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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Organizzarsi per non pagare l’IMU!
Nelle elezioni amministrative dare una batosta ai partiti che avallano il colpo di Stato Monti-Napolitano!

Comunicato CC - 3 maggio 2012

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Comunicato CC 17/12 - 8 maggio 2012

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Le elezioni dei giorni scorsi confermano
la crisi politica del sistema imperialista in Italia e in Europa
 
     

Avanti verso l’instaurazione del socialismo!


Formare subito un governo ombra!
 

Viva il Governo di Blocco Popolare!
 

Il governo Monti aggrava la rovina del nostro paese!

Cacciare la Giunta Monti-Napolitano!

Organizzarsi per non pagare l’IMU!
 

Formare Organizzazioni Operaie in ogni azienda e
Organizzazioni Popolari in ogni zona e quartiere!

 

Le elezioni dei giorni scorsi, generali in Francia e in Grecia, parziali in Inghilterra, in Germania e in Italia confermano che in tutta Europa cresce la crisi dell’egemonia della borghesia imperialista e del clero sulle masse popolari. Gli esponenti più reazionari e più criminali della borghesia imperialista e del clero dedicano energie crescenti alla mobilitazione reazionaria delle masse popolari. Ma per ora la loro azione è ancora principalmente manifestazione e veicolo della disgregazione politica della borghesia imperialista e del clero.

Nel campo delle masse popolari bisogna battere l’influenza di quelli che sperano in una qualche soluzione spontanea o comunque tranquilla della crisi del capitalismo e della conseguente crisi sociale e promuovono tra le masse la fiducia nei partiti e nei personaggi portavoce in campo politico della borghesia e del clero. Sono gli esponenti della borghesia e del clero e gli opportunisti che portano queste concezioni tra le masse popolari. I loro argomenti non hanno alcun fondamento scientifico, contrastano con l’esperienza e la conoscenza che abbiamo della natura delle cose, testimoniano solo la vigliaccheria e la rassegnazione ebete di chi li accetta e li ripete. Per sua natura la crisi in corso si aggraverà in una sequela di sofferenze, di distruzioni e di guerre: una sequela senza fine finché in qualche paese le masse popolari organizzate non instaureranno un loro governo. Questo darà anche agli altri paesi il segno dell’inversione di marcia fino all’instaurazione del socialismo.

Nel campo delle masse popolari bisogna battere l’influenza di quelli che sostengono che la crisi del capitalismo porta necessariamente al potere la parte più reazionaria e più criminale della borghesia imperialista e del clero, che apre inevitabilmente la strada al fascismo. Sono i disfattisti e gli opportunisti che portano simili concezioni e stati d’animo tra le masse popolari. Un secolo fa la prima crisi generale del capitalismo ha dato il via alla prima ondata della rivoluzione proletaria. Il decorso della prima crisi generale del capitalismo è stato dettato dalla  Rivoluzione d’Ottobre e dalle lotte di liberazione nazionale che hanno portato alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese e hanno posto fine al sistema colonialista mondiale. Solo l’impreparazione ideologica e i limiti intellettuali dei partiti comunisti dei paesi imperialisti hanno permesso alla borghesia e al clero di far fronte con il fascismo e il nazismo e con i regimi di controrivoluzione preventiva alla rivoluzione socialista in Europa e negli USA. L’esperienza della prima crisi generale del capitalismo, della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale e dei primi paesi socialisti è preziosa per chi sa imparare dall’esperienza, per capire il corso attuale delle cose e intervenire a dirigerlo con energia ed efficacia verso l’instaurazione del socialismo.

 

Gli esiti delle elezioni politiche in Francia e in Grecia hanno impedito alla borghesia imperialista di rafforzare la sua direzione politica sulle masse popolari e la propria coesione. Questo conferma i limiti ma anche l’importante ruolo delle elezioni nei paesi imperialisti. Con le elezioni non è possibile alle masse popolari di instaurare un loro governo e di prendere la direzione del paese. Ma nei paesi imperialisti le elezioni creano difficoltà crescenti alla borghesia imperialista e al clero e alimentano le possibilità d’azione delle masse popolari organizzate.

