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Lavoro, sicurezza e salute per i lavoratori e per tutta la popolazione, salvaguardia dell’ambiente sono valori non solo compatibili ma connessi!
Comunicato CC - 29 luglio 2012

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Comunicato CC 29/12 - 4 agosto 2012

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Le lezioni di Taranto e di Palermo
 

Lavoro, sicurezza e salute per i lavoratori e per tutta la popolazione,
salvaguardia dell’ambiente sono valori non solo compatibili ma connessi tra
loro e con tutti gli altri diritti dei lavoratori e delle masse popolari!
 

È impossibile difenderne uno se si lasciano in mano ai capitalisti gli altri!
Peggioramento delle pensioni, abolizione dell’articolo 18, riduzione dei
servizi, inquinamento e licenziamenti vanno di pari passo!
 

Che gli operai dell’ILVA e tutte le masse popolari di Taranto e provincia si
organizzino per difendere tutti i loro interessi e si uniscano alla lotta per
costituire il Governo di Blocco Popolare!

In questi giorni nel nostro paese sono successi alcuni fatti su cui è bene che rifletta ogni comunista, ogni operaio avanzato, ogni esponente avanzato delle masse popolari. Perché in ognuno di questi fatti si riflette la situazione generale del nostro paese, la situazione generale delle masse popolari del nostro paese. Riflettere con cura su di essi e sul loro insieme aiuta a orientarsi sul da farsi, mille volte più delle chiacchiere, dei discorsi, delle interviste e dei blog dei personaggi famosi e autorevoli. Un personaggio famoso è anche autorevole se non altro perché quello che dice lo ascoltano in molti: ma proprio perché autorevole, è responsabile non solo di quello che ha fatto, ma anche di quello che non ha fatto e poteva fare. Quando in una situazione di sommovimento popolare uno di loro giura e fa promesse, bisogna sempre chiedersi cosa ha fatto e non ha fatto finora.

Di fatti come quelli richiamati qui appresso ne succedono in realtà ogni giorno. Ma i fatti di questi giorni su cui a nome del CC del (n)PCI richiamo l’attenzione, hanno di particolare che i portavoce della stessa classe dominante, sia pure per motivi e con ruoli diversi, li hanno messi al centro dell’attenzione: quindi “tutti” li conoscono.

 

Un Giudice delle Indagini Preliminari di Taranto, Patrizia Todisco, giovedì 26 luglio ha ordinato il sequestro dei principali impianti dell’ILVA e l’arresto (in realtà il confino nelle loro lussuose abitazioni) del proprietario Emilio Riva e di alcuni dirigenti dello stabilimento che da circa 50 anni avvelena la popolazione della provincia di Taranto, ha causato migliaia di malati e di morti e ha prodotto grandi profitti. Perché la Todisco lo ha finalmente fatto, perché lo ha fatto solo ora, perché è stata così tenera e piena di riguardi con noti stragisti, perché solo ora la magistratura interviene contro un’attività criminale e omicida che dura da 50 anni alla luce del sole, tutto questo fa parte della natura della Repubblica Pontificia: i ricchi sono chiamati a rispondere dei loro crimini, se mai lo sono, solo quando si acuiscono i contrasti ai vertici della Repubblica Pontificia. Questo è un momento di crisi politica acuta. I vertici devono trovare una soluzione politica, perché la giunta Monti-Napolitano traballa. Per la stessa ragione se la protesta generale scatenata dal provvedimento della Todisco dovesse arrestarsi, lo  scandalo dell’ILVA che avvelena un’intera provincia rientrerà nel silenzio appena i vertici della Repubblica Pontificia avranno trovato un accordo sia pure provvisorio.

 

Lo stesso giovedì 26 luglio esecutori ignoti hanno eliminato Loris D’Ambrosio, il consigliere giuridico del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (sarebbe più esatto dire del figurante presidente della Repubblica, perché l’effettivo capo dello Stato sta in Vaticano, è Benedetto XVI con la sua Corte). “Eliminato? - insorgeranno alcuni lettori - Su quali basi voi potete affermarlo?”. E noi diciamo: “Vi pare normale che una personalità coinvolta in uno scandalo muoia di colpo, come Sindona e altri prima di lui, e che nessuna commissione indipendente dai possibili mandanti e zelanti celebratori dei funerali, faccia l’autopsia e certifichi le condizioni della sua repentina dipartita nel bel mezzo di uno scandalo di cui era diventato protagonista in quanto portavoce di Napolitano? Non vi dice niente che sulle cause della morte improvvisa dell’incauto consigliere di Napolitano, concordino senza batter ciglia tante personalità del regime (terza repubblica? seconda repubblica? zeppa di “misteri analoghi” era anche quella che ora i gazzettieri del regime chiamano prima repubblica mentre proprio decretandone la fine ne archiviano i misteri e i suoi protagonisti diventano protagonisti delle nuove repubbliche)? Non vi dice niente tanto unanime zelo nell’esaltare le virtù del defunto e rapidamente archiviare il caso, mentre parte per il Guatemala (per un anno, poi si vedrà) Antonio Ingroia, il pubblico ministero di Palermo che aveva creato lo scandalo mettendo in piazza il ruolo di Napolitano nel depistare le indagini sugli attentati che all’inizio degli anni ’90 portarono il governo della banda Berlusconi a prendere il posto dei governi del CAF, mandando a monte l’operazione Agnelli-Scalfari-Occhetto?”.

