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Capitolo IV

Programma per la fase socialista

 

La classe operaia nel corso della lotta contro la borghesia imperialista per il potere prenderà tutte le misure possibili per promuovere la massima mobilitazione anticapitalista e la massima organizzazione delle masse popolari nell’ambito del fronte anticapitalista; tutte le misure che promuovono il massimo dispiegamento dell’energia delle masse popolari nella lotta per risolvere i problemi correnti della loro vita e per eliminare il dominio della borghesia imperialista; tutte le misure che permettono una maggiore educazione delle masse, attraverso l’esperienza, a risolvere da se stesse i loro problemi e a governarsi.(146)

Una volta preso il potere la classe operaia userà il potere conquistato per procedere alle trasformazioni che permetteranno il dispiegamento più pieno possibile dell’iniziativa delle masse popolari e per orientarla a trasformare i rapporti di produzione, il resto dei rapporti sociali e le concezioni e i sentimenti derivati dai vecchi rapporti. Il modo più rapido, più efficace, meno doloroso e meno distruttivo in cui le grandi masse possono imparare a governarsi e a governare l’intero paese è incominciare a governare. La classe operaia e il suo partito comunista devono sostenere e promuovere la loro mobilitazione, organizzarle e dirigerle verso questo obiettivo.(147)

Per quanto difficile sia l’apprendistato delle masse e per quanti errori possano commettere, non c’è altro modo in cui possono prendere in mano il loro destino le masse popolari che la dominazione borghese ha mantenuto lontane dagli “affari seri”, dagli “affari delicati” che decidono della loro vita, le masse che la borghesia ha cercato in ogni modo di abbrutire e corrompere. Né la classe operaia può contare su altro per procedere nella propria emancipazione e porre fine a ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, alla divisione in classi di sfruttatori e di sfruttati e all’esistenza dello Stato. La storia dei paesi socialisti ha dimostrato che le masse organizzate e dirette dalla classe operaia imparano velocemente e gestiscono i loro affari meglio di qualsiasi congrega di funzionari borghesi.(148)

Ecco le principali misure per cui il partito si batte perché siano realizzate immediatamente a partire da quando la classe operaia prenderà il potere. Esse non sono aspirazioni arbitrarie o casuali. Sono trasformazioni obiettivamente necessarie e tendenza positiva della società attuale, mezzi per avviare a soluzione le sue attuali laceranti contraddizioni. Il nostro programma non prescrive quello che le masse popolari devono fare: il suo scopo è rendere il partito capace di aiutare la classe operaia, il proletariato e il resto delle masse popolari a trarre lezioni giuste dall’esperienza del loro movimento pratico. Esso contiene principi, criteri e misure per riorganizzare razionalmente al servizio delle masse popolari le forze produttive materiali e spirituali esistenti già oggi, rendere da subito più dignitoso possibile il lavoro necessario e obbligatorio per tutti, creare le premesse della successiva graduale transizione dal capitalismo al comunismo.(149)

 

 

4.1. La dittatura del proletariato

 

1. Ad ogni livello (centrale, regionale, provinciale, comunale, di zona, di unità produttiva, di azienda, di scuola, di istituzione, ecc.) tutto il potere (legislativo, esecutivo, giudiziario, economico, militare, di polizia, cultura, istruzione, ecc.) appartiene a un unico Consiglio (assemblea, camera) composto di delegati eletti e revocabili in qualsiasi momento e senza eccezione dai propri elettori. Ogni Consiglio nominerà e revocherà i propri organi di lavoro.

 

2. Collegi elettorali sono le unità lavorative, le aziende, le scuole, le istituzioni, ecc. Dove queste sono troppo piccole per esprimere un delegato, sono raggruppate su base territoriale. Hanno diritto di voto tutti  quelli che svolgono un lavoro socialmente utile, riconosciuto come tale dalla collettività, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla religione, dalla lingua, ecc. Sono esclusi solo quelli che, avendoli riconosciuti come nemici di classe, le masse popolari hanno espressamente privato dei diritti politici.

 

 

3. Autogoverno ad ogni livello (regionale, provinciale, comunale, di zona, di unità produttiva, di azienda, di scuola, di istituzione, ecc.). Eliminazione di ogni autorità locale nominata dall’alto. I Consigli di livello inferiore eleggono i loro delegati (revocabili) al Consiglio di livello superiore, fino al governo centrale. Il sistema dei Consigli funziona secondo il principio del centralismo democratico.

