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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 39/2013 - 11 ottobre 2013

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La situazione è grave e costringerà ognuno ad assumere maggiori responsabilità!

 


Il rifiuto di usare per mobilitare le masse popolari italiane la forza conferitagli dalle elezioni di febbraio farà emergere in primo piano i limiti del M5S o la gravità della situazione lo porterà a superarli? Questa è la domanda che pongono anche le vicende di questi giorni, relative all’emendamento fatto approvare giovedì 9 ottobre dai senatori M5S nella Commissione Giustizia del Senato.

È scontato che i personaggi e i gruppi che, anche se si dicono di sinistra, hanno paura che l’irruzione del M5S sconvolga il loro quieto vivere e le loro idee fisse e che di fatto si oppongono all’effettiva rivoluzione di cui le masse popolari italiane hanno bisogno e possono fare, esultino rassicurate perché trovano nelle miserabili argomentazioni di Grillo e Casaleggio la conferma delle loro speranze: che dal M5S non verrà niente che sconvolga il corso delle cose.

Ma è proprio quello che invece sta avvenendo. L’emendamento che sopprime il reato di clandestinità è stato approvato e questo è merito dei senatori M5S. Purtroppo non ha valore di legge ma serve già a sconvolgere i giochi del teatrino della politica della Repubblica Pontificia. Il deputato M5S Riccardo Fraccaro che agli onorevoli deputati della RP annuncia: “Continueremo a chiamarvi ladri!” rafforza l’intervento. Sono il segnale che i giochi non sono ancora fatti: l’integrazione del M5S nelle istituzioni non è ancora compiuta. Ma se resterà chiuso nel palazzo, non andrà lontano. A questo le argomentazioni di Grillo e Casaleggio non aggiungono molto. Si smentiscono da sole: un italiano su otto non ha i soldi per mangiare, dicono a ragione Grillo e Casaleggio, cioè 7 milioni di persone: il problema quindi non lo creano i 50 o 100 mila disperati che arrivano ogni anno in Italia! Se Grillo e Casaleggio continueranno a rilanciare con cinismo i criminali luoghi comuni dei fascisti, di Maroni e Bossi, dei promotori della mobilitazione reazionaria, degli autori e sostenitori della legge Turco-Napolitano e Bossi-Fini, loro finiranno certamente male. Se cercheranno di fare del M5S il partito della mobilitazione reazionaria, il movimento gli scoppierà tra le mani perché non è adatto allo scopo.

Le cose in Italia vanno veramente male, come in Francia, negli Stati Uniti, in Germania e altrove. Solo le masse popolari, mobilitandosi e organizzandosi, possono cambiare il corso delle cose. Il M5S promosso da Grillo e Casaleggio nelle elezioni di febbraio ha raccolto e dato voce all’indignazione delle masse popolari per la putrefazione della Repubblica Pontificia e alla loro rivolta contro gli effetti della crisi del capitalismo. Già questo solo fatto ha sconvolto la manovra che i vertici della RP avevano tentato con le elezioni. Sarà capace il M5S di andare più avanti, di non disperdere in schermaglie istituzionali la forza che le masse popolari gli hanno conferito e di usarla per promuovere la mobilitazione degli operai e degli altri lavoratori perché si organizzino e prendano in mano la situazione fino a costituire un loro governo d’emergenza? Questa è la partita che si sta giocando. Questa è la partita che bisogna giocare.

In questi giorni se non tutto, gran parte di quello che nelle masse popolari del nostro paese vi è di già attivo sul terreno politico o sindacale, di già cosciente e organizzato, sarà nelle strade e nelle piazze. Queste manifestazioni avranno una grande importanza se rafforzeranno l’orientamento delle masse popolari a prendere il loro destino nelle proprie mani, a organizzarsi e lottare per costituire un proprio governo d’emergenza e imporlo ai vertici della Repubblica Pontificia. Su questo si gioca il futuro dei promotori delle manifestazioni di questi giorni e anche del M5S.

  


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