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Unire le forze e organizzarsi nel (nuovo)Partito comunista italiano
per lottare vittoriosamente contro la borghesia
Comitato Stella Rossa del (n)PCI


 

Lo stato di guerra, la miseria, la precarietà, la repressione crescenti sono evidenti agli occhi delle masse popolari e della classe operaia. Esse non sono più disposte a subire questo stato di barbarie e in ogni angolo del mondo, dal Perù all’Europa, dalle Filippine al Nepal, si stanno ribellando e organizzando nella costruzione di nuovi partiti comunisti.

La borghesia imperialista, non riuscendo ad impedire la rinascita del movimento rivoluzionario, antimperialista e comunista, ricorre con sempre maggiore frequenza ad azioni, sempre più aspre e illegali, che infrangono le stesse norme dell’ordinamento “democratico” borghese sviluppando la sua azione repressiva soprattutto colpendo l’attività dei partiti e delle organizzazioni rivoluzionarie. I ripetuti arresti e le pesanti condanne nei confronti dei compagni del PCE(r) spagnolo, le condanne nei confronti dei compagni e dei simpatizzanti dell’ufficio stampa del DHKPC turco ad opera del governo belga in combutta con il governo fascista turco, la persecuzione dei compagni del movimento indipendentista bretone e dei compagni rivoluzionari prigionieri di Action Directe lasciati morire nelle galere del “democratico e garantista” governo francese, sono esempi emblematici della volontà della borghesia imperialista europea di colpire con ogni mezzo la rinascita del movimento comunista.

Anche nel nostro paese la borghesia imperialista, utilizzando gli sgherri di regime e una magistratura asservita ai vari gruppi imperialisti, colpisce con multe, perquisizioni, sequestri e arresti chi si pone alla testa della mobilitazione delle masse popolari in difesa delle conquiste, chi tenta di dare una risposta politica organizzata contro lo stato di barbarie in cui la borghesia ci sta conducendo: sono 15.000 oggi in Italia coloro che sono indagati o incarcerati per reati legati alle lotte della classe operaia e delle masse popolari.

Gli arresti dei compagni antifascisti che, l’11 marzo a Milano, hanno giustamente manifestato contro la parata fascista sono un chiaro indice di ciò che la borghesia vuole fare delle conquiste strappate con le due lotte dei comunisti e delle masse popolari a partire dalla Resistenza e di come difende invece gli interessi dei fascisti che rimettono la testa fuori dalle fogne.

La borghesia si accanisce particolarmente nell’attaccare e neutralizzare coloro che più di altri danno o possono dare alle lotte e alla resistenza delle masse popolari la prospettiva della costruzione di un nuovo e superiore ordinamento sociale: il socialismo.

È per queste ragioni che si cerca continuamente di intralciare, con la repressione, l’attività del nostro partito, il (n)PCI, attraverso gli arresti del 2003 e del 2005 dei nostri compagni Maj e Czeppel, e del compagno simpatizzante della Delegazione della CP del (n)PCI Angelo D’Arcangeli. Questi compagni sono tuttora al confino in Francia. Anche organizzazioni che pubblicamente esprimono solidarietà e sostengono la lotta contro la nostra persecuzione, come i CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo) o come i compagni della Fraction Octobre del PCE(r) arrestati a Parigi, vengono a loro volta perseguitate attraverso laboriosi teoremi costruiti da zelanti giudici inquisitori e diffusi ad arte dagli organi di stampa, per creare terra bruciata intorno al nostro partito e per creare confusione tra le masse popolari.

Il tentativo della borghesia di arrestare l’attività del (n)PCI per mezzo dei servizi segreti, delle polizie, dei magistrati asserviti e di tutti i potenti mezzi (risorse economiche, tecnologia, uomini) che ha a disposizione, deve essere contrastato in ogni modo. La linea del (n)PCI e la struttura clandestina (dei suoi organi centrali e dei Comitati di Partito): la linea di costruzione e rafforzamento del Partito a partire dalla clandestinità , sono la migliore garanzia contro gli attacchi repressivi della borghesia, sono le condizioni che danno al nostro Partito il potere di rispondere adeguatamente agli attacchi degli aguzzini borghesi. La borghesia può sferrare i suoi colpi contro il nostro Partito ma la nostra attività non può essere completamente arrestata.

Il (n)PCI si pone il compito di raccogliere, formare e organizzare chiunque intenda ribellarsi e lottare contro l’attuale stato di barbarie a cui un pugno di parassiti costringe le masse, chiunque voglia lottare per il socialismo.

È ora di rompere gli indugi e di unirsi al (n)PCI per combattere con efficacia contro la borghesia e avanzare nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Solidarietà con tutti i rivoluzionari prigionieri nelle carceri della borghesia imperialista! Solidarietà con i prigionieri del (nuovo) Partito Comunista Italiano!

Realizzare senza riserve il Piano Generale di Lavoro del Partito: resistenza alla repressione, intervento sul terreno della politica borghese, lotte rivendicative e sindacali, aggregazione delle masse popolari!

Costruire in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni zona d’abitazione, in ogni organismo di massa un comitato clandestino del (nuovo)Partito comunista italiano!

Comitato Stella Rossa del (n)PCI