 

4. Organizzazione generale delle masse e assolvimento diretto da parte delle organizzazioni di massa dei compiti di organizzare e gestire aspetti crescenti della vita locale: economia, cultura, sanità, educazione, amministrazione della giustizia, ordine pubblico, difesa del territorio, lotta alla controrivoluzione, milizia territoriale, politica, amministrazione della giustizia, ecc.

 

5. Elezione e revocabilità a ogni livello dei giudici, dei funzionari dell’Amministrazione Pubblica, delle forze armate e della polizia, dei dirigenti, degli insegnanti e di ogni persona incaricata di svolgere mansioni pubbliche.

 

6. Le funzioni di polizia e di forze armate sono svolte da tutta la popolazione che gode di diritti politici. Corpi speciali e professionali saranno costituiti solo per combattere la reazione e la controrivoluzione e per difendersi da aggressioni. Esse operano in appoggio alle masse e rendono conto alle masse del loro operato.

 

7. Chiunque è delegato a svolgere una funzione pubblica, è retribuito per essa. Lo stipendio dei delegati di ogni ordine e grado come quello dei pubblici funzionari non supera quello di un operaio di livello superiore. Tutte le attribuzioni di locali, mezzi di trasporto e altro connesso con l’esercizio della funzione dei delegati sono pubbliche e connesse alla funzione e non possono diventare in alcun modo loro proprietà personale. I delegati non godono di alcuna immunità: ogni cittadino può porli sotto accusa di fronte ai loro elettori o al Consiglio che li ha delegati.

 

8. Scioglimento di ogni organo dell’attuale Stato, della sua Amministrazione Pubblica ad ogni livello (governo, consigli locali, giunte, strutture scolastiche, sanitarie, previdenziali, assistenziali, ecc.), delle sue forze armate, dei suoi corpi di polizia di ogni genere, delle associazioni d’arma, degli ordini cavallereschi e delle congregazioni, delle associazioni dell’attuale classe dominante, delle sue associazioni professionali e di ogni sua forma di aggregazione.

Abolizione dei titoli nobiliari e degli appannaggi, delle immunità e dei privilegi connessi ad essi. Abolizione di tutti le istituzioni e i privilegi feudali sopravvissuti (Vaticano, chiese, mense vescovili, enti di beneficenza, massonerie, ordini, ecc.). Annullamento del Concordato e dei patti con cui per conto della borghesia imperialista il fascismo ha costituito il Vaticano e che il regime DC ha rinnovato.

Alle persone che lavorano negli organismi sciolti è assicurato il necessario per vivere ed esse sono impiegate in lavori confacenti con le loro attitudini e con i bisogni della società.

 

9. Revoca di ogni diritto politico e civile per tutti i membri della vecchia classe dominante. Repressione di ogni tentativo della borghesia di restaurare il suo potere e i suoi privilegi, di usare la sua autorità morale e dei suoi mezzi per influenzare le masse e la vita sociale.

 

10. Separazione assoluta dello Stato e della Pubblica Amministrazione dalle chiese. Parità di diritti per tutti i culti. Libertà di professare ogni culto e religione. Libertà di non professarne alcuno e di propagandare l’ateismo.

 

 11. Eliminazione di tutte la basi straniere e della presenza di forze armate e di corpi polizieschi e spionistici stranieri. Annullamento di tutti i trattati stipulati dal vecchio regime, ivi compresi quelli che creano il nuovo “spazio vitale” dei gruppi imperialisti franco-tedeschi (UE, MUE, ecc.). Espulsione di tutti i rappresentanti ufficiali e degli esponenti a qualsiasi titolo di Stati esteri che non si attengono alle disposizioni delle nuove Autorità, che cercano in qualsiasi modo di influenzare le masse e la vita sociale o la cui presenza non è più necessaria. Divieto a ogni cittadino italiano di intrattenere rapporti con Stati o pubbliche amministrazioni straniere senza rendere pubblico il rapporto.

Collaborazione con i movimenti rivoluzionari e progressisti di tutto il mondo.

 

4.2. Struttura della società

 

12. Distruzione della rete dei rapporti finanziari che, combinando i risparmi di milioni di persone con il capitale finanziario della borghesia imperialista, soffoca le attività economiche pratiche. Annullamento dei mutui, delle ipoteche e dei debiti verso le banche, lo Stato e la borghesia imperialista. Annullamento degli interessi sui debiti contratti tra membri delle masse popolari. Annullamento dei debiti e crediti esteri. Annullamento delle proprietà finanziarie della borghesia imperialista. Trasformazione dei patrimoni finanziari della media borghesia e dei lavoratori in risparmi non fruttiferi di interessi che i titolari possono usare come reddito aggiuntivo o differito, a potere d’acquisto costante. Protezione dei risparmi dei lavoratori, delle pensioni e di ogni altro mezzo di sussistenza e di garanzia costituito dai lavoratori.

