Indice delle Edizioni Rapporti Sociali

 

UN FUTURO POSSIBILE

L’Italia come potrebbe diventare dopo il futuro “25 aprile”

di Marco Martinengo e Elvira Mensi.

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 Indice:

Presentazione

Premessa

Una simulazione realistica

Dopo il futuro "25 aprile"

1. L'Azienda Socialista (AS) o settore socialista dell'economia

2. I rifornimenti alle famiglie (F)

3. Le Aziende dei lavoratori autonomi (Aa)

4. Le relazioni economiche con l'estero

5. La mobilitazione delle masse popolari in campo economico

Conclusioni

Schema dei flussi di beni e servizi


 

Una simulazione realistica

 

Dopo il futuro "25 aprile"

 

Tutte le aziende capitaliste sono espropriate e diventano proprietà collettiva. Ognuna di esse smette di funzionare per produrre profitti. Dovrà da ora in poi produrre beni e servizi per soddisfare dei bisogni e creare benessere.

Le aziende ex capitaliste, le aziende già pubbliche (statali, regionali, provinciali, municipali e altre), le unità della Pubblica Amministrazione non addette a compiti statali in senso stretto (più avanti preciseremo), gli Enti autonomi e senza fine di lucro e affini non scambiano più tra loro i loro prodotti (beni e servizi). Ogni unità funziona come funzionano già oggi i reparti di uno stabilimento. Nessuno di essi scambia con gli altri reparti, nessuno contratta, compera e vende. Ogni reparto riceve tutto quello che gli è necessario, esegue la lavorazione che gli è assegnata, passa il suo prodotto al reparto successivo che lo userà. Tutte le unità sopra indicate diventano dunque reparti di una nuova unica grande Azienda Socialista (AS) che le comprende tutte come sue Unità Produttive (UP). Ognuna di esse è un suo reparto. Ognuna riceve quanto le è necessario per svolgere la sua attività, compie la parte del lavoro socialmente utile (riconosciuto dalla società come necessario) a cui è destinata e per la quale ha mezzi e competenze, passa i suoi prodotti (beni e servizi) alla azienda a cui sono destinati. Questa Azienda Socialista (AS) forma il comparto socialista dell'economia nazionale.

In questa unica grande AS lavorano da subito tutti i proletari del paese, salvo quelli dipendenti da aziende non capitaliste (artigiane, familiari, cooperative e affini): queste, come indicato nel PMP e nelle DMI, non vengono espropriate, restano nelle mani dei rispettivi proprietari e costituiscono insieme il settore privato dell'economia nazionale, un insieme di Aziende Autonome (Aa).

 

A questo punto occorre fare una digressione sulla Pubblica Amministrazione: una digressione piuttosto lunga ma indispensabile. Ai fini della riorganizzazione socialista della società, dobbiamo considerare due tipi di funzioni, ben distinti in linea di principio, svolte attualmente dalla Pubblica Amministrazione (statale e locale) della società borghese.

1. Le funzioni attinenti ai poteri dello Stato in senso stretto come organo che deve conservare e imporre il potere della borghesia imperialista nella società: le funzioni svolte dagli organi governativi, dagli organi legislativi e dalla magistratura, le funzioni svolte dalle Forze Armate, le funzioni relative al controllo, alla prevenzione e alla repressione, le funzioni relative agli altri vari aspetti della controrivoluzione preventiva.

2. Le funzioni attinenti al funzionamento collettivo della società. Lo Stato borghese moderno ne ha assunte varie e le svolge come rappresentante dell'intera società ed espressione della sua unità e della sua coesione e solidarietà: istruzione, servizi sanitari e di igiene, assistenza e previdenza, lavori pubblici, registrazione e statistica, stato civile, attività culturali, sportive e ricreative, ecc.

In linea di massima le funzioni del primo tipo saranno assunte dallo Stato Proletario (SP) della classe operaia fondato sui Consigli.(3) Le funzioni del secondo tipo saranno svolte dalla AS e le unità addette ad esse saranno incorporate nella AS.

Consideriamo ora i proletari impegnati nell'attuale Pubblica Amministrazione della borghesia imperialista, lasciando da parte i membri della borghesia imperialista che svolgono funzioni dirigenti nella Pubblica Amministrazione: questi vanno trattati come i membri della borghesia imperialista che svolgono la loro attività nelle Aziende capitaliste e negli Enti autonomi e senza fine di lucro. Di essi ci occuperemo più avanti. Quando ai proletari impiegati nella attuale PA, dobbiamo distinguere tre gruppi.

1. I proletari attualmente impiegati in organismi e unità che svolgono principalmente funzioni del secondo tipo: ospedalieri e altri addetti ai servizi sanitari e di igiene pubblica, addetti ai trasporti e ad altri servizi pubblici, a servizi assistenziali, ai lavori pubblici, ai pubblici registri, all'anagrafe, ecc. Gli organismi e le unità in cui lavorano questi proletari in linea di massima vanno assorbite tal quali nella AS. Ai proletari addetti va in linea di massima riconosciuto nella AS uno status eguale a quello dei proletari che provengono dalle attuali aziende capitaliste. Se si dovesse riconoscere che la diversità della classe di origine consiglia di mantenere per un certo periodo una distinzione, si prenderanno in seguito le misure necessarie.

2. I proletari attualmente impiegati in organismi e unità che svolgono principalmente funzioni del primo tipo: impiegati degli organi centrali dello Stato, militari, poliziotti, carabinieri, guardie di finanza, secondini e altri carcerieri, addetti ai servizi di spionaggio e controspionaggio, membri di corpi paramilitari, vigili e affini. A questi dipendenti pubblici vanno assimilati i proletari membri di polizie private e di milizie private, le guardie del corpo dei membri della borghesia imperialista e altri loro uomini di fiducia, guardie giurate, guardie impiegate dalla borghesia imperialista nelle aziende, ecc. Insomma tutta la truppa arruolata dalla borghesia imperialista, selezionata, addestrata e formata per la repressione delle classi oppresse, abituata a maltrattare e a disprezzare i lavoratori e i poveri e a inchinarsi davanti ai ricchi. In tutto si tratta probabilmente di più di un milione di adulti.

Gli organismi e le unità in cui sono inquadrati questi proletari vanno tutte sciolte, nell'ambito delle misure prese per sciogliere e dissolvere lo Stato della borghesia imperialista. In linea di massima tutti questi individui, salvo eccezioni motivate, devono essere verificati e sottoposti per un certo periodo a particolari misure di controllo e privati dei diritti politici e civili come i membri della borghesia imperialista. Essi si inscriveranno a sezioni speciali del Servizio Nazionale del Lavoro (SNL) costituito presso ogni Consiglio. Questi, in collaborazione con gli organi dello Stato Proletario, li assegneranno a nuovi lavori. I settori di lavoro e le mansioni saranno scelti con cura in modo da tenere ognuno di questi proletari sotto il controllo necessario delle masse e dello Stato, finché si sia sicuri della loro lealtà. L'obiettivo è però la rieducazione, il recupero e il loro reinserimento a parte intera nella vita sociale, nei tempi più rapidi possibili. Faremo leva sulla loro classe di origine.

3. I proletari e semiproletari attualmente impiegati in organismi e unità che svolgono sia funzioni del primo tipo sia funzioni del secondo tipo: insegnanti e professori, addetti agli organismi culturali e di informazione, comunicazione e inchiesta e affini. A questi dipendenti pubblici vanno assimilati i proletari e semiproletari dipendenti da Enti senza fini di lucro e da Aziende capitaliste che svolgono funzioni analoghe (scuole private, istituti di formazione, imprese di comunicazione, di spettacolo, di pubblicità, ecc.). Questi proletari e semiproletari svolgono ruoli che da alcune generazioni sono integrati nella controrivoluzione preventiva. Sono operatori delle tecniche di evasione, confusione e intossicazione, trasmettitori della cultura borghese, addetti alla manipolazione dell'opinione pubblica e delle coscienze individuali. A questi proletari vanno assimilati buona parte dei membri del basso clero secolare e degli ordini religiosi maschili e femminili (gli alti prelati fanno parte del campo della borghesia imperialista - vedasi analisi di classe nel PMP - e devono essere trattati come gli altri membri della borghesia imperialista). Ad essi va parimenti assimilata la massa di lavoratori dello spettacolo e della cultura (scrittori, giornalisti, artisti delle varie arti) formalmente più o meno autonomi. Spesso si tratta di lavoratori che hanno un mestiere qualificato e che in molti casi sono inseriti nella società più come venditori di prodotti del loro mestiere che come venditori della loro forza-lavoro. hanno relazioni Nel nostro paese questa parte delle masse popolari ammonta probabilmente a due milioni di adulti.

