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Statuto del (nuovo)Partito Comunista Italiano

 

1.

Il (nuovo)Partito comunista italiano è l’organizzazione che promuove e dirige la lotta della classe operaia e delle altre classi delle masse popolari contro la Repubblica Pontificia per instaurare in Italia il socialismo e guidare il paese verso il comunismo, contribuendo in questo modo alla seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo.

 

2.

Protagonista di questa lotta sono in primo luogo la classe operaia e, trascinate e dirette da essa, le altre classi delle masse popolari. Il (n)PCI è lo Stato Maggiore di questa lotta e quindi è anche il partito dell’avanguardia della classe operaia. La sua strategia è la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata. Suo compito è articolare la guerra popolare rivoluzionaria in piani tattici e in campagne ognuna concatenata con la precedente e la successiva, strutturare ogni campagna in battaglie e operazioni tattiche, riunire e dirigere le forze per combattere e vincere.

 

3.

Il (n)PCI si basa sulla concezione comunista del mondo, il materialismo dialettico e storico, più precisamente il marxismo-leninismo-maoismo espresso nel Manifesto Programma del Partito. Il marxismo-leninismo-maoismo è anche il suo metodo per conoscere il mondo e per trasformarlo.

 

4.

Il (n)PCI è una componente del movimento comunista internazionale. Esso è erede del vecchio movimento comunista e, per compiere la sua opera, valorizza la sua esperienza e in particolare l’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria, della Rivoluzione d’Ottobre, dell’Unione Sovietica, della Repubblica Popolare Cinese e di tutti i primi paesi socialisti e della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria del popolo cinese.

 

5.

Il (n)PCI è l’erede e il continuatore del movimento comunista del nostro paese, del primo PCI sezione italiana della prima Internazionale Comunista e spina dorsale della gloriosa Resistenza antifascista e della lotta contro il regime DC, delle Brigate Rosse espressione più avanzata anche se insufficiente della lotta rivoluzionaria degli anni ’70 per ricostruire il Partito comunista, difendere le conquiste di civiltà e benessere e strapparne di nuove.

 

6.

Principi organizzativi principali del Partito sono il centralismo democratico e la lotta tra le due linee. I due principi sono tra loro complementari: sono i due termini opposti di una unità dialettica. Tra i due, in alcune circostanze è principale il primo, in altre è principale il secondo.

Il centralismo democratico si sintetizza nei seguenti quattro punti: 1. elettività di tutti gli organi dirigenti dal basso in alto; 2. obbligo di ogni organo di partito di rendere periodicamente conto della sua attività all’organizzazione che lo ha eletto e agli organi superiori; 3. rigorosa e leale disciplina di partito e subordinazione della minoranza alla maggioranza; 4. le decisioni degli organi superiori sono incondizionatamente obbligatorie per gli organi inferiori.

Il principio della lotta tra due linee ci insegna che nel Partito comunista in ogni campo esistono sempre due tendenze, una che spinge in avanti e una che frena. Esse sono l’effetto combinato della contraddizione di classe (dell’influenza della borghesia e della lotta contro di essa), della contraddizione tra il vero e il falso e della contraddizione tra il nuovo e il vecchio. In certi periodi le due tendenze sono complementari e contribuiscono entrambe al lavoro del Partito. In altri periodi diventano antagoniste e incompatibili. La sinistra deve trasformare la destra. Se la destra risulta irriducibile, la deve espellere.

 

7.

Per adempiere al suo compito il (n)PCI è un partito clandestino: esso proclama i suoi obiettivi, la sua concezione del mondo, la sua analisi della situazione e la sua linea, ma fino all’instaurazione del socialismo esso mantiene segreta l’identità dei suoi membri e delle sue organizzazioni.

 

8.

Per adempiere al suo compito, il (n)PCI aspira ad organizzare nelle proprie file tutti gli operai avanzati, per dirigere tramite essi la classe operaia e, attraverso la classe operaia, il resto delle masse popolari a condurre la guerra popolare rivoluzionaria che instaurerà in Italia il socialismo.

 

9.

Per adempire al suo compito il (n)PCI si avvale di ogni genere di organizzazioni di massa generate e cerca di orientare e dirigere tutte le organizzazioni degli operai e del resto delle masse popolari, per farle contribuire alla guerra popolare rivoluzionaria che instaurerà in Italia il socialismo.

 

10.

Metodo principale di lavoro e di direzione del Partito al suo esterno è la linea di massa.

 

11.

Può essere membro del Partito ogni persona di età superiore a 14 anni che 1. condivide la concezione comunista del mondo espressa nel Manifesto Programma del Partito e si impegna a dedicarsi a promuovere la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata che instaurerà in Italia il socialismo e aprirà le porte alla transizione dal capitalismo al comunismo; 2. lavora in una delle organizzazioni del Partito; 3. osserva lo Statuto. Responsabile del reclutamento, della candidatura, della condotta, dell’impiego e dell’eventuale allontanamento di ogni membro, è la sua organizzazione di appartenenza, sotto l’autorità del Comitato Centrale del Partito.

 

12.

Organizzazioni del (n)PCI sono i Comitati di Partito di base e intermedi di vario livello, il Comitato Centrale, le Commissioni di Lavoro del CC e dei CdP. Il CC elegge il Segretario Generale del Partito.

 

13.

Organo supremo del (n)PCI è il Congresso. Esso elegge il Comitato Centrale che dirige il Partito con pieni poteri tra il congresso che lo ha eletto e il successivo, sulla base del Manifesto Programma, dei principi organizzativi del Partito, delle Risoluzioni del Congresso e dello Statuto.