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Nuovo - Partito comunista italiano

Comunicato CC 30/2022
16 novembre 2022

La lotta GKN, il congresso CGIL, le contorsioni del PD e il governo Meloni

Usare tutte le armi a disposizione, sfruttare tutti gli appigli che la situazione offre e avvalersi delle contraddizioni che il campo nemico presenta!

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Comunicato CC 31/2022 - 6 dicembre 2022



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Ai compagni di Rete dei Comunisti e a quelli che parteciperanno agli incontri e dibattiti pubblici che RdC ha promosso con Rompere la gabbia euroatlantica pubblicato il 22 novembre in Contropiano.


Plauso e critiche di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI

Valorizzare l’apporto che Rete dei Comunisti si propone di dare alla mobilitazione delle masse popolari italiane per rompere la gabbia euroatlantica e per far crescere una controtendenza politica (in sostanza un partito o gruppo nell’ambito del sistema politico della Repubblica Pontificia) fondata sugli interessi di lavoratori, giovani, donne, ceti popolari e settori democratici, ma combattere la concezione che instaurare il socialismo non è possibile, che il massimo che possiamo fare è indebolire l’anello italiano della catena imperialista e rallentare l’opera catastrofica della borghesia imperialista!


Cari compagni,

dato che vivo e opero in clandestinità e non potrò partecipare di persona agli incontri e dibattiti pubblici che annunciate, invio questo mio contributo.

Anzitutto plaudo al proposito dichiarato di lanciarvi nella lotta per porre fine alla gabbia euroatlantica in cui il nostro paese da tempo è rinchiuso: cioè per porre fine al protettorato USA accettato nel 1949 con la creazione della NATO in aperta violazione della Costituzione che proclamava la sovranità della Repubblica, una gabbia combinata con la gabbia europea costruita passo dopo passo a partire dalla creazione nel 1951, per volontà degli stessi gruppi imperialisti USA, della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) e giunta a un livello qualitativamente superiore con il Trattato di Maastricht (1992) e l’istituzione (1998) della Banca Centrale Europea (BCE) e dell’Euro. La combinazione delle due gabbie è espressione dell’egemonia sui paesi imperialisti e sulle loro colonie e semicolonie che i gruppi imperialisti USA avevano acquisito nella seconda guerra mondiale (gli Accordi di Bretton Woods sulla supremazia del dollaro sono di luglio 1944 e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki di agosto 1945) e sulla base della quale lanciarono la “guerra fredda” (ma “calda” in Grecia e in Corea) contro l’Unione Sovietica e le forze rivoluzionarie di tutto il mondo. La sovrapproduzione assoluta di capitale, ricomparsa a partire dagli anni ’70 una volta terminata in Europa la ricostruzione postbellica, ha da allora obbligato la borghesia a imporre alle masse popolari dei paesi imperialisti di regredire a condizioni di vita e di lavoro via via più penose di quelle che esse avevano strappato e ad aggravare l’inquinamento e la devastazione della Terra. Essa è all’origine del piano inclinato che denunciate incitando a confrontarci per definire e (suppongo anche) praticare un’alternativa efficace ad esso.

Rete dei Comunisti ha un campo di intervento molto vario e vasto (Unione Sindacale di Base, Unione Popolare, Opposizione Studentesca d’Alternativa, Cambiare Rotta e altri): quindi la campagna di incontri e dibattiti pubblici avrà certamente un importante effetto sulla mobilitazione e organizzazione delle masse popolari.

Importante è quindi l’orientamento che la campagna di incontri e dibattiti pubblici promuoverà. Ed è proprio su questo che il documento con cui avete indetto la campagna presenta alcune tesi contraddittorie ed errori. Ne illustro cinque.

1. Scrivete che in Italia oggi le masse popolari sono in uno stato di “disgregazione sociale e ideologica” e illustrate cosa stanno subendo in vari campi mentre la catena imperialista le trascina lungo il piano inclinato, ma non dite come mai sono arrivate a questo stato. Scrivete anzi che in Italia i comunisti “nella Resistenza, nella ricostruzione del dopoguerra e nella stagione dell’antagonismo di classe degli anni Settanta” sono sempre stati “all’altezza della situazione”. State parlando del PCI di Togliatti che ha ingoiato tutto (il governo DC al posto del governo Parri a fine 1945, la non competenza legislativa dell’Assemblea Costituente eletta nel 1946 sotto il governo DC, il Vaticano confermato nel ruolo e con i privilegi che il regime fascista gli aveva concesso nel 1929 con i Patti Lateranensi, il ritorno dei capitalisti a comandare nelle fabbriche dopo il 1945, l’estromissione di PCI e PSI dal governo nel 1947, la NATO, la CECA) e di Berlinguer (quello dell’ombrello della NATO, del compromesso storico e dell’eurocomunismo). Come si combinano le due cose: da una parte il PCI sempre all’altezza del suo compito e dall’altra le masse popolari ridotte nello stato che dite e il PCI dissolto? È al vecchio PCI che ritenete deve ispirarsi la “soggettività comunista” che dite bisognerebbe “rimettere in campo”?