Cambio della moneta e affidamento della sua emissione e gestione ad una unica banca. Riduzione del danaro a mezzo di scambio e misura del consumo individuale. Nazionalizzazione di tutto il patrimonio artistico, delle ricchezze immobili e mobili, della terra, del sottosuolo e delle acque. Massima valorizzazione di tutto per migliorare le condizioni materiali e spirituali delle masse popolari.

 

13. Eliminazione senza indennizzo della proprietà dei grandi capitalisti nell’industria, nell’agricoltura, nel commercio, nei trasporti, nella ricerca, ecc. ecc. Costituzione in ogni unità produttiva espropriata di una direzione che combini l’iniziativa dei lavoratori dell’unità con la direzione generale della classe operaia nel paese, il particolare col generale. Gestione delle aziende secondo un piano nazionale e secondo piani locali che assegnino compiti e risorse e definiscano la destinazione dei prodotti.

 

14. Selezione e ricambio dei funzionari e dipendenti pubblici sulla base della capacità collettiva e individuale a soddisfare i bisogni delle masse popolari e a mobilitarle per migliorare le proprie condizioni.

Protezione della proprietà individuale dei lavoratori autonomi, sostegno all’applicazione delle tecnologie più avanzate, più sicure, più igieniche, meno inquinanti e più produttive. Commesse e forniture pianificate alle aziende individuali e assicurazione degli sbocchi.

Trasformazione graduale e volontaria delle imprese economiche familiari e individuali e delle altre a carattere ancora scarsamente collettivo in imprese cooperative.

 

15. Pianificazione nazionale dell’impiego delle risorse, della cura e formazione delle risorse naturali, della produzione di ogni unità produttiva, della distribuzione dei prodotti e degli scambi con l’estero. Scambi economici con tutti i paesi sulla base del reciproco interesse e del rispetto dell’indipendenza nazionale.

Mobilitazione delle masse contro l’inquinamento ambientale, lo spreco energetico e lo spreco delle risorse materiali e per migliorare la qualità igienica e funzionale dei prodotti.

 

16. Ogni persona deve svolgere un lavoro socialmente utile, salvo quelle riconosciute inabili al lavoro per età, malattia o invalidità. Contemporaneamente occorre sviluppare tutte le condizioni (tecniche, organizzative e scientifiche) affinché le persone disabili svolgano, malgrado l’handicap di cui sono portatrici, un lavoro socialmente utile. Il lavoro domestico deve essere trattato come un lavoro socialmente utile, reso il più possibile collettivo (mense, lavanderie, riparazioni domestiche, ecc.) e svolto anche dagli uomini: il tutto con l’obiettivo di porre fine all’isolamento e all’emarginazione delle donne.

Ogni persona riceve a titolo individuale un reddito, secondo misure definite in proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, valutate dai collettivi di lavoro e dalle conferenze dei lavoratori a livello locale,  regionale e nazionale. Alle persone che per motivi validi non svolgono un lavoro socialmente utile (bambini, studenti, anziani, invalidi, ecc.) è attribuito un reddito che deve costituire la base materiale per l’emancipazione delle donne dagli uomini, dei bambini e dei giovani dai genitori, ecc.

Su questa base sarà semplice l’eliminazione, ad opera della popolazione stessa, di ogni attività criminale, speculazione, corruzione, complotto, ecc.

 

17. Limitazione della giornata lavorativa obbligatoria, attuando l’obbligo generale al lavoro. Oggi più della metà della capacità lavorativa della popolazione è sprecata: inutilizzata, utilizzata in attività socialmente non utili o sottoutilizzata.

Interdizione del lavoro straordinario e del lavoro notturno salvo nei casi in cui è tecnicamente indispensabile. Limitazione del numero di anni in cui una persona può essere impiegata in lavori nocivi. Rotazione nei lavori nocivi, faticosi e penosi. Interdizione di rapporti di lavoro non pubblicamente dichiarati.

Valorizzazione in ogni campo del lavoro volontario, sviluppando su grande scala quanto le masse hanno già iniziato a fare nella società borghese. Distinzione del lavoro volontario dal lavoro obbligatorio a cui tutti devono dare il loro contributo.

Tendere, man mano che la situazione concreta lo permette e la produzione cresce, alla distribuzione “a ognuno secondo il suo bisogno”.