A causa degli esiti delle elezioni, le manovre e le contorsioni della borghesia per conservare l’attuale sistema di relazioni internazionali basato sulla concorrenza e la competizione tra paesi e tra Stati e per prolungare in ogni paese il suo sistema di relazioni sociali diventeranno più disordinate, più contraddittorie e più dolorose per le masse popolari, ma anche più difficili. Lo stesso faranno le prossime elezioni in Olanda, in Italia e negli USA, se ci saranno. I partiti comunisti capaci di approfittare delle divisioni del campo della borghesia imperialista e di sviluppare la loro direzione tra le masse popolari organizzate avranno maggiori possibilità di portare avanti la rivoluzione socialista e avvicinarsi tappa dopo tappa all’instaurazione del socialismo.

 

Anche i risultati delle elezioni amministrative nel nostro paese confermano le accresciute possibilità d’azione del partito comunista. Essi confermano che la prima ondata della rivoluzione proletaria ha prodotto profonde e durature trasformazioni positive nelle masse popolari italiane. I revisionisti moderni (Togliatti e i suoi successori) che hanno preso la direzione del primo PCI, poi la sinistra borghese (Bertinotti, Epifani e i loro soci e concorrenti) che ha preso la loro successione, hanno smorzato, paralizzato e infine disperso in mille rivoli la lotta delle masse popolari contro la Repubblica Pontificia. Ma nonostante le delusioni e l’amarezza prodotte dalla liquidazione della Resistenza, dell’eroica lotta contro il fascismo e delle loro generose lotte contro il regime DC e la Repubblica Pontificia, le masse popolari del nostro paese danno ancora oggi risposte generose ogni volta che un centro autorevole le chiama alla lotta. L’esito delle elezioni a Palermo lo mostra nel modo più chiaro che altrove, perché lì più chiara era la rottura impersonata dalla lista capeggiata da Leoluca Orlando con il sistema dei partiti della Repubblica Pontificia. Le amministrazioni comunali nate in queste elezioni in rottura con i partiti del teatrino della Repubblica Pontificia hanno ora di fronte gli stessi problemi, compiti e possibilità delle amministrazioni comunali nate con le elezioni della primavera del 2011 (Napoli, Milano, Cagliari e altre).

I loro banchi di prova sono il boicottaggio della riscossione dell’IMU, la rottura del Patto di Stabilità, la disobbedienza alla Tesoreria Unica, la resistenza alle altre angherie del governo Monti. La Giunta Monti-Napolitano per dare soldi alle banche e alle istituzioni finanziarie italiane e internazionali taglia i servizi pubblici e i finanziamenti agli enti locali: vuole costringere anche gli enti locali a tagliare i servizi pubblici. La Giunta Monti-Napolitano da una parte vuole attenersi alle regole del sistema finanziario, dall’altra rifiuta ostinatamente di prendere i soldi dove sono: di tassare i ricchi e i capitali della borghesia imperialista e del clero imboscati in  Svizzera e negli altri paradisi fiscali, di tagliare i trasferimenti di soldi pubblici alla Chiesa, di rompere i contributi dello Stato italiano alle guerre e ai piani di riarmo della NATO, del governo Usa e dei sionisti, di ridurre le pensioni d’oro, gli stipendi e i compensi degli alti funzionari pubblici, dei dirigenti delle banche e delle altre aziende e istituzioni capitaliste pubbliche e private. La Giunta Monti-Napolitano è l’agente dell’asservimento del nostro paese alle istituzioni finanziarie, al sistema imperialista mondiale e alla Comunità Internazionale presieduta dal governo di Washington e benedetta dal papa di Roma. Vuole soddisfare le pretese del sistema finanziario senza però intaccare la ricchezza della borghesia imperialista e del clero: per questo accresce la miseria e la disoccupazione tra le masse popolari, aumenta lo sfruttamento dei lavoratori dipendenti, soffoca i lavoratori autonomi e spoglia il resto delle classi intermedie.

