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Un esempio positivo

 

In occasione dello sciopero generale indetto dalla CGIL il 12 dicembre 2008 il nostro CdP ha deciso di mobilitare i CdP intermedi di primo livello che dirige, per sviluppare un’azione di propaganda contro la banda Berlusconi e di propaganda dell’obiettivo di fare dell’Italia un nuovo paese socialista: affiggere nella città la sera prima dello sciopero striscioni firmati (n)PCI con parole d’ordine che esprimevano i due concetti suddetti.

Oltre a mobilitare i CdP intermedi che dirigiamo, abbiamo mobilitato anche qualche collaboratore anche con l’obiettivo di avvicinarlo di più a noi e porre le basi per il suo reclutamento.

Per rispettare la compartimentazione e quindi evitare che con questa iniziativa i vari membri dei CdP entrassero a conoscenza dei componenti degli altri CdP e che anche i collaboratori “vedessero” l’identità dei vari compagni, ci siamo mossi in questo modo: ogni compagno del nostro CdP di secondo livello ha mobilitato il suo CdP o il collaboratore che gli era stato “affidato” e ha affisso lo striscione in un luogo ben definito della città, diverso per ogni squadra. In questo modo, grazie alla direzione del nostro CdP intermedio, abbiamo combinato due aspetti: 1. simultaneità nell’azione; 2. compartimentazione.

La simultaneità è importante per cogliere di sorpresa il nemico e la sue forze repressive, evitando di essere sorpresi durante l’azione: se la simultaneità non c’è gli sbirri possono essere messi in allarme dall’affissione di uno striscione e aumentare la vigilanza per verificare se ne vengono affissi altri.

La compartimentazione a sua volta è importante per i motivi di sicurezza suddetti.

Questa esperienza dimostra: 1. che i CdP possono fare direttamente azioni di propaganda di una certa rilevanza; 2. che è possibile mobilitare in questa azione alcuni collaboratori con l’obiettivo di legarli di più a noi e reclutarli. Inoltre conferma l’importanza dei CdP intermedi nel dirigere e sviluppare l’attività di tutti i CdP di base e intermedi di livello inferiore.

I limiti principali di questa esperienza, che reputiamo però essere principalmente positiva, consistono nei seguenti: 1. a livello di compartimentazione ci sono state alcune sbavature nella fase preparatoria dell’azione (ossia durante la preparazione degli striscioni); 2. non abbiamo fatto fotografie degli striscioni da far poi girare per email con un comunicato di accompagnamento; 3. non abbiamo ragionato su come fare per vedere la reazione dei lavoratori l’indomani davanti agli striscioni (cosa che potevamo fare ad esempio andando alcuni di noi nella zona dove gli striscioni erano esposti); 4. non abbiamo fatto un bilancio con i collaboratori mobilitati per fare di questa esperienza una scuola di comunismo a tutti gli effetti e legarli ancor di più al Partito.

La politica rivoluzionaria è una scienza sperimentale: facendo degli esperimenti e studiandoli, si ricavano sempre criteri e principi superiori. Certamente la prossima volta, grazie all’analisi fatta di questa esperienza, imposteremo un’azione ancora più efficace e avanzata!

Osare vincere, osare lottare! Viva il (n)PCI!

Biagio (Napoli)