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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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La Voce n.15 del (n)PCI

Per un nuovo anno
di lotte e di vittorie!

Comunicato CC - 30 dicembre 2015

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Comunicato CC 01/2016 - 12 gennaio 2016

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Bando alle illusioni!

Diamoci i mezzi necessari per vincere e combattiamo!

La rivoluzione socialista è l’unica via di salvezza!

 

La crisi generale del capitalismo si aggrava in tutti i campi. A livello internazionale la guerra promossa dai gruppi e dalle potenze imperialiste si estende, il dissesto del sistema finanziario si aggrava, la crisi dell’economia reale corrode senza tregua il tessuto sociale e il sistema politico di tutti i paesi imperialisti. Il complesso finanziario-industriale-militare che governa gli USA non riesce a impedire che il caos dilaghi nel paese e ripone le sue speranze di sopravvivenza principalmente nell’estensione della guerra nel mondo. In Europa il proposito dei gruppi imperialisti franco-tedeschi di subentrare ai gruppi imperialisti USA nell’egemonia mondiale si scontra con la crescente insofferenza della borghesia dei singoli paesi per le costrizioni che esso comporta, con l’opposizione del Vaticano e con le manovre ostili dei gruppi imperialisti americani e sionisti. Il Partito che dirige la Cina si dice ancora comunista ma dopo la morte di Mao (di cui quest’anno ricorre il 40° anniversario) ha fatto abbandonare alla Cina il ruolo di retroterra e base rossa della rivoluzione proletaria mondiale per inserirla nel sistema imperialista e oggi fa fronte alle conseguenze della sua politica: al coinvolgimento della Cina nella crisi generale del capitalismo. In tutto il mondo i gruppi imperialisti infliggono grandi sofferenze alle masse popolari, costringono milioni di persone a emigrare e causano gravi danni al pianeta, ma per la loro natura non sono in grado di porre fine alla crisi generale del loro sistema e di indirizzare l’umanità su una via di progresso.

Panico, disperazione e depressione crescono quindi in tutti quelli che consapevolmente o anche solo istintivamente sperano che la situazione in qualche modo si aggiusti. Invece quelli che sono decisi a farla finita con il sistema imperialista e combattono, hanno nella crisi del capitalismo la conferma che la loro scelta è giusta.

Gli sforzi dei gruppi imperialisti si scontrano ovunque con la resistenza dei popoli oppressi e chi combatte impara. La resistenza del Venezuela e della Bolivia fa scuola in America Latina e altrove. La resistenza dei popoli arabi e musulmani trabocca già nei paesi imperialisti. La borghesia imperialista e i suoi servi denigrano questi contrattacchi chiamandoli terrorismo e la borghesia imperialista cerca di mobilitare ai suoi ordini le masse popolari dei paesi europei che essa stessa impoverisce e opprime: fomenta nella popolazione dei paesi europei la mobilitazione reazionaria contro arabi e musulmani e in generale contro gli immigrati. Chi nel mezzo di queste lotte invoca la neutralità e peggio ancora chi si lascia accalappiare al laccio della “guerra al terrorismo”, in realtà imbocca la stessa strada che cento anni fa, all’inizio della prima Guerra Mondiale, portò gran parte dei dirigenti dei partiti socialisti europei a mettersi al servizio della borghesia del proprio paese contro le masse popolari, in nome della “difesa della patria” o all’insegna della parola d’ordine “né aderire né sabotare” la guerra imperialista. Solo la rivoluzione socialista, l’instaurazione del socialismo e l’eliminazione del sistema imperialista mondiale porranno fine al marasma e al massacro in corso e apriranno per tutta l’umanità la strada del progresso.

 

 I nostri compiti

Sta a noi comunisti migliorare il nostro lavoro e indicare la via della salvezza alle classi e ai popoli oppressi dalla borghesia imperialista. Tra tutti quelli che combattono il sistema imperialista noi abbiamo una comprensione più avanzata del corso delle cose e di cosa fare per trasformare la crisi generale del capitalismo in instaurazione del socialismo. Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti mostrerà la via e aprirà la strada anche per le masse popolari degli altri paesi. È in questo contesto che noi comunisti italiani conduciamo la lotta nel nostro paese, consapevoli che in ogni paese altri comunisti e rivoluzionari sono all’opera, mirano anch’essi a farla finita con il sistema imperialista mondiale e prima o poi le strade di tutti quelli che persistono nella lotta o si aggregano ad essa, si uniranno perché il futuro dell’umanità passa per il socialismo e il comunismo.