2. Da una parte proponete di cercare “alternative possibili e necessarie al piano inclinato sul quale le classi dominanti stanno trascinando il mondo e il nostro paese” e una “prospettiva alternativa a tutto campo”; dall’altra sostenete che il massimo che possiamo fare oggi è indebolire un “anello della catena imperialista ” e che anche la Rivoluzione d’Ottobre in Russia, la Rivoluzione Cinese e la Rivoluzione Cubana sono state principalmente indebolimento ognuna di un anello della catena imperialista che dominava il mondo. In sostanza sostenete che instaurare il socialismo (dittatura del proletariato, gestione pubblica e pianificata dell’attività economica, accesso crescente delle masse popolari alle attività specificamente umane) non è possibile, che la transizione dalla società borghese alla società comunista non è il compito dell’umanità nella nostra epoca, alternativo alla sua estinzione. Con questo scartate, al modo dei revisionisti da Eduard Bernstein a Karl Kautsky a Oliviero Diliberto, proprio il compito che Marx, Engels e Lenin hanno invece indicato essere quello del proletariato europeo e di cui hanno trattato nelle loro opere a partire dal Manifesto del partito comunista (1848) con la Critica del Programma di Gotha (1875), con l’Introduzione del 1895 a Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850, con A proposito dell’opuscolo di Junius e Risultati della discussione sull’autodecisione (1916), il compito che Lenin e Stalin a partire dal 1917 hanno mostrato essere possibile adempiere, attuandolo. Vi allineate con quelli che dicevano che non bisognava prendere il potere in Russia e tanto meno costruire il socialismo e svolgere il ruolo che l’Unione Sovietica e l’Internazionale Comunista hanno svolto per alcune decine di anni e che la Repubblica Popolare Cinese di Mao ha cercato di proseguire contro la resa dell’URSS di Kruscev, Breznev e Gorbaciov alla catena imperialista. La dissoluzione dell’Unione Sovietica e del campo socialista in Europa, risultato di 35 anni (1956-1991) di corrosione, è anche per voi la fine della storia che non doveva mai esserci?


3. Quanto ai tratti specifici del sistema politico ed economico dell’Italia capitalista richiusa nella gabbia euroatlantica, voi indicate “la piccola dimensione dell’apparato produttivo e lo sviluppo diseguale tra Nord e Sud”. Perché ignorate il ruolo politico, economico e ideologico del Vaticano e l’attività politica ed economica delle organizzazioni criminali (Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta)? Perché ignorate la delocalizzazione in corso dell’apparato produttivo del nostro paese e la precarizzazione e individualizzazione dei rapporti di lavoro?


4. Vero che anche nel nostro paese la borghesia ha sempre più difficoltà a far periodicamente votare dalle masse popolari i suoi partiti, ma voi additando questo come “liquidazione della democrazia rappresentativa” nascondete il carattere mistificatorio della democrazia borghese nei paesi imperialisti in cui periodicamente la borghesia chiama le masse popolari a votare per l’uno o l’altro dei vari gruppi politici che essa esprime o almeno approva e in cui si esprime anche il contrasto di interessi tra i gruppi che la compongono (il piano del capitale non esiste né può esistere). Vero che è stata una conquista delle masse popolari italiane guidate prima dal PSI e poi dal PCI costringere la borghesia ad allargare il diritto di voto dal 2% dei maschi adulti quale era nel 1861, alle donne e a tutti i maschi adulti strappato infine con la Resistenza, ma voi ignorate l’abbrutimento delle masse popolari e l’intossicazione delle menti e dei cuori ai quali la borghesia imperialista dedica (in particolare a partire dagli anni ’70) risorse finanziarie e intellettuali crescenti, un’opera ben più capillare e profonda di quella che svolgeva il clero del tempo antico.


