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Comunicati della CP


(nuovo)Partito comunista italiano Commissione Provvisoria (CP) del Comitato Centrale

Comunicato del 19 giugno 2005

 

Abbiamo condotto la campagna del referendum del 12 giugno contro l’oscurantismo vaticano sullo stesso fronte della borghesia di sinistra ma con argomenti distinti. Ora dobbiamo raccogliere i risultati ottenuti con questa campagna, valutarne la consistenza e valutare alla luce di essa i metodi e le parole d’ordine che abbiamo usato nella campagna, organizzare le nostre forze per perseguire con energia la lotta sui quattro fronti indicati nel Piano Generale di Lavoro del Partito.

 

L’esito del referendum di domenica 12 giugno conferma che il Vaticano è un ostacolo su ogni via di progresso del nostro paese. Conferma che il Vaticano è disposto a ricorrere a ogni manovra e a ogni truffa per mantenere il suo ruolo di governo occulto e irresponsabile del nostro paese. Rendendo palese e controllabile il voto di ogni elettore il Vaticano ha mostrato che non ha alcun rispetto per la libertà di coscienza e la democrazia. La sua consonanza con la borghesia di destra prevaricatrice e guerrafondaia è emersa alla luce del sole. La borghesia italiana non ha osato spazzare via il Vaticano quando circa 150 anni fa unificò l’Italia perché ne aveva bisogno per tenere sottomessi i contadini e gli operai. Con il suo regime fascista e il Trattato del Laterano (1929) essa per lo stesso motivo, in nome della lotta contro il movimento comunista, ha riportato il Vaticano al centro della vita politica, economica e spirituale del nostro paese distruggendo anche quel poco che aveva fatto in questo campo durante il Risorgimento, cosi’ come per lo stesso motivo ha sacrificato l’autonomia  del nostro paese in campo internazionale mettendosi sotto la tutela prima della Germania nazista e poi dei gruppi imperialisti USA. Il nostro paese non può avanzare liberamente sulla via del progresso senza eliminare il Vaticano. Le Dieci Misure Immediate per l’instaurazione del socialismo nel nostro paese giustamente comprendono l’eliminazione del Vaticano, ovviamente assieme alla garanzia della libertà di coscienza e di religione e dei mezzi pratici per esercitarla.

E’ importante approfittare di ogni occasione e alleanza per denunciare e smascherare il ruolo del Vaticano come baluardo della reazione nel nostro paese e mostrare che esso è uno dei più importanti gruppi imperialisti mondiali, uno dei principali puntelli del dominio che la borghesia imperialista esercita sulle masse popolari e uno dei principali centri dirigenti della guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari in ogni angolo del mondo. Eliminando il Vaticano la classe operaia italiana renderà un servizio di inestimabile valore alle classi e ai popoli oppressi di tutto il mondo. Ma l’esito del referendum di domenica 12 giugno conferma anche che il Vaticano e tutto il resto della borghesia imperialista in definitiva costituiscono un unico fronte contro le masse popolari e il progresso economico, politico e culturale del nostro paese. L’incoerenza e la debolezza con cui la classe dirigente, ivi compresa la sua ala sinistra impersonata elettoralmente nel circo Prodi, ha reagito all’interferenza del Vaticano nel processo elettorale del referendum, la vigliaccheria con cui esponenti politici di primo piano si sono improvvisamente rifugiati nella maschera di “semplici cittadini”, di “uomini qualunque” di fronte alla tracotante invadenza del Vaticano, hanno confermato la forza del legame di complicità che subordina la classe dominante del nostro paese al Vaticano. Solo il movimento di emancipazione delle masse popolari dalla borghesia imperialista guidato dalla classe operaia e dal suo partito comunista è in grado di eliminare il Vaticano. Non è possibile venire a capo del  Vaticano finché la borghesia imperialista mantiene la direzione del paese. Le vittorie ottenute nel passato contro il Vaticano in materia di diritto al divorzio, di emancipazione delle donne e di diritto all’assistenza sanitaria in caso di aborto sono state gli ultimi bagliori della prima ondata della rivoluzione proletaria. Sono state strappate prima che la direzione borghese dei revisionisti moderni precipitasse il declino del movimento comunista e desse il via alla limitazione ed eliminazione delle sue conquiste. Sono tra le conquiste che la borghesia imperialista sta eliminando anche negli ex paesi socialisti.