Rispetto a questi lavoratori, con ogni probabilità la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata avrà prodotto importanti effetti: di essi il nuovo potere dovrà tenere accuratamente conto e usufruire dei punti di forza del nuovo potere che si saranno creati nel corso della GPR di LD. Bisognerà adottare metodi differenziati a secondo della categoria (quindi dell’effettivo ruolo sociale) e della posizione politica, trovando soluzioni transitorie adatte ai vari casi. L’esperienza dei primi paesi socialisti ha dimostrato che molti di questi lavoratori trovano difficoltà a partecipare alla società socialista, anche se si trovano male nella società borghese. Uno di essi, comunista di provata e confermata fede, Concetto Marchesi (1878-1957), nel 1945 propose addirittura di chiudere le scuole per alcuni anni, per far partecipare tutta la popolazione alla ricostruzione postbellica, ma soprattutto come unico mezzo per rompere le baronie universitarie, sciogliere i legami corporativi che legano i membri delle varie categorie (ordini e associazioni professionali) tra loro e alla borghesia e ripartire sulla base di nuovi programmi e di una nuova organizzazione. In effetti essi sono per plurimillenaria tradizione i depositari e i veicoli della cultura dominante, cioè della cultura della classe dominante, anche se a volte nella sua versione critica: cosa che li lega in una certa misura alla rivoluzione. Essi sono abituati a trattare ed elaborare con il loro mestiere i sentimenti, gli stati d’animo, le aspirazioni, le illusioni, le delusioni, le paure, le idee, le crisi della classe dominante e in generale, se si accostano alle masse popolari, lo fanno con la concezione e l’occhio della classe dominante, sia pure a volte della sua parte che nutre sensi di colpa per le proprie malefatte, per i propri privilegi, per le condizioni a cui condanna le masse. Pochi riescono a mettersi realmente al servizio delle masse popolari, della lotta della classe operaia contro la borghesia e ancora più difficilmente della sua lotta per costruire un nuovo mondo. Pochi sono disposti a perdere i loro privilegi culturali, di padroni del patrimonio culturale della società. Tutti questi problemi certamente emergeranno anche in Italia nel corso della transizione dal capitalismo al comunismo, nell’ambito della società socialista. Dovremo imparare a trattarli con la linea di massa, facendo leva sulla sinistra perché unisca a sé il centro nella partecipazione alla società socialista. In questa sede noi ci proponiamo di indicare solo le misure immediate che bisogna prendere per inquadrare il loro lavoro al servizio delle masse e del nuovo potere, con l’obiettivo principale di consolidare la vittoria della classe operaia e degli altri elementi avanzati delle masse popolari.

L’indirizzo generale per queste misure immediate è che gli organismi e le unità in cui sono inquadrati o a cui fanno capo questi lavoratori e, in condizioni particolari, le unità a cui fanno capo i membri del clero e degli ordini religiosi vanno inquadrate nelle AS. Buona parte di queste persone sa svolgere attività che la maggior parte degli altri membri della società non sa ancora svolgere con la stessa perizia. Esse hanno la preparazione professionale necessaria a svolgere una attività socialmente necessaria e bisogna puntare sul loro recupero e la loro integrazione nella società socialista per svolgere quelle loro funzioni che sono socialmente necessarie e che solo essi sanno svolgere. Bisogna prendere però misure di rieducazione e controllo tali da far cessare rapidamente le funzioni attinenti alla controrivoluzione preventiva. Ad esempio, la direzione delle scuole, assunta dai Consigli, può essere esercitata tramite comitati rappresentativi delle masse popolari locali, degli allievi e degli insegnanti. Le istituzioni di culto possono essere affidate dai Consigli a comitati rappresentativi dei membri delle masse popolari seguaci delle rispettive confessioni religiose e i membri del clero messi a disposizione delle comunità di fedeli per i quali svolgono le loro attività.

Riassumendo, permangono le vecchie unità o si costituiscono nuove unità secondo soluzioni che il nuovo potere deve trovare e mettere in atto con l'accordo e la partecipazione delle masse popolari, tenendo in primo piano la salvaguardia della vittoria della rivoluzione socialista. Per quanto riguarda l'economia, le vecchie e le nuove Unità faranno tutte parte dell'AS e riceveranno come assegnazione gratuita da essa tutte le forniture loro assegnate, necessarie per svolgere le loro attività. Per quanto riguarda il loro funzionamento e la loro attività istituzionale, ogni gruppo di esse avrà direzione e regolamenti specifici. Questi terranno principalmente conto che le vecchie e le nuove Unità (scuole, chiese, stazioni radio e TV, compagnie teatrali, case editrici, musicali, cinematografiche, ecc.) devono mettersi al servizio delle masse popolari a cui è diretta la loro attività. L'istruzione, l'arte, gli spettacoli, i culti, le attività ricreative e sportive, le celebrazioni e i riti di ogni tipo saranno da noi dirette come mezzi per aiutare le masse popolari a capire i propri problemi, a capire il mondo in cui vivono, a trovare e applicare soluzioni adeguate a migliorare la loro vita. A questo fine la cosa principale è che le masse popolari prendano esse in mano direttamente la loro vita. Le autorità della società socialista in questo campo ancora meno che negli altri devono apertamente o subdolamente imporre le loro vedute. Esse devono rimuovere gli ostacoli che limitano l’attività delle masse popolari, che le tengono in soggezione; devono combattere apertamente le concezioni che promuovono la soggezione delle masse popolari agli intellettuali e al clero e propagandare la concezione che gli intellettuali e il clero sono al servizio delle masse popolari, che queste hanno il diritto di porre i loro problemi e quelli hanno il dovere di dare le risposte di cui sono capaci. In questo come in tutti i campi della vita non si tratta di indurre le masse a partecipare per partecipare o per dare soddisfazione a chi dirige. Si tratta di creare una situazione per cui partecipino con effettivi poteri e ricavando dalla loro partecipazione effettivi vantaggi: cosa che va promossa facendo leva su chi da subito partecipa e favorendo in ogni modo il loro successo e la crescita del loro numero. In questo modo le masse prenderanno gusto a partecipare, parteciperanno sempre più attivamente, correggeranno con piacere gli errori che inevitabilmente faranno, man mano che l'esperienza e il bilancio dell'esperienza li porterà alla luce. Ovviamente in questo processo bisogna mobilitare e sostenere la sinistra degli intellettuali e del clero, perché uniscano a sé con la dottrina e con l'esempio il centro e isolino la destra.

 

Abbiamo cosi definito l'inquadramento futuro di tutti gli attuali dipendenti della Pubblica Amministrazione intesa in senso lato - eccezione fatta per i membri della borghesia imperialista che attualmente operano nella PA. Occupiamoci ora dell'inquadramento economico dei proletari che nella società socialista saranno addetti a compiti statali in senso stretto, a funzioni e mestieri specialistici necessari per reprimere la borghesia imperialista e i controrivoluzionari, difendere la nuova società dai nemici interni ed esterni, fornire consulenze e servizi agli organismi di massa addetti alla rieducazione e al reinserimento sociale delle categorie e delle classi per cui questi trattamenti sono fin dall’inizio previsti e indicati e degli individui per cui essi si riveleranno necessari.

Gli organismi che verranno costituiti per questi compiti non verranno inquadrati uno a uno, come tante Unità distinte, nella AS, il settore socialista dell'economia. Costituiranno un settore a se stante, il settore dello Stato Proletario (SP) in senso stretto. È vero che quasi tutte le attività svolte da questi organismi statali sono svolte anche dai Consigli e dalle organizzazioni di massa, in particolare da quelle create nella AS: repressione e difesa, ordine pubblico, amministrazione della giustizia, relazioni estere, pianificazione economica, definizione di leggi e regolamenti, ecc. Ma da una parte (nello SP) si tratta di organismi composti da professionisti inquadrati gerarchicamente e vincolati ad una disciplina che è dettata dai rispettivi organismi dirigenti e, sopra di essi, dal governo centrale del paese. Invece dall'altra (nei Consigli) si tratta di organismi dei Consigli e delle organizzazioni di massa, composti in tutto o in parte da non professionisti, da persone delegate temporaneamente dai rispettivi collettivi di lavoro e che rispondono anche ad essi del loro operato. Per capirci meglio, consideriamo una situazione analoga già oggi esistente. Per far fronte agli incendi oggi in ogni stabilimento esistono squadre antincendio e un'organizzazione antincendio con relativa attrezzatura, i relativi programmi di esercitazioni, le loro regole, ecc. Dall'altra, sempre per far fronte agli incendi, esiste il corpo professionale dei Vigili del Fuoco. Questi poi in caso di emergenza può fare ricorso a riservisti, oltre che alle squadre antincendio locali.

