quasi due anni fa, quando iniziò la fase terminale della crisi generale del capitalismo.

A partire da allora il nostro Partito ha dato in forma sempre più precisa a tutti i suoi organismi e a tutti i suoi membri, ai compagni e agli organismi che in qualche modo seguono la linea del Partito l’indicazione di dedicare le loro forze a creare le tre condizioni necessarie perché le OO e le OP costituiscano il GBP: convincere le OO e le OP che è necessario e possibile che esse costituiscano il GBP, moltiplicare il numero delle OO e delle OP, spingere in avanti le OO e le OP perché si rafforzino e si coordinino tra loro.

Oggi il Partito dà l’indicazione: rendere l’Italia ingovernabile da ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia. A questa condizione gli stessi vertici della Repubblica Pontificia ingoieranno, sia pure come rimedio provvisorio alla situazione, la costituzione del GBP: un governo d’emergenza costituito da uomini che godono della fiducia delle OO e delle OP perché decisi a prendere i provvedimenti d’emergenza atti, caso per caso e di momento in momento, a far fronte agli effetti più gravi della crisi, anche a costo di ledere gli interessi e i privilegi della borghesia e del clero, di contravvenire alle loro abitudini, ai loro pregiudizi, ai loro desideri e alla loro volontà.

Il percorso che noi indichiamo è del tutto possibile. Ma non è l’unico percorso possibile: se le OO e le OP non costituiranno il GBP la crisi si aggraverà finché non lo costituiranno o finché la parte più reazionaria e più criminale della borghesia e del clero prenderà essa in mano la situazione, mobilitando all’interno del paese una parte delle masse popolari contro l’altra e coinvolgendolo il nostro paese in una più grave crisi internazionale. La soluzione che noi indichiamo non è fatale, non avverrà comunque, per volontà di dio o per forza delle cose. Avverrà se le OO e le OP la faranno propria e la attueranno. Avverrà se noi, facendoci forti anche della ragione delle cose, saremo capaci di convincere le OO e le OP a seguire la strada che indichiamo, di indurle a farlo.

In questo periodo è quindi un fattore decisivo il fatto che noi comunisti per primi abbiamo coscienza dell’importanza dell’opera che stiamo compiendo e che siamo determinati a portarla al successo.

Se non abbiamo e non mostriamo noi la più ferma convinzione che l’opera che indichiamo è necessaria e possibile, sarebbe da sciocchi pensare e sperare che riusciamo a convincere gli altri, che ci credano gli altri, che gli altri prendano sul serio le nostre parole d’ordine e ne siano influenzati, ancora meno che le attuino con determinazione. Non riusciremo a convincere gli altri se non ne siamo convinti noi.

Quindi i compagni che non sono convinti che la costituzione del GBP è la via più rapida, meno dolorosa e meno distruttiva per far fronte immediatamente agli effetti più disastrosi già prodotti dalla crisi e andare verso la sua soluzione definitiva, l’instaurazione del socialismo, devono studiare meglio la questione fino a convincersene e devono superare con la forza della volontà le esitazioni che inevitabilmente sorgono di fronte a un’impresa grande e nuova, mai vista. I compagni che non sono convinti che è possibile che le OO e le OP costituiscano il GBP, devono studiare meglio la situazione e le circostanze. Il Partito è mobilitato anzitutto per creare al suo interno la convinzione ferma che la costituzione del GBP è necessaria e possibile. Nel nostro Partito ogni ragionevole obiezione deve essere esaminata con cura. Ogni compagno che ha qualche ragionevole obiezione, la deve esprimere nella sua istanza e agli organi dirigenti del Partito. Non farlo, tenerla per sé, a secondo delle circostanze sarebbe boicottare o sabotare l’opera del Partito, l’opera dei propri compagni. Non deve restare nessun nostro compagno che nutra dubbi razionali che il nostro obiettivo è necessario e possibile. Se le nostre file non si muovono con forza e con coraggio animate dalla ferma determinazione di portare le OO e le OP a costituire il GBP, è impossibile che le OO e le OP lo costituiscano. La ferma determinazione delle nostre file a perseguire questo obiettivo è la condizione indispensabile perché esso si realizzi, perché le OO e le OP costituiscano il GBP. Il GBP si costituirà solo se lo vogliamo costituire ad ogni costo e se dedichiamo tutte le nostre forze per costituirlo. Questa è la responsabilità che incombe al nostro Partito e che il nostro Partito deve assumersi: che ogni organismo e ogni membro del Partito deve assumere.