Per mantenere in vita il suo ordinamento sociale di oppressione e di sfruttamento delle masse popolari la borghesia imperialista fa leva e deve far leva sulla rassegnazione e la sfiducia in se stesse, sulle abitudini e sulla mentalità servili che millenni di oppressione e di sfruttamento lasciano in eredità alle masse popolari del nostro tempo, nonostante i progressi prodotti dalla prima ondata della rivoluzione proletaria. Essa fa leva e deve far leva sulle abitudini, i sentimenti e le idee più arretrati residuati del passato barbarico e sulle istituzioni che li incarnano e coltivano. E cio’ fa con tanta più forza e necessità quanto più è grave la crisi generale del capitalismo e il contrasto tra essa e le masse popolari. Il Vaticano è la principale tra le istituzioni che incarnano e coltivano il residuo del passato barbarico. Esso sfrutta la paura che la trasformazione del mondo guidata dalla borghesia genera tra le masse popolari.  Il Vaticano è il cappellano che trae forza, prestigio e ruolo sociale dal lavoro del boia. Esso consola e persuade alla rassegnazione le masse popolari che il suo collega schiaccia. Il suo potere, la sua oppressione e il suo sfruttamento delle masse popolari sono tanto maggiori, quanto meno le masse popolari hanno fiducia di essere capaci di costruire un mondo nuovo di pace e di vera civiltà e quanto meno sono mobilitate fra loro. Il Vaticano è la principale delle istituzioni che incarnano e alimentano l’abbrutimento di cui il passato barbarico lascia grande eredità tra le masse popolari nonostante i colpi che  la prima ondata della rivoluzione proletaria vi ha portato.

L’esito del referendum di domenica 12 giugno conferma che sotto la direzione della borghesia di sinistra è impossibile avanzare nella demolizione dei residui di quel passato barbarico. Perché l’intera borghesia imperialista fa leva su di esso per conservare il suo ordinamento sociale. La lotta della borghesia di sinistra, elettoralmente impersonata dal circo Prodi, contro quel residuato barbarico è incoerente e inconseguente, senza energia, convinzione e passione, assolutamente incapace di vittoria in questa fase di crisi generale che si aggrava.

Per farla finita con i residuati barbarici e con le istituzioni che li incarnano e alimentano, in special modo col Vaticano, occorre sviluppare la mobilitazione delle masse popolari contro la borghesia imperialista e il suo ordinamento sociale, occorre mobilitare e sviluppare la fiducia delle masse popolari in se stesse contro la direzione della borghesia imperialista e dei suoi portavoce ivi compreso il clero. La via maestra è quindi il consolidamento e il rafforzamento del partito comunista, lo sviluppo delle organizzazioni di massa, la crescita della lotta della classe operaia contro l’eliminazione delle conquiste, per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, la crescita della contestazione popolare della politica borghese nel teatro stesso della lotta politica tra borghesi, l’accumulazione delle forze rivoluzionarie per fare dell’Italia un nuovo paese socialista, l’avanzamento della guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata la cui vittoria darà inizio alla fase socialista della storia del nostro paese. Solo seguendo questa linea e progredendo su questa strada è possibile valorizzare le contraddizioni interne alla borghesia imperialista e far giocare un ruolo positivo perfino alle velleità e aspirazioni progressiste della borghesia di sinistra che oggi, sotto la direzione della borghesia di destra elettoralmente impersonata dalla banda Berlusconi sono travolte e messe a tacere dai suoi interessi.

In conclusione, contro l’oppressione oscurantista bisogna sviluppare la lotta della classe operaia e delle altre classi delle masse popolari contro tutta la borghesia imperialista e il suo ordinamento sociale per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Le masse popolari oggi dominate spiritualmente dal Vaticano e sfruttate e oppresse da tutta  la borghesia imperialista, di destra e di sinistra, reazionaria e progressista, sono la forza di riserva della classe operaia e del suo partito comunista, non la borghesia di sinistra e progressista.

