Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale
Comitato Centrale
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25-26 maggio 2024
Saluto di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI, alla Festa della Riscossa Popolare promossa dalla Federazione Emilia Romagna del P.CARC
Cari compagni,
a nome del (nuovo)Partito Comunista Italiano ringrazio Marco Pappalardo della segreteria federale del P. CARC che per conto della Commissione Festa federale della Riscossa Popolare Emilia Romagna ha invitato il (n)PCI a portare il proprio saluto alle iniziative della Festa, ospitata dal Parco del Mirabello e dal circolo ARCI Fenulli di Reggio Emilia. Partecipare a iniziative come questa per il (n)PCI è importante. Il P.CARC è nostro partito fratello perché, oltre a sostenere al meglio delle sue capacità come altri organismi comunisti e progressisti la resistenza spontanea delle masse popolari agli attacchi della borghesia e del clero, condivide con noi l’obiettivo di creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare, una tappa della rivoluzione socialista che il (n)PCI promuove e che sfocerà nell’instaurazione del socialismo nel nostro paese.
Il futuro dipende principalmente dall’azione di noi comunisti e delle masse popolari organizzate con i comunisti alla loro testa. Ci sono tutte le condizioni oggettive per fare un deciso passo avanti nella rivoluