Presentazione

Rapporti Sociali n. 5/6,  gennaio 1990 (versione Open Office / versione MSWord )

 

Dedichiamo questo numero doppio di Rapporti Sociali agli avvenimenti correnti. Il crollo del revisionismo moderno nei paesi dell’Europa Orientale e in Unione Sovietica mette all’ordine del giorno in questi paesi uno scontro aperto tra le classi fondamentali della società. Il piano di trasformazione graduale di questi paesi in paesi capitalisti perseguito dai revisionisti moderni per quasi quarant’anni è fallito. È iniziato uno scontro che coinvolgerà inevitabilmente il resto del mondo. Già le iene imperialiste, di cui Bush e Kohl sono solo i portavoce, sono in agitazione: ognuno teme che il suo concorrente si prenda la parte migliore del bottino e tutti temono di aver “fatto i conti senza l’oste”.

A ciò corrisponde il declino dei revisionisti moderni in quei paesi imperialisti dell’Europa Occidentale in cui hanno un ruolo rilevante nell’assetto politico, esemplificato dalla mossa del gruppo dirigente del PCI in cerca di un nuovo ruolo sociale e di nuovi sponsors.

Ambedue i fenomeni hanno subito l’effetto catalizzatore della crisi economica dei paesi imperialisti iniziata negli anni ’70. Essa ha tolto nei paesi imperialisti il terreno su cui i revisionisti moderni svolgevano il loro ruolo e quindi ha dato il via al loro scivolamento verso la liquidazione; ha gettato nel marasma i paesi del Terzo Mondo e ha costretto milioni di lavoratori ad emigrare da essi; da ultimo ha fatto precipitare la crisi politica in Unione Sovietica e nei paesi socialisti dell’Europa Orientale. Un gruppo di scritti di questo numero è dedicato a questo argomento.

Gli altri sono dedicati al programma dei comunisti, ossia all’analisi del movimento di trasformazione in corso, per comprenderne le tendenze e gli esiti possibili: perché solo ciò che esiste già come tendenza può diventare forza motrice della trasformazione, solo ciò che esiste nella realtà di oggi come possibile può venire domani all’esistenza, solo ciò che esiste come germe può diventare albero. La proposta di inchiesta sulle modificazione intervenute nel processo di produzione e riproduzione delle condizioni materiali dell’esistenza vuole potenziare gli strumenti di comprensione e mobilitare a questo fine i nostri lettori. È infatti un aspetto costitutivo del movimento rivoluzionario analizzare il movimento in corso ed elaborarne le componenti ai fini della propria azione cui gli avvenimenti del giorno aprono spazi e prospettive immensi. Il periodo di oppressione pacifica seguito, nei paesi imperialisti, alla 2° Guerra Mondiale è veramente finito. Dopo quello dell’inversione della tendenza economica nei paesi imperialisti negli anni ‘70, con la crisi politica dei paesi socialisti abbiamo fatto un altro salto verso un’epoca di scontro aperto. Non siamo noi a determinare il movimento delle cose e quindi neanche gli avvenimenti di questi giorni: perciò il problema non è il peggio o il meglio. Il problema che ci riguarda è far prevalere all’interno degli avvenimenti che si determinano, gli interessi del proletariato che sono l’obiettivo dell’azione dei comunisti.

 

La redazione

 

Milano, 4 dicembre 1989

 

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