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 Avanza la crisi politica nell’Unione Europea

Le elezioni tedesche di settembre

 

Le elezioni del 27 settembre in Germania hanno messo in luce tendenze importanti. Principalmente hanno mostrato e confermato che la crisi politica avanza anche in Germania, il paese economicamente più importante della UE e decisivo per il suo avvenire. A buon diritto la crisi politica tedesca si aggiunge a quella italiana, francese e spagnola. Anche in Germania si conferma che non è la borghesia che è forte: la sua egemonia ideologica sulle masse popolari continua a diminuire. È il movimento comunista che non si è ancora sollevato dalla sua crisi. È un fronte di lotta che il nostro Partito deve e può affrontare con più forza, ora che con la pubblicazione del Manifesto Programma ha gli strumenti necessari.

 

In sintesi nelle elezioni politiche tedesche di settembre su 62 milioni di elettori aventi diritto:

18.1 milioni si sono astenuti, 4.2 milioni più che nelle precedenti elezioni politiche del 2005.

2.6 milioni di votanti non sono rappresentati nel Parlamento, a causa dello sbarramento del 5%, 0.7 milioni più che nel 2005.

CSU+CDU hanno perso 2.1 milioni di elettori rispetto al 2005: ora hanno il voto di solo 14.8 milioni di elettori.

I liberali (FDP) ne hanno guadagnato solo 1.7 milioni, in tutto hanno il voto di 6.4 milioni di elettori.

La nuova maggioranza governativa, formata da CSU+CSU e da FDP ha solo 34.2 % degli elettori, pari a 21.2 milioni di elettori su 62 complessivi.

La SPD ha perso 6.4 milioni di elettori: è ridotta a 10.1 milioni di voti.

I verdi ne hanno guadagnato 0.8 milioni: in tutto ne hanno 4.7 milioni.

Die Linke ne ha guadagnato 1 milione: in tutto ne ha 5.2 milioni.

Solo 41.2 milioni di elettori (su 62) sono rappresentati in Parlamento da deputati da loro eletti.

Un fattore politico originale e importante della Germania è l’esperienza della Repubblica Democratica Tedesca (DDR). In un sondaggio pubblicato recentemente da uno dei maggiori giornali tedeschi, Der Spiegel, risulta che il 57% degli ex abitanti della DDR la rimpiangono. I sindacalisti tedeschi ripetono che la DDR per decenni è stata il “convitato di pietra” di tutte le trattative sindacali della Repubblica Federale: i padroni tedeschi dovevano mostrare che per gli operai tedeschi il capitalismo era meglio del socialismo.

 

Stefan Engel, presidente del Partito Marxista-Leninista Tedesco (MLPD), ha rilasciato un’intervista sull’esito delle elezioni politiche di settembre. Engel non si è fatto ingabbiare dal fatto che la MLPD è passata da 59.000 elettori nel 2005 a 39.000 elettori nel 2009. Gli elettori della MLPD restano una quantità enorme, paragonata con l’impianto organizzativo della MLPD. Egli ha dichiarato che le prospettive per il movimento comunista in Germania sono buone. Importante è che la MLPD ha fatto la sua campagna elettorale all’insegna del “vero socialismo”. La rinascita del movimento comunista in Germania è un elemento molto importante della rinascita del movimento comunista in Europa. Prima o poi esso romperà i freni costituiti dal dogmatismo e dall’economicismo e valorizzerà gli importanti insegnamenti della storia del movimento operaio in Germania.

 

Tonia N.