Tenendo distinti gli organismi dello Stato Proletario dagli organismi dei Consigli e delle organizzazioni di massa, noi lasciamo aperta la via a ogni opportuna forma di collaborazione e anche alla temporanea integrazione per far fronte ad emergenze. Nello stesso tempo mettiamo fin da oggi in evidenza, sottoponiamo all'attenzione pubblica la differenza. Da una parte un corpo di repressione e di comando separato dalle masse popolari benché ad esse necessario, subordinato ad esse non direttamente ma solo indirettamente, perché diretto dal governo centrale emanazione dei Consigli: lo Stato Proletario (SP) destinato ad estinguersi nel corso della fase storica del socialismo. Dall'altra parte la mobilitazione e organizzazione delle masse popolari stesse, e in particolare fin da subito degli operai, per adempiere direttamente ai compiti collettivi della gestione, dell'amministrazione e della direzione della società. Qui i compiti non solo sono svolti senza alcun segreto e in piena trasparenza, facendo leva sulla convinzione, sull’adesione, sulla coesione, sulla collaborazione, sulla forza morale e materiale, sulla onnipresenza e sull'onnipotenza delle masse popolari, ma sono svolti direttamente da tutti gli operai a secondo delle capacità di ognuno e su delega revocabile dei rispettivi collettivi di lavoro.

Consideriamo ad esempio la funzione delle Forze Armate e della Polizia. Prima o poi questa funzione, la difesa e la tutela dell'ordine, sarà svolta dalla popolazione in armi, cioè da tutte le persone abili che, quando necessario, si mobiliteranno e impugneranno le armi e quindi normalmente si addestrano al loro uso secondo programmi stabiliti. Questo è l'obiettivo verso cui va la società socialista. L'estinzione dello Stato significa anche questo. Stante le forme attuali della lotta di classe a livello internazionale e all'interno, non è possibile adottare subito integralmente tale forma di difesa e di polizia. Il buon senso e l'esperienza dei primi paesi socialisti bastano a convincerne chiunque ragiona seriamente sulla società socialista e ha di mira la vittoria della causa del comunismo. Quindi istituiamo subito :

1. una milizia territoriale, completamente integrata nei Consigli e nelle organizzazioni di massa: essa già opera con i criteri sopra indicati;

2. una forza armata professionale che opera con criteri opposti: centralizzata e gerarchica, dipendente dal governo centrale; essa deve essere capace di arrivare a fare quello che la milizia territoriale non è subito in grado di fare, deve garantire, sul piano militare, la vittoria della rivoluzione socialista sui nemici interni ed esterni;

3. una forza armata di leva che è intermedia tra le prime due, le connette e crea la possibilità e il modello della loro collaborazione e integrazione di fronte ad emergenze.

La prima delle tre forze è storicamente destinata ad espandersi e a rafforzarsi. La seconda è storicamente destinata ad estinguersi. Con la estinzione di questa, la terza viene assorbita completamente nella prima. Quando questo sarà realizzato saremo nel comunismo.

Quanto abbiamo illustrato per la funzione delle Forze Armate e della Polizia, vale analogamente per tutte le altre funzioni attribuite allo Stato Proletario: amministrazione della giustizia, relazioni estere, pianificazione economica, definizione di leggi e regolamenti, rieducazione e reinserimento sociale degli attuali membri della borghesia imperialista, dei proletari ora arruolati in compiti repressivi e della controrivoluzione preventiva, dei responsabili di reati economici e passionali, degli altri elementi antisociali che erediteremo dalla società borghese (quelli che ricavano il loro reddito esercitando attività non socialmente necessarie).

Economicamente il settore dello Stato Proletario (SP) riceve dalla AS senza alcuna contropartita tutte le forniture che gli sono necessarie secondo decisioni che saranno prese dal governo centrale e attuate dal Consiglio dell'Economia Nazionale (CEN). Tuttavia una parte dei beni e servizi di cui lo SP ha bisogno sono di tipo particolare (armi e affini) e di uso esclusivo. La loro produzione può richiedere condizioni particolari (segretezza, controllo, custodia, ecc.) che disturberebbero la vita delle altre unità della AS. Non escludiamo quindi che convenga togliere dalla AS e integrare nello SP tutte o parte delle unità unicamente e direttamente addette alla produzione di simili beni e servizi. Ovviamente questo scorporo presenta, oltre ai vantaggi, anche alcuni aspetti negativi. Se non si considerano questi scorpori, il settore SP occuperà da 1 a 2 milioni di adulti.

 

Chiudiamo qui la lunga digressione e ritorniamo alla nuova grande Azienda Socialista (AS). In essa, oltre a gran parte dei sette milioni di attuali operai, lavoreranno nel giro di poco tempo la grande maggioranza degli adulti abili al lavoro: quelli provenienti dalle unità attuali della PA e degli Enti integrati nella AS e quelli a vario titolo inviati dal Servizio Nazionale del Lavoro (SNL) costituito presso ogni Consiglio. Possiamo assumere ragionevolmente che la AS impiegherà dai 23 ai 24 milioni di adulti abili al lavoro su un totale di circa 35 milioni. Quindi nel settore socialista dell'economia lavoreranno, oltre a gran parte degli attuali sette milioni di operai, circa 17 milioni di adulti messi a disposizione dal SNL. Essi devono essere impiegati in lavori socialmente utili, ognuno con modalità dettate, prima che dalle caratteristiche e condizioni personali, dalla natura della classe e della categoria di provenienza. Bisognerà infatti tener conto che i primi anni di vita della nuova società formeranno un periodo in cui il nuovo potere della classe operaia sarà ancora precario; molte istituzioni e misure nuove dovranno essere verificate, migliorate o cambiate; molte persone saranno costrette ad uno sforzo intenso per cambiare atteggiamenti, abitudini e mentalità; alcuni milioni di persone, intere categorie di persone con esperienza di direzione e attività sociale (gli ex membri della borghesia imperialista e della altre classi reazionarie, gli ex membri degli apparati repressivi della borghesia imperialista, gli ex delinquenti abituali, ecc.), saranno sottoposte a un processo di rieducazione e di reinserimento nella società finché, individualmente, accetteranno di lavorare come tutti gli altri o, se sono più bravi e dotati degli altri (come molti di loro pensano di essere), meglio degli altri senza pretendere di avere di più, di comandare e di profittare degli altri per fare i loro comodi. Quindi in ogni campo i comunisti, gli operai avanzati e gli elementi avanzati saranno chiamati a combinare fermezza e pazienza, lungimiranza e disciplina, violenza e forza di convinzione, ordini e linea di massa. Essi dovranno far leva sull'entusiasmo, la generosità e lo slancio rivoluzionario dei settori più avanzati delle varie classi delle masse popolari, senza pretendere di seguire in ogni caso la via più diretta verso l'obiettivo; tenere conto che gran parte delle masse popolari, per imparare deve fare esperienza diretta; nello stesso tempo avvalersi della forza e del potere contro i reazionari e i controrivoluzionari. Il fatto che circa 24 milioni di adulti saranno addetti ai lavori che oggi sono sostanzialmente svolti solo da 7 milioni di operai e da pochi milioni di altri proletari impiegati nella PA e negli Enti autonomi e senza fini di lucro (in tutto al massimo da 12 milioni di lavoratori) crea di per se stesso ampi spazi di manovra per provvedere con successo ai compiti indicati.

Oltre alla AS, nella nuova società continueranno a svolgere le loro attività economiche circa 5 milioni di aziende artigiane, familiari, cooperative: più o meno quante sono oggi. Esse continueranno ad operare in agricoltura, nel commercio al dettaglio, nel turismo, nelle riparazioni e manutenzioni, nell'edilizia, ecc. a meno che i loro stessi proprietari chiedano di conferirle alla AS. Assumiamo che essi operino come attualmente, salvo i cambiamenti a cui la mutata situazione indurrà i proprietari per forza di cose: li vedremo più avanti. In queste piccole aziende autonome (Aa) lavoreranno complessivamente all'inizio circa 6 milioni di proprietari (lavoratori autonomi, loro familiari e cooperatori) e 3 milioni di lavoratori dipendenti (proletari), quanti grossomodo sono oggi.

A questo punto la popolazione adulta e abile al lavoro risulterà distribuita nelle seguenti 23 categorie (la R tra parentesi sta a segnalare categorie sottoposte a percorsi di reinserimento nella società. I membri delle categorie 9, 13, 14, 15 e 21 sono anche privati dei diritti politici).

1. Operai e altri membri del proletariato e delle masse popolari reclutati negli organismi dello SP: da 1 a 2 milioni.

2. Operai rimasti a lavorare nelle unità della AS: da 5 a 6 milioni.

3. Proletari rimasti a lavorare nelle Aa: circa 3 milioni.

4. Casalinghe di famiglie operaie: iscritte al SNL.

5. Proletari che lavoravano nella PA in attività solo del secondo tipo le cui unità saranno inquadrate nella AS.

6. Proletari che lavoravano nella PA in attività miste del primo e del secondo tipo e assimilati: inquadrati in unità speciali della AS: circa 2 milioni.