Tendere a trasformare tutte le attività in lavoro volontario, libera espressione della creatività e dell’energia fisica e spirituale di ogni individuo nell’ambito dell’organizzazione sociale. Conseguente riduzione del lavoro obbligatorio, fino all’eliminazione.

 

18. Interdizione dell’impiego delle donne in condizioni dannose per l’organismo femminile. Congedo retribuito per maternità e cura dei bambini.

 

19. Istituzione in ogni azienda, complesso di aziende e complesso edilizio di asili nido, scuole materne e quanto necessario alla vita e alla socialità dei bambini e degli adulti. Il mantenimento, la cura e l’istruzione dei bambini non deve gravare economicamente sulle singole famiglie. Ad ogni bambino la società assegna un reddito. I genitori devono essere assistiti e affiancati nel periodo in cui i bambini non sono autosufficienti.

 

20. Assicurazione a carico della società per tutti i casi di inabilità temporanea o permanente al lavoro. Il principio guida per definire le misure pratiche è che la sicurezza e la dignità di ogni individuo sono assicurate dalla società nel suo complesso: non devono quindi ricadere come una disgrazia e un obbligo sui suoi familiari o sui suoi vicini.

 

21. Istituzione di ispettori del lavoro eletti e revocabili dai lavoratori, con l’autorità di disporre gli interventi e le misure necessarie per l’igiene e la sicurezza del lavoro e per la prevenzione dell’inquinamento. La sicurezza e l’igiene del lavoro e la riduzione dell’inquinamento devono far parte degli indici di valutazione di ogni unità produttiva.

 

22. Creazioni di uffici di collocamento incaricati di distribuire la manodopera razionalmente in tutti i lavori necessari e di assicurare il pieno impiego di tutta la popolazione. La capacità lavorativa è la risorsa più preziosa e deve essere costantemente migliorata e valorizzata. Nell’ambito dei programmi scolastici deve essere prevista la partecipazione alla produzione e gli anziani devono poter dare volontariamente tutto il contributo che le loro forze consentono.

 

23. Misure che facilitino la formazione professionale dei lavoratori e la collaborazione nelle aziende con l’obiettivo di ridurre la divisione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, lavoro esecutivo e lavoro direttivo, organizzativo, progettuale, di controllo. Conferenze dei collettivi di lavoro. Scambi di esperienze con collettivi di altre aziende.

 

 24. Misure che facilitino la combinazione tra città e campagne, scambi, soggiorni, ecc. Industrializzazione e urbanizzazione delle campagne, onde rompere l’isolamento e lo spopolamento delle campagne e il sovraffollamento delle aree urbane.(150)

 

25. Misure che assicurino la vita dignitosa degli anziani, la possibilità di mettere la loro esperienza al servizio della società nelle forme e nella misura consentita dalle loro forze. Promuovere l’utilizzo di quanto possono dare in modo che siano e si sentano utili e godano del prestigio e dell’affetto che loro spetta.

 

4.3. Sovrastruttura della società

 

26. Riorganizzazione generale dei servizi (scuola, sanità, cultura, ricreativi, mense, ecc. ecc.) mettendoli al servizio della promozione del benessere delle classi oppresse dell’attuale società. Mobilitazione delle masse per gestire direttamente i servizi ai vari livelli, riducendo al minimo indispensabile la direzione centrale. Lotta per trasformare lo sport, la cultura e le attività creative e ricreative da attività professionali in attività liberamente praticate dalle masse.

 

27. Servizio sanitario nazionale. Ogni cittadino ha diritto alle cure e all’assistenza sanitaria migliore che la scienza può mettere a disposizione. Recupero pubblico e valorizzazione di tutte le pratiche antiche e moderne, italiane ed estere che dimostrano di essere valide per migliorare la salute e il benessere. Istruzione sanitaria universale e lotta contro la proprietà privata della medicina da parte dei medici. Mobilitazione delle masse per migliorare le condizioni fisiche e mentali.

 

28. La maternità e la cura dei bambini sarà considerata come attività socialmente utile, non come questione privata. Educazione universale alla maternità, alla paternità e alla cura fisica, morale e intellettuale delle nuove generazioni come compito e dovere dell’intera società. Protezione materiale e morale delle donne incinte, del parto e del periodo immediatamente successivo affinché la gravidanza, il parto, la cura del bambino e il recupero fisico e morale della propria persona siano condotti nelle condizioni migliori.

