Una caricatura del marxismo

Rapporti Sociali n. 9/10, settembre 1991  (versione Open Office / versione MSWord )

 

Nei mesi scorsi, a fronte della guerra scatenata dai gruppi imperialisti USA nel Golfo, alcuni compagni hanno scritto che Bush ha scatenato l'aggressione nel Golfo per svuotare i magazzini pieni di armi, ravvivare gli ordinativi alle fabbriche d'armi e uscire, con questi e con gli ordinativi per la ricostruzione, dalla recessione economica.

Sembra una tesi molto critica contro gli imperialisti: non li accusa di sterminare popoli per accumulare soldi?

Sembra una tesi molto materialista, molto marxista: non sostiene che l'economia determina la politica tanto chiaramente che più chiaro non sì può?

Ma noi diciamo:

- è una tesi molto soggettivista: dice che il movimento politico della società è deciso dal capo di governo così come maneggia la situazione un lustrascarpe astuto che manda in giro i suoi cani a sporcare le scarpe dei passanti per procurarsi clienti;

- è una tesi che paralizza le forze rivoluzionarie: nasconde ad esse l'insieme dei passaggi e delle mediazioni che in realtà compongono e determinano il movimento politico della società nei quali le forze rivoluzionarie trovano i punti di appoggio, gli appigli per rafforzare se stesse e indebolire le forze della controrivoluzione;

- è una tesi che denigra il marxismo e allontana da esso: la guerra del Golfo, come in generale ogni guerra, favorisce gli affari di alcuni capitalisti e danneggia gli affari di altri capitalisti (basta pensare alle imprese turistiche): se il marxismo implicasse tesi come quell'assurdità soprarichiamata, così contrastanti con l'esperienza, non si potrebbe che lasciar perdere il marxismo.

In sostanza quella tesi (“critica”, “rivoluzionaria”, ecc.) è una caricatura del marxismo e del materialismo storico/dialettico. Questi non fa derivare la politica dall'economia come l'impronta deriva dal piede. Esso ne mostra la derivazione scoprendo e riproducendo nella mente i passaggi intermedi (le mediazioni) attraverso cui la struttura economica della società divide la popolazione in classi dalle quali derivano i gruppi che si scontrano nella lotta politica, attraverso cui dal movimento economico il movimento politico della società assume le sue forme determinate e specifiche. Se dite che secondo la fisiologia vegetale i fiori che in primavera ornano i ciliegi sono terra, in realtà denigrate la teoria che ha spiegato come l'humus attraverso le radici, l'albero, la sintesi clorofilliana, ecc. sbocci nella magnificenza del ciliegio fiorito a primavera.

In realtà quella tesi costituisce un chiaro esempio di cosa è la cultura borghese di sinistra: denuncia, lamento, invettiva che confonde le carte in tavola e contrabbanda una paralizzante concezione della società.

Ma noi comunisti per che cosa esistiamo: per denunciare lo stato attuale delle cose o per trasformarlo?