7. Casalinghe di famiglie proletarie non operaie: iscritte al SNL.

8. Proletari che non lavoravano in nessuna azienda (persone che vivevano alla giornata o di espedienti): iscritti in sezioni speciali del SNL per il loro reinserimento sociale. (R)

9. Proletari già facenti parte degli organismi di repressione e oppressione diretti dalla borghesia imperialista: iscritti a sezioni speciali del SNL per il loro reinserimento sociale e temporaneamente privati dei diritti politici e civili: circa 1 milione. (R)

10. Artigiani e altri lavoratori autonomi, loro familiari lavoratori, cooperatori (l'insieme dei proprietari della Aa): circa 6 milioni.

11. Piccoli proprietari che campavano malamente dei redditi di loro proprietà (case e affitti, terre, altro) svolgendo anche lavori saltuari autonomi o dipendenti: iscritti al SNL.

12. Casalinghe di famiglie di lavoratori autonomi: iscritte al SNL.

13. Membri della borghesia imperialista che svolgevano attività in unità che ora fanno parte della AS e sono stati mantenuti in attività nelle loro vecchie unità, in condizioni particolari. (R)

14. Membri della borghesia imperialista che svolgevano attività in unità che ora fanno parte della AS e non sono stati mantenuti in attività nelle loro vecchie unità e membri della borghesia imperialista che svolgevano attività autonome da liberi professionisti: iscritti nelle apposite sezioni del SNL. (R)

15. Membri della borghesia imperialista che non svolgevano alcuna attività produttiva: iscritti nelle apposite sezioni del SNL. (R)

16. Altri adulti abili al lavoro e non studenti: iscritti al SNL.

17. Studenti (di età superiore a 14 anni) provenienti da

17.1. famiglie operaie

17.2. famiglie proletarie non operaie

17.3. famiglie delle masse popolari non proletarie

17.4. famiglie della borghesia imperialista (R)

17.5. altre famiglie.

A parte la popolazione adulta e abile al lavoro, completano la popolazione i membri non abili al lavoro delle seguenti 6 categorie

18. Minori di 14 anni viventi nelle famiglie delle diverse classi.

19. Pensionati proletari.

20. Pensionati già lavoratori autonomi.

21. Membri della borghesia imperialista non più in età lavorativa. (R)

22. Invalidi totali delle diverse classi.

23. Altri adulti non abili al lavoro.

 

I numeri fin qui indicati sono approssimativi. Il più rapidamente possibile, a cura dei Consigli e dello SP, verrà fatto un censimento di tutta la popolazione classificando (in maniera aperta e con l'approvazione delle masse popolari) ogni persona nella categoria che gli compete. Se risultasse che nella situazione attuale alcuni numeri sono diversi da quelli indicati nella nostra esercitazione, verranno registrate le correzioni, ma esse non cambiano i ragionamenti né invalidano la proposta. L'importante è che le categorie indicate comprendano nel loro insieme tutta la popolazione e che sia relativamente basso il numero delle persone che rientrano nella categoria 16 (altri adulti abili al lavoro) e 23 (altri adulti non abili al lavoro): le due categorie che raccolgono quelli che non rientrano nelle categorie meglio qualificate.

Certamente vi sono casi misti, anomali, particolari. Alcuni anche di notevole importanza: per ogni caso bisognerà trovare soluzioni realistiche di reinserimento sociale. Consideriamo ad esempio i detenuti e le persona abitualmente dedite a reati economici e i detenuti per reati passionali. Attualmente nel nostro paese si tratta di 50-100 mila adulti abili al lavoro che fanno parte delle varie classi delle masse popolari. Grazie al nuovo ordinamento sociale e al nuovo clima creato dalla rivoluzione socialista, probabilmente quasi tutte queste persone sono rapidamente reinseribili nella vita sociale, ovviamente con l'accordo e la collaborazione delle masse popolari direttamente coinvolte. Non esisterà più il terreno che ora spinge ai reati economici e sarà molto attenuato il terreno su cui nascono i reati passionali. La società borghese è, in ogni campo, come un treno a 100 posti, per di più di classi molto diverse, per 150 viaggiatori: per forza di cose genera contrasti e comportamenti asociali, autolesionisti e aggressivi: chi sale deve fare a pugni con gli altri e imparare ad averla vinta a ogni costo. Nella società borghese la cura e le risorse dedicate alla formazione degli individui fin dal concepimento sono irrisorie se confrontate con le conoscenze e le risorse attualmente disponibili. Queste vittime della vecchia società pongono comunque problemi specifici alla nuova società e vanno trattate come attualmente dovrebbero essere trattate le persone affidate ai servizi sociali. Quindi in particolare vanno inserite in attività produttive della AS tramite apposite sezioni del SNL a cui ognuna di esse dovrà iscriversi.

 

Con l'espropriazione delle Aziende capitaliste, con il loro raggruppamento con le unità della PA e con gli enti senza fine di lucro nella nuova AS, con l'adozione delle misure e l'applicazione dei criteri fin qui indicati, abbiamo dato all'attività economica del nostro paese una nuova configurazione, molto diversa dall'attuale. Dobbiamo però a questo punto indicare le soluzioni per vari problemi relativi alla gestione della AS e delle Aa, alle relazioni tra esse, alle relazioni tra esse da una parte e dall'altra le famiglie e gli individui che entreranno nell'attività economica come liberi consumatori di beni e servizi di uso immediato e corrente e di beni durevoli. Indicheremo qui di seguito con F ogni individuo o famiglia (ogni unità di consumo privato): persone che devono poter trovare quanto per bisogno, abitudine, gusti, inclinazioni, doti e fantasia ognuna di esse chiede, della qualità e nella quantità conformi ai suoi bisogni, alle sue caratteristiche e alle sue doti. Vediamo una per una le soluzioni dei problemi principali.

 

1. L'Azienda Socialista (AS) o settore socialista dell'economia

 

Nella AS lavorerà gran parte degli attuali operai e dei proletari già in vario modo coinvolti nel movimento comunista. In larga misura essi saranno già organizzati anche nei luoghi di lavoro e dotati di una coscienza politica relativamente alta. Tra essi vi sono da 100 a 300 mila membri del partito comunista che orientano e dirigono (direttamente o indirettamente, tramite relazioni gerarchiche o tramite la linea di massa) tutti gli operai e gran parte dei proletari e creano un solido e collaudato legame tra la massa dei lavoratori della AS e tutta la struttura del partito comunista, in particolare con i suoi organi dirigenti. Una larga maggioranza dei lavoratori della AS sarà favorevole al socialismo, dotata di una certa coscienza politica e organizzata in una certa misura. Una volta dotata di una direzione comunista con un giusto indirizzo ideologico e politico e capace di un buon metodo di lavoro, essa collaborerà attivamente al successo della nuova società, terrà sotto controllo e rieducherà quella parte di persone ostili al socialismo che, come visto sopra, metteremo al lavoro nella AS.

Senza queste premesse, in linea di massima, salvo circostanze eccezionali, la classe operaia non sarebbe riuscita a conquistare il potere e sarebbe impossibile instaurare il socialismo. Quindi le circostanze su cui ci basiamo sono realistiche: sono quelle che, grossomodo, si avevano il 25 aprile del 1945!

I nuovi lavoratori che entreranno nella AS vanno accuratamente distribuiti nelle varie mansioni, formati al lavoro, educati politicamente, organizzati il più possibile allo scopo di fare al più presto possibile del numero più grande possibile di essi dei membri consapevoli e attivi della società socialista. Ovviamente bisogna tenere conto delle differenze di classe e quindi della diversità del lavoro di rieducazione da fare e del diverso affidamento che si può fare su di essi. Nell'organizzazione del lavoro bisognerà anche tener conto che la maternità e la cura dei bambini vanno trattate come funzioni socialmente necessarie e non più, come oggi, lasciate ai singoli perché si arrangino come possono. La lotta per l'emancipazione delle donne passa anche attraverso l'assunzione della maternità e della cura dei bambini come interesse di tutta la società, quindi come lavoro socialmente utile, anzi uno dei lavori più importanti.

Gli operai e i proletari (salvo quelli che devono ancora completare il reinserimento sociale) che lavoreranno nella AS formeranno i Consigli delle unità produttive e, nei territori in cui vi sono più unità produttive, il Congresso Territoriale dei Consigli (CTC). I Consigli devono assumere la direzione della rispettiva Unità Produttiva (UP) e far lavorare sotto la loro direzione anche i membri della borghesia imperialista mantenuti nella UP e i nuovi lavoratori che vi saranno inviati.

La direzione dell'UP comprende

1. la gestione della attività produttiva, il coordinamento produttivo (acquisizione delle forniture e consegna dei prodotti) con le altre UP sulla base del Piano Economico Nazionale (PEN) che sarà elaborato al più presto sotto la direzione del Consiglio dell'Economia Nazionale (CEN) che fa parte del governo centrale del paese, la collaborazione su ogni piano e in ogni campo con le altre UP, il censimento delle risorse e la contabilità;

2. la gestione dell'attività politica, culturale, ricreativa, organizzativa, ecc. dei lavoratori e della loro azione sul territorio: iniziative aperte alle masse popolari del territorio o svolte sul territorio come mense, asili, scuole, spettacoli, ecc.

