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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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Delegazione

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Comunicato CC 17/2021
15 luglio 2021

Solidarietà con il popolo cubano!

Cacciare le basi USA dall’Italia! Farla finita con il governo Draghi asservito agli USA e all’UE!

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Leggi La Voce 68 del (nuovo)PCI

Comunicato CC 18/2021 - 25 luglio 2021 (78° anniversario della caduta del Fascismo ad opera della Monarchia Sabauda: con gli scioperi di marzo 1943 gli operai avevano contribuito a minare il morale della classe dominante).

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I comunisti del (nuovo)PCI agli operai GKN e a tutti gli operai italiani!

A fronte dell’attacco padronale, passare dalla difesa al contrattacco! Non accontentarsi di “salvare il salvabile”, non accontentarsi di ammortizzatori sociali!

“Insorgere”: osare combattere Draghi, i suoi complici e i suoi padrini, dalla Confindustria all’UE e alla NATO! Osare vincerli!


Le masse popolari di tante parti del paese hanno espresso ed esprimono la loro solidarietà a voi operai GKN. Con la resistenza all’attacco del fondo finanziario Melrose avete già suscitato la mobilitazione dei lavoratori di altre aziende e di molti gruppi e organismi delle masse popolari. Voi operai GKN oggi avete il privilegio di essere già ascoltati e seguiti da centinaia di migliaia di persone. Gli operai GKN diventeranno una potenza e vinceranno se diventano il centro promotore di una mobilitazione più larga e più organizzata che coinvolge gli operai di tutte le aziende in lotta, che si estende in tutto il paese. Se diventano il centro promotore di una mobilitazione che si organizza e che persegue l’obiettivo di far ingoiare ai vertici del sistema politico la costituzione di un governo che ponga fine allo smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese, che assicuri un lavoro utile e dignitoso a ogni adulto che lo esegue con cura: cosa che è la base per porre fine a tutto il resto del malandare che la borghesia impone alle masse popolari italiane

A questo potete dare il via voi operai GKN, se passate al contrattacco. E così vincerete, terrete in vita anche il vostro stabilimento. Non a caso chi non è favorevole al contrattacco, chi non si attiva nel contrattacco, in cuor suo è convinto e dai suoi discorsi trapela già che la battaglia per gli operai è comunque persa: che si tratta solo di salvare il salvabile.


Il caso degli operai GKN non è un caso isolato: è uno dei tanti dell’operazione FCA-Stellantis e questa a sua volta è solo un episodio dello smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese in corso da anni, che colpisce milioni di lavoratori e le loro famiglie. Il gruppo finanziario Melrose è un soggetto esemplare della borghesia: ha comperato la vostra azienda dal gruppo imperialista GKN seguendo la sua linea “comperare, migliorare, vendere” e incassare la differenza sul mercato o in Borsa. Per i capitalisti i lavoratori sono solo ingredienti di un’azienda che loro comperano, vendono e incassano soldi. Nel vostro caso comperano, liquidano a favore di un gruppo imperialista che produce altrove le stesse cose che producete e sapete produrre voi e incassano soldi in Borsa.

In mano ai capitalisti le aziende non servono per produrre quello che è necessario alla popolazione, ma per aumentare il capitale dei loro padroni. Se un’azienda non produce profitti, al padrone non serve, va chiusa; se produce profitti ma lo stesso capitale può produrre profitti maggiori impiegandolo in altri modi, in particolare ora nella speculazione finanziaria, anche in questo caso l’azienda è condannata. E quanto alla sorte degli operai che lavorano nelle aziende destinate a chiudere, al massimo i funzionari della borghesia e gli amministratori del capitale si preoccupano di non far pesare troppo il futuro dell’azienda sulla vita degli operai. Perché i capitalisti fanno i loro interessi, ma hanno paura che i lavoratori reagiscano, che riescano a unirsi e contrattacchino. Con ammortizzatori sociali, cassaintegrazione, prepensionamenti e altre soluzioni analoghe, nel migliore dei casi con posti di lavoro suppletivi, cercano di smorzare la loro resistenza.

