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La seconda ondata della rivoluzione proletaria avanza in tutto il mondo!
L’impero americano è al tramonto! Bastonare il cane che annaspa!
 

Classi e popoli oppressi di tutto il mondo, uniamoci contro il sistema imperialista mondiale e i gruppi imperialisti USA che ne sono i caporioni e i più barbari e feroci difensori!

Comunisti di tutto il mondo, adottiamo il marxismo-leninismo-maoismo come concezione guida, per metterci alla testa della lotta delle masse popolari!

 

Il 4 giugno da Il Cairo, Barack Hussein Obama, il nuovo portavoce dei gruppi imperialisti USA, ha chiesto la pace ai popoli che la coalizione delle potenze imperialiste, ivi compresa la Repubblica Pontificia che opprime e devasta il nostro paese, da anni cerca invano di schiacciare con selvaggi bombardamenti e angherie di ogni tipo. Ha offerto la pace, se si sottomettono agli imperialisti. È come se Hitler avesse proposto la pace ai popoli che le sue armate avevano occupato e devastato, a condizione che cessassero la resistenza e deponessero le armi.

Il 9 giugno gli imperialisti USA hanno accettato di ratificare la cancellazione della risoluzione con cui nel 1962 avevano fatto escludere Cuba dalla Organizzazione degli Stati Americani e costretto tutti i governi a rompere le relazioni diplomatiche, economiche e culturali con Cuba. Il governo rivoluzionario di Cuba ha ringraziato i governi che avevano fatto pressioni sugli imperialisti USA, ma ha anche annunciato che non rientrerà in un organismo costruito e ancora oggi gestito per perpetuare il predominio degli imperialisti USA sui popoli americani.

Il 14 giugno da Gerusalemme il portavoce dei manutengoli e complici sionisti, Benyamin Netanyahu, ha fatto eco a Barack Obama. I sionisti sono disposti a riconoscere l’esistenza di uno Stato palestinese nei confini che i sionisti stabiliranno a condizione che i palestinesi si inchinino allo Stato razzista e teocratico degli ebrei, rinuncino ai diritti degli esuli e dei profughi e alla loro dignità, cessino ogni resistenza, depongano le armi e accettino il protettorato israeliano.

In Nepal le forze reazionarie interne spalleggiate e spinte dalle classi dominanti dell’India e degli USA tentano invano di schiacciare la rivoluzione democratica diretta dal partito comunista maoista. Dalle Filippine all’India al Perù, dallo Sri Lanka alla Colombia, dall’Afghanistan alla Somalia divampa la lotta contro il sistema imperialista mondiale.

La seconda crisi generale del capitalismo da dieci mesi è entrata nella sua fase terminale.

Bisogna che i popoli oppressi del mondo intero e le masse popolari americane lottino con più forza e con un orientamento superiore fino a sconfiggere definitivamente i gruppi imperialisti USA e i loro alleati e manutengoli. Obama dovrebbe continuare con gesti diversi l’opera non riuscita con Bush: dobbiamo tagliare ai nazisti di oggi ogni via per salvare il loro dominio, il loro sistema di sfruttamento e i loro privilegi. Bisogna ridurli alla resa, eliminarli. Sono gli ultimi eredi del passato barbarico della specie umana. Impediscono alla specie umana di riprendere e di proseguire la sua evoluzione di progresso. Le impediscono di conciliare la sua enorme potenza intellettuale e pratica con la conservazione e il miglioramento dell’ambiente naturale del pianeta e dell’universo.

Con l’impero USA tramonta il primo impero che nella storia umana ha dominato l’intero pianeta, unendo tutta l’umanità in un unico sistema mondiale di relazioni politiche, economiche e culturali, al modo in cui poteva unirlo una classe di sfruttatori. È uno dei presupposti della nuova era comunista in cui l’umanità entrerà nel corso del secolo XXI. Sta a noi comunisti mobilitare e dirigere l’umanità a eliminare il sistema imperialista mondiale e i suoi sostenitori e i loro alleati, il clero e le residue classi feudali e schiaviste. A eliminare ogni divisione dell’umanità in classi di sfruttati e sfruttatori, di oppressi e oppressori. A eliminare tutti i rapporti di produzione su cui quelle divisioni si basano. A superare tutte le relazioni sociali che derivano da quei rapporti di produzione. A superare tutte le concezioni, idee e sentimenti che derivano da quelle relazioni sociali.

Questo è il compito delle generazioni attuali!