A Taranto, di fronte all’esplodere della protesta universale delle vittime dell’avvelenamento di regime, i tre capi dei sindacati di regime Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti hanno cercato di imporsi come portavoce della protesta degli operai dell’ILVA e delle masse popolari di Taranto, per neutralizzarla e incanalarla nel nulla degli anni passati, quando i tre e i loro predecessori non si interessavano delle attività criminali dei padroni dell’ILVA e dei loro protettori. “Ma come fate a essere sicuri che il loro proposito è neutralizzare e incanalare?”. Vi diciamo: “Si sono accorti dell’avvelenamento dell’ambiente solo ora grazie alla decisione di Patrizia Todisco? Eppure sono dirigenti di sindacati che da sempre percepiscono quote mensili dai lavoratori dell’ILVA!”. Vero invece è che i vertici della Repubblica Pontificia devono distruggere ogni autorevolezza delle organizzazioni sindacali non complici, mostrando che sono impotenti e inconcludenti. Se dallo scontro alla FIAT di Pomigliano nel 2010 la FIOM era uscita in forze, dallo scandalo ILVA esce ridimensionata.

 

Il ministro dell’Ambiente del governo Monti-Napolitano, Corrado Clini, fa stanziare dal governo centinaia di milioni di euro con cui giura che ora saranno bonificati gli impianti dell’ILVA che come direttore generale del Ministero dell’Ambiente per dieci anni proprio lui ha assistito perché producessero veleni per i lavoratori e per il resto delle masse popolari di Taranto e grandi profitti per Riva & C. Se la protesta delle masse popolari di Taranto dovesse arrestarsi, i milioni certamente defluiranno dalle casse dello Stato ma per finire nei conti correnti di qualche personalità, come è successo con i miliardi della Protezione Civile e dell’Ambiente negli anni passati.

 

Inutile quindi la sentenza di Patrizia Todisco? Tutt’altro, ma solo perché ha scatenato la grande mobilitazione popolare di questi giorni. Questo è il vero passo avanti fatto, su cui sta a noi comunisti, agli operai avanzati e agli  altri esponenti avanzati delle masse popolari costruire il passo successivo. Sta a noi approfittare della sua operazione. Dipende da noi il seguito che essa avrà.

Non importa quali siano state le motivazioni della Todisco. Del resto non è dato sapere perché un magistrato ha finalmente posto il problema dello sterminio non dichiarato in atto da decenni a Taranto. Come non è dato sapere perché Antonio Ingroia a vent’anni di distanza dai fatti ha messo in piazza il ruolo di Napolitano nello scontro sanguinoso e criminale avvenuto all’inizio degli anni ’90 ai vertici della Repubblica Pontificia. Rientra nei segreti della Repubblica Pontificia che chiariremo quando l’avremo eliminata. Il ruolo di ogni individuo, perché proprio l’individuo tal dei tali esercita quel ruolo, è il risultato della sua formazione e della sua storia. Ma quale sia il ruolo di cui la società (la sua classe dominante) ha bisogno e che il tal dei tali svolge, è definito dalla storia della società. Ora la crisi politica è tale che la Corte Pontificia ha nominato un governo di chierichetti, mancate suore e banchieri di fiducia. Il cardinal Bagnasco li ha riuniti l’ottobre scorso in tutta fretta a Todi alcuni giorni prima di far dare le dimissioni alla banda Berlusconi, per mettere insieme la nuova squadra di governo. Ma la Giunta Monti-Napolitano traballa già e i vertici della Repubblica Pontificia litigano alla ricerca di una soluzione più stabile.

