Bilancio nazionale campagna 2/2000

Rapporti Sociali n. 28 - luglio 2001 (versione Open Office / versione MSWord)

 

“Legare i lavoratori avanzati, in particolare gli operai avanzati al processo di ricostruzione del partito comunista”

 

Tra settembre e novembre 2000 si è svolta la seconda campagna CARC del 2000. Questa campagna ha impegnato tutti i comitati e i collaboratori che i Comitati sono riusciti a coinvolgere sull’obiettivo di legare i lavoratori avanzati, in particolare operai avanzati al processo di ricostruzione del partito comunista e raccogliere elementi per definire linee specifiche di lavoro nel settore. Si inseriva quindi nel programma generale dei CARC per quell’anno: dedicare energie e risorse per sviluppare più a fondo la terza delle quattro condizioni per la ricostruzione del partito comunista: legare i lavoratori avanzati, in particolare gli operai avanzati, le donne e i giovani delle masse popolari al processo di ricostruzione del partito comunista.

Il contenuto della campagna (cioè lo sviluppo concreto del lavoro) consisteva nel sostenere e condurre ovunque possibile, esperienze di lotta di lavoratori, privilegiando quelle operaie; elaborare e applicare linee d’intervento specifiche per il sostegno, la trasformazione e la creazione di organismi di massa; lavorare per il reclutamento ai CARC; lavorare affinché le FSRS contribuiscano e partecipino, soprattutto attraverso il sostegno alle lotte dei lavoratori, allo sviluppo del fronte comune per la ricostruzione del partito comunista.

Lo sviluppo della campagna successiva (1/2001): la costruzione del Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista che partecipasse alle elezioni politiche, portava con sé inevitabilmente i risultati raccolti con la campagna 2/2000. Anche quest’anno i CARC svilupperanno una campagna a sostegno delle lotte dei lavoratori, in particolare a sostegno delle lotte dei lavoratori delle grandi e medie aziende, che lavorano a CCNL e a Statuto dei Lavoratori, che saranno oggetto dell’attacco del futuro governo e che rappresentano il principale baluardo contro l’eliminazione di quanto resta delle conquiste di civiltà e benessere strappate dalle masse popolari.

Tutto questo significa:

- riconoscere che i lavoratori avanzati, e in particolare gli operai avanzati, hanno un ruolo fondamentale nel processo di ricostruzione del partito comunista e tradurre questo in linee, obiettivi, attività e parole d’ordine;

- riconoscere che i nostri legami con i lavoratori avanzati, in particolare operai avanzati, sono pochi e deboli e quindi occorre concentrare la nostra attività per estenderli e rafforzarli, sperimentando e provando strade diverse per raggiungere questo obiettivo (si veda in proposito il dibattito, riportato in questo numero, tra i CARC, l’AsLO e i compagni dell’ex Comitato Comunista Prenestino scaturito dall’articolo di bilancio della campagna 1/2000 pubblicato sul numero 26/27 di Rapporti Sociali).

Riconoscere che i nostri legami con i lavoratori avanzati sono pochi e deboli è una questione di realismo e serietà indispensabile per chi si assume il compito grandioso e difficile di ricostruire il partito comunista. Ci deve demoralizzare constatare questa situazione? No, e per vari motivi:

- in primo luogo perché, guardando all’esperienza del movimento comunista, la debolezza del legame con la classe operaia è la condizione in cui si sono trovati tutti i partiti comunisti che non si sono formati attraverso la scissione da partiti preesistenti (come ad es. il PCI), ma attraverso un lungo percorso di lotta per dividere tra le FSRS quello che è consono alla rivoluzione socialista da quello che le è di ostacolo e per raccogliere dalle masse popolari, in primo luogo dalla classe operaia, quanto di rivoluzionario si viene formando in esse. A questo proposito consiglio ai compagni lo studio dello scritto di Stalin Il partito prima e dopo la presa del potere (28 agosto 1921), compreso nel vol.5 delle Opere di Stalin (Casa Editrice Rapporti Sociali);

 - in secondo luogo perché costruire un legame da comunisti con i lavoratori avanzati è qualcosa di diverso e più difficile nell’immediato dallo “stare dentro le iniziative di lotta” (movimentismo), del limitare l’orizzonte del legame al terreno rivendicativo (economicismo), anche se in definitiva è l’unico tipo di legame foriero di sviluppo, strategico, ai fini della lotta per il socialismo;

- in terzo luogo perché i CARC hanno compiuto e accumulato una discreta esperienza di attività in questo campo, da cui hanno tratto vari insegnamenti che sostengono oggi la loro attività (fare di ogni lotta di difesa una scuola di comunismo, le condizioni per vincere, trasformare ogni lotta di difesa in un problema di ordine pubblico, ogni gruppo di lavoratori che difende con successo una qualche conquista rafforza tutti gli altri lavoratori, contro la denigrazione delle lotte, ecc.) e perché i passi avanti fatti dal processo di ricostruzione del pc favoriscono lo sviluppo del legame con i lavoratori avanzati;

- infine perché con l’organizzazione, la linea e il metodo ogni campagna, ogni iniziativa, ogni attività aggiunge un pezzo, per quanto piccolo, alla strada da percorrere per arrivare alla ricostruzione del partito comunista, primo passo per instaurare il socialismo. La continuità (sulla base di un programma, una linea e un metodo giusti) è fondamentale: non dobbiamo mai dimenticarci che la vittoria della Resistenza è stata l’epilogo del lavoro ventennale, irto di difficoltà ma continuo, compiuto dal PCI nel periodo fascista.

