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  Lavoro interno

Comunicati-flash e comunicati di bilancio e prospettive

Le due direttrici di sviluppo per l’azione di propaganda dei Comitati di Partito

Per i CdP il lavoro di propaganda e agitazione deve essere principalmente uno strumento di organizzazione. Ossia uno strumento per provocare reazioni di singoli e organismi su cui vuole impostare un certo tipo di lavoro, per rafforzare la propria influenza su singoli e organismi con cui già ha rapporti, per allacciare nuovi rapporti, per studiare le reazioni. Ancora più: deve essere uno strumento di azione politica, cioè uno strumento che, insieme all’organizzazione (che possiamo sintetizzare nel lavoro di raccolta, mobilitazione ed elevazione delle forze rivoluzionarie), serve per determinare una modifica nel comportamento delle masse e nelle relazioni politiche (nei rapporti di forza) tra le classi della zona in cui il CdP opera. Uno strumento mirato di intervento su individui, organismi e ambienti ben definiti e identificati, ristretti, per indurli a fare o a non fare una cosa nell’ottica del sistema di leve o della linea di massa.

Ogni comunicato è un’operazione tattica: deve essere preceduto da un lavoro di inchiesta e di analisi della situazione, al fine di comprendere bene lo schieramento delle varie forze in campo, delle relazioni tra di esse e individuare l’obiettivo da raggiungere, il punto su cui attaccare per raggiungerlo (il punto più sensibile) e il modo più efficace per farlo, la mossa successiva da effettuare per consolidare il risultato ottenuto e rilanciare.

La campagna d’organizzazione e reclutamento che stiamo conducendo con i CdP sta permettendo di fare delle esperienze-tipo utili per procedere in questa trasformazione. In questi mesi abbiamo infatti iniziato a sperimentare lo strumento dei comunicati-flash (vedere sezione “Comitati di Partito” presente sul nostro sito internet www.nuovopci.it), ossia comunicati brevi attraverso cui i CdP indicano la strada da seguire in una singola battaglia che in quel momento si svolge nel sua zona oppure attraverso cui lancia una battaglia o una campagna di una certa importanza (tenendo conto delle contraddizioni presenti nel territorio in cui opera), aprendo la strada e orientando le OO e le OP. Comunicati di una, due pagine che entrano “nel vivo” della battaglia e illustrano con chiarezza la linea da seguire per vincerla e modificare appunto il rapporto tra le classi sul territorio.

Un comunicato-flash è composto da tre parti:

1. una prima parte in cui si fa una breve ma chiara premessa che fa capire qual è l’argomento in questione (decreto salva liste Formigoni/Polverini, coprifuoco via Padova, elezioni, iniziative fasciste, repressione, lotta per la difesa del posto di lavoro nella fabbrica xy, ecc.);

2. una seconda parte in cui si dà l’indicazione operativa che le OO e le OP devono seguire per vincere la battaglia specifica (costruire Ronde Popolari, occupare la fabbrica e autogestirla, creare Liste Blocco Popolare, fotografare sbirri e rendere pubblici i loro volti, assaltare la sede fascista, promuovere un’ampia solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione, ecc.);

3. una terza parte in cui si mostra, in maniera sintetica ma efficace, il legame tra questa lotta specifica (e la linea che si propone di seguire) con la creazione delle tre condizioni per l’edificazione del GBP e la sua azione.