3. la riorganizzazione della vita e dell'attività dei lavoratori e delle rispettive famiglie, sulla base della partecipazione di tutti gli adulti abili al lavoro (in particolare delle donne) nella misura delle loro forze e capacità: partecipazione dei lavoratori alla direzione e all'organizzazione dell'UP, attività culturale, formazione politica, partecipazione all'attività politica interna ed esterna alla UP, partecipazione alle attività territoriali e nazionali, rapporti con le altre UP e con le altre istituzioni.

Il criterio da seguire è che ogni UP deve diventare anche un scuola per i lavoratori che vi svolgono la loro attività e un centro di formazione e di orientamento che si irradia in mille forme sulla popolazione del territorio e la coinvolge.

Ogni UP svolgeva già una sua specifica attività. Ha quindi strumenti e conoscenze per essa. Ognuna dispone fin dall'inizio di un magazzino scorte e di un magazzino prodotti. Da qui bisogna partire per mettere in moto il più rapidamente possibile il contributo dell'UP al socialismo. Bisogna fare il più rapidamente possibile un inventario del fabbisogno di nuove forniture con le relative scadenze e dei prodotti che l'UP può fornire, con tempi, qualità e quantità. Ora che non vi sono più i segreti e gli imbrogli imposti dai capitalisti per i loro interessi, la contabilità diventa un prezioso strumento per organizzare la vita sociale per il benessere della popolazione.

Una parte delle lavorazioni compiute prima dell'instaurazione del socialismo diventeranno inutili: ad esempio le produzioni dei beni di lusso consumati unicamente dai ricchi e che non è possibile o conveniente nella nuova situazione smaltire attraverso l'Agenzia del Commercio Estero (ACE). Diventerà invece necessario aumentare altre produzioni, per soddisfare meglio i bisogni delle masse popolari che oggi vivono ad un livello inferiore alla media nazionale.

Ogni UP, ogni gruppo di lavoratori e ogni lavoratore di ogni UP, deve essere valutato e deve valutare se stesso in base alla quantità e qualità dei suoi prodotti, al tempo di lavoro impiegato, alla quantità di materie prime, ausiliarie ed energetiche impiegate, all'innovazioni di processo produttivo e di prodotto, alla riduzione degli incidenti sul lavoro, al miglioramento delle condizioni igieniche ed ergonomiche, alla riduzione dell'inquinamento ambientale.

Ogni lavoratore e ogni gruppo di lavoratori deve essere valutato e valutare se stesso in base al suo contributo lavorativo (quantità e qualità del suo lavoro) e al suo contributo di proposte e iniziative. Nella società borghese la legge suprema della morale dettata a ogni individuo e gruppo, al di là di tutte le ipocrisie, è "arricchirsi". Chi si arricchisce è rispettato e stimato, comanda gli altri, decide della loro vita. La ricchezza accumulata è l'indice sintetico delle doti e dell'energia di ogni individuo, gruppo e paese. La produzione e il consumo sono regolati dai capricci di quelli che non lavorano. Nel socialismo la personalità di ogni individuo, la sua iniziativa e le sue doti si esplicano, si sviluppano e sono apprezzate per il contributo di opere e di proposte che egli dà all'impresa comune. La ricchezza è esclusiva: quello di cui mi approprio io, non può essere proprietà anche di un altro. Il contributo all'opera comune invece unisce: quanto più io do e quanto più l'opera comune cresce, tanto più anche altri possono dare e viceversa. Non è un concorso che per sua natura ha un unico vincitore e quindi pone ogni concorrente in antagonismo con gli altri; è un'opera che può compiersi solo se molti concorrono e sarà tanto migliore quanto più e meglio ognuno vi contribuisce.

Tra le UP sarà abolito ogni segreto. Al contrario saranno promosse e premiate la collaborazione e l'emulazione, secondo il criterio: "in ogni campo chi è più avanti insegna a chi è più indietro, chi è indietro impara da chi è più avanti: il benessere e la sicurezza di ognuno crescono tanto più quanto più crescono il benessere e la sicurezza di tutti". La libertà dell'individuo nella società borghese è basata sulla quantità di ricchezza di cui è personalmente proprietario. Nella società borghese la libertà è la proprietà. E la proprietà individuale, inviolabile e illimitata, è la libertà individuale. La libertà individuale di sfruttare il lavoro altrui nell'ambito dell'economia mercantile è il cuore e l'essenza della libertà borghese. Limitate questa e inevitabilmente scivolate verso i poteri opachi e dispotici. Persino i primi paesi socialisti, nella fase in cui furono diretti dai revisionisti moderni, dagli anni 50 agli anni 80, lo hanno confermato. Quindi per ogni individuo la libertà degli altri è un limite alla sua libertà; la sua libertà finisce dove incomincia la libertà degli altri. Nella società comunista, verso cui va il socialismo, la libertà di ogni individuo è invece condizione necessaria della libertà di ogni altro. Come avviene già oggi in molti campi posso avere una vita sentimentale o culturale tanto più ricca quanto più è ricca la vita sentimentale e culturale di tutti quelli che mi circondano; è tanto più probabile che mi salvi da una epidemia, quante più persone ne restano immuni; ecc.

Il Consiglio dell'UP presente su un territorio o il CTC, integrato con delegati dei proletari impiegati nelle Aa e con delegati dei proprietari delle Aa (solo i membri della borghesia imperialista e i membri di altre categorie sottoposte a un percorso di inserimento sociale sono privati dei diritti politici e civili fino a inserimento individualmente compiuto) ed eventualmente con rappresentanti dello SP, assumerà il controllo del territorio ed eserciterà il ruolo di governo locale: polizia, forze armate territoriali, tribunali, carceri, servizi pubblici, rifornimenti, ecc.

È importante che in ogni territorio il Consiglio o il CTC che ne assume il governo elimini rapidamente tutte le sacche di miseria materiale, intellettuale o morale. A questo scopo farà leva però principalmente sulla mobilitazione e organizzazione delle persone direttamente interessate, sosterrà moralmente, culturalmente ed economicamente i loro sforzi incoraggiandoli, a partire dalla mobilitazione degli elementi più attivi e ribelli. Valorizzerà il concorso delle associazioni che eventualmente già si occupano di assistenza, ma ne modificherà lo spirito e il metodo: "È più importante insegnare a pescare, che regalare il pesce".

Bisognerà dedicare un'attenzione particolare alle case, tenendo conto creativamente delle situazioni concrete e delle relazioni di classe. Nella costruzione, manutenzione e ristrutturazione operano molte Aa e il loro concorso va valorizzato. Molte case sono proprietà di chi le usa per abitarci o come sede di sue attività. Ma molti sono anche i piccoli proprietari, membri delle masse popolari, che le affittano e il ricavato serve loro per vivere o come complemento del loro reddito d'impresa, del salario o della pensione. Le case già proprietà della borghesia imperialista vengono espropriate e date in uso gratuito a tempo indeterminato alle famiglie che già vi abitano o a quelle che vi vengono insediate sotto l'autorità dei Consigli. Per queste e per quelle abitate dai proprietari occorrerà creare un sistema di manutenzione e ristrutturazione che salvaguardi il patrimonio edilizio, lo migliori e migliori la sicurezza e l'allacciamento alle reti di servizi, con la partecipazione degli inquilini ma sotto controllo pubblico. Per le case il cui affitto serve di complemento al reddito, bisognerà trovare con intelligenza e pazienza delle soluzioni consensuali per cui gli inquilini non paghino più affitti, ma siano salvaguardati gli interessi dei proprietari finché non hanno acquistato la fiducia necessaria nella sicurezza economica che la società socialista offre a ogni suo membro. Per le seconde case proprietà di membri delle masse popolari in linea di massima verrà rispettata la proprietà, ma i proprietari, a partire da quelli più avanzati, verranno sollecitati a mettere in piedi sistemi che intensifichino l'uso del patrimonio edilizio mediante accordi con gli enti turistici della zona perché sotto la loro responsabilità affittino le case quando sono vuote, oppure con gli uffici turistici dell'Unità Produttiva o del territorio di residenza o altre soluzioni analoghe.

Problemi analoghi a quelli da risolvere per le case di abitazione dovranno essere risolti, con lo stesso spirito, per la terra nelle campagne, rispetto ai piccoli proprietari che non lavorano la loro terra.

È importante che l'instaurazione del socialismo diventi rapidamente per ogni individuo, famiglia o gruppo delle masse popolari, una o alcune conquiste pratiche a spese della borghesia imperialista (case, annullamento dei debiti, ecc.) che egli è interessato a difendere da quanti cospirano o complottano contro il socialismo, aggrediscono o sabotano il nuovo ordine socialista.

