Le sei discriminanti e i quattro problemi

Rapporti Sociali n. 19 - agosto 1998 (versione Open Office / versione MSWord )

 

I CARC lavorano per la ricostruzione del partito comunista. L’obiettivo principale in questa fase è la ricostruzione del partito comunista. Porre altre cose come obiettivo principale a una diversione di forze, che comporta seri rischi di finire nel campo della controrivoluzione.(1)

 

1. Il rischio è illustrato nell’intervento dei CARC all’assemblea costitutiva della CCA a Firenze, 7 febbraio ’98, pubblicato in questo fascicolo a pag. 23.

 

Il movimento oggettivo della società e, di riflesso, il movimento soggettivo creano condizioni favorevoli alla mobilitazione rivoluzionaria delle masse e continueranno a crearle per molto tempo ancora. Il fattore chiave affinché la mobilitazione rivoluzionaria delle masse diventi un protagonista della lotta politica del nostro paese, affinché la lotta politica nel nostro paese cessi di avere come protagonisti unicamente gruppi imperialisti, è la costituzione di un partito comunista che “sia all’altezza dei compiti che la situazione pone alla classe operaia e che tenga pienamente conto degli insegnamenti della prima ondata della rivoluzione proletaria”.

Ogni iniziativa in questa fase deve essere finalizzata al raggiungimento di questo obiettivo. Errori ne commetteremo egualmente, ma è essenziale avere ben chiara questa linea. Per non restare un’aspirazione vaga, una dichiarazione di intenti, una speranza, questa linea deve essere tradotta nella definizione delle condizioni da creare con il nostro lavoro quotidiano, delle condizioni che, una volta raggiunte, ci permetteranno di costituire il nuovo partito comunista italiano. Le FSRS (Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista) che si dichiarano per la ricostruzione del partito comunista, ma non traducono questo loro programma in una linea chiara e concreta di ricostruzione non definiscono i passaggi da compiere, le condizioni da realizzare, restano nel campo del vago e del pressapochismo.

Quali sono le condizioni da creare con il lavoro di oggi per la ricostruzione del partito comunista? I CARC le hanno definite chiaramente (v. art. 9 cap. I, Statuto dei CARC). Nel loro lavoro ordinario e nelle campagne i CARC definiscono e attuano (e correggono sulla base dell’esperienza) le linee particolari per la creazione di ognuna di queste condizioni. Come dicevano nella Lettera aperta della Segreteria Nazionale dei CARC alle FSRS del 11.11.’97 (in questo numero a pag. 14), nella creazione di queste condizioni i CARC sono giunti a un certo punto e da qui partono per proseguire. Questo è stato il tema della campagna di Lotta Ideologica Attiva che i CARC hanno condotto nell’estate del ’97.

Il lavoro per creare queste condizioni si svolge principalmente sul fronte della classe operaia, del proletariato e delle masse popolari: questo è il fronte principale, la sorgente principale di forze. Ciò rende l’impresa per ricostruire il partito libera dai vincoli e dagli ostacoli che una o più FSRS possono frapporre: quelle che hanno una linea di costruzione e un metodo di lavoro giusti attingeranno a quella fonte e “faranno a meno” delle FSRS ostruzioniste. È detto senza presunzione: nessuno ha l’esclusiva, neanche i CARC. Ma serve anche a smascherare quella particolare forma di opportunismo che consiste nel mascherarsi dietro le resistenze e i difetti degli altri. Il lavoro si svolge però anche sul fronte delle FSRS, con l’obiettivo (v. Statuto dei CARC, cap. I, art. 6) di ottenere che ognuna di esse dia alla ricostruzione del partito comunista il massimo contributo di cui è capace.

Questa è la linea secondo cui i CARC sviluppano le loro relazioni con le altre FSRS. Un rapporto di unità e lotta.

Lotta perché il ruolo che ognuna delle FSRS ha nella ricostruzione del partito comunista dipende da quanto essa sa dividere in se stessa ciò che è giusto da ciò che a sbagliato, cioè sa trasformarsi.

Unità più o meno ampia a secondo di come la singola FSRS è schierata rispetto alle discriminanti importanti in questa fase e ai problemi da risolvere.

  

Le Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista sono oggi abbastanza chiaramente schierate rispetto a quattro discriminanti politiche (relative cioè ai compiti attuali) e a due discriminanti ideologiche (relative cioè alla concezione del mondo – il materialismo dialettico – quale si manifesta nel bilancio della storia del movimento comunista).

 

1. In primo luogo tra:

- quelle che pongono come obiettivo principale di questa fase la ricostruzione del partito comunista,

- quelle che pongono come obiettivo principale di questa fase la “mobilitazione delle masse”, la “creazione di un movimento di massa”, la “creazione di un blocco sociale antagonista”, la “ricomposizione del proletariato”, la “promozione di campagne di lotte rivendicative”, ecc. o pongono questi obiettivi sullo stesso piano della ricostruzione del partito comunista. (v. a es. la Confederazione dei Comunisti Autorganizzati).

