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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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19/09 - 6 agosto 2009
Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i comunisti, tutti i lavoratori avanzati, gli antifascisti e i sinceri democratici alla solidarietà con gli operai dell’INNSE di Milano-Lambrate in lotta per impedire che la fabbrica venga chiusa!


 Comunicato CP 19/09 - 6 agosto 2009

  

Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i comunisti,
tutti i lavoratori avanzati, gli antifascisti e i sinceri democratici
alla solidarietà con gli operai dell’INNSE di Milano-Lambrate in lotta
per impedire che la fabbrica venga chiusa!

 

Tutti quelli che non vogliono pagare la crisi dei padroni
devono mobilitarsi per impedire che l’INNSE sia chiusa!

 

Nessuna azienda deve essere chiusa!

La lotta dei lavoratori dell’INNSE
è diventata la prima battaglia della Campagna d’Autunno
delle masse popolari contro la crisi generale dei padroni!

 

Da 14 mesi gli operai dell’INNSE resistono eroicamente, con determinazione e creatività al padrone dell’azienda e ai signori della speculazione fondiaria e immobiliare che vogliono smantellare la fabbrica.

La lotta per impedire la chiusura dell’INNSE e rimettere in moto la produzione è un caso esemplare e di interesse generale per tutti i lavoratori e per tutti quelli che non vogliono pagare la crisi dei padroni. Dobbiamo vincere!

I padroni e le loro Autorità stanno chiudendo o ridimensionando e si preparano a chiudere o ridimensionare migliaia di aziende, con la scusa del calo degli ordini e delle vendite, in realtà a causa della crisi generale del capitalismo, del loro sistema di relazioni sociali. Stanno gettando sul lastrico centinaia di migliaia di lavoratori: a tempo indeterminato, precari o in nero, a tempo pieno o parziale, diretti o dell’indotto, autoctoni e immigrati, con permessi di soggiorno e clandestini, uomini e donne, adulti e giovani. Preparano uno stillicidio per la ripresa dopo le ferie e lungo tutto l’autunno.

L’INNSE è un caso esemplare di azienda che i padroni, gli speculatori e le loro Autorità vogliono chiudere. Ma è anche un caso particolarmente favorevole per i lavoratori e le masse popolari per strappare una vittoria. Gli operai dell’INNSE sono particolarmente ben organizzati e compatti nella difesa della fabbrica e l’azienda non manca di ordinativi: viene chiusa principalmente per un’operazione di speculazione sulle aree fabbricabili e per contrasti tra capitalisti. All’origine della chiusura vi è l’ingordigia dei proprietari della fabbrica e dei terreni, vi sono le Autorità e il clero (la Curia) che permettono la speculazione fondiaria, vi partecipano e addirittura la sostengono con Polizia e Carabinieri mobilitati contro i lavoratori. È quindi particolarmente facile per i lavoratori vincere. La partecipazione su larga scala dei lavoratori di tutto il paese, di Milano, ma anche del resto del paese, da Torino a Termini Imerese, da Imola a Napoli farà della nostra vittoria all’INNSE il segnale della lotta e della vittoria per tutte le altre aziende che i padroni e le autorità minacciano di chiusura o di riduzione: da Imola a Termini Imerese, da un capo all’altro del paese.

 

Possiamo vincere! Bisogna portare alla luce la vera natura dello scontro dell’INNSE. Si tratta di un problema politico, di un problema di ordine pubblico, di un aspetto importante e decisivo dell’ordinamento sociale, di tutta la società. Bisogna trattare il caso INNSE per quello che è. Possiamo permettere che una banda di affaristi e speculatori appoggiata dalle Autorità e dal Clero (la Curia) gettino sul lastrico i lavoratori, distruggano il patrimonio di conoscenza e di esperienza, la capacità produttiva delle masse popolari del nostro paese? Governo e partiti dicono che hanno mandato i soldati in Afghanistan a bombardare, uccidere e massacrare per “portare la democrazia”: è questa la democrazia che i padroni, il Clero e le loro Autorità vogliono esportare in Afghanistan e nelle 35 spedizioni militari che il governo italiano ha in corso all’estero?

Non è un caso che il Ministro degli Interni, il Prefetto, la Magistratura, il Questore e il Comando della Legione CC hanno mandato poliziotti e carabinieri a sgomberare la fabbrica una domenica mattina d’agosto: sono criminali che cercano di farsi passare per gente perbene, cercano di nascondere le loro imprese criminali! Cercano di creare il fatto compiuto. Approfittano del fatto che molte aziende sono spopolate per le ferie e molti lavoratori sono lontano. Cercano di evitare che le masse si mobilitino a sostegno dei lavoratori dell’INNSE. È proprio quello che bisogna fare. Questo è il punto debole delle Autorità, del Clero, degli speculatori e di tutta la borghesia! La mobilitazione di massa è l’arma con cui noi possiamo vincere i padroni, le Autorità e il Clero e le loro armi di distruzione di massa!

