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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC - 21 novembre 2012

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Comunicato CC 41/12 - 28 novembre 2012

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I padroni vogliono chiudere l’ILVA e smantellare ancora più l’apparato industriale del nostro paese: rovesciamo contro la Repubblica Pontificia la loro trama!

 

Fare di Taranto un problema di ordine pubblico di livello nazionale!

 

Occupare l’ILVA di Taranto e le altre fabbriche Riva nel resto del paese: a Genova, a Novi Ligure, a Racconigi, a Marghera, a Patrica!

 

Questa è la via sia per salvare i posti di lavoro, sia per far finire l’attività criminale del gruppo Riva sostenuta dal governo centrale, dalla Pubblica Amministrazione e dalle altre autorità della Repubblica Pontificia!

 

La causa degli operai dell’ILVA di Taranto è la causa degli operai e dei lavoratori di tutto il paese minacciati dall’eliminazione delle conquiste e dalla disoccupazione!

 

La causa delle masse popolari di Taranto è la causa di tutte le masse popolari italiane minacciate dall’inquinamento, dalla devastazione del territorio, dalla prepotenza dello Stato, dei ricchi e del clero e dalla miseria!

 

A Taranto da più di 20 anni, prima l’Italsider poi l’ILVA inquinano, seminano malattie e morte e devastano l’ambiente. I Riva hanno accumulato profitti e non hanno mai fatto né le ricerche né le innovazioni che dovevano fare per eliminare o almeno ridurre l’inquinamento e proteggere gli operai, la popolazione e l’ambiente. Fare soldi: solo questo importava!

Le autorità locali e nazionali della Repubblica Pontificia, l’Amministrazione centrale, regionale e comunale, la magistratura, la Curia vescovile e la Chiesa hanno tenuto corda ai Riva in questa attività criminale che dura da anni. I governi di centro-sinistra e di centro-destra hanno coperto questo comportamento criminale. Prodi ne è stato responsabile prima come presidente dell’IRI e poi come capo del governo. Il Vaticano e la Curia si sono avvalsi di Riva e hanno spartito con lui i profitti dello sfruttamento e della criminalità. Le autorità locali e la magistratura hanno coperto e tollerato questi crimini. Il ministro Corrado Clini è stato direttore generale del Ministero dell’Ambiente dall’anno 2000 in poi. Quello che ora appare in tutto il suo orrore a Taranto, è il modo di operare con cui la Repubblica Pontificia ha devastato l’Italia intera. Gran parte dell’Italia è Taranto!

Di colpo la magistratura si è accorta dei delitti che i Riva e i loro amministratori stanno compiendo. Quando se n’è accorta? Dopo che la crisi del capitalismo è entrata nella sua fase acuta e terminale, la produzione d’acciaio è diventata esuberante in tutta Europa, i capitalisti chiudono le acciaierie dappertutto. In Francia proprio in questi mesi la famiglia Mittal sta questionando con il governo “socialista” (udite, udite: socialista!) di Hollande per chiudere la grande acciaieria ArcelorMittal di Florange in Mosella, Francia nord-orientale.

 Riva vuole chiudere le acciaierie senza pagare i danni, anzi guadagnandoci e senza problemi per il governo e lo Stato. Questo è ora il succo dell’affare Taranto dal punto di vista dei vertici della Repubblica Pontificia!

Noi non mettiamo in questione la buona o cattiva fede della GIP Patrizia Todisco o di suoi colleghi. È una questione del tutto secondaria. Quello che fanno ora è giusto, ma è quello che i magistrati potevano e dovevano fare già cinque, dieci e più anni fa. La giustizia è scattata sono nel momento in cui fa comodo ai Riva e al governo.

L’occupazione delle fabbriche non solo a Taranto, ma almeno di tutto il gruppo Riva è per gli operai e le masse popolari dell’Italia intera l’unica via per mandare a monte la losca trama che la borghesia imperialista, le autorità e i vertici della Repubblica Pontificia stanno attuando alle spalle degli operai e della popolazione di Taranto e di tutto il paese.

 

È del tutto possibile risanare l’ILVA, mettere fine all’inquinamento e riavviare in modo sano l’attività produttiva a Taranto.

 

Basta impiegare i mezzi necessari, quelli che la giunta Monti-Napolitano e il resto dei vertici della Repubblica Pontificia trovano senza difficoltà quando si tratta delle grandi opere, delle grandi speculazioni, delle missioni militari all’estero, delle contribuzioni al riarmo USA e NATO, dei regali alle istituzioni finanziarie europee e americane, dei lussi e degli sprechi dei ricchi e della Corte Pontificia.

 

Per porre fine alla criminale attività perpetrata a Taranto dai Riva e dalle autorità senza raddoppiarla aggiungendovi ora la disoccupazione di massa, occorre un intervento d’emergenza dello Stato. Solo un’azione straordinaria di massa può imporlo ai vertici della Repubblica Pontificia. Bisogna fare di Taranto un problema di ordine pubblico di livello nazionale. Questo deve essere “il programma elettorale” di ogni forza veramente popolare!

La lotta contro la giunta Monti-Napolitano e i vertici della Repubblica Pontificia per risanare Taranto è tutt’uno con la lotta per costituire in Italia un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate.

Questa è la campagna elettorale di cui le masse popolari hanno bisogno.

 

Solo le masse popolari organizzate possono porre fine alla crisi del capitalismo!

Possono fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

 

Moltiplicare e rafforzare OO e OP in ogni angolo del paese!

Costituire Comitati di Partito clandestini in ogni azienda, scuola, istituzione e località!

 

Avanti, verso il Governo di Blocco Popolare per la rinascita del nostro paese!

Viva la solidarietà tra le masse popolari di tutti i paesi!

 

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].