 

2. In secondo luogo tra:

- quelle che per creare le condizioni della costituzione del nuovo partito comunista si legano alla resistenza che le masse popolari oppongono allo sviluppo della seconda crisi generale del capitalismo,

- quelle che si propongono di creare le condizioni della costituzione del nuovo partito comunista “studiando”, “formando i quadri” (costituendo comitati e gruppi di studio e al massimo di propaganda - v. ad es. la “via al partito” indicata dal documento della redazione di Torino di Nuova Unità inviato al Convegno di Firenze del 14.03.’98, quella seguita dal Circolo Lenin di Firenze, ecc.).(2)

 

2. Sarebbe semplice ma non privo di significato indicare a molti di questi compagni che se con lo studio non hanno finora prodotto alcunché di significativo ai fini della ricostruzione del partito comunista, forse c’è qualcosa di sbagliato nel loro metodo di studio. Lo studio che ha come oggetto unicamente l’esperienza passata del movimento comunista (i classici del marxismo), ma si rifiuta di imparare dall’esperienza delle masse (teoria libresca) o il metodo di chi combina lo studio dei classici del marxismo con la partecipazione alle esperienze delle masse, ma non fa di questo la sua materia principale di studio e non si sforza di creare le condizioni per assumersi un ruolo da partito nel movimento delle masse (separazione di teoria e pratica), non hanno mai condotto a risultati positivi.

 

 

3. In terzo luogo tra:

- quelle che ritengono che il partito comunista conquisterà sicuramente il riconoscimento delle masse se avrà le caratteristiche adeguate ai compiti che la situazione oggettive pone a esso, ma lo conquisterà solo tramite una verifica che le masse faranno di esso nella pratica di una lotta relativamente lunga; quindi ritengono che l’essenziale per la costituzione del partito è avere una linea politica giusta ed essere capaci di portarla avanti,

- quelle che prima di costituire il partito vogliono “essere in tanti”, “avere il riconoscimento delle masse”, “avere l’adesione delle ’avanguardie delle masse”, ecc.

 

4. In quarto luogo tra:

- quelle che concepiscono il nuovo partito comunista come partito libero dal controllo della borghesia,

- quelle che concepiscono il nuovo partito comunista come un partito che viva e lavori principalmente grazie alle libertà politiche conquistate con la Resistenza (1943-1945) e mai ufficialmente abrogate e di fatto non ancora completamente  abrogate.

 

5. In quinto luogo tra:

- quelle che danno una valutazione principalmente positiva della costruzione del socialismo in URSS sotto la direzione di Stalin e dell’attività dell’Internazionale Comunista che avevano portato il movimento comunista ai grandi risultati che esso aveva raggiunto all’inizio degli anni Cinquanta (un campo socialista che andava dall’Europa Centrale al Pacifico e un’enorme influenza tra le masse popolari del resto del mondo, in particolare anche dei paesi imperialisti),

- quelle che hanno una valutazione principalmente negativa o ambigua della costruzione del socialismo in URSS sotto la direzione di Stalin e dell’attività dell’Internazionale Comunista.

 

6. In sesto luogo tra:

- quelle che combattono il revisionismo moderno (cosiddetto rispetto al revisionismo di Bernstein&Co. che fu la deviazione – la linea nera – che si manifestò nella II Internazionale di fronte all’avanzare della prima ondata della rivoluzione proletaria) come deviazione che si è manifestata nel movimento comunista di fronte ai nuovi compiti posti dalla forza da esso raggiunta nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria e dalla fine della prima crisi generale del capitalismo; deviazione che nel 1956 ha preso la direzione del PCUS e di molti altri partiti e nel 1976 anche del PCC e che nella storia dei singoli paesi socialisti distinguono nettamente il periodo della costruzione del socialismo dal periodo della erosione e corruzione dei germi di comunismo,

- quelle che nella storia dei singoli paesi socialisti non distinguono nettamente il periodo della costruzione del socialismo dal periodo in cui si è sviluppato il tentativo di restaurazione graduale e pacifica del capitalismo, che nella storia del movimento comunista non distinguono il periodo di avanzamento fino alla creazione del campo socialista dal successivo periodo di regressione (cui segue la rinascita in corso in questi anni nell’ambito della seconda crisi generale del capitalismo) e che non combattono il revisionismo moderno come linea che ha preso la direzione nel PCUS dal 1956 e ha portato alla rovina gran parte del campo socialista e alla dissoluzione una parte dei partiti comunisti costituiti dall’Internazionale Comunista.

Queste sei discriminanti sono abbastanza nette. Le FSRS sono abbastanza nettamente schierate, per ognuna di queste discriminanti, o sul primo fronte o sul secondo.

 

Vi sono inoltre questioni importanti, su cui le posizioni delle singole FSRS non sono chiare. Esse sono:

1. la definizione delle condizioni da creare (a cui quindi deve essere finalizzato tutto il lavoro corrente) perché il nuovo partito comunista possa essere costituito,

2. le caratteristiche del futuro partito comunista,

3. il bilancio del movimento comunista in quanto concezione del mondo e in quanto metodo di azione e di pensiero (marxismo-leninismo o marxismo-leninismo-maoismo?),

4. il bilancio della storia del primo partito comunista italiano.

I rapporti tra le FSRS devono mirare a creare le condizioni per la costituzione del nuovo partito comunista italiano. Bisogna tener conto delle rispettive posizioni nelle sei discriminanti, lavorare alla risoluzione dei quattro problemi indicati e puntare, in ogni campo, sulla trasformazione dell’attuale situazione tramite l’esperienza e il bilancio dell’esperienza. Strategicamente però le risorse principali per la ricostruzione del partito non sono in nessuna delle singole attuali FSRS; esse sono nella classe operaia, nel proletariato e nelle masse popolari. Quindi, nessuna delle attuali FSRS è indispensa bile alla ricostruzione ed è sbagliato attribuire a una, ad alcune o a ognuna di esse una sorta di diritto di veto nella costituzione del nuovo partito, attribuzione implicita nella tesi che il nuovo partito si costruisce unendo le attuali FSRS.

È questo che conferisce a chi lotta per la ricostruzione del partito comunista secondo una linea giusta la capacità di avere l’iniziativa in mano e la sicurezza del risultato del proprio lavoro.

 

 

 

 

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