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  Lavoro esterno

Proletari Comunisti e Coordinamento dei Collettivi Comunisti

I buoni propositi si confermano, ma per ora restano ancora propositi

Nel Comunicato CC 05/10 - 22 marzo 2010 (www.nuovopci.it) il CC del (n) PCI ha augurato buon lavoro a Proletari Comunisti [PCo] e al Coordinamento dei Collettivi Comunisti [CoCoCo] che il 28 febbraio in un comunicato congiunto avevano annunciato di voler avanzare insieme verso “la costruzione del partito comunista”, di aver costituito una commissione congiunta [CoCo] che entro tre mesi avrebbe elaborato “un documento di fase vincolante per le due organizzazioni”.

La CoCo si è riunita il 12-13 giugno e il 15 ha diffuso un altro comunicato (www.coorcolcom.org). Il nuovo comunicato conferma i buoni propositi: indica un anno, riducibile, per raggiungere l’unità delle due organizzazioni e fissa una scaletta di 10 temi su cui si propongono di condurre un dibattito pubblico.

“ ... il partito comunista che vogliamo costruire deve essere:

1. basato sul marxismo-leninismo-maoismo;

2. basato sulla strategia della guerra popolare adatta alle condizioni specifiche del nostro paese;

3. fondato sulla centralità operaia, che sia reparto d’avanguardia organizzato della classe operaia;

4. costruito nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse;

5. di tipo nuovo che attui una completa rottura nel campo dell’ideologia, della teoria, della organizzazione, della pratica con il revisionismo vecchio e nuovo;

6. saldamente interno al movimento comunista internazionale e in particolare a quello di orientamento marxista-leninista-maoista, con un forte legame con i partiti comunisti impegnati nelle guerre popolari;

7. che combatta attivamente l’economicismo e l’eclettismo teorico-politico;

8. alternativo alle due varianti elettoralismo e militarismo, presenti nel nostro campo;

9. che sappia far vivere al suo interno la lotta ideologica attiva e la lotta tra le due linee e realmente attuare il centralismo democratico, alla luce delle esperienze negative che nel nostro campo ci sono state e che ancora ci possono essere;

10. consapevole che il grande lavoro per unire i comunisti nel nostro paese deve svilupparsi attraverso la lotta al settarismo come una delle deviazioni che ancora domina gran parte del movimento comunista.”

 

I 10 punti non sono il “documento vincolante” promesso, ma aggiungono ai temi che già da anni, sotto vari nomi, PCo proclama, il riferimento a leggi specifiche del nostro paese per la guerra popolare rivoluzionaria, all’economicismo, all’eclettismo, al settarismo, alla lotta tra le due linee. Inutile sottolineare nuovamente qui quello che i 10 punti non dicono e che invece la lotta di classe oggi pone all’ordine del giorno, quello su cui occorre schierarsi in modo giusto per essere all’altezza dei compiti del momento e che è già patrimonio acquisito del (n)PCI. Lo ha già indicato il nostro CC nel Comunicato del 22 marzo.

Già da tempo (nel 2001 col Supplemento a VO 7, nel 2004 con articoli su VO 17, nel 2005 con un articolo su VO 20, con l’intervento della Delegazione al Convegno tenuto a Parigi il 30-31 gennaio 2010 - tutto materiale reperibile sul nostro sito) abbiamo sollecitato PCo a sviluppare i temi indicati nell’elenco. Finché restano generici titoli di capitoli, non entrano in collisione con la pratica economicista (il lavoro tra gli operai confinato alla mobilitazione rivendicativa e all’organizzazione sindacale) e con la propaganda dogmatica (crisi ciclica, moderno fascismo) dell’organismo. Il confronto con il CoCoCo favorirà lo sviluppo, tanto più se sarà un confronto pubblico.

Quanto al CoCoCo, questo organismo è composto dall’ala liberale (allergica alla disciplina, alla militanza e alla trasformazione) staccatasi o espulsa dalla carovana del (n)PCI poco più di un anno fa, in seguito alla Terza LIA. I suoi esponenti, una volta finiti fuori dalla carovana per non fare i passi avanti che la situazione richiedeva loro, hanno di colpo lasciato cadere la concezione del mondo, l’analisi della situazione e la linea del (n)PCI che fino al momento del distacco giuravano di condividere, anzi di esserne i più fedeli e ardenti portatori. A dispetto delle loro convinzioni profonde, si sono ridotti a fare una denuncia dei mali del presente e un’attività che fanno del CoCoCo una delle varianti dei gruppi comunisti frammenti della sinistra borghese. L’impegno assunto con PCo li obbligherà a definire le proprie posizioni teoriche e politiche e li porrà nuovamente di fronte al loro liberalismo. Quindi avrà un effetto positivo.

Noi comunisti puntiamo sulla trasformazione in positivo degli organismi e degli individui. Quindi rinnoviamo auguri di buon lavoro e che l’anno ipotizzato si riduca!

Ernesto V.