Quali che siano le motivazioni che caso per caso i capitalisti, le loro autorità e i sindacati complici adducono, questa è la fonte comune di ogni chiusura, delocalizzazione, riduzione di aziende che producono beni e servizi e più in generale del malandare della nostra società: dalla disoccupazione all’inquinamento, dalla miseria all’ignoranza, dalla distruzione della terra su cui viviamo all’abbrutimento di tanti individui e alle dilaganti malattie fisiche e psichiche, dalla precarietà all’insicurezza generale, dalla menzogna dilagante alla corruzione, dalle alluvioni alla violenza.

Contro gli effetti della crisi generale del capitalismo crescono anche in ognuno dei paesi imperialisti il malcontento, l’indignazione, l’insofferenza e la ribellione delle masse popolari, dall’Italia agli USA, alla Francia, alla Germania, all’Inghilterra e agli altri. Le condizioni per lanciare il contrattacco dei proletari maturano ovunque, anche in Italia. Sta a noi comunisti promuoverlo e dirigerlo! Voi operai GKN potete diventare i promotori della riscossa e vincere.

La vostra parola d’ordine “insorgiamo” chiama alla lotta e rafforza in migliaia di lavoratori fiducia e volontà di riscossa! La fiducia e la volontà di riscossa sono un’arma per lottare e vincere. I padroni e i loro governi fanno passi avanti solo se e man mano che riescono a seminare tra i lavoratori la convinzione che non c’è niente da fare, a convincere anche i meno docili che l’unica cosa che resta da fare per ognuno è cercare di essere tra i meno colpiti (“si salvi chi può”), a isolare i più ribelli.

Ma voi potete vincere, siete ascoltati e seguiti da centinaia di organismi e da centinaia di migliaia di lavoratori, potete dare il via alla loro riscossa, a una loro mobilitazione così vasta e decisa da arrivare a creare le condizioni necessarie per instaurare un loro governo che ponga fine al corso delle cose imposto dai capitalisti. Rafforzate i rapporti con tutti quelli che vi hanno espresso solidarietà! Coordinatevi con loro nel modo più stabile e ampio di cui siete capaci. L’unione fa la forza! Non a caso il governo Draghi cerca in ogni modo di dividere settori e classi delle masse popolari: le modalità dello sblocco dei licenziamenti e di quello degli sfratti sono state fatte proprio per dividere i lavoratori da chi è sotto sfratto, i lavoratori tra loro in base al settore produttivo, gli sfrattati in base alla data in cui hanno ricevuto il provvedimento di sfratto. Draghi e i suoi padrini cercano in ogni modo di non affrontare e prevenire la resistenza collettiva dei lavoratori e del resto della popolazione. Sanno che potreste ribellarvi e unirvi, sanno che uniti sareste più forti e vincereste.

Chiedete a tutti i lavoratori che vi ascoltano di mobilitarsi per costituire un governo d’emergenza. Non si tratta di impedire la chiusura solo della GKN! Si tratta di impedire la chiusura, la delocalizzazione o la riduzione delle tante aziende già a rischio: Whirlpool di Napoli, ex Embraco di Torino, Elica di Fabriano e altre del comparto degli elettrodomestici, Gianetti Ruote, Timken, Rotork Gears, San Marco Industrial ma anche FCA, CNHi, Ferrari e tutte le altre aziende che gli Agnelli-Elkann hanno coinvolto direttamente o indirettamente nell’operazione Stellantis, Alitalia, ex Lucchini di Piombino, Ferriere di Trieste, ArcelorMittal di Taranto e di Genova, AST di Terni nel comparto della siderurgia, migliaia di altre in tutto il paese. In mano ai capitalisti le aziende, anche quelle che hanno commesse e “tirano”, hanno una spada di Damocle sulla testa! Si tratta di rimettere in funzione quelle che i padroni hanno già chiuso, di assegnare compiti ben definiti a ogni azienda. Si tratta di rimettere in piedi un servizio di sanitario pubblico, la scuola e gli altri servizi pubblici. Si tratta di mettere in sicurezza il nostro paese dal dissesto idrogeologico e rimediare al disastro ambientale, sul serio e non con le chiacchiere su “lotta al cambiamento climatico”, “transizione ecologica” e “green economy” dei Cingolani, dei Mattarella e delle Von der Leyen di turno. Si tratta di ricostruire il nostro paese: non solo dalla pandemia del Covid, ma anche e soprattutto dal disastro del capitalismo. Si tratta di spezzare le catene dell’UE e fare i conti con la NATO, che usa il territorio italiano per inviare truppe ed effettuare bombardamenti aerei, in aperta e sfacciata violazione della Costituzione del 1948.