1. Noi comunisti italiani dobbiamo anzitutto elevare il livello ideologico e la capacità operativa delle nostre file ed estenderle nel paese reclutando e formando gli elementi più avanzati decisi a gettarsi nella lotta di classe. Alcuni dicono che noi siamo una setta. In realtà noi abbiamo tratto lezione della prima ondata della rivoluzione proletaria, dalle sue vittorie e dalle sue sconfitte. Proseguiamo a un livello più avanzato la lotta di Antonio Gramsci e degli altri nostri predecessori che 95 anni fa, nel gennaio del 1921, fondarono il primo Partito comunista del nostro paese e che nel 1945, grazie alla guida dell’Internazionale Comunista e dell’Unione Sovietica di Lenin e Stalin, alla testa dei Partigiani e della classe operaia conquistarono la vittoria sui nazifascisti e sulla monarchia dei Savoia. Noi porteremo a compimento l’opera da cui i revisionisti moderni (Togliatti e i suoi successori) riuscirono a distoglierli facendo leva sui limiti del movimento comunista del nostro e degli altri paesi imperialisti, impantanato nelle rivendicazioni economiche e nella partecipazione ai processi e alle istituzioni della democrazia borghese. La riforma intellettuale e morale di quelli che entrano nelle nostre file è il pegno della vittoria della classe operaia e delle masse popolari sulla borghesia e sul clero e dell’instaurazione del socialismo.

2. In secondo luogo dobbiamo continuare e rafforzare la nostra opera per mobilitare e organizzare gli operai, gli altri lavoratori, i giovani, le donne e gli immigrati a costituire Organizzazioni Operaie (OO) in ogni azienda capitalista e Organizzazioni Popolari (OP) in ogni altra azienda, in ogni scuola, in ogni istituzione e nei luoghi d’abitazione e per orientare OO e OP, oltre che a combattere per gli interessi immediati, a costituire un loro governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare (GBP) e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia. Con la costituzione del GBP accelereremo la rinascita del movimento comunista e riusciremo a prevenire la mobilitazione reazionaria. Di fronte alla crisi del capitalismo la Repubblica Pontificia tende per sua natura alla mobilitazione reazionaria: Matteo Salvini, la Lega Nord e i gruppi che scimmiottano il fascismo sono solo le manifestazioni sfacciate e farsesche di questa tendenza. Non potendo assicurare un lavoro e una vita dignitosa ai lavoratori autoctoni, è inevitabile che la RP indichi gli immigrati come causa, mentre ricatta i lavoratori autoctoni usando gli immigrati come concorrenti. La persecuzione degli immigrati e la riduzione dei lavoratori a “risorse umane” delle aziende capitaliste promanano dalla Repubblica Pontificia: le leggi e gli istituti che le sanciscono portano i nomi di Giorgio Napolitano, di Romano Prodi, di Silvio Berlusconi, di Mario Monti e di Matteo Renzi. La creazione di una vasta rete di OO e OP è la condizione necessaria per prevenire la mobilitazione reazionaria e accelerare la rinascita del movimento comunista. Solo un governo che gode della fiducia di OO e OP che dirigono le aziende e della loro decisa collaborazione è in grado di far funzionare e dirigere l’apparato produttivo del paese e la distribuzione dei beni e dei servizi nonostante l’ostilità, il boicottaggio e l’aggressione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti. Certo per governare il paese non basta, ma è l’essenziale: per governare il paese bisogna essere in grado di farlo. Non basta perché occorre anche disporre delle Forze Armate, delle forze di polizia, della burocrazia ministeriale e periferica, della magistratura. Ma qui basta ottenere  sottomissione e obbedienza, anche se non c’è né fiducia né entusiastica e volonterosa collaborazione: perché in questi campi è possibile rapidamente istituire controlli, fare sostituzioni ed espulsioni, creare e sfruttare divisioni.

