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Lettere alla redazione

Sulla tattica – da una lettera

(...) Nello scorso numero della rivista, nell’articolo Diventare comunisti ..., c’è scritto (pag. 17-18):

“La rivoluzione socialista è una guerra (la GPRdiLD) che il Partito conduce contro il campo della borghesia imperialista mobilitando la classe operaia e, in forma diversa, il resto delle masse popolari. La guerra è fatta di campagne. Alcune simultanee (ma con ordine di priorità ben definito: principale, secondarie), altre successive (le une si sviluppano sulla base dei risultati e degli insegnamenti ricavati dalle precedenti). Ogni campagna è fatta di battaglie. Alcune contemporanee (ma con ordine di priorità ben definito: principale, secondarie), altre successive. Ogni battaglia è fatta di operazioni tattiche. Ogni operazione tattica è caratterizzata dall’unità che lega tra loro i suoi vari aspetti e i protagonisti. Ogni operazione tattica ha un solo obiettivo che deve essere ben definito (unità di obiettivi). In ogni operazione tattica vi è un’unità di tempo: un’operazione tattica non prevede interruzioni di durata indeterminata prima di aver raggiunto l’obiettivo (ha una scadenza in termini temporali). Ogni campagna, battaglia, operazione tattica è elaborata, decisa e condotta sulla base della situazione concreta, dei rapporti di forze e delle forze di cui effettivamente disponiamo: non è un desiderio, non conta in modo decisivo su forze incerte: le forze avventizie, che possono esserci, mobilitarsi o no, non devono avere un ruolo determinante (decisivo) per lo svolgimento e il successo. Però in ogni campagna e battaglia (e in alcuni casi anche nelle operazioni tattiche), dobbiamo valutare attentamente quali e quante forze possiamo mobilitare in corso d’opera, che uso farne e come consolidarne (reclutarne) almeno un parte. In conclusione, dobbiamo sempre basarci sulle nostre forze e tramite queste, manovrando queste in operazioni tattiche, in battaglie e in campagne corrispondenti ai rapporti di forza e alle condizioni concrete, mobilitare, valorizzare, reclutare e consolidare nuove forze. È il contrario di ‘stare a vedere cosa succede e rispondere agli avvenimenti’”.

 Questa parte dell’articolo mi aiuta a vedere la lotta per il socialismo come un processo concreto e non astratto, contrasta con la tendenza a non tradurre la teoria e il piano strategico (la GPRdiLD) in campagne, battaglie, operazioni tattiche, mosse elaborate sulla base dell’analisi concreta della situazione concreta. In altre parole, questo passaggio interviene nella contraddizione tra teoria e pratica (che è la nostra contraddizione principale) e mostra la strada da seguire, concretamente, per avanzare. Ritengo che esso riprenda e rilanci ad un livello superiore i criteri e principi indicati nella “trilogia” di articoli sulla strategia e sulla tattica pubblicati su La Voce 28, 29, 30 (Sulla strategia ..., Difensiva strategica ... e Clandestinità ...). Ho però una critica da fare alla redazione: la definizione “campagne, battaglie e operazioni tattiche” utilizzata nel passaggio in questione di La Voce 30 a mio avviso lascia spazio alla concezione che riduce la tattica a qualcosa che riguarda solo le operazioni intese come atti (singoli e unitari) di una battaglia. La tattica invece non è costituita solo dalle singole operazioni, ma è il Piano d’azione in cui si traduce la strategia in ogni fase della GPRdiLD: in altre parole, la tattica sono i fronti su cui si combatte, le campagne, le battaglie e le operazioni che vengono svolte e non solo le operazioni, come invece si dice nel passaggio in questione. Rileggendo con quest’ottica la “trilogia” di articoli suddetta, molto utile, ritengo che anche in essa si oscilli tra il definire la tattica come il Piano d’azione in cui si traduce la strategia in ogni fase e il definire la tattica come la singola operazione. Mi auguro che questo mio contributo possa essere utile alla redazione. Buon lavoro!

Faremo dell’Italia un nuovo paese socialista!

 

Andrea (Bassano del Grappa)

 

La giusta critica del compagno trova la migliore risposta nell’articolo Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata e Governo di Blocco Popolare che pubblichiamo in questo numero.