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Lettere alla Redazione
Riflessioni sulla lotta di Pianura e
sul principio
“concentramento di forze e lavoro ad ampio raggio”
Cari
compagni della redazione,
vi scriviamo per
illustrare alcune considerazioni che abbiamo maturato mettendo in
relazione
quanto detto nell’articolo Sulla mobilitazione delle masse
popolari:
concentramento di forze e dispersione di forze pubblicato su La
Voce
n. 24 con la nostra esperienza pratica.
Nella lotta di Pianura
i compagni del P-CARC hanno svolto un ruolo dirigente. Questa è
la prima volta
che una componente della “carovana” del (n)PCI ricopre un ruolo di
direzione
all’interno di una mobilitazione di massa estesa, combattiva, popolare,
che ha
risonanza nazionale e internazionale. Questo salto di qualità
è il frutto dell’esperienza
accumulata, lungo il suo percorso, dalla “carovana” e del suo bilancio.
Sicuramente la lotta di
Pianura deve essere oggetto di uno studio scientifico, per ricavare
nuovi e
superiori criteri e principi attraverso cui sistematizzare questo tipo
di intervento
e perfezionarlo (elevarne la qualità).
Su Resistenza, il
mensile del P-CARC, sono stati pubblicati degli interessanti articoli
su questa
lotta e sulle prospettive che essa ha aperto. Ci riferiamo agli
articoli La
lotta contro i rifiuti a Napoli - Intervista a Davide Secone
pubblicato sul
numero di febbraio, Fronte comune contro la TAV pubblicato sul
numero di
maggio e Contro gli inceneritori è lotta in tutto il mondo
pubblicato
sul numero di giugno.
L’aspetto particolare
su cui vogliamo porre l’attenzione rispetto a questa lotta è il
seguente: da
questa esperienza emerge chiaramente l’importanza di combinare il
lavoro nei
concentramenti di forze con il lavoro ad ampio raggio, per estendere
l’influenza della “carovana” del (n)PCI su scala nazionale e
internazionale da
un lato e dall’altro rafforzare l’influenza e il lavoro di “semina” e
“raccolta” nei concentramenti di forze.
Il P-CARC ha combinato
il lavoro nel concentramento di forze (Napoli) con il lavoro ad ampio
raggio, a
livello nazionale e internazionale.
A livello nazionale.
Sono state organizzate delle assemblee sulla lotta di Pianura a Massa,
Cecina,
Bergamo, Priverno (LT) e un’importante assemblea in Val Susa con il
comitato NO
TAV di Bruzolo dal titolo “Monnezza e TAV”.
A livello internazionale.
I compagni del Partito Marxista Leninista di Germania (MLPD) hanno
partecipato
a un’assemblea contro gli inceneritori organizzata a Napoli dal P-CARC.
In
seguito hanno organizzato a loro volta un’assemblea in Germania a cui
ha
partecipato un compagno del P-CARC.
In questo modo è stato
condotto quello che nell’articolo de La Voce n. 24 viene
indicato come
“dispersione di forze” o lavoro ad ampio raggio attraverso il sistema
degli
appelli generali che i compagni hanno lanciato con le assemblee.
Questa combinazione del
lavoro nel concentramento di forze e del lavoro ad ampio raggio ha
avuto degli
effetti positivi in entrambi i campi, come illustrato negli articoli
sopra
citati di Resistenza di cui consigliamo vivamente la lettura.
Per quanto riguarda il
lavoro ad ampio raggio, ha permesso alla carovana del (n)PCI di
instaurare
nuovi rapporti, di rafforzare rapporti già esistenti e di porre
le basi per
svilupparli ulteriormente, quindi di consolidare ed estendere la sua
influenza
e l’orientamento comunista. Pensiamo che la mobilitazione per il
presidio del
1° luglio, in occasione della seconda parte dell’Udienza
Preliminare contro la
carovana del (n)PCI e la partecipazione ai dibattiti della
2a Festa
Nazionale di Resistenza (in programma dal 2 al 7 luglio a Marina di
Massa)
costituiranno un primo, anche se parziale, banco di prova di questo.
Per quanto riguarda il concentramento di
forze, un primo effetto è di aver rafforzato, in quella parte
delle masse
popolari di Napoli e delle altre parti della Campania che i compagni
del P-CARC
sono riusciti a rendere partecipi dei risultati delle assemblee svolte
e dello
sviluppo della lotta contro la devastazione dell’ambiente in corso in
altre
parti d’Italia e nel resto del mondo, la determinazione, la fiducia in
se
stesse e la convinzione che la loro lotta è giusta.
Perché le masse popolari di
Napoli e delle altre parti della Campania hanno potuto sentire la forza
e il
calore della solidarietà popolare nei loro confronti e hanno
acquisito nuovi e
importanti strumenti non solo per far fronte alla repressione ma anche
per
contrastare la denigrazione sistematica della loro lotta bollata da
politicanti
borghesi
di ogni colore e razza come “egoista”, “affetta da localismo”,
“sorda agli interessi collettivi”, “ambientalismo del no”, ecc. Un
secondo e
fondamentale effetto è di aver rafforzato il legame tra le masse
popolari e i
comunisti della carovana del (n)PCI, tra la mobilitazione contro il
programma
comune della borghesia imperialista e la lotta per fare dell’Italia un
nuovo
paese socialista, cioè di aver fatto fare un passo avanti
alla rinascita
del movimento comunista cosciente e organizzato nel nostro paese, alla
costruzione del nuovo potere.
Anche se
illustrata in maniera
sintetica, crediamo che questa ricostruzione renda chiara, concreta,
“carne e
ossa” l’importanza di dialettizzare, in maniera cosciente (e quindi
attraverso
una linea definita e un piano di lavoro) l’intervento nei
concentramenti di
forze con il lavoro ad ampio raggio e mostri un modo per farlo.
Siamo certi che
sistematizzando questo
tipo di intervento e superando i limiti che ancora ci sono rispetto
all’importanza di svilupparlo (o la si trascura del tutto o questa
combinazione
avviene casualmente, senza pianificazione né linea) la
“carovana” del (n)PCI
farà nuovi, importanti passi in avanti nell’accumulazione di
forze
rivoluzionarie.
Faremo
dell’Italia un nuovo paese
socialista!
A pugno chiuso e
viva il (n)PCI!
15 giugno 2008
Franco e Luisa di Casoria