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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 38/12 - 3 novembre 2012

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Quale sarà il ruolo di Beppe Grillo e Tonino Di Pietro nei prossimi mesi?

 

Dobbiamo costituire il Comitato di Salvezza Nazionale!

Dobbiamo alzare la bandiera del comunismo!

  

La Repubblica Pontificia frana, nel contesto della crisi generale del capitalismo. Il crollo dei partiti borghesi abbandonati dai loro elettori in Sicilia, apre una nuova fase della putrefazione della Repubblica Pontificia. I vertici della Repubblica Pontificia e i suoi padrini del sistema imperialista europeo, americano e sionista non sono più in grado di continuare sulla scia dei partiti derivati dalla putrefazione dei partiti che l’hanno instaurata. Quei vertici devono cambiare cavallo.

Riusciranno a imbarcare Grillo e Di Pietro al loro servizio o Grillo e Di Pietro segneranno l’inizio della fine della Repubblica Pontificia? Questo è il bivio!

Certamente dipende anche da Grillo e da Di Pietro, ma quali che siano le loro intenzioni e i loro propositi, le strade che essi hanno realmente di fronte sono dettate dalla situazione in cui si trova il nostro paese, nell’ambito della crisi generale del capitalismo che imperversa in tutto il mondo. Solo due sono nella sostanza i governi possibili del prossimo futuro. Beppe Grillo e Tonino Di Pietro in definitiva possono imboccare solo una delle due strade.

O un governo d’emergenza per far fronte alla crisi del capitalismo secondo gli interessi delle masse popolari. Esso potrà costituirsi e soprattutto mantenersi e svolgere la sua attività solo in stretta collaborazione con le masse popolari organizzate (le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari). Attuerà un programma che è sostanzialmente indicato dalle Sei Misure Generali e, volente o nolente, anche solo con la lotta per far fronte al sabotaggio, al boicottaggio e all’aggressione inevitabili da parte delle istituzioni italiane ed estere della borghesia imperialista e del clero vaticano, faciliterà la rinascita del movimento comunista fino all’instaurazione del socialismo. Sarà insomma il governo d’emergenza di cui noi comunisti promuoviamo la costituzione da quando nel 2008 la crisi generale del capitalismo è entrata nella sua fase acuta e terminale.

Oppure un governo d’emergenza della borghesia imperialista europea, americana e sionista e della Corte Pontificia, quale è già il governo Monti, ma liberato dall’omaggio rituale e formale che il governo Monti rende e deve rendere ai residui deformi dei partiti della Repubblica Pontificia. Ma in questo caso sia i due personaggi (Beppe Grillo e Tonino Di Pietro) che i movimenti che hanno riunito attorno a loro dovranno lasciar cadere rapidamente le bandiere della legalità e dell’onestà che hanno impugnato: è approfittando della loro posizione nella Repubblica Pontificia per alzare queste due bandiere che essi hanno coalizzato sia la protesta popolare contro la putrefazione della Repubblica Pontificia, sia di fatto anche la protesta contro la crisi del capitalismo entrata nella sua fase acuta e terminale, di cui tuttavia finora si sono poco o nulla occupati. Se opterà per questa seconda via, il Movimento 5 Stelle dovrà lasciare cadere anche la bandiera della democrazia partecipativa. La putrefazione della Repubblica Pontificia è incompatibile con la democrazia partecipativa. Addirittura essa non può conciliarsi neanche con una democrazia rappresentativa che sia pur gradualmente promuova la partecipazione delle masse popolari al potere, che in qualche modo vada verso la  partecipazione delle masse popolari alla vita politica del paese. Già il governo Monti abolisce e deve abolire perfino quel poco della democrazia rappresentativa borghese instaurata nel 1945 e proclamata dalla Costituzione del 1948, quel poco che è sopravvissuto lungo gli anni della Repubblica Pontificia.

Questa è la scelta e i due personaggi non potranno sfuggire ad essa. Anche se i due finora della crisi del capitalismo sostanzialmente si sono occupati solo nei termini banali del senso comune dettato dalla borghesia: “cercare caso per caso la soluzione concreta praticabile”, noncuranti che attorno tutto il sistema sociale frana; “fare politica per poi ritornare al proprio mestiere”, mentre più del 20% degli adulti non ne ha alcuno e per un altro 50% si tratta di mestieri che di per se stessi escludono dall’attività politica e sociale; “decidere quale vuole essere la posizione dell’Italia in Europa e nel mondo”, come se in Italia ci fosse un sistema sociale stabile e il resto del mondo fosse un teatro accogliente dove noi dobbiamo solo decidere dove sederci; e così via.

 

Compito di noi comunisti è fare di tutto perché Beppe Grillo e Tonino Di Pietro imbocchino la prima strada. Ma se non l’imboccheranno, se opteranno per restare un episodio della frana della Repubblica Pontificia, lo scombussolamento che comunque provocheranno nei loro stessi movimenti, che sono cresciuti nella protesta contro la Repubblica Pontificia, si aggiungerà al terremoto proprio della Repubblica Pontificia stessa. Potremo e dovremo approfittarne per instaurare il Comitato di Salvezza Nazionale e il Governo di Blocco Popolare. Infatti vi è una sola via per uscire dalla crisi del capitalismo, vi è una sola via di progresso per l’umanità. È la via che va verso l’instaurazione del socialismo per poi costruire la società comunista. La borghesia e il clero fanno di tutto per nascondere questa verità che la scienza dell’evoluzione dell’umanità ha scoperto e messo in luce. Ma i comunisti sono la personificazione del marxismo-leninismo-maoismo e a questo ci dobbiamo ispirare per guidare la nostra attività.

Salutiamo quindi con gioia la frana delle istituzioni della Repubblica Pontificia!

Partecipiamo con tutte le nostre forze a farla precipitare, con Beppe Grillo e Tonino Di Pietro!

Facciamo quanto possibile perché sia anche la frana definitiva della Corte Pontificia! Che essa non sopravviva al marasma in cui ha gettato nuovamente il nostro paese e contribuito al disastro che investe tutto il mondo. Da Taranto a Crotone, da Pomigliano al Deposito IKEA di Piacenza, non c’è angolo del nostro paese che sfugge alla rovina in cui la Repubblica Pontificia ci ha trascinato.

Porre fine alla crisi del capitalismo è possibile!

Le masse popolari organizzate possono porre fine al capitalismo!

Noi comunisti dobbiamo indicare la strada!

Continuare con forza, con coraggio e generosità su questa strada: questo è in particolare l’augurio che il CC del (n)PCI invia ai compagni che proprio in questi giorni a Firenze tengono il III Congresso nazionale del Partito dei CARC (Comitati di Appoggio della Resistenza delle masse popolari al procedere della crisi del capitalismo – per il Comunismo)!

Avanti quindi verso la costituzione del Comitato di Salvezza Nazionale: con Beppe Grillo e Tonino Di Pietro o contro di loro!

 

 

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].