5. Dite che “far crescere nel paese una controtendenza politica fondata sugli interessi di lavoratori, giovani, donne, ceti popolari e settori democratici” è possibile e addirittura che è possibile in essa “veicolare la questione del socialismo come sistema alternativo a quello esistente”. Ma non dite chiaramente in cosa la “controtendenza politica” differisce da una lista elettorale, né cosa intendete con “veicolare” e tanto meno dite in cosa consiste la “questione del socialismo”. Limitiamoci pure alla “controtendenza politica”. Le vicende del M5S e dei due governi Conte hanno mostrato che per alimentare una tendenza politica (intendendo con questo non compilare il programma per una lista elettorale, ma realizzare misure favorevoli alle masse popolari), non basta raccogliere molti voti (M5S nel 2018 era arrivato al 32% di voti validi e al 23.5% di elettori residenti in Italia) ma occorre 1. essere decisi a fare e a vincere (non accettare infiltrati delle Larghe Intese come ministri del proprio governo), 2. godere nel paese del concorso di organismi operai e di organismi popolari che collaborano con il governo ad attuare (e a far attuare dalla Pubblica Amministrazione defenestrandone i dirigenti e i funzionari che latitano o sabotano) le misure indicate nel programma elettorale.


Indebolire la catena imperialista che trascina l’umanità sul piano inclinato non è un’alternativa a finire dove il piano inclinato porta, è solo ritardare la distruzione del genere umano in cui esso termina. È per caso che non dite dove il piano inclinato porta?

In realtà la rivoluzione fatta in Russia, la rivoluzione cinese, la rivoluzione cubana sono state e sono alternative al lasciarsi trascinare sul piano inclinato: sono state e sono il salto su una strada diversa, la strada che conduce alla nuova umanità, l’umanità comunista.

Marx ed Engels hanno scoperto e mostrato analizzando la storia dell’umanità che sono gli uomini stessi che fanno la loro storia, non il dio che Bergoglio esorta i suoi seguaci a pregare perché cambi il corso catastrofico delle cose che come gli dei dell’antichità avrebbe inflitto agli uomini. Hanno mostrato che la loro storia gli uomini l’hanno fatta e la fanno tramite la lotta tra classi e che è il proletariato che costruirà l’umanità che deve succedere a quella che gli uomini hanno costruito guidati dalla borghesia, la classe che ha impersonato e imposto il modo capitalista di produzione delle condizioni materiali della loro esistenza. La rivoluzione socialista consiste nell’imboccare la strada della costruzione della nuova umanità e proseguire su di essa vincendo i tentativi di distoglierli da essa che la borghesia certamente farà con scienza e senza scrupoli.

Il compito dei comunisti oggi in Italia e negli altri paesi imperialisti consiste nel fare avanzare la rivoluzione fino a instaurare il socialismo e a questo fine arrestare l’eliminazione delle conquiste strappate e la delocalizzazione del sistema produttivo: la rottura della gabbia euroatlantica è un aspetto indispensabile di questo corso.

L’umanità deve ed è in grado di avanzare nella rivoluzione socialista.

Oggi si scontrano due classi (il proletariato contro la borghesia), due vie (la via alla società comunista di contro a devastazione e inquinamento della Terra fino all’estinzione della specie umana), due linee (far avanzare la rivoluzione proletaria fino a instaurare il socialismo o limitarsi a mobilitare le masse popolari in rivendicazioni sindacali e politiche per indebolire l’anello italiano della catena imperialista e rallentare il catastrofico corso delle cose che essa impone).

Che la campagna di incontri e dibattiti pubblici che avete promosso rafforzi il proletariato, la via al comunismo, la linea della rivoluzione socialista!

La borghesia imperialista dal 1917 al 1976 ha dovuto rincorrere le forze della rivoluzione proletaria per soffocarle. Dagli anni ’70 ha di nuovo preso la testa del corso delle cose e ha trascinato l’umanità su un piano inclinato: abbrutimento delle masse popolari e devastazione della Terra. Che gli ultimi cinquanta anni siano una parentesi nella storia dell’umanità! Che il proletariato con alla testa i comunisti riprenda il sopravvento!

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Mettersi in contatto nel modo appropriato con il Centro del Partito!

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, gli adesivi dell’Avviso ai naviganti 103 è un’operazione della guerra delle masse popolari contro i padroni: vedere che il (n)PCI clandestino è presente anche dove non se l’aspettano infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!