Le Amministrazioni Comunali e gli altri enti locali possono e devono diventare centri di mobilitazione e di organizzazioni delle masse popolari per realizzare localmente con iniziative creative la parola d’ordine “ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso”; possono e devono contribuire a creare nel paese le condizioni per la costituzione di un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate: il Governo di Blocco Popolare. Le masse popolari organizzate devono fare la massima pressione di cui sono capaci sulle Amministrazioni Comunali e sui dirigenti degli altri enti locali perché imbraccino questa linea di lotta e di costruzione.

Le persone e gli organismi che godono di qualche autorità presso le masse popolari, in primo luogo i sindacati alternativi e di regime (la FIOM e gli altri) devono prendere l’iniziativa e costituire subito un governo ombra, un comitato di salvezza nazionale o di salute pubblica che mobiliti subito tutte le persone di buona volontà a predisporre le misure generali e i provvedimenti particolari del futuro Governo di Blocco Popolare; che ammonisca chiaramente e solennemente i funzionari pubblici perché non obbediscano alla Giunta Monti-Napolitano che opera in violazione della Costituzione e comunque non adempiano le misure criminali che essa emana contro le masse popolari e con cui provoca un’ondata crescente di disperazione, di suicidi e di criminalità.

Le masse popolari organizzate, le OO e OP, devono coordinarsi e coalizzarsi per rendere impossibile alla Giunta Monti-Napolitano il governo del paese; devono costringere le Amministrazioni Comunali e gli altri enti locali ad adempiere subito i loro compiti che la situazione d’emergenza impone e sostenerle con iniziative creative in questa linea; devono indurre i personaggi e gli organismi autorevoli che si dichiarano contro l’attuale corso delle cose a costituire subito un governo ombra, la preparazione migliore che essi possono fare della costituzione del Governo di Blocco Popolare.

Noi comunisti ci impegniamo e chiamiamo tutti quelli che si dichiarano comunisti a impegnarsi a promuovere la costituzione di Organizzazioni Operaie in ogni azienda e di Organizzazioni Popolari in ogni quartiere e zona e su ogni problema; a orientarle verso la formazione del GBP come la misura più adeguata e comunque misura necessaria per raggiungere gli obiettivi particolari di ciascuna di esse; a sollecitare, favorire e promuovere il loro coordinamento a ogni livello.

 

Il CC del nuovo Partito Comunista Italiano si appella agli operai più avanzati e agli altri membri avanzati delle masse popolari: è inutile lamentarsi della crisi e della ferocia dei padroni, non basta protestare, bisogna costituire clandestinamente in ogni azienda e in ogni zona Comitati di Partito per appoggiare e promuovere l’organizzazione delle masse popolari, la costituzione di OO e OP e mobilitare le persone e gli organismi più autorevoli a costituire subito un governo ombra e mettersi alla testa del movimento per costituire il GBP!

 

 

Con la mobilitazione, con le proteste, con le nostre iniziative impediamo alla destra moderata (PD) e alla
destra sindacale (Camusso, Bonanni, Angeletti)
di collaborare con la Giunta Monti-Napolitano!


Abolire il Debito Pubblico! Organizzarsi per non pagare né l’IMU né le
altre tasse a questo governo! Rimettere in moto l’economia nazionale!

È legittimo solo quello che è conforme agli interessi delle masse popolari!

La Giunta Monti-Napolitano è costituita e opera violando la Costituzione!


Ribellarsi è giusto! Sostenere quelli che si ribellano al disordine attuale!

Quando un ordine sociale è ingiusto, il disordine è il primo passo per
stabilire un ordine sociale giusto!

Dalla Valle di Susa, alla Sicilia, alla Sardegna; da Napoli, a Roma, a Milano;

da un capo all’altro del paese un solo grido:

Governo di Blocco Popolare!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].