3. In terzo luogo dobbiamo e possiamo fare in modo che le iniziative della sinistra borghese servano alla mobilitazione e all’organizzazione degli operai e delle altre classi e gruppi delle masse popolari.

La sinistra borghese non è contenta dell’attuale corso delle cose che lede i suoi interessi, ma essa neanche concepisce che per cambiare il corso delle cose bisogna instaurare il socialismo. Però ha ereditato dalla storia seguito e prestigio tra le masse popolari. Noi comunisti possiamo e quindi dobbiamo fare in modo che quanto resta di questa eredità serva alla costituzione del GBP. Dobbiamo incoraggiare le iniziative della sinistra borghese, le proteste e le rivendicazioni che essa promuove, parteciparvi e spingere in avanti gli elementi e i gruppi più decisi a raggiungere gli obiettivi che proclamano, convincerli a darsi i mezzi necessari. Essere efficacemente contro la guerra (vedi le mobilitazioni del prossimo sabato 16 gennaio promosse da Piattaforma Sociale Eurostop), essere efficacemente contro la miseria, essere efficacemente contro la devastazione del territorio e dell’ambiente, comporta di essere per la costituzione del GBP. Reclamare pace, benessere e salvaguardia dell’ambiente da un governo emanazione dei vertici della RP come il governo Renzi e quelli che lo hanno preceduto, vuol dire volere una cosa senza darsi i mezzi per averla. I più generosi, i più sinceri e i più pratici romperanno questo confine, se noi comunisti organizziamo e mostriamo la via.

Le vicende delle Amministrazioni Comunali di Quarto (NA), di Gela, di Livorno e di Parma confermano a tutti i militanti del M5S che voler fare gli amministratori onesti degli interessi, delle leggi e delle procedure della Repubblica Pontificia è come voler far crescere il grano nelle paludi. Le Amministrazioni Comunali possono e devono impegnare le loro risorse e i loro poteri per mobilitare le masse popolari a tutela dei propri interessi immediati, per incoraggiarle ad organizzarsi e a disobbedire alle imposizioni della Repubblica Pontificia. Dobbiamo quindi incominciare noi da subito, seguendo la linea già indicata nel Comunicato CC 26/2015 Mafia Capitale e Corte Pontificia, la campagna delle elezioni amministrative che il governo Renzi cercherà di soffocare perché se ci saranno, saranno sconfessione del suo governo, come lo sarà il referendum sullo stravolgimento della Costituzione del 1948, se davvero ci sarà.

Anche la sinistra dei sindacati di regime e i sindacati alternativi e di base possiamo e dobbiamo farli contribuire al movimento per la costituzione del GBP, perché se non lo facessero sarebbero a rischio estinzione. Infatti se non lo fanno, la forza delle cose li spinge a destra: la FIOM isola Domenico De Stradis delegato RSA della FCA di Melfi reo di aver mobilitato i suoi compagni di lavoro contro le angherie di Marchionne e l’USB firma il Testo Unico della Rappresentanza del 10 gennaio 2014. E questa è la via della loro estinzione, a favore delle organizzazioni sindacali collaborazioniste, dei sindacati di servizio. Quindi lo faranno.

 

Questa è la linea che dobbiamo seguire e che seguiremo nell’anno appena incominciato.

Il (nuovo) Partito comunista italiano chiama tutti gli elementi avanzati del nostro paese, in particolare gli operai avanzati, i giovani, le donne e gli immigrati a seguire questa linea; chiama i più avanzati ad arruolarsi nelle file del Partito e costituire Comitati di Partito clandestini nelle aziende capitaliste e nelle aziende pubbliche, nelle scuole e nelle università, nelle zone d’abitazione per assimilare la concezione comunista del mondo e imparare ad applicarla concretamente ognuno nella sua situazione particolare. Studiare il Manifesto Programma del Partito è la prima attività di chi si organizza per diventare comunista. Stabilire un contatto clandestino con il Centro del Partito è la seconda. Promuovere la costituzione di OO e OP e il loro orientamento a costituire il GBP è la terza.

Avanti compagni, con coraggio e intelligenza!

Faremo dell’Italia un nuovo paese socialista!

Contribuiremo alla seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza nel mondo!

 

 

 

 

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].

 

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