 

La battaglia dei lavoratori dell’INNSE è in corso da molti mesi. Ma proprio le Autorità con il loro attacco a tradimento di domenica 2 agosto hanno fatto diventare l’INNSE la prima battaglia della Campagna d’Autunno dei lavoratori e delle masse popolari contro la crisi dei padroni, il banco di prova della lotta dei metalmeccanici per il rinnovo dei contratti, il caso esemplare della mobilitazione delle organizzazioni operaie e delle organizzazioni popolari per instaurare un governo d’emergenza (un governo di Blocco Popolare) che attui i provvedimenti elementari, urgenti e necessari per impedire che le masse popolari subiscano gli effetti più gravi della crisi generale in cui la borghesia imperialista ha portato anche il nostro paese come il resto del mondo.

Questi provvedimenti nel nostro paese si riassumono in sei misure generali.

1.       Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa).

2.       Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi.

3.       Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato).

4.       Eliminare attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.

5.       Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione.

6.       Stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.

Queste sei misure costituiscono la base e la condizione dell’ordine pubblico e della sicurezza per le masse popolari, non le ronde dei fascisti, dei razzisti e degli sbirri a cui proprio oggi il Ministro degli Interni della Repubblica Pontificia, Maroni (Lega Nord) dà il via! Questo è l’ordine pubblico per cui si mobilitano tutte le organizzazioni operaie e popolari e in particolare le ronde proletarie antifasciste come quelle di Massa e di Napoli!

È nell’interesse delle masse popolari attuare queste misure. Nessun governo benedetto dal Vaticano, dai gruppi imperialisti USA e dai gruppi sionisti e formato dalla Confindustria, dalle altre organizzazioni padronali e dalle Organizzazioni Criminali attuerà mai sistematicamente provvedimenti ispirati a queste sei misure generali. La lotta dei lavoratori dell’INNSE mette alla prova le Autorità e il Clero.

 

Il governo della banda Berlusconi, la Regione, la Provincia, il Comune, la Curia (e il cardinal Tettamanzi), la Lega Nord (e il Ministro delle Riforme Bossi) sono parti direttamente in causa nella battaglia dei lavoratori dell’INNSE. I lavoratori dell’INNSE con la loro lotta eroica ed esemplare, i lavoratori e le masse popolari che si mobilitano a loro sostegno li costringono ad assumere le loro responsabilità alla luce del sole, li snidano dall’ombra in cui grazie alla domenica, all’agosto e alle ferie cercano di nascondere le loro responsabilità e di portare a compimento la loro opera criminale.

 

Che migliaia di lavoratori, di giovani, di studenti, di donne e di immigrati si mobilitino per vincere la lotta dell’INNSE, la prima battaglia della Campagna d’Autunno contro la crisi generale dei padroni!

 

Basta con l’attendismo!

Basta con il fatalismo e il determinismo!

 

Il fattore risolutivo della crisi del capitalismo è l’organizzazione delle masse popolari, in primo luogo l’organizzazione della classe operaia. Organizzati, i lavoratori possono porre fine alla crisi generale del capitalismo e costruire un mondo migliore!

 

Ognuno di noi può dare il suo contributo per porre fine alla crisi generale del capitalismo. Dobbiamo promuovere un’organizzazione capillare delle masse popolari. Dobbiamo aggregare le organizzazioni operaie e popolari attorno al Partito comunista. Dobbiamo consolidare e rafforzare il Partito comunista che promuove la mobilitazione delle masse popolari per instaurare il socialismo.

 

Organizziamoci!

Il nostro futuro immediato dipende principalmente da noi!

Un governo di Blocco Popolare formato e sostenuto dalle organizzazioni operaie e dalle organizzazioni popolari sparse nel territorio, deve prendere in mano il paese!

 

Le grandi aziende non devono più essere dei padroni!

Le grandi aziende devono essere dei lavoratori e del loro nuovo Stato!

Alle piccole aziende il governo di Blocco Popolare affiderà commesse perché producano quanto necessario e assegnerà loro tutti i rifornimenti di cui hanno bisogno!

Le aziende non devono più produrre profitti! Devono produrre beni e servizi per chi lavora!

Tutta la società deve essere riorganizzata in conformità con questa nuova base!

 

Le misure per impedire gli effetti più disastrosi della crisi generale del capitalismo e l’instaurazione di un governo di Blocco Popolare che le attui, aprono la via all’instaurazione del socialismo!

 

Con la nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese daremo un grande contributo alla lotta delle masse popolari degli altri paesi e alla rinascita del movimento comunista a livello internazionale!

 

Per la nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese possiamo giovarci delle lotte che le masse popolari degli altri paesi in tutto il mondo conducono per far fronte alla fase terminale della seconda crisi generale del capitalismo!

 

Per questo lotta il nuovo Partito comunista italiano!

Per questa lotta il nuovo PCI chiede il concorso e il contributo della parte più generosa e onesta, della parte più avanzata delle masse popolari del nostro paese!

 

Compagni, operai, proletari, donne, immigrati e giovani: arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano!

 

Partecipate alla campagna di organizzazione del Partito!

Costituite clandestinamente in ogni azienda, in ogni zona e in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!