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   Scuola di comunismo

fare di ogni lotta una scuola di comunismo Ogni lotta concreta riguarda un problema particolare. È uno scontro su un aspetto particolare dell’ordinamento sociale. Ha come promotori e protagonisti un determinato gruppo sociale. Ogni lotta concreta è quindi unilaterale. Essa è comunque già di per se stessa una scuola di comunismo per chi vi partecipa. Insegna a organizzarsi, a stabilire e rafforzare relazioni, a individuare i nemici, a lottare, a scoprire e arricchire i mezzi e le forme di lotta, alimenta la coscienza e la conoscenza. Educa in massa i lavoratori a condurre una lotta comune, e, a questo fine, a organizzarsi. Essa è tanto più efficace e in senso tanto più elevato diventa scuola di comunismo, quanto più è condotta con metodi e criteri non unilaterali, non corporativi; quanto più unisce i protagonisti diretti agli altri lavoratori e li porta a comprendere il sostegno che il loro diretto sfruttatore riceve dalla sua classe, dallo Stato, dal clero e dalle altre istituzioni sociali; quanto più porta i protagonisti diretti a comprendere le condizioni sociali della loro condizione particolare e a unirsi agli altri lavoratori per instaurare un nuovo e superiore ordinamento sociale; quanto più educa e seleziona gli individui più generosi ed energici e li avvia a diventare comunisti. L’azione dei comunisti potenzia questo carattere, fa e deve fare di ogni lotta una scuola di comunismo di livello e di efficacia superiori.

Scuola di comunismo non vuol dire solo e a volte non vuole dire del tutto reclutamento al Partito, condivisione del programma e della concezione dei comunisti, simpatia per i comunisti. Questi sono risultati che maturano in tempi e in modi diversi a secondo delle classi, degli ambienti e degli individui. Scuola di comunismo vuol dire anzitutto portare un orientamento giusto sulla lotta in corso e in ogni aspetto della vita sociale e individuale che la lotta fa emergere; in ogni scontro mobilitare la sinistra perché unisca il centro e isoli la destra; trattare, imparare e insegnare a trattare le contraddizioni in seno al popolo in modo da unire le masse e mobilitarle contro la borghesia imperialista: per creare e rafforzare rapporti di solidarietà bisogna additare e denunciare chiaramente i nemici comuni; favorire i legami della lotta in corso con le altre lotte; allargare e mobilitare la solidarietà oltre la cerchia dei protagonisti diretti della lotta in corso; sfruttare ogni appiglio e aspetto che la lotta presenta per favorire l’elevamento della coscienza di classe; mobilitare tutti i fattori favorevoli e neutralizzare quelli sfavorevoli alla vittoria della lotta in corso; favorire la massima partecipazione possibile a ogni livello di ideazione, progettazione, direzione e bilancio; individuare gli elementi più avanzati e spingerli in avanti; favorire la crescita di ogni elemento avanzato al livello massimo che ognuno può raggiungere; far emergere il legame tra le varie lotte e i vari aspetti della lotta; insegnare il materialismo dialettico nell’azione; insegnare a diventare comunisti; ecc. ecc. In ogni organizzazione di massa già esistente si tratta di migliorare il suo orientamento, rafforzare l’autonomia dalla borghesia del suo orientamento e dei suoi obiettivi, mettere a tacere ed emarginare i dirigenti corrotti e succubi della borghesia, rafforzare l’autonomia degli altri dalla borghesia. E su questa base creare e rafforzare i rapporti del partito comunista con gli elementi che più avanzano, fino a reclutare quelli capaci di fare un lavoro di partito.