Nel corso della campagna i compagni dei vari Comitati sono intervenuti a sostegno delle lotte con rapporti diretti con operai e lavoratori, con la diffusione di volantini e del foglio Resistenza. Tra gli interventi più significativi possiamo indicare la Ceram – Tec del trevigliese (BG), i cantieri navali SEC di Viareggio, la Galileo di Firenze, la Zanussi, l’Italtel, la Pio X (MI), General 4, Saba, FIAT di Melfi, il Movimento di lotta degli LSU, i precari e i disoccupati di Napoli. Rispetto al movimento di lotta LSU e al movimento dei disoccupati di Napoli e provincia, è stato fatto un volantino di sostegno che incitava alla lotta e all’unità questi settori e attaccava le posizioni economiciste e opportuniste di alcuni dirigenti che denigrano le lotte, tacciandole come corporative e perdenti.

Oltre agli interventi diretti verso i lavoratori sono state organizzate iniziative varie, tra le quali sono da segnalare la celebrazione dell’83° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre a Milano, Napoli e Modena. In quest’ultima occasione l’iniziativa di celebrazione era stata promossa da Rossoperaio e ospitata dalla nuova Casa del Popolo di Modena. L’occasione ha permesso di fare chiarezza sulla questione del programma e della linea nella ricostruzione del partito comunista, contro il tentativo di questa FSRS di costituire un partito comunista maoista senza programma e senza linea.

Dai bilanci che ogni comitato ha steso a conclusione della campagna emerge che la campagna ha permesso di fare passi avanti anche nella formazione dei compagni e dei collaboratori, quindi un passo avanti nel soddisfacimento della prima condizione per la ricostruzione del partito comunista (RPC): formare compagni in grado di ricostruire un partito all’altezza dei compiti che la seconda crisi generale del sistema capitalista e la conseguente situazione rivoluzionaria in sviluppo pongono di fronte ad esso. A Napoli, Modena e Milano la campagna è stata diretta da compagni che erano alla loro prima esperienza di direzione di una campagna e tutti hanno saputo far fronte con determinazione e metodo al nuovo compito. Si conferma il ruolo di formazione per i compagni che ha l’assunzione di responsabilità e la conseguente organizzazione e gestione di una campagna.

Lo sviluppo dell’attività dei CARC si conferma un canale concreto di elaborazione e di verifica nella pratica della linea e del metodo di lavoro necessari al futuro partito comunista. In questo senso i CARC contribuiscono a soddisfare la seconda condizione per la RPC: definire il programma, la linea e il metodo di lavoro del futuro partito comunista. L’intervento nel precariato deve puntare ad appoggiare senza riserve la conquista e la difesa del posto di lavoro, combattendo la tendenza delle FSRS che pongono il problema sul piano generale e sulla necessità di parole d’ordine e di programmi utili per tutti. Occorre unirsi senza riserve alla lotta specifica per la conquista/difesa del posto di lavoro e trasformarla in un problema di ordine pubblico e quindi politico. Appoggiare i lavoratori che lottano per i propri diritti  costringendo il governo a cedere finanziamenti.

In generale bisogna mobilitare i lavoratori, in particolare gli operai, in modo che diano il loro contributo all’elaborazione del Manifesto Programma, la cui elaborazione riguarda soprattutto loro come comunisti e come proletari. Il loro impegno in questa direzione è importante per definire meglio gli obiettivi particolari e generali del futuro partito comunista, in modo che diventi un potente strumento per la mobilitazione dei lavoratori nella lotta per il socialismo.

Il legame dei lavoratori, e soprattutto degli operai al processo di ricostruzione del partito comunista (terza condizione) è un problema la cui soluzione si sviluppa con il procedere della crisi e degli attacchi della borghesia alle conquiste della classe operaia e con l’avanzamento del processo di ricostruzione stesso. I risultati che oggi si ottengono sono quantitativamente limitati, ma da ogni operaio con il quale si riesce a sviluppare un rapporto, si sviluppa, attraverso di esso, un rapporto con altri operai del suo ambiente. Il legame al processo di ricostruzione del partito comunista è una catena, o meglio una maglia le cui trame sono strettamente legate l’una all’altra: la direzione della classe operaia si sviluppa attraverso la partecipazione degli operai stessi alla costruzione dello strumento che serve a tutta la classe operaia per conquistare il potere e dirigere la società: cioè il partito comunista.

Il ruolo delle FSRS in questo campo è principalmente quello di applicare una linea giusta nella ricostruzione del partito comunista e di sostenere in ogni modo la partecipazione degli operai a questo processo. Non sostituirsi ad essi ma nemmeno aspettare che “spontaneamente” gli operai si mettano all’opera per ricostruire il partito. La sfiducia della classe operaia in se stessa va combattuta dando l’esempio di strade possibili e di passi concreti che, anche se piccoli, si consolidano e crescono e incoraggiando in ogni modo gli operai a partecipare a questo lavoro.

Un aspetto importante che in questa campagna è emerso è stata la necessità di sviluppare con maggiore decisione il lavoro sulla quarta condizione: creare il fondo del futuro partito comunista. Nei prossimi mesi i CARC dedicheranno un'attività specifica per rilanciare questo lavoro. Il denaro oggi è una delle misure fondamentali di ogni attività: sarebbe velleitario e idealista trascurare questo aspetto perché il partito nasce solo se si sviluppano le basi concrete su cui deve appoggiare i suoi piedi e compiere i primi passi.

 

il responsabile nazionale della campagna

 

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