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 Capacità del sistema monetario mondiale
 

Un aspetto importante ai fini del discorso che stiamo facendo, è il sistema monetario, il fatto che esso è diventato sempre più fluido, liquido. Anni fa in Rapporti Sociali questo sviluppo venne chiamato “formazione del denaro soggettivo”: da principalmente oggettivo che era, il denaro diventa principalmente soggettivo.

Cosa significa denaro oggettivo, cosa significa denaro soggettivo e in cosa consiste la trasformazione?

Le relazioni di denaro sono il collante del sistema capitalista di relazioni sociali, sono il vettore della coesione sociale e dell’ordinamento sociale in una società capitalista, il tramite e il regolatore della relazione tra un individuo e ogni altro: se l’individuo X ha denaro, egli va da qualunque altro individuo e vi ha accesso (dispone della sua attività o del prodotto della sua attività) nella misura del denaro che ha.

Quando secoli fa si è formato, il denaro era un oggetto. Un oggetto frutto della produzione o un oggetto esistente in natura di cui gli uomini si appropriavano (sale, rame, bestiame, oro, ecc.). Quindi principalmente oggettivo: la sua quantità era quello che era. Nelle loro relazioni di denaro gli uomini erano limitati e determinati dalla quantità di denaro che esisteva. Essi riuscivano a modificarla solo entro limiti ristretti. Il denaro era un oggetto la cui produzione richiedeva un tempo dello stesso ordine di grandezza di quello necessario per la produzione dell’oggetto con cui veniva scambiato.

Il sistema monetario si è trasformato nel senso che gli uomini hanno assunto come denaro elementi creati da loro stessi e sempre più facili da creare senza limiti esterni di miniere, giacimenti, allevamenti, ecc. Elementi che sono poco più di un semplice atto di volontà, di una decisione. Elementi che alcuni individui e alcune istituzioni creano in misura via via più arbitraria, più libera.

La quantità di denaro esistente oggi nel mondo (contanti, credito bancario usabile dagli individui tramite assegni o carte di credito, titoli finanziari che un individuo, un singolo possessore, può immediatamente convertire in denaro contante (in liquidi, in un conto bancario) a un corso a lui noto e stabilito sul mercato delle Borse) è pari ad alcune decine di volte (supponiamo, facendo un’ipotesi realistica, che è pari a 50 volte) quanto viene prodotto e scambiato (merci = beni + servizi) in un anno nel mondo intero (al PIL mondiale).

Ciò non tiene però ancora conto del fatto che il denaro circola e ha una velocità di circolazione per cui la trasformazione da denaro in merce e da merce in danaro avviene per lo stesso denaro un certo numero di volte nel corso dell’anno (supponiamo in media w volte). Per cui se indichiamo con M le merci prodotte in un anno (intese in “valore”: quindi, facendo un’ipotesi realista, ai prezzi correnti 40.000 miliardi di €, eguale al PIL mondiale annuo), con il denaro oggi esistente nel mondo si potrebbe comperare w x 50 volte (cioè 500 volte se w vale 10: tenete presente che il salario di un operaio circola (entra ed esce) alla velocità di 12 giri all’anno, quindi w in questo campo è 12) le merci prodotte nel mondo in un anno.

A questo aggiungiamo che il sistema bancario, con il credito, può moltiplicare la quantità di denaro esistente: una banca può aprire crediti fino ad alcune volte il denaro di cui dispone. Se facciamo l’ipotesi realista che correntemente il moltiplicatore bancario sia 5, una banca che dispone di D miliardi di €, può aprire ai suoi clienti crediti per 5 x D miliardi di €.

Considerato globalmente, ciò porta a dire che l’umanità ha a disposizione un potere d’acquisto, con le ipotesi realiste fatte, pari a 2.500 volte le merci (M) prodotte in un anno nel mondo.

(moltiplicatore bancario) x (velocità di circolazione del denaro) x (quantità di denaro oggi esistente) =

= 5 x 10 x 50 = 2.500

Questo è oggi il sistema monetario mondiale, la sua capacità. Ogni operatore di questo sistema, ogni soggetto (ogni operatore) che può attingere a questo sistema, ha a che fare con una tale massa di denaro, con una tale miniera (“ce n’è per tutti”), con un bacino di tale capacità.

La situazione è complicata e resa più precaria dal fatto che i capitalisti considerano tale massa enorme di danaro (100 milioni di miliardi di € = 2.500 x 40.000 miliardi) come capitale. Lo vorrebbero quindi valorizzare. Ma anche solo un profitto dell’1% annuo comporterebbe una massa di profitto di 1 milione di miliardi di €, pari a 25 volte l’intero PIL mondiale. Quindi la valorizzazione del capitale esistente, può essere affidata solo alla speculazione finanziaria, tradursi cioè in un aumento dei titoli finanziari.

