Trasformare la repressione in punto di forza per la ricostruzione del partito comunista!
Gli imperialisti hanno sollevato un macigno che gli ricadrà sui piedi

Rapporti Sociali 34 - gennaio 2004   (versione Open Office / versione MSWord)

 

da Resistenza, luglio/agosto 2003

 

All’alba del 23 giugno sono stati arrestati a Parigi il compagno Giuseppe Maj, fondatore ed ex segretario nazionale dei Carc, dal 1999 membro della Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano(CP), il compagno Giuseppe Czeppel e la compagna Caterine Bastard. Contemporaneamente, nell’ambito dell’ennesimo procedimento per associazione sovversiva (art. 270 bis c.p.p.), a Milano, Napoli, Modena e Campobasso sono state effettuate decine di perquisizioni contro compagni dei CARC; a Parigi la polizia ha perquisito le abitazioni di una decina di esuli politici e ha sfondato la porta e devastato la casa del fratello del compagno Maj; a Zurigo oltre ad alcune perquisizioni è stata fermata (e successivamente rilasciata) una compagna dell’Aufbau.

Gli sbirri hanno sfondato le porte, almeno in due casi in cui i compagni erano assenti, e hanno portato via computer, cellulari, floppy e CD e materiale cartaceo nel tentativo di creare difficoltà e ostacolare il nostro lavoro.

Nell’ambito della “lotta contro il terrorismo” lanciata a livello mondiale dal governo degli imperialisti USA con l’adesione dei loro servi e concorrenti, la polizia politica e la magistratura al servizio della banda Berlusconi hanno intrapreso questo nuovo attacco repressivo.

Perché la borghesia attacca i CARC nonostante le nostre ancora limitate forze, se paragonate alle sue? Perché la storia ha insegnato anche alla borghesia che anche solo l’esistenza di un partito comunista è incompatibile con i suoi interessi, mette a rischio il suo potere. Per questo essa cerca in tutti i modi di frenare il processo di rinascita del movimento comunista, che nel nostro paese si concretizza nella ricostruzione di un nuovo e vero partito comunista: perché sa che le condizioni generali porteranno i comunisti a essere nuovamente fattore di orientamento, di mobilitazione, di organizzazione, di direzione della massa degli operai e, tramite questi, del resto delle masse popolari nella lotta contro la borghesia imperialista per abbattere il suo potere e per instaurare il socialismo. Perché la borghesia attacca apertamente la CP? Ovviamente, checché ne dicano i questurini, noi non possiamo parlare a nome di questa organizzazione, ma ci è ben chiaro che essa, anche tramite la sua rivista, La Voce, e i suoi comunicati, fin dalla sua costituzione ha avuto un ruolo propulsivo nel lavoro e nel dibattito sulla ricostruzione del partito comunista italiano; ha lanciato la proposta di dare vita a un fronte popolare per partecipare alla campagna elettorale del 2001, raccolta e sviluppata dagli organismi che costituiscono l’attuale Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista, che ha portato a un livello superiore il rapporto di unità e lotta tra le forze soggettive della rivoluzione socialista (FSRS) del nostro paese; la CP ha dato un impulso importante al superamento dell’attuale frantumazione e confusione esistenti nel nostro campo promuovendo la lotta contro il settarismo e per l’instaurazione di un rapporto tra le FSRS basato su: 1. la conoscenza reciproca, iniziative in comune in ogni caso in cui è possibile e scambio di esperienze, 2. dibattito aperto, basato sulla critica e l’autocritica, relativo all’analisi della situazione, al bilancio del movimento comunista, al programma, ai metodi di lavoro, alla linea generale e alle linee particolari, 3. solidarietà di fronte alla controrivoluzione preventiva e in generale alla borghesia imperialista (politica da fronte); infine, è anche grazie al lavoro svolto dalla CP che ora il lavoro e il dibattito per la ricostruzione del partito comunista ha assunto una veste più definita e concreta, incentrandosi su che tipo di partito occorre ricostruire, sulla definizione del suo programma e sull’apporto che le FSRS, gli operai avanzati e le avanguardie del movimento di resistenza possono dare alla ricostruzione del partito.

 La banda Berlusconi per imbastire questo attacco repressivo ha nuovamente usato l’art. 270, lo stesso articolo introdotto dal regime fascista con il codice Rocco per perseguitare i comunisti e gli oppositori politici, mantenuto e utilizzato poi dai governi democristiani e riportato in auge nella seconda metà degli anni ‘90 dai governi di Centro-sinistra.

La Procura di Napoli (P.M. Stefania Castaldi), in coordinamento con la Procura di Bologna (P.M. Giovagnoli), ha mobilitato centinaia di sbirri per questa operazione internazionale di repressione contro compagni e compagne accusati di appartenere “all’associazione clandestina agente sotto la denominazione di CP - Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano in relazione alla interlocuzione con appartenenti alla associazione eversiva denominata Cellula per la Costituzione del Partito Comunista Combattente che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico”.