Problemi analoghi presentano lo schieramento e lo scontro delle forze in campo internazionale. Il tentativo dei gruppi imperialisti franco-tedeschi di aggregare sotto di se i gruppi imperialisti europei e di costituirsi in polo capace di sottrarre ai gruppi imperialisti USA il primato nel saccheggio del mondo e nella spartizione del bottino dello sfruttamento delle classi e dei popoli oppressi, attraversa una fase di crisi. L’esito del referendum francese di domenica 29 maggio è l’emblema di questa fase di crisi. Il tentativo dei gruppi imperialisti franco-tedeschi è stretto tra la guerra preventiva che i gruppi imperialisti USA conducono contro di esso su ogni terreno e con una gamma di mezzi tanto più vasta quanto maggiore è la forza con cui i gruppi imperialisti franco-tedeschi conducono il loro tentativo e l’opposizione sorda delle masse popolari europee a un tentativo che si basa in primo luogo sull’im-posizione di nuovi sacrifici e nuove restrizioni alla massa della popolazione. Per sfuggire alla stagnazione economica, per valorizzare i loro capitali e per impedire il logoramento del loro potere sulle masse popolari europee, i gruppi imperialisti franco-tedeschi non vedono e non possono intravedere altra via che costituirsi come polo antagonista ai gruppi imperialisti USA. E per farlo devono innanzi tutto irreggimentare le masse popolari ei loro paesi e imporre loro nuovi sacrifici. Essi non riescono più a governare nei modi e con i mezzi con cui hanno governato in passato cinquanta anni (modello francese, ecc). D’altra  parte le masse popolari europee non accettano pacificamente e con rassegnazione i sacrifici che i gruppi imperialisti franco-tedeschi devono imporre. Le lotte rivoluzionarie dei popoli oppressi (della Palestina, dell’Iraq, dell’Afghanistan, come della Colombia, di Cuba, del Venezuela, come del Nepal, delle Filippine, dell’India), le loro rivendicazioni antimperialiste e le loro migrazioni alimentano l’insofferenza delle masse popolari europee. I gruppi imperialisti non riescono più neanche a governare i processi elettorali nonostante le leggi elettorali truffa, il monopolio dei mezzi di diversione, disinformazione e intossicazione, l’immissione  di masse crescenti di denaro nei processi elettorali e la debolezza del movimento comunista cosciente e organizzato. La combinazione e lo scontro di questi due movimenti, dei gruppi imperialisti franco-tedeschi e delle masse popolari, crea quella situazione rivoluzionaria in sviluppo su cui deve basarsi la condotta dei comunisti. I nostri cugini dogmatici dichiarano questa situazione “estranea per il leninismo e buona per tutti gli usi”. Infatti essa esce dagli schemi che hanno ricavato dalle loro letture. E non si trasformerà in rivoluzione spontaneamente o per opera dello Spirito Santo. Può trasformarsi in rivoluzione solo per opera dei partiti comunisti. Ma essa è qui , ci siamo immersi fino al collo. Anche i nostri cugini dogmatici sono costretti a riconoscere, benché nascondano il riconoscimento usando parole differenti per indicare gli stessi fatti, che la borghesia imperialista conduce una guerra di sterminio non dichiarata contro le masse popolari in ogni angolo del mondo e che questa situazione genera una resistenza crescente e genera inevitabilmente o la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari (se l’iniziativa la sapranno tenere in pugno i partiti comunisti) o la mobilitazione reazionaria (se l’iniziativa la terranno in pugno i gruppi imperialisti).

Orbene, in questo scontro che avviene in Europa sotto il nostro naso, che linea dobbiamo seguire noi comunisti?

Oggi lo Stato USA è il principale baluardo della reazione in ogni angolo del mondo. Il sovvertimento del regime politico USA è una questione internazionale e un obiettivo delle forze rivoluzionarie di tutto il mondo, coinvolge e riguarda le classi e i popoli oppressi di tutto il mondo. La perpetuazione del sistema di oppressione, sfruttamento, saccheggio e devastazione di tutti i paesi del mondo è diventata per i gruppi imperialisti USA una questione di sicurezza nazionale. In effetti è la condizione necessaria per la sopravvivenza del loro regime politico e dell’ordinamento sociale capitalista negli USA. Senza di essa la crisi politica negli USA si aggraverebbe oltre l’im-maginabile. Un partito comunista che traccia la sua linea senza tener conto di questo ruolo mondiale degli imperialisti USA e di questo legame tra la rivoluzione nel proprio paese e il regime politico USA o è arretrato o è avventurista. Vale quanto un partito comunista che non tiene conto del ruolo del Vaticano in Italia.

Alcuni compagni che si fermano alla superficie delle cose o che hanno poca fiducia nelle capacità rivoluzionarie della classe operaia e del resto delle masse popolari europee traggono da questa situazione conclusioni che, con maggiore o minore coerenza e coscienza,comunque, in definitiva e nella misura delle loro forze, sono di appoggio al tentativo dei gruppi imperialisti franco-tedeschi di costituire uno Stato europeo che li conduca a sottrarre ai gruppi imperialisti USA la preminenza nello sfruttamento del mondo.