Quindi i comunicati-flash sono comunicati di agitazione, di guida per l’azione. Essi superano in positivo i comunicati che i CdP producevano fino a poco fa e che in alcuni casi continuano ancora a produrre - sia perché la trasformazione è ai primi passi, sia perché alcune volte servono ancora comunicati del vecchio tipo. Questi sono comunicati che restano sul generale, solo di propaganda, non mirati a dirigere o almeno orientare e influenzare il movimento politico del momento in corso nel territorio, staccati dalle dinamiche particolari e immediate (cioè concrete) del territorio. Insomma: ripetono articoli di VO e comunicati nazionali del (n)PCI, non sono la loro traduzione nel particolare e nello specifico in cui opera il CdP. I comunicati-flash sono elementi del passaggio dal “manifestare la nostra identità” allo “agire come agenti trasformatori della realtà”. Con il comunicato-flash il CdP assume il ruolo di Stato Maggiore della rivoluzione socialista nel territorio di sua competenza o in una zona più ristretta. Insomma la trasformazione del tipo di comunicati riflette la trasformazione che il Partito sta facendo, dopo la pubblicazione del Manifesto Programma e il I Congresso: assumere sul terreno (nel movimento politico del paese) il ruolo di Stato Maggiore della rivoluzione socialista.

E’ necessario verificare gli effetti della nostra azione di propaganda. I principali criteri di verifica dipendono caso per caso dall’obiettivo che ci siamo prefissati nel progettare l’azione. In linea di massima però il criterio è il seguente: “se e in che modo le indicazioni date nel comunicato-flash sono state raccolte dai referenti che ci siamo prefissi di raggiungere (ad es. creare una Ronda Popolare, fotografare gli sbirri e rendere noti i loro volti, occupare la fabbrica xy, ecc.)?”. Verifichiamo quindi la ricaduta della nostra propaganda nell’azione dei nostri referenti.

Il limite che ancora emerge è che finita la singola battaglia non si dà seguito, si lascia cadere, non si rilancia ma si passa ad un’altra battaglia (movimentismo). Allo stato attuale siamo ancora allo stadio di dirigenti di singole battaglie e non dirigenti della guerra, della GPRdiLD. Questo aspetto ci spinge a riflettere meglio su come impostiamo le singole battaglie e, all’interno di ciò, anche su come usiamo lo strumento della propaganda.

Facciamo un esempio: diversi CdP hanno fatto (per la prima volta nella storia della “carovana”) comunicati con indicazioni di voto per le elezioni regionali. Nessun CdP però ha fatto poi un comunicato di bilancio delle elezioni stesse, delle contraddizioni e delle dinamiche che le elezioni hanno messo in luce sul territorio, delle prospettive che hanno aperto. Si è passati alla battaglia successiva, senza guidare i nostri referenti ad un bilancio scientifico di quella appena conclusa. Emerge il limite di movimentismo e, all’interno di questo, emerge che i comunicati-flash da soli non bastano per sviluppare un’incisiva azione di orientamento. Essi devono combinarsi necessariamente con comunicati di bilancio della lotta condotta, delle prospettive che essa ha aperto, indicando la linea concreta da adottare.

Nella propaganda dei CdP dobbiamo quindi mirare a combinare due aspetti:

1. i comunicati-flash che indicano la strada da seguire nella specifica battaglia;

2. comunicati di bilancio che tirano le conclusioni della battaglia condotta e indicano l’orientamento per avanzare.

E’ con lo sviluppo di questa duplice azione che supereremo effettivamente il “vecchio metodo di lavoro” nel campo della propaganda dei CdP e che questa contribuirà più efficacemente a “far montare la maionese”: ossia ad avanzare nella creazione delle tre condizioni per l’edificazione del GBP e nell’accumulazione di forze rivoluzionarie. Questo è l’orientamento che deve guidarci e che seguiremo per portare avanti la formazione dei CdP nel campo specifico della propaganda e agitazione.

Il passaggio che abbiamo indicato non riguarda solo i comunicati: ci sono anche i manifestini (locandine) e i volantini. Non li trattiamo qui, a ragion veduta: il discorso sui comunicati flash e comunicati di bilancio e prospettive vale anche per i volantini e i manifestini. Ci sono volantini di guida per l’azione e volantini di bilancio e prospettive. Idem per i manifestini. Comunque, oggi per noi sono principali i comunicati perché più utilizzati dai CdP.

 

Claudio G.