Dopo anni di intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, violazione di domicili, campagne stampa mirate a creare un clima di confusione e di intimidazione, inchieste aperte e poi archiviate, è questo l’unico capo di accusa che compare nei mandati di perquisizione e negli avvisi di garanzia! Le perquisizioni e gli arresti sono avvenuti nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli nel febbraio 2001, quando alla borghesia e ai suoi apparati repressivi era chiara la strada fallimentare imboccata con l’operazione del 19 ottobre del 1999 (lanciata dalla procura di Roma contro 88 compagni dei CARC e di altre organizzazioni e archiviata nel dicembre 2001). Infatti non avevano fatto indietreggiare i CARC nel loro impegno per la ricostruzione del partito; non erano riusciti a fermare il lavoro di preparazione del congresso avviato nel 1999 dalla CP; non erano, in sintesi, riusciti a deviare e frenare il lavoro per la costruzione del nuovo partito comunista italiano, che anzi in questi anni si è ampliato e arricchito.

La borghesia quindi ci riprova. Procede nel suo tentativo di creare un clima di confusione tra le masse popolari, i lavoratori e la classe operaia diffondendo falsità sulla natura, le analisi, le linee e gli obiettivi delle diverse organizzazioni; cerca di confondere i CARC e la CP, la CP e le nuove BR-PCC e le Cellule per la ricostruzione del PCC e in questo modo cerca di colpire tutte le organizzazioni e di mettere in difficoltà chi vuole conoscere le diverse caratteristiche di ognuna di esse e quindi sostenerne il lavoro; cerca di criminalizzare i comunisti accusandoli di terrorismo per fare terra bruciata intorno a loro, per dissuadere chiunque sia tentato di collaborare o di unirsi a loro: proprio come facevano i fascisti colpendo i partigiani e additandoli come “banditi e terroristi”.

Mentre razzisti, fascisti e mafiosi scorazzano sotto la benevola protezione delle forze dell’ordine della borghesia, mentre i capi del governo bloccano i processi a loro carico, mentre i regimi terroristi della borghesia condannano a una vita di stenti, torturano e massacrano milioni di proletari in ogni angolo del mondo con le guerre, le galere, la fame e la miseria, i comunisti vengono perseguitati nel vano tentativo di ostacolare e impedire la loro lotta per orientare, raccogliere, unire, organizzare le forze delle masse popolari contro la borghesia imperialista e il suo sistema di sfruttamento e oppressione.

La borghesia imperialista con questa azione repressiva mostra alle masse popolari cosa significa la “crociata contro il terrorismo” proseguendo nella strada che ha portato agli arresti dei compagni del PCE(r), alla criminalizzazione di Batasuna e alla creazione di “liste nere” di organizzazioni e partiti comunisti o antimperialisti. Come possiamo vedere, quando si tratta di colpire le masse popolari e chi ne rappresenta gli interessi e le aspirazioni, c’è poca differenza tra gli imperialisti al servizio di Bush, come Berlusconi e Aznar, e gli imperialisti che a Bush si sono contrapposti prima e durante le operazioni militari di aggressione contro l’Iraq, come Chirac e Raffarin. In questi casi fanno presto a mettersi d’accordo. Ma fanno male i loro conti. Hanno di fronte un movimento rivoluzionario che risponde agli attacchi ritorcendoli contro chi li sferra, come hanno saputo fare i partigiani e i comunisti di ogni nazione quando hanno strappato le armi di mano ai fascisti e ai nazisti e gliele hanno rivolte contro.

Il 23 giugno contro i CARC e la CP è scattata una riedizione dell’operazione repressiva del 19 ottobre 1999,  accompagnata da una campagna di propaganda, il tutto analogo a quanto accaduto quattro anni fa e differente solo per intensità e accanimento. Abbiamo affrontato quella operazione e quella campagna rovesciandole contro la borghesia imperialista, e siamo ben decisi a fare altrettanto in questa occasione. Allora abbiamo eretto una barriera contro l’attacco all’agibilità politica dei comunisti conquistata nel nostro paese dalla Resistenza e altrettanto faremo in questa occasione.

È un onore essere riconosciuti come nemici dalle bande di reazionari che governano i paesi imperialisti, e in particolare è un onore essere riconosciuti come nemici dalla banda di mafiosi, fascisti e razzisti che governa il nostro paese, una banda che si garantisce l’impunità per legge, che invoca lo sterminio di coloro che attraversano il mare per sfuggire alle guerre e alla miseria che gli stessi imperialisti generano nei loro paesi di provenienza, che chiude ogni sua azione infame solo per intraprenderne una più infame ancora.

L’umanità non ha altro futuro che il comunismo e non smetteremo di lottare per instaurarlo!

 

Libertà per i compagni arrestati!

I CARC mandano un forte abbraccio al compagno Bepi e ai compagni Giuseppe e Caterine!

Onore e solidarietà con i compagni e le compagne colpiti dalla repressione!

Onore e solidarietà per tutti i rivoluzionari prigionieri, in Italia e nel mondo, e a tutti i caduti nella lotta e nella guerra contro l’imperialismo!

Le operazioni di intimidazione e repressione non fermeranno la nostra determinazione a lavorare per la rinascita del movimento comunista e per costruire il nuovo pci!

Promuoviamo ovunque iniziative di denuncia delle azioni repressive e di solidarietà verso i compagni colpiti!

Avanziamo nella ricostruzione del partito comunista!

 

W i CARC! W la CP! W il (n)PCI!

 

 

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