È evidente che per fare tutto questo ci vuole un governo e che non sarà quello di Draghi a farlo. Draghi è il governo dello sblocco dei licenziamenti. È il governo che sponsorizza assembramenti per i campionati europei e poi impone il green pass, prescrive i reati per i ricchi, si arrampica sugli specchi con il ddl Zan perché i vescovi hanno dato l’altolà, partecipa all’embargo USA contro il popolo cubano, invia soldati in Africa e in Asia. È il governo dei padroni, della UE, della NATO e del Vaticano. Per questo ci vuole un governo di emergenza popolare.


Se voi date il via, i comunisti e i progressisti di tutto il paese vi sosterranno. Oggi una parola d’ordine lanciata dagli operai GKN è diventata autorevole: l’adesione alla manifestazione del 24 luglio indetta dal Collettivo di fabbrica da questo punto di vista è indicativa, anche più della partecipazione alla manifestazione del 19 luglio indetta dai sindacati confederali. Da ogni parte del mondo avrete solidarietà e qualcuno trarrà dal vostro esempio la forza per imitarvi.

Quanto al governo Draghi, ai suoi mandanti e complici, ai partiti delle Larghe Intese e ai sindacati di regime, è sotto la minaccia e la spinta del contrattacco degli operai e del resto delle masse popolari che si metteranno a cercare qualche soluzione per frenare la vostra lotta, per evitare “l’effetto a catena”, per scongiurare “il peggio”. Come minimo si daranno da fare per far rientrare i licenziamenti e trasformarli in CIG. Ma magari metteranno in campo anche Invitalia e Cassa Depositi e Prestiti o tireranno fuori dal cappello qualche capitalista interessato alla produzione (in cambio di soldi pubblici, qualcuno lo trovano). Già il sindaco del PD di Campi Bisenzio si è mosso. Persino Enrico Rossi, Claudio Martini e Vannino Chiti, esponenti del PD che da presidenti della Regione Toscana, parlamentari ed ex ministri dei governi Prodi hanno contribuito a far arrivare la situazione al punto in cui è, adesso promuovono un comitato di solidarietà con gli operai GKN. Nei giorni scorsi con un decreto legge dell’ultimo minuto il governo ha dato il via al prolungamento per sei mesi della CIG per gli operai della ex Embraco e al ritiro dei 391 licenziamenti. Se continuerete, tra un po’ si pronunceranno a vostro favore anche Salvini e Meloni, alla ricerca di consensi per le elezioni!


Il (nuovo) PCI ha forze modeste ma vi sosterrà e il suo esempio trascinerà altri, la vostra iniziativa avrà successo!

La vostra vittoria sarà un passo avanti della rivoluzione che farà dell’Italia un nuovo paese socialista e lo inserirà nella comunità di paesi che si sta formando nel mondo, una comunità di paesi che praticano tra loro rapporti di solidarietà, collaborazione e scambio, invece dei rapporti di concorrenza e di guerra che la borghesia imperialista impone.


L’indignazione cresce e la sensazione che “così non si può andare avanti” anche. Perché diventino un moto che spazza via i capitalisti e le loro autorità, i lavoratori hanno bisogno di un orientamento, di un’organizzazione e di una direzione adeguati. Ai padroni che cercano di spaventarli e minacciano guai peggiori, i lavoratori organizzati devono opporre che instaureranno il socialismo, che faranno a meno dei padroni.


Il Comitato Centrale del (nuovo) Partito comunista italiano