Noi comunisti teniamo conto del ruolo dei gruppi imperialisti USA come gendarme della reazione in ogni angolo del mondo dedicando forze e risorse alla rinascita del movimento comunista internazionale e appoggiando in particolare i comunisti degli USA il cui compito è sovvertire il regime politico dei gruppi imperialisti USA e fare del loro paese un nuovo paese socialista. Il tentativo dei gruppi imperialisti franco-tedeschi colpisce anzitutto le masse popolari europee, può avanzare solo tramite la mobilitazione reazionaria delle masse popolari europee e ha come sbocco una nuova guerra interimperialista, per inimmaginabile che essa oggi ci possa sembrare. Il movimento comunista attualmente deve ancora puntare a prevenire la guerra sviluppando la rivoluzione. Questa linea è comunque quella che, se non dovesse raggiungere l’obiettivo di prevenire la guerra, crea le condizioni più favorevoli per trasformare la guerra interimperialista in guerra civile e concluderla con l’instaurazione di nuovi paesi socialisti se non in tutti almeno nei maggiori paesi oggi imperialisti.

Quale è la particolarità del nostro paese in questo contrasto in cui esso è immerso?

Richiamarsi al fatto che l’Italia è uno dei paesi fondatori dell’EU è fare della retorica e imbrogliare le carte. L’UE di oggi è l’opposto del MEC degli anni ’50. Questo era una istituzione promossa dai  gruppi imperialisti USA che favoriva la loro dominazione in Europa e la lotta contro il movimento comunista. L’UE di oggi è una istituzione volta contro i  gruppi imperialisti USA e il tentativo di costruirla può avere successo solo aumentando l’oppressione e lo sfruttamento delle masse popolari europee, limitando maggiormente i loro diritti democratici, procedendo su grande scala al riarmo e riducendo conseguentemente le spese per i servizi pubblici e sviluppando la mobilitazione reazionaria delle masse popolari.

La particolarità dell’Italia consiste nel fatto che le relazioni economiche legano i gruppi imperialisti del nostro paese ai gruppi imperialisti franco-tedeschi, ma il Vaticano (che è la principale delle autorità statali in Italia) ben difficilmente può adattarsi all’ingresso dell’Italia nell’UE e Berlusconi è personalmente nelle mani degli USA a causa del percorso criminale con cui ha costruito il suo impero finanziario. Difficilmente il Vaticano potrebbe avere nella UE la libertà di speculazione, l’immunità, la protezione e il potere di cui gode in Italia da quando si accordò con il regime fascista e ancora più dalla fine della seconda guerra mondiale. E’ quindi altamente probabile che in definitiva il Vaticano impedirà l’adesione dell’Italia all’UE e quindi farà di tutto, in combutta con i gruppi imperialisti USA, per impedire la costituzione della UE. Anche se questo già crea e ancor più creerà problemi all’economia italiana. Dovrebbe quindi accentuarsi la spaccatura nella borghesia imperialista italiana e la crisi economica e politica dovrebbe aggravarsi in modo particolare, più che negli altri paesi europei.

In questa situazione la superficialità e la sfiducia nella capacità rivoluzionaria della classe operaia e delle altre classi delle masse popolari italiane spingeranno quindi con più forza che in altri paesi vari compagni italiani ad appoggiare la costituzione della UE e l’ingresso dell’Italia nell’UE. Solo una visione strategica lungimirante e ferma ci permetterà di resistere a queste pressioni, di non optare per nessuno dei due poli imperialisti e di lottare contro entrambi per la rinascita del movimento comunista, per consolidare e rafforzare il partito comunista, partito della classe operaia indipendente dalla borghesia imperialista sul piano ideologico, politico e organizzativo. Un partito che porta la classe operaia e il resto delle masse popolari a denunciare e contrastare la via allo scontro  interimperialista e al saccheggio del mondo che i gruppi imperialisti dei due schieramenti seguono e a prevenire la guerra o, se non ci si dovesse riuscire, a trasformarla in guerra civile per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Consolidare e rafforzare il Partito conducendo su larga scala la lotta di classe su tutti i quattro fronti indicati nel Piano Generale di Lavoro del Partito: questa deve essere la bussola dei comunisti, degli operai avanzati e degli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolari!

Consolidare e rafforzare il (nuovo)Partito comunista italiano!

Realizzare il Piano generale di lavoro del Partito!

Costruire in ogni azienda, zona, organizzazione di massa un comitato clandestino del Partito!

Mandiamo a casa la banda Berlusconi!

Sostegno totale alla resistenza del popolo iracheno e palestinese!

Viva la rinascita del movimento comunista internazionale!

Sviluppiamo la più ampia solidarietà verso i compagni Maj e Czeppel del (nuovo)PCI!