Oltre a curare la determinazione e la compattezza delle nostre file, in secondo luogo noi dobbiamo dare agli individui e ai gruppi che compongono il movimento in corso per costituire il GBP (OO, OP, Comitati di Resistenza, organizzazioni sindacali, organismi economici alternativi, organismi culturali alternativi, ecc.), coscienza di quello che stanno facendo, delle potenzialità che hanno, della loro forza, dei limiti e delle debolezze dei loro nemici (la borghesia imperialista e il clero) assieme a una misura esatta, non ingigantita dalla paura e dall’abitudine alla sottomissione, delle risorse di cui la borghesia e il clero dispongono. La sottovalutazione della forza delle file rivoluzionarie e l’esagerazione della forza dei reazionari è una malattia diffusa oggi come alla vigilia di ogni rivolgimento rivoluzionario, anche di quelli vittoriosi. Bisogna snidare e combattere senza tregua questa malattia anche quando si annida in dotti ragionamenti: e spesso costituisce l’unica ragione di dotti ragionamenti che inducono a rinunciare allo scontro o almeno a rinviarlo in attesa di condizioni più favorevoli.

Non dobbiamo risparmiare nessuno sforzo e nessun accorgimento per alimentare nelle OO e nelle OP la coscienza delle loro potenzialità e della debolezza della borghesia e del clero, per fargliele sperimentare direttamente, per scoprire e indovinare quello che blocca o frena una OO e una OP e intervenire per eliminarlo.

Oggi nel nostro paese si moltiplicano le persone che dicono e scrivono nei loro documenti che siamo coinvolti in una crisi irreversibile, che questa crisi non va di per sé verso una soluzione, che le misure prese dalle autorità in carica sono inefficaci. Persino alcuni nostri nemici, alcuni esponenti del fronte opposto, sempre più spesso riconoscono la gravità della crisi e l’inefficacia delle misure che la borghesia imperialista, il clero e le loro autorità, nazionali o estere, hanno preso o progettano di prendere. Persino la Marcegaglia dice che il paese va verso il crollo. Ma ancora pochi nelle file popolari, pochi tra gli esponenti delle OO e delle OP, tirano le conclusioni pratiche delle loro affermazioni, decidono cosa fare e perseguono con determinazione e coraggio quello che occorre fare per uscire da questa crisi. Molti ancora esitano, si barcamenano, stanno a vedere cosa fanno gli altri, si accontentano di fare fosche previsioni sperando che qualcun altro decida di fare quello che loro non osano fare. Il nostro Partito deve fare un grande sforzo di propaganda e di convinzione. Deve infondere convinzione, coraggio e determinazione. Deve prendere con audacia l’iniziativa in ogni caso in cui ne ha la forza. Deve tradurre caso per caso in iniziative concrete le nostre parole d’ordine:

- creare le tre condizioni necessarie perché le OO e le OP costituiscano il GBP,

- rendere l’Italia ingovernabile da ogni governo che sia emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia.

Per compiere quest’opera il Partito deve tessere una rete organizzativa sempre più estesa e più fitta. In primo luogo per importanza vi è il reclutamento, in particolare il reclutamento di operai nel Partito. Le Organizzazioni Operaie sono le protagoniste decisive della costituzione del GBP. Esse influenzano e orientano anche le Organizzazioni Popolari. Gli operai membri del Partito sono il veicolo migliore dell’orientamento e dell’influenza del partito nelle OO e nelle OP. Per questo vi è un legame stretto tra il reclutamento di operai avanzati nel Partito e la nostra azione sulle OO e sulle OP, in generale tra il reclutamento di operai avanzati nel Partito e la creazione delle condizioni per la costituzione del GB. Ma nella maggior parte dei casi il reclutamento è non il punto di partenza: è il punto di arrivo del nostro lavoro.