È importante che tutti i problemi economici, le iniziative, gli obiettivi, i redditi, ecc. siano trattati pubblicamente, che siano diffusi e discussi tra le masse popolari i criteri e le regole adottati e le loro ragioni, che la condizione di classe e lo stato economico di ogni persona siano conosciute e approvate dalle masse popolari. Tutto l'ordinamento economico e la scienza dell'economia dovranno diventare patrimonio comune e diffuso, per permettere una effettiva gestione democratica. La contabilità economica acquista in queste condizioni una grande importanza.

 

2. I rifornimenti alle famiglie (F)

 

Fin da subito l'AS produce tutti i servizi in rete (elettricità, acqua, gas, telefoni, fognature, riscaldamento domestico, smaltimento rifiuti, posta, telegrafo, internet, radio-TV, trasporti su strada, ferroviari, tranviari, aerei, marittimi, ecc.) e tutti i servizi pubblici (istruzione di ogni ordine e grado, ricerca, servizi sanitari e igienici, servizi di assistenza di ogni genere, spettacoli, attività sportive e ricreative, viabilità, ecc.). Tutti questi servizi saranno forniti alla popolazione, alle Aziende autonome, alle UP dell'AS, agli organi dello SP senza che i singoli utenti debbano pagare alcun corrispettivo. Ognuno ne usufruirà secondo i suoi bisogni, come già oggi usufruisce della rete stradale (salvo le autostrade per cui deve pagare pedaggio, come si faceva nel Medioevo), della illuminazione pubblica o di alcune (sempre meno) prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale (sarà però cura e diritto delle masse popolari fare in modo che il livello sia migliore di quello attuale del SSN). L'AS continuerà a registrare i consumi individuali di ogni unità di consumo dei servizi per l'uso dei quali si possono temere abusi e trasandatezze, per intervenire, se sarà il caso, con campagne pubbliche o su singoli utenti con l'educazione e la pressione morale contro gli sprechi. La società socialista incoraggerà i consumi migliori dal punto di vista igienico ed ecologico, curerà la sicurezza e la bontà dei servizi, ecc. Tutti gli atti della Pubblica Amministrazione (certificati, matrimoni, funerali, ecc.) saranno gratuiti.

Quanto ai servizi consumati individualmente dalle famiglie e forniti sia dalla AS sia da alcune Aa (parrucchiere, bar, ristorante, ecc.), ai beni di consumo immediato (cibo, ecc.), essi vengono messi in vendita al pubblico o direttamente dalla AS tramite una o più sue catene di negozi o vendendoli ai negozi privati (che sono una parte delle Aa) perché a loro volta li vendano alle F per uso personale.

A questo scopo la società socialista aprirà da subito ad ogni famiglia presso la banca unica nazionale (costituita aggregando tutte le società bancarie esistenti) un credito proporzionale al numero dei componenti della famiglia (unità di consumo). Ogni famiglia potrà spendere il suo credito direttamente (tramite carta bancaria) o riscuoterlo in liquidi. L'ammontare del credito per ogni individuo sarà fissato con criteri da definire, sulla base del costo mensile della vita.

La società socialista fisserà inoltre, per ogni lavoratore della AS, per ogni iscritto al SNL e per ogni arruolato negli organi dello SP (quindi restano esclusi solo i proprietari di Aa e i proletari che lavorano nelle Aa), per ogni pensionato, per ogni adulto disabile al lavoro, per ogni minore di 14 anni e per ogni studente un credito bancario mensilmente rinnovabile con cui ogni F farà i suoi acquisti distribuendo liberamente il suo reddito tra beni e servizi in vendita nella rete commerciale della AS e nei negozi privati.

Lasciamo in sospeso, perché sia presa a secondo delle circostanze, la decisione di introdurre una unica moneta valida per ogni genere di beni o servizi in vendita o, in alternativa, di introdurre due o più tipi di monete (ad es. una per l'acquisto dei beni di uso immediato e di servizi, una per l'acquisto di beni durevoli, una per l'acquisto di beni particolarmente rari o di lusso, ecc.), con eventuali condizioni di cambio tra le varie monete.

L'ammontare del credito mensile attribuito ad ognuna delle categorie della popolazione prima viste e, all'interno di ogni categoria, alle singole persone in proporzione all'importanza che la società attribuisce alla loro attività, alla durezza della loro attività, alle concessioni che accetteremo di fare ai membri della borghesia imperialista e ad alcune categorie delle masse popolari purché collaborino lealmente secondo le loro capacità, conoscenze ed esperienze alla nostra società socialista: tutto questo sarà oggetto di decisioni pubbliche. Lo stesso vale per premi in denaro che si ritenesse utile attribuire a singoli per prestazioni eccezionali, come incentivo o per far fronte a necessità eccezionali.

Noi riteniamo che in un futuro più o meno prossimo ogni individuo attingerà liberamente alla ricchezza prodotta dalla società intera, secondo i bisogni che il suo stato, le sue doti, le sue attitudini e le sue attività comportano: come oggi ognuno respira quanta aria gli è necessaria, beve tutta l'acqua che le sue condizioni comportano (ma già per l'acqua la società attuale pone gravi limiti) o usa il sistema viario, ecc.; con la naturalezza e il senso della misura con cui i clienti di un albergo usano gli alimenti messi in libero consumo per la prima colazione e le persone che partecipano a un banchetto si servono dai piatti di portata. La sofferenza per mancanza di beni e servizi sarà per tutti una nozione storica e un'esperienza nota solo dai racconti di un'epoca passata, come lo sono oggi la schiavitù, l'antropofagia, il matrimonio coatto e il sacrificio della moglie nel sepolcro del marito e dei servi in quello del loro signore. Ogni individuo trarrà la propria soddisfazione, l'arricchimento della sua personalità e lo sviluppo delle sue doti personali dalla sua partecipazione alla vita sociale, dall'attività che egli svolgerà, dal ruolo che rivestirà nella società, dalla stima e gratitudine dei suoi simili. L'attività per appropriarsi personalmente delle ricchezze naturali e delle ricchezze prodotte dagli uomini, l'insicurezza e la paura per il proprio futuro, lo sforzo di assicurare il proprio futuro accumulando beni o denaro saranno ricordati come cose e stati d'animo di una fase primitiva della storia umana, alla pari dell'ostentazione di gioielli e di ricchezza. Per ognuno la sicurezza del futuro starà nella sua natura di membro della società, più o meno come già oggi affidiamo alla società la protezione della nostra vita e dei nostri beni dai potenziali assassini e ladri, ci mettiamo tranquillamente nelle mani di un barbiere che impugna un rasoio, mangiamo tranquillamente cibi che altri hanno preparato, montiamo su un aereo o su un treno fiduciosi che la manutenzione e il pilotaggio sono fatti a regola d'arte.

Tuttavia è probabile che lungo tutta una certa fase, per una o più generazioni, molti individui attribuiranno la loro sicurezza a ciò che loro appartiene personalmente e di cui la società riconosce loro il possesso esclusivo. Vedranno riconosciuta adeguatamente l'eccellenza della loro prestazione solo se la società attribuisce loro, in cambio di essa, una quantità di beni di consumo maggiore di quanto ne dispone ogni comune persona. Attribuiranno particolare importanza e valore ad ostentare beni di lusso di cui le persone comuni non dispongono e troveranno in questo una particolare soddisfazione e gratificazione. In una certa misura possiamo tollerare tutto questo per un certo tempo, perché queste sopravvivenze del passato, una volta smessa la pretesa di erigerle a regola della vita sociale e di subordinare e sacrificare ad esse la vita del resto degli uomini e delle donne, cioè una volta instaurato il socialismo, non ci impediscono più di andare verso il comunismo e di instaurare relazioni che assicurano a tutti di disporre dei beni più comuni ed essenziali secondo i loro bisogni e che favoriscono l'elevazione e lo sviluppo morale, intellettuale e fisico di ogni persona. Quegli stati d'animo, eredità della storia passata, oggi sono ancora molto diffusi. Per un certo tempo noi soffriremo probabilmente ancora della penuria di alcuni beni e servizi. Per tutte queste ragioni, inizialmente, al momento dell'instaurazione del socialismo, la distribuzione dei beni e dei servizi alle persone e alle famiglie (alle unità di consumo) non sarà libera e secondo i bisogni di ognuno, ma in proporzione alla quantità e qualità del lavoro fornito.