 

29. La cura, l’educazione e la formazione fisica, morale e intellettuale dei bambini e dei ragazzi sono un compito della società. Associazioni di familiari, unità di lavoro, Pubblica Amministrazione e organizzazioni di massa se ne devono occupare attivamente. Sviluppare il più possibile il rapporto tra le generazioni, rompere la dipendenza personale sul piano materiale e psicologico dei ragazzi e dei giovani dalla singola famiglia.

 

30. Educazione sessuale universale e cura della salute e della felicità sessuale di ogni individuo come dovere della società. Mobilitazione delle masse per lottare contro lo sfruttamento e la violenza sulle donne e sui bambini, contro l’asservimento e la sottomissione delle donne agli uomini.

 

31. Adottare misure per promuovere la partecipazione delle giovani generazioni a tutte le funzioni sociali a cui possono partecipare, nella misura delle loro forze e allo scopo principale della formazione, non della produzione. Favorire in ogni modo esperienze, conoscenze e relazioni formative.

 

32. Istruzione generale politecnica (per la conoscenza teorica e pratica delle principali branche della produzione, dell’attività sociale e delle attività culturali) gratuita e obbligatoria per tutti fino a 16 anni. Stretto collegamento dell’istruzione con il lavoro sociale produttivo. Favorire con misure appropriate l’istruzione ad ogni livello e in ogni età.

Passaggio dell’istruzione pubblica agli organi dell’autogoverno locale, soppressione di ogni intervento coercitivo del potere centrale nell’elaborazione dei programmi scolastici e nella scelta del personale insegnante. Elezione degli insegnanti da parte della popolazione locale e revocabilità, da parte della popolazione, degli insegnanti indesiderabili. Distribuzione del vitto, dell’alloggio e degli oggetti scolastici  agli scolari e agli studenti da parte dell’Amministrazione Pubblica, avendo cura di formare i giovani al gusto, alla scelta, all’emulazione, alla collaborazione, ecc.

Promuovere con l’educazione l’eliminazione delle differenze e dei pregiudizi, combattere le arretratezze e l’isolamento. Educazione al rispetto e alla difesa della proprietà pubblica e alla difesa dei diritti individuali.

Uso del patrimonio didattico della società a favore dei settori più arretrati ed emarginati, delle periferie, delle campagne.

 

33. Le reti di servizio (telefono, poste, radio, internet, ferrovie, servizi urbani, autostrade, strade, servizi sanitari, scuole, musei, ecc. ecc.) devono essere in linea di massima fruibili liberamente in modo che contribuiscano nella misura maggiore possibile al benessere, al riposo, al divertimento, alla crescita culturale e allo sviluppo delle relazioni sociali. Limitazioni sono accettabili solo se indispensabili perché nessuno ne sia escluso. Sviluppo di mezzi di trasporto il meno dannosi possibile per l’ambiente e per l’uomo.

 

34. Nazionalizzazione del patrimonio edilizio urbano e libero possesso dell’abitazione da parte di ogni famiglia o nucleo autonomo, protezione della proprietà dei lavoratori sulla propria abitazione. Mobilitazione delle masse per la manutenzione e il miglioramento igienico delle abitazioni. Istruzione di massa sull’uso in sicurezza delle reti domestiche (luce, gas, telefono, internet, ecc.). Allacciamento di tutte le abitazioni alle reti dei servizi. Libera disponibilità dello spazio e del patrimonio edilizio per attività sociali a livello delle comunità locali.

35. Assoluta libertà di lingua e di cultura per le minoranze nazionali e linguistiche. Misure per sviluppare la cultura tradizionale e assicurare la vita delle minoranze in ogni campo. Usare sistematicamente le differenze culturali per sviluppare la cultura generale.

 

36. Sviluppo di una cultura che aiuti le masse popolari a capire i propri problemi materiali e spirituali e a trovare soluzioni appropriate. Libertà di religione, di pensiero e di propaganda. Ogni gruppo organizzato delle masse popolari avrà diritto di usare i mezzi materiali necessari alla propria vita spirituale (stampa, radio, TV, reti informatiche, locali, altro materiale).

Tutto il patrimonio conoscitivo e scientifico della società deve essere impiegato al servizio delle masse, per migliorare le condizioni materiali, morali e culturali di ogni individuo. Abolizione della proprietà delle scoperte e delle opere artistiche, dei diritti d’autore, dei brevetti, ecc.

Mobilitazione degli intellettuali perché usino il patrimonio sociale di cui sono depositari per aiutare le masse a comprendere meglio se stesse, le proprie condizioni materiali, i propri sentimenti, i propri stati d’animo, le proprie relazioni e a dirigerle nel modo migliore.

 

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Capitolo V
Le principali obiezioni al nostro Manifesto Programma