 

La lezione di tutti i fatti citati è semplice anche se per applicarla occorrono molta determinazione e molto coraggio. O prendiamo noi l’iniziativa e diamo una svolta al corso delle cose, o al massimo il cambiamento sarà che cambieranno gli individui che eserciteranno lo stesso ruolo di carnefici delle masse popolari e anche la mobilitazione delle masse popolari resterà un’arma nelle loro mani.

Gli operai più avanzati dell’ILVA e delle altre aziende di Taranto devono organizzarsi e devono spingere gli elementi più avanzati delle masse popolari di Taranto e provincia a organizzarsi. Devono unirsi alle altre Organizzazioni Operaie e Popolari e mobilitarsi in tutta Italia per imporre ai vertici della Repubblica Pontificia un proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare. Organizzarsi e mobilitarsi per costituire il GBP è anche la forma più efficace di protesta e di pressione perché le autorità della Repubblica Pontificia, i Corradi Clini e le Patrizie Todisco di turno, le Susanne Camusso e le altre autorità complici o succubi, facciano il massimo di cui sono capaci per far fronte alla situazione, benché sia contro la loro natura di servitori e ingranaggi del regime. Chi crede che lo faranno anche se non sono incalzati dalle proteste e dalla minaccia del GBP, si illude. Se la protesta si interrompe, i provvedimenti di questi giorni diventeranno carta straccia. Saranno serviti solo a portare un po’ più di soldi pubblici nelle tasche di Riva, dei politicanti, delle autorità e dei sindacalisti complici. Parimenti si illude chi spera che sia pure incalzata, questa gente vada lontano. Cercherà di fare il meno possibile, mentre per porre fine al marasma attuale, occorrono provvedimenti combinati su vari terreni e prolungati nel tempo. Se ci accontentiamo di richieste, petizioni e proteste, ci ritroveremo come da 32 anni in qua ci ritroviamo ogni 2 agosto a Bologna a deplorare la strage e chiedere giustizia e verità, magari con la partecipazione del Napolitano o della Cancellieri di turno che largheggeranno in promesse e giuramenti.

 

Certamente è possibile combinare il lavoro industriale con la sicurezza, l’igiene e la conservazione dell’ambiente. Ha torto che spiega che per evitare l’inquinamento, bisogna delocalizzare altrove gli impianti industriali e ritornare all’agricoltura primitiva. Ma non è possibile combinare il lavoro industriale, la sicurezza, l’igiene e la conservazione dell’ambiente con il capitalismo. Diritti e dignità dei lavoratori non sono compatibili con il capitalismo. È di tutta evidenza, a Taranto e in mille altri posti. Non è neanche possibile far sparire di colpo il disastro in cui la Repubblica Pontificia ci ha messo. Chi lo promette, è un imbroglione. Ma gli operai e le masse  popolari organizzate, le OO e OP unite possono avviare e portare a compimento il risanamento. Se la protesta di questi giorni diventa un movimento che si dà un obiettivo politico proprio, la costituzione del Governo di Blocco Popolare, e si prolunga nel tempo fino a realizzarlo, allora la combinazione di fattori che ha portato alla protesta di questi giorni avrà impresso effettivamente una svolta alla storia del nostro paese e con questo anche alla storia delle masse popolari di Taranto e provincia. Questa è la sola vera via d’uscita e sta tutta e solo nelle mani di noi comunisti, degli operai avanzati e degli altri esponenti avanzati delle masse popolari.

 

Non dare tregua alla Giunta Monti-Napolitano che traballa!

 

Rompere con le istituzioni e le imposizioni degli inquinatori, degli

speculatori, degli uomini della finanza, dei banchieri e delle istituzioni della

Repubblica Pontificia e dell’UE!

 

Con la mobilitazione, con le proteste, con le nostre iniziative impediamo alla

destra moderata (PD) e alla destra sindacale (Camusso) di collaborare con il

governo Monti! Impediamo alle amministrazioni locali di sottomettersi al

Patto di Stabilità e alla Giunta Monti-Napolitano!

 

È legittimo solo quello che è conforme agli interessi delle masse popolari!

Abolire il Debito Pubblico! Rimettere in moto l’economia nazionale!

 

Dalla Puglia alla Valle di Susa, alla Sicilia, alla Sardegna;

da Palermo, a Taranto, a Napoli, a Roma, a Milano;

da un capo all’altro del paese un solo grido:

Governo di Blocco Popolare!

 

Sono le masse popolari che organizzandosi fanno la loro storia!

Chi ha una concezione comunista del mondo è in prima fila alla loro testa!

 

Formare Organizzazioni Operaie in ogni azienda e Organizzazioni Popolari

in ogni zona e quartiere!

 

Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda

e in ogni centro abitato!

Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].