Faremo se necessario ulteriori concessioni ai ricatti di individui depositari di rare capacità e ancora fermi a una mentalità arcaica. L'accesso di ognuno a molti beni e servizi, tolti quelli essenziali riconosciuti a ognuno in ragione dei suoi bisogni, sarà quindi limitato e misurato dal credito in denaro che la società con decisione pubblica gli accorderà. I comunisti non pensano di imporre un modello di comportamento predefinito, eguale per ogni persona e in ogni luogo e circostanza, da mantenersi a tempo indeterminato, come modello ideale di vita eterna finalmente scoperto e attuato - cosi come pensavano alcuni socialisti utopisti come Fourier (1772-1837), Cabet (1788-1856) e altri. Noi lavoriamo per mobilitare e unire le forze anzitutto degli operai e in seconda istanza degli altri proletari e del resto delle masse popolari in misura e nella forma necessaria per far imboccare a tutta la società la strada della proprietà collettiva dei mezzi di produzione perché essa è la cura necessaria al vicolo cieco in cui la borghesia ha condotto la società attuale oltre che la condizione necessaria per l'emancipazione degli operai dalla borghesia. L'instaurazione del socialismo è però una cura e come capita per mole cure, prima di gustare i benefici della buona salute e prima che essi, diventati evidenti, convincano tutti della bontà della cura, occorre affrontare i disagi della cura. Per condurre avanti la cura, dobbiamo mobilitare la sinistra che ne avverte il bisogno e addirittura lo avverte acutamente e ne ha una certa coscienza (la classe operaia) perché attiri a sé il centro (il resto del proletariato e il resto delle masse popolari) e isoli la destra (il campo della borghesia imperialista). Un'arte in cui bisogna anche saper dare la cura secondo la coscienza dell'ammalato; non pretendere di avere già la verità in tasca ma con modestia e scienza sottoporre ogni verità a verifica; concedere, a chi ne ha bisogno e in ogni circostanza in cui è possibile, di imparare sulla base dell'esperienza; lasciare agli irriducibili il tempo di morire. L'essenziale è che la sinistra mantenga nelle sue mani il timone e assicuri la rotta.

Gli obiettivi che noi comunisti perseguiamo nella distribuzione sono :

1. assicurare a ogni persona l'accesso ai beni e ai servizi essenziali nella misura in cui la società complessivamente ne può produrre e disporre;

2. ridurre il campo di azione del denaro espandendo continuamente man mano che è possibile il campo del libero accesso ai beni e servizi;

3. curare l'equilibrio tra la richiesta e la fornitura (produzione) di ogni bene e servizio, per quantità e qualità;

4. sviluppare la coscienza a favore di consumi sani, igienici, ecocompatibili, ecc.;

5. assicurare la massima libertà individuale nello stile di vita.

Con le misure fin qui indicate, e quelle che seguono, il denaro cessa di essere capitale, non è cioè più usabile da individui, singoli o associati, per sfruttare il lavoro altrui. Cosi come cessano di essere capitale, cioè mezzo per sfruttare lavoro altrui e il cui valore deve essere senza pausa aumentato, anche i mezzi e le condizioni della produzione. Anche ai fini della vita individuale, delle soddisfazioni individuali e della sicurezza individuale, il denaro perde da subito una parte notevole della sua importanza: ogni individuo e famiglia usufruisce di tutti i servizi pubblici e dei servizi in rete (forniture) senza pagare individualmente alcunché, nella misura dei suoi bisogni, capacità, volontà e doti, salve le limitazioni non pecuniarie dovute alla disponibilità complessiva.

 

3. Le Aziende dei lavoratori autonomi (Aa)

 

Le Aziende dei lavoratori autonomi restano dopo l'instaurazione del socialismo e costituiscono il settore ancora privato dell'economia. L'azienda del lavoratore autonomo si distingue oggi dall'azienda capitalista perché il suo proprietario (o i suoi proprietari se si tratta di una azienda familiare o cooperativa) la gestiscono principalmente per ricavarne un reddito personale, non per moltiplicare (valorizzare) il valore di cui sono proprietari, il valore dell'azienda. Essi vi lavorano anche personalmente e il reddito che ricavano dallo sfruttamento dei proletari salariati, se ve ne sono nell'azienda (la maggior parte dei circa 5 milioni di aziende non hanno dipendenti), costituisce una parte secondaria del reddito dei proprietari. Queste aziende costituiscono forze produttive con un basso grado di carattere collettivo, con bassa produttività, poca o nessuna attività di ricerca e sviluppo, condizioni igieniche, organizzative e di sicurezza scadenti, ad alto inquinamento (tenuto conto del settore). Questo settore è storicamente superato, ma sarà superato anche di fatto nel corso di un processo che prenderà un certo tempo, forse anche più di una generazione. La società socialista si propone di valorizzare queste imprese per il benessere della popolazione e di promuovere il loro superamento nel modo meno penoso e distruttivo possibile.

Ogni Aa compera le sue forniture da altre Aa o dalla AS, paga un salario ai proletari suoi dipendenti, vende i suoi prodotti o direttamente ad altre Aa o alle famiglie (F) o alla AS. I prezzi praticati dalle Aa e i salari da essa pagati saranno regolati tramite contratti tra organizzazioni sociali, tramite leggi, dall'azione calmieratrice (stabilizzatrice) della AS che sarà di fatto il maggior fornitore e il maggior acquirente per ogni bene e servizio, dallo scontro tra domanda e offerta.

Le banche apriranno alle Aa crediti senza interesse per i loro acquisti aziendali e fisseranno con i loro proprietari le condizioni del rimborso, una volta che i loro progetti di investimenti saranno accettati. La società socialista libererà i proprietari delle Aa delle attuali sanguisughe delle banche, delle assicurazioni, dei monopoli, dei proprietari di tecnologie e brevetti. La AS con i propri istituti di ricerca e sviluppo favorirà il miglioramento tecnologico delle Aa, l'innovazione di prodotto, il miglioramento delle condizioni igieniche, ergonomiche, di sicurezza ed ecologiche. Con contratti a lungo termine e di assistenza stabilizzerà il volume d'affari delle Aa. La società socialista favorirà la associazione dei proprietari delle Aa e il loro sviluppo culturale e politico. Nello stesso tempo organizzerà i proletari che lavorano nella Aa, assieme al resto del proletariato di cui fanno parte.

Riassumendo, l'azione della società socialista verso i proprietari della Aa si ispirerà ai seguenti criteri :

1. tramite il credito, la politica dei prezzi, con contratti di forniture e di acquisti, ecc. assicurare ai lavoratori del settore giri d'affari adeguato alle loro capacità produttive e redditi che consentano una vita dignitosa;

2. promuovere il progresso tecnologico e l'introduzione di condizioni di lavoro sane e di processi non inquinanti;

3. favorire la cooperazione tra di essi, il progresso culturale e politico;

4. ritirare le loro aziende integrandole, anche con forme transitorie, nella AS, quando e se i proprietari vorranno cederle.

 

4. Le relazioni economiche con l'estero

 

Il nuovo Stato in linea di massima abolirà debiti e crediti verso l'estero e i diritti di proprietà dei capitalisti stranieri in Italia. Ovviamente questo si aggiungerà all’ostilità propria degli Stati capitalisti verso i nuovi paesi socialisti e insieme provocheranno da parte degli Stati borghesi misure di ritorsione, tra cui il blocco delle proprietà pubbliche italiane all'estero (tra queste l'oro che la Banca d'Italia tiene in deposito negli USA, le riserve valutarie depositate all'estero, le Ambasciate, i consolati, ecc.). Lo Stato socialista concentrerà tutte le transazioni commerciali (acquisti e vendite e operazioni di pagamento) in una Agenzia del Commercio Estero (ACE) sia per conto della AS che delle Aa. ACE commercializzerà all'estero i prodotti della AS destinati all'esportazione e acquisterà dalle Aa i prodotti che essa intende esportare. Acquisterà all'estero i prodotti di cui AS avrà bisogno e quelli chiesti dalle Aa.

In questa sede non fissiamo nulla per il Turismo, che per il nostro paese attualmente è un'attività molto importante: dipenderà molto dalle relazioni politiche internazionali e dalla situazione politica.

In prospettiva, nel futuro più o meno lontano le attività economiche svolte in Italia saranno strettamente intrecciate con quelle degli altri paesi e in modo particolare con quelle dei paesi vicini con criteri analoghi a quelli con cui da subito sono combinate le attività economiche di tutte le UP della nostra AS. Anche i viaggi, i soggiorni, le visite, i convegni, le scuole, ecc. internazionali avranno un grande sviluppo. Ma la situazione iniziale, subito successiva alla instaurazione del socialismo, ha suoi aspetti specifici che saranno decisivi ai fini delle soluzioni immediate adottabili.

La rivoluzione socialista trionferà in Italia quasi certamente nell'ambito di una situazione rivoluzionaria internazionale. Questo limiterà le ostilità che gli Stati borghesi potranno condurre contro di noi, aprirà possibilità di collaborazione con Stati socialisti e progressisti di altri paesi e permetterà di sfruttare le contraddizioni tra Stati e gruppi imperialisti. L'abolizione del Vaticano ci creerà alcuni nemici, ma ci fornirà anche "moneta di scambio" con alcuni gruppi e Stati imperialisti. Dovremo sfruttare tutte le possibilità che si apriranno, scoprire e valorizzare quelle che non sono ovvie: il nostro paese per conservare l'attuale tenore di vita medio e alzare quello degli strati più poveri ha bisogno di importare, soprattutto materiale energetico. Tuttavia dovremo puntare anche sullo sviluppo di tutte le possibili fonti interne, sfruttando al massimo i vantaggi che il nuovo ordinamento offre per lo sviluppo di fonti interne (idrauliche, solari, eoliche, marine e affini), facendo leva sul patrimonio scientifico e tecnico del nostro paese.

