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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Uscire dalla UE, dal sistema
monetario dell’euro,
dalla NATO? No, grazie!

Comunicato CC - 18 maggio 2012

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Comunicato CC 19/12 - 25 maggio 2012

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Ai promotori e ai partecipanti
dell’Assemblea di sabato 26 maggio al Teatro Ambra Jovinelli di Roma

 

Compagne e compagni!

Per il nostro paese come per tutti i paesi, quindi per l’umanità intera, porre fine alla crisi attuale è possibile. Ma per farlo occorre separare la produzione di beni e servizi, l’economia reale, dal sistema finanziario. Il sistema finanziario internazionale, con le sue istituzioni mondiali e tutte le sue agenzie e diramazioni locali, è l’ultima e suprema sovrastruttura della produzione capitalista di beni e servizi: proprio questa è in crisi. La produzione capitalista di beni e servizi si è estesa a tutto il mondo e a moltissimi aspetti della vita umana ma, cresciuta a questo punto, si ripiega su sé stessa e in ogni paese getta una massa crescente di uomini e donne nella disoccupazione, nella precarietà, nell’emarginazione, nella miseria, nella criminalità e nell’abbrutimento; induce migliaia e milioni di individui a comportamenti assurdi o addirittura criminali, mette masse contro masse e paesi contro paesi; comporta l’inquinamento crescente dell’ambiente, il saccheggio e la devastazione del pianeta. Il sistema finanziario internazionale è in crisi e nello stesso tempo è la rete di istituzioni e relazioni che incatenano l’umanità al sistema capitalista di produzione di beni e servizi. Le istituzioni politiche del sistema imperialista mondiale, i governi borghesi, il governo di Washington, la NATO e il Vaticano impongono queste catene all’umanità. Ma la debolezza di questo sistema sta nel fatto che getta tutti i paesi nella crisi e scoppia da tutte le parti: le masse popolari di tutti i paesi hanno bisogno di liberarsene, sono in grado di liberarsene.

Bisogna che la produzione di beni e servizi in ogni paese e a livello mondiale sia presa in mano dalle masse popolari organizzate, rompendo con le regole, le relazioni e le istituzioni finanziarie e politiche del sistema imperialista. Ma questa non è la rivoluzione socialista? Certo, questo è il suo nome. Ma in nessun paese esiste il capitalismo puro che si trasforma in socialismo puro. In ogni paese esistono le masse popolari che resistono e lottano per uscire dalla crisi, che devono adottare passo dopo passo le misure concrete necessarie per farlo. Bisogna che in ogni paese, dal livello locale su su fino al livello nazionale le istituzioni delle masse popolari organizzate, i comitati di azienda e territoriali, i loro coordinamenti, su su fino al governo d’emergenza popolare, prendano in mano le aziende, si sostituiscano ai capitalisti, assegnino ad ogni azienda compiti produttivi di beni e servizi utili alla popolazione e alle relazioni con altri paesi, instaurino un sistema di relazioni di scambio, di cooperazione e di solidarietà che comprenda l’intero paese. Bisogna che ogni governo d’emergenza popolare stabilisca relazioni di scambio, cooperazione e solidarietà con altri governi e paesi: alcuni già sono disposti e altri in numero crescente saranno disposti a stabilirle, anche loro saranno nella necessità di farlo. Il paese che per primo si metterà su questa strada aprirà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi. Tutti i paesi sono coinvolti e sconvolti dalla crisi generale del capitalismo e schiacciati sotto il tallone del sistema imperialista mondiale, della Comunità Internazionale presieduta dal governo di Washington e benedetta dal papa di Roma;  oppressi dalle sue istituzioni, dal FMI, dalla BCE, dalle banche d’affari, dal governo di Washington, dalle istituzioni dell’Unione Europea, dalla NATO, dai governi e dai centri d’affari e politici della borghesia imperialista. Il paese che per primo imboccherà la strada della liberazione dal sistema imperialista mondiale, che si metterà a organizzare la propria economia al di fuori delle istituzioni e delle relazioni e regole del sistema imperialista mondiale, troverà un numero crescente di alleati in altri paesi. Si formerà un nuovo sistema di relazioni internazionali.

Non è vero che nel nostro paese le masse popolari non sono disponibili in numero sufficiente a mobilitarsi, organizzarsi e rimboccarsi le maniche. È vero invece che non esiste un centro abbastanza autorevole che voglia fare questo e dia affidamento alle masse popolari di farlo. Proprio per questo per quanto riguarda il nostro paese la questione risolutiva della crisi è che le persone e gli organismi che godono di un qualche prestigio e autorità e che sono decisi a compiere l’opera necessaria, si costituiscano in comitato di salvezza nazionale, in governo ombra. Migliaia di organizzazioni operaie e popolari già esistenti si coordineranno con un simile centro, altre ne sorgeranno. Decine di migliaia, se non centinaia di migliaia di persone di buona volontà, dotate di esperienza e capacità professionali nei campi più diversi, metteranno fin d’ora, subito la loro opera al servizio di un simile centro e collaboreranno all’impresa di cui questo centro si metterà alla testa.

Bisogna però che sia un centro deciso ad assumersi la responsabilità di promuovere quest’opera, formato da persone decise ad assumersela. Una simile opera non possono condurla organismi esitanti, organismi che vorrebbero ma non osano, organismi che attendono che sia il governo della borghesia e del Vaticano, la Giunta Monti-Napolitano a fare quello che occorre per fare uscire le masse popolari dalla crisi in cui proprio loro le affondano, organismi e dirigenti della destra sindacale che lottano per finta, per salvare il loro credito, partiti del regime che dichiarano buone intenzioni. Questi, tutti o una parte di loro potranno essere messi a contribuzione, indotti, convinti o costretti a collaborare all’impresa, ma non è impresa che essi possono promuovere e dirigere.

Alla costituzione di un simile centro questa Assemblea Nazionale può dare un grande impulso. Se lo farà, sarà stata l’inizio di una grande impresa, nel nostro paese e nel mondo.

All’opera compagne e compagni!                         Il Comitato Centrale del (nuovo) Partito comunista italiano

 

 

La rivoluzione socialista avanza!

Sono le masse popolari che organizzandosi fanno la loro storia!

Chi ha una concezione comunista del mondo è in prima fila alla loro testa!
 

Formare subito un governo ombra!

Rimettere in moto l’economia nazionale! Abolire il Debito Pubblico!

Organizzarsi per non pagare né l’IMU né le altre tasse a questo governo!

La Giunta Monti-Napolitano è costituita e opera violando la Costituzione!
 

È legittimo solo quello che è conforme agli interessi delle masse popolari!

Ribellarsi è giusto! Sostenere quelli che si ribellano al disordine attuale!

Quando vi è un ordine sociale ingiusto, il disordine è il primo passo per

stabilire un ordine sociale giusto!
 

Dalla Valle di Susa, alla Sicilia, alla Sardegna; da Napoli, a Roma, a Milano;

da un capo all’altro del paese un solo grido:

Governo di Blocco Popolare!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].