A parte il reclutamento, il grosso del nostro lavoro organizzativo consiste nel creare contatti e stabilire legami con il più vasto numero di OO e di OP. Dobbiamo stabilire legami di conoscenza e di influenza, mettendo in opera caso per caso i metodi più adatti: metodo delle leve, linea di massa, valorizzazione nel nostro piano generale delle iniziative unilaterali dei riformisti, dei promotori di iniziative di produzione e distribuzione alternative alle imprese e ai circuiti dei capitalisti, degli animatori di attività culturali autogestite.

Infine dobbiamo migliorare la nostra capacità di fare analisi concreta della situazione concreta (ACSC) e fondare su di essa caso per caso la nostra decisione di attaccare gli avversari. Per avanzare dobbiamo attaccare. Dobbiamo rompere con a tendenza a limitarsi a resistere agli attacchi dei nemici. Dobbiamo passare sempre più spesso all’attacco: individuare il punto e il momento giusti, concentrare le forze, attaccare e strappare dei risultati, vincere! Dobbiamo quindi imparare a capire dove, quando e come attaccare per vincere!

Non dobbiamo cedere agli avventuristi e agli spontaneisti, ma non dobbiamo neanche fondarci sugli stati d’animo di sfiducia che inevitabilmente (stante la tradizione, la paura di fronte al nuovo, le incognite che effettivamente ogni nuova impresa presenta) serpeggiano tra gli elementi più deboli del nostro stesso gruppo dirigente. È successo in ogni partito comunista, alla vigilia di ogni scontro. Anche alla vigila della Rivoluzione d’Ottobre che giusto 93 anni fa, nel novembre del 1917, ha lanciato l’assalto al cielo e ha sconvolto il mondo, i due dirigenti del Partito bolscevico che cercarono di sabotare l’insurrezione rendendo pubblici i piani di battaglia del Comitato Centrale del Partito, Kamenev e Zinoviev, erano solo le punte estreme, irriducibili di una corrente di dubbiosi ed esitanti.

Nella rivoluzione socialista il partito comunista è contemporaneamente direzione delle masse popolari e avanguardia della lotta delle masse popolari per la loro emancipazione, cioè per la loro liberazione dal bisogno di avere una direzione. Dato questo ruolo, nei partiti comunisti i dirigenti sono nello stesso tempo la parte più difficile da formare e la più debole (più esposta all’influenza e ai ricatti della borghesia), ma anche la parte indispensabile e decisiva del successo della nostra lotta.

Come fare a riconoscere avventurismo e sfiducia e a distinguere l’ACSC da ognuno dei due? Non abbiamo altro mezzo che usare la concezione comunista del mondo e l’esperienza che accumuliamo man mano che agiamo. Nel dubbio, dobbiamo osare avanzare. Dobbiamo dare battaglia ogni volta che l’esito ne vale la pena e abbiamo ragionevoli possibilità di vincere. Come minimo faremo esperienza e impareremo a fare meglio.

Chi alla vigilia di uno scontro importante vuole essere sicuro al cento del cento della vittoria, non darà mai battaglia e quindi non vincerà mai. Abbiamo ragionevoli possibilità di riuscire a portare le OO e le OP a costituire il GBP. La costituzione del GBP è la via per far fronte subito agli effetti più gravi della crisi e avviare la rinascita del nostro paese portandolo all’instaurazione del socialismo. Quindi dobbiamo puntare con forza e determinazione in questa direzione. A neanche cento anni dalla grande Rivoluzione d’Ottobre un nuovo grande rivolgimento si sta compiendo in tutto il mondo. Il nostro paese è nel pieno di una situazione rivoluzionaria. Non abbiamo altra via di salvezza. Possiamo vincere! Dobbiamo vincere! Vinceremo!

Il Segretario Generale del (n)PCI