 

5. La mobilitazione delle masse popolari in campo economico

 

I borghesi e quelli che ragionano con la loro mentalità hanno da sempre sostenuto che gli individui non avrebbero lavorato con cura e vigore senza la prospettiva di potersi, cosi facendo, arricchire personalmente. Questa obiezione al socialismo e al comunismo era tanto usata, che già Marx ed Engels nel Manifesto del partito comunista (1848) ritennero valesse la pena confutarla. Anche il PMP, considera questa obiezione nel capitolo V (obiezione 6). L'esperienza dei primi paesi socialisti ha dato insegnamenti interessanti. Nella prima fase della loro esistenza, quando la direzione del partito comunista e dello Stato era saldamente in mano alla sinistra e la linea puntava con decisione alla transizione verso il comunismo, i paesi socialisti hanno conseguito brillanti ed eccezionali risultati in campo economico. Ciò è tanto più significativo se teniamo conto delle condizioni particolarmente arretrate da cui partivano, dalla forza che avevano ancora le relazioni di dipendenza personale in molte parti di essi, dalla arretratezza culturale e tecnica, dell'ostilità, boicottaggio e sabotaggio delle classi spodestate che erano anche quelle più colte e con maggiori cognizioni tecniche e organizzative, dell'ostilità, del boicottaggio, dell'embargo, del sabotaggio e delle aggressioni della borghesia imperialista e delle classi reazionarie di tutto il mondo. Nonostante tutto ciò alla fine degli anni '50 persino i gruppi imperialisti ritenevano che nel giro di pochi anni l'Unione Sovietica e il campo socialista avrebbero superato i paesi imperialisti nel tenore di vita. Le osservazioni richiamate da Marx ed Engels nel Manifesto del 1848 e quelle espresse dal PMP del 1998 sono state pienamente confermate.

Al contrario l'attività economica incominciò a ristagnare e poi a decadere nella seconda fase della loro vita, quando, per motivi che sono stati già più volte esposti (vedasi ad esempio il capitolo 1.7.6. del PMP, pag. 50-52 e la Risoluzione Che i comunisti dei paesi imperialisti uniscano le loro forze per la rinascita del movimento comunista! in La Voce n. 12, novembre 2002) la direzione del partito comunista e dello Stato fu presa dai revisionisti moderni. Essi pretesero di guidare la transizione verso il comunismo adottando per il funzionamento della società socialista, e in particolare per la sua attività economica, soluzioni copiate dai paesi capitalisti, metodi di direzione e relazioni affini a quelli in vigore nei paesi capitalisti. Introdussero (e rafforzarono dove ancora sopravvivevano) relazioni di compra-vendita (cioè di scambio) tra le aziende con la conseguente enorme importanza assunta dalla fissazione dei prezzi che, in assenza della proprietà privata dei mezzi di produzione, divenne il fertile brodo di coltura del dispotismo e della criminalità. Le singole aziende, i loro dirigenti e, specchietto per le allodole, i rispettivi lavoratori vennero valutati e remunerati sulla base della differenza tra ricavo delle vendite e le spese. Il carattere salariale delle relazioni tra azienda e lavoratore fu rafforzato. L'obbligo per ogni individuo abile di svolgere un lavoro socialmente necessario venne abolito. La proprietà privata delle case, degli oggetti preziosi, delle prestazioni sessuali, ecc. e i diritti d'autore vennero ripristinati. Le epurazioni dei dirigenti con la partecipazione delle masse popolari vennero bandite e sostituite dalla valutazione del dirigente superiore. Il diritto dell'azienda di licenziare il lavoratore venne ristabilito. Ovviamente il risultato di queste e altre analoghe "riforme", introdotte a partire dalla fine degli anni '50 furono disastrosi e peggiorarono man mano che le "riforme" aumentavano e dispiegavano in cascata i loro effettivi perversi, demoralizzando i comunisti e i lavoratori che non ne erano corrotti. Ma i revisionisti insistettero e tutta la società socialista, non solo l'attività economica, andò di male in peggio fino al crollo finale del 1990 in Unione Sovietica e in Europa Orientale e alla oramai precaria situazione attuale nella Repubblica Popolare Cinese.

Nella società socialista non è possibile adottare criteri e metodi di direzione uguali o affini a quelli della società borghese. La società socialista abolisce fin dal primo momento della sua vita l'arma principale su cui si basa l'ordinamento sociale borghese. Questo in ultima istanza si basa sulla repressione che la borghesia esercita sui lavoratori tramite il suo Stato. Ma lo strumento di disciplina sociale che la borghesia imperialista impiega ordinariamente su scala più larga, capillarmente e con continuità è la miseria e la minaccia della miseria, il licenziamento, la disoccupazione, l'abbrutimento morale, l'asservimento intellettuale, l'incentivo dell'aumento salariale, della carriera e dell'arricchimento individuale, la millenaria abitudine dei lavoratori alla soggezione e all'obbedienza. Essa fa leva sul bisogno, sulla paura, sull'ignoranza e sull'avidità. È la combinazione dell'oppressione di classe con la produzione mercantile, dello sfruttamento proprio della millenaria divisione in classi che essa però, a differenza delle società che l’hanno preceduta, fonda sulla libertà individuale portata dalla produzione mercantile. Essa usa la libertà individuale come mezzo, introduzione e conferma del vecchio sfruttamento che ha segnato per millenni l'evoluzione della specie umana. Il comunismo è la società che inizierà quando la millenaria tradizione di sfruttamento e oppressione sarà definitivamente alle nostre spalle. Il socialismo è la via della transizione. Essa forma l'individuo libero nel rapporto con i propri simili anch'essi liberi, in cui la libertà di ognuno è la condizione necessaria della libertà di tutti. La società socialista deve fare i conti con le piaghe e le costrizioni del passato, far leva sulla contraddizione che esso portava in sé, giovarsi dell’aspetto contraddittorio che esso aveva in sé per espanderlo e svilupparlo pienamente fino a cancellare quello che nel passato dominava e limitava. Essa è il contrario dell'indifferenza e dell'approfittare delle debolezze altrui. Per emancipare se stessa dalla borghesia la classe operaia deve emancipare tutta l'umanità dalla borghesia e da ogni oppressione di classe.

La società socialista agisce sui singoli impiegati nel settore socialista dell'economia principalmente elevando la loro coscienza politica, migliorando il loro livello ideologico, culturale, intellettuale e morale, facendo leva sul loro senso di responsabilità verso gli altri, sul loro orgoglio personale, sulla stima di se stessi, sul legame che li unisce agli altri proletari, dai più vicini per parentela e contiguità fino ai più lontani. Solo secondariamente fa ricorso, quando è strettamente necessario e finché è strettamente necessario, agli incentivi economici, alle multe e alla repressione. Chi vuole studiare a fondo, in una varietà di circostanze, l'applicazione dei metodi di direzione propri del socialismo in campo economico, legga il resoconto Poema pedagogico di A.Makarenko (edizioni Rapporti Sociali).

Nei confronti dei proprietari delle Aa invece la società socialista agisce con gli strumenti della politica economica (prezzi, crediti, imposte) facendo leva sul loro interesse economico personale, con la pressione dei proletari che lavorano nelle Aa, ma anche con strumenti ideologici, culturali, morali, con premi e multe, con la repressione. Con lo scopo di integrarli nella società socialista fino a quando essi sopravvivranno come figura sociale.

Nei confronti dei membri delle vecchie classi sfruttatrici e degli elementi antisociali e asociali ereditati dalla società borghese, la società socialista anzitutto si assicura contro i loro tentativi di restaurazione e le loro attività ostili. Una volta assicurato questo, essa offre loro la via della rieducazione e dell'inserimento sociale. A ognuno di essi offre la via della rieducazione e dell'inserimento sociale. Ognuno di essi entrerà a parte intera nella nuova società man mano che accetterà di portarci la sua opera secondo le sue capacità e avrà smesso di pretendere di arraffare, dominare, sfruttare, di servirsi delle sue doti e capacità per soffocare gli altri.

 


NOTE

 

3. Con il termine Consigli si indicano gli organismi (di fabbrica, d’azienda, di quartiere, di paese, ecc.) costituiti dai delegati dei membri di aggregati sociali prodotti dall’attività lavorativa e no di tutti i giorni (reparto, caseggiato, scuola, ecc.). Ogni delegato è eletto e controllato dai suoi compagni, risponde ad essi del suo operato ed è da essi revocabile in ogni momento. I membri dei consigli di base eleggono, controllano e revocano propri delegati che costituiscono i Consigli di livello superiore. La struttura piramidale dei Consigli costituisce la struttura del nuovo Stato.