Comunicato del Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista

Rapporti Sociali 31-32 - dicembre 2002  (versione Open Office / versione MSWord)

 

Sabato 29 giugno 2002, presso il CSOA Villaggio Globale, a Roma, il Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista (FP-rpc) ha svolto l’Assemblea Nazionale di chiusura della campagna “Primavera rossa” (Sosteniamo e organizziamo la resistenza dei lavoratori e delle masse popolari contro la banda Berlusconi, lavoriamo per la costruzione di un nuovo e vero partito comunista) con un bilancio del lavoro svolto e un confronto sulle prospettive di sviluppo delle attività generali e particolari, attraverso cui contribuire al processo di ricostruzione del partito comunista.

L’iniziativa si è conclusa con una festa-concerto per la raccolta di sottoscrizioni a favore dei rivoluzionari prigionieri nel nostro paese e per la ricostruzione del partito comunista.

È stata una giornata importante per il FP-rpc, e più in generale per la rinascita del movimento comunista in Italia. Si è confermato che esiste (per quanto ancora con limiti e contraddizioni) un processo di ricostruzione di un partito comunista adeguato alla fase, processo già avviato e con molte potenzialità da sviluppare e, inoltre, che è possibile al FP-rpc organizzare e portare a compimento grosse iniziative, basandosi essenzialmente sulle proprie forze.

L’Assemblea ha analizzato, approfondito ed elaborato la politica da Fronte, portata avanti durante la campagna “Primavera rossa” con la partecipazione a manifestazioni e iniziative, a livello locale e nazionale, contro il governo della banda Berlusconi, a sostegno della lotta del popolo palestinese, in solidarietà con i rivoluzionari prigionieri, in appoggio alle lotte degli operai, ecc. Il bilancio di questo lavoro ha confermato la giustezza della politica intrapresa dal FP-rpc, della sua piattaforma generale e delle campagne realizzate; del suo sforzo per indirizzare la rabbia delle masse popolari cercando di concentrare le forze sulle parole d’ordine: “Cacciare il governo della banda Berlusconi” e “Lavorare per la ricostruzione di un nuovo e vero partito comunista”.

Nonostante i limiti, propri di una forza giovane, il FP-rpc ha partecipato a tutte le manifestazioni nazionali delle masse popolari, con massiccia propaganda, con spezzoni folti e combattivi; ma soprattutto, sia a livello nazionale che locale, con l’esplicarsi di una politica da Fronte con i lavoratori avanzati e con le Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista (FSRS). Allo stesso tempo il Fronte ha aggregato intorno alle parole d’ordine “Cacciare la banda Berlusconi” e “Ricostruire un nuovo e vero partito comunista” nuove forze: lavoratori, FSRS e settori di base del PRC.

Nel bilancio sono stati altresì evidenziati i limiti esistenti tra le attuali FSRS, limiti che si traducono nella difficoltà a raccogliere le istanze delle masse popolari e della classe operaia, pur in un momento di forte scontro come quello che la scorsa primavera ha visto contrapporsi la borghesia imperialista e il proletariato nel nostro paese; nei tentennamenti di fronte alla parola d’ordine unificante della cacciata del governo Berlusconi. Si traducono nelle difficoltà a dialettizzarsi con le tendenze positive provenienti dai lavoratori e dalle masse popolari, che hanno riempito strade e piazze, bloccato processi produttivi praticando scioperi spontanei e generali, esprimendo una rabbia di classe che può e deve essere raccolta e indirizzata nella lotta per la ricostruzione del partito comunista, prima tappa della lotta per abbattere il potere della borghesia imperialista e avviare la costruzione di una società socialista.

Il bilancio politico dell’Assemblea nazionale evidenzia la vitalità del FP-rpc nello stimolare le FSRS a trasformarsi e ad assumere un sempre più efficace metodo di lavoro e di lotta politica. La dialettica tra la sinistra e la destra, tra l’avanzato e l’arretrato, la linea di massa e la politica da Fronte nel processo politico organizzativo della ricostruzione del partito comunista, vengono praticate in modo via via più corretto, consapevole e allargato.

Nell’ambito dello sviluppo di una politica da Fronte, si è sottolineata l’importanza di rompere con la tendenza, esistente nel campo delle FSRS, a coltivare ognuna il proprio orticello e a sottrarsi al dibattito politico aperto sulle più importanti questioni all’ordine del giorno: l’analisi della fase della crisi generale del capitalismo, l’accumulazione delle forze  rivoluzionarie (avanzamento e trasformazione delle stesse), la solidarietà rivoluzionaria contro ogni atto repressivo operato dal comune nemico di classe, l’esigenza di un nuovo e vero partito comunista anche nel nostro paese, i passi da compiere per raggiungere questo obiettivo, le diverse proposte esistenti a tale proposito, la via alla rivoluzione socialista.

Gli interventi dei compagni dei diversi organismi, provenienti da Torino, Milano, Modena, Parma, Firenze, Massa, Viareggio, Napoli, dalla Sicilia e dalla Sardegna, oltre che da Roma, hanno espresso la totale fiducia sia nel lavoro e nella politica intrapresi dal FP-rpc sia nella linea politica promossa dalla Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (n)PCI (CP), impegnandosi a migliorare e avanzare in dialettica con la situazione concreta.

Da evidenziare gli importanti contributi internazionalisti apportati all’assemblea dal compagno turco del DHKPC, protagonista di un coinvolgente intervento in cui ha espresso anche il sostegno alla ricostruzione del partito comunista in Italia, e dal compagno del JVP dello Sri-Lanka, che ha incoraggiato a lavorare con determinazione nello sviluppo della mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari.

Infine - come detto - la giornata si è conclusa con una festa-concerto in solidarietà e sostegno ai rivoluzionari prigionieri italiani e per la ricostruzione del pc, la quale ha conseguito un grosso successo in termini di partecipazione (1500-2000 giovani), che ha permesso di raggiungere l’obiettivo economico minimo. Il risultato finanziario è stato un incasso di quasi 10.000 €, che, detratte tutte le spese sostenute (sede ospitante 1.200 €, gruppi musicali 3.150 €, amplificazione e generatore 1.370 €, manifesti e pubblicità, ecc.), ha prodotto un attivo di circa 2.000 €, che saranno finalizzati in parte alla solidarietà con i rivoluzionari prigionieri attraverso l’ASP-SR, in parte al FP-rpc e in parte al fondo per il partito comunista.

L’iniziativa, grossa e molto impegnativa, ha dimostrato la buona capacità organizzativa del FP-rpc, che l’ha realizzata basandosi esclusivamente sulle proprie forze.

In conclusione, gli organismi aderenti al FP-prc escono dall’Assemblea nazionale più convinti e determinati e si impegnano a sviluppare un ampio dibattito/confronto politico con tutte le FSRS, per promuovere una maggiore consapevolezza e applicazione di una reale politica da Fronte, che significa anche porre le basi per lottare contro il comune nemico, sia sul piano della repressione/solidarietà, sia sul piano della lotta politica e ideologica, praticata nell’ottica dell’unità delle FSRS sui contenuti più avanzati che esse esprimono in questa fase.

 

Lavorare per costruire un ampio Fronte delle FSRS, dei lavoratori e delle masse popolari che lotti per la rivoluzione socialista!

Lavorare con più energia alla ricostruzione di un nuovo e vero partito comunista!

 

Gli organismi aderenti al FP - rpc

Roma, 21 luglio 2002

 

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