 

Può un operatore di questo sistema monetario attingervi liberamente? Dipende.

Un individuo collocato socialmente in posizione opportuna, una banca, una società finanziaria, uno Stato (questi sono i soggetti, gli operatori del sistema monetario che abbiamo descritto fin qui: i membri delle classi dominanti della società attuale e le loro istituzioni) adottando certi accorgimenti potrebbe attingervi liberamente. Madoff si era appropriato di svariate decine (forse varie centinaia o migliaia) di miliardi di $. Per questo diciamo che possiamo costringere i padroni e le loro Autorità a prendere misure contrarie alla loro natura. Ognuno di loro che accampa vincoli monetari (“non ci sono i soldi per ...”), imbroglia.

D’altra parte se molti, peggio ancora se tutti, cercassero di attingervi “liberamente”, il sistema crollerebbe all’istante. Il corso dei titoli finanziari crollerebbe, fino a zero (per alcuni titoli è successo). Le banche non farebbero più credito (è successo) e bloccherebbero perfino i conti dei loro clienti (negli anni ’30 è successo: per evitarlo nell’ultimo anno gli Stati hanno regalato e prestato soldi (crediti o contribuzioni a fondo perduto) in misura praticamente illimitata (garanzia totale sui depositi) alle banche, affinché tenessero aperti i conti dei loro clienti e quindi questi non si precipitassero in massa a ritirare i loro averi, in preda al panico). I prezzi di alcune merci crollerebbero, i prezzi di altre monterebbero alle stelle. In alcuni casi chi ha merci, non le cederebbe perché non saprebbe se il denaro che riceve in cambio (contanti, assegno o conto di banca) continuerebbe a servirgli a qualcosa nel futuro (quindi nelle sue funzioni di serbatoio di valore, di mezzo di pagamento, di tesoro). In altri casi chi le ha, avendo bisogno di procurarsi comunque del denaro pronta cassa, che gli viene chiesto in quantità crescenti per procurarsi quello di cui ha bisogno o per fare pagamenti, cederebbe le merci a qualunque prezzo. Si avrebbe una colossale crisi monetaria, bancaria, finanziaria e tutta la circolazione delle merci si bloccherebbe. Quindi si bloccherebbe anche tutta la produzione di merci: perché per produrre merci bisogna acquistare merci (manodopera, semilavorati, materie prime, macchinari, impianti) e le si produce per venderle (realizzarle), cioè la produzione di merci funziona solo se anche la circolazione di merci funziona.

 

Per la produzione e riproduzione della propria esistenza oggi la specie umana dipende da questo sistema di produzione e circolazione di merci avente il denaro come collante universale. Queste sono le condizioni della sua coesione sociale, del rapporto che fa degli individui suoi membri, un gruppo sociale unito da legami interni (non come ad esempio i sudditi di un signore in un sistema feudale: al di là dei vincoli di sangue, di clan o di vicinato, essi erano uniti l’uno all’altro solo dal legame esterno della comune sudditanza allo stesso signore - il loro comune signore era il tramite della loro unità). Questa è la più larga (ampia) e più profonda forma di coesione sociale che nella sua storia finora l’umanità ha creato e in cui oggi si trova. Questo è il contesto in cui noi agiamo. Questo è il contesto (produzione di merci e denaro, rapporto di capitale che è condizione necessaria perché la produzione di merci diventi universale: vedasi MP pag. 11 e 12) che l’umanità deve superare. Noi comunisti dobbiamo guidarla a superarlo e l’esperienza dei primi paesi socialisti ci fornisce molti insegnamenti in proposito. Dobbiamo partire e partiamo da questo contesto.

Questo ci porta a dire che il sistema è enormemente fragile e nello stesso tempo che ogni operatore ha un grande grado di libertà (margine di manovra) finché si muove solo lui. Da qui il grande potere che acquistano gli avventurieri (alla Berlusconi, alla Tremonti, alla Madoff, ecc.: gli eroi della borghesia del nostro tempo) e l’impotenza di quei caporioni delle classi dominanti che si vogliono presentare come persone perbene (alla Bersani, alla Fini, ecc.). Il sistema va a morire (quindi è in agonia) per i motivi che abbiamo illustrato in Rapporti Sociali già venti anni fa (la seconda crisi generale è iniziata negli anni ’70) e nello stesso tempo l’agonia del modo di produzione capitalista può durare ancora a lungo, con le conseguenze del caso e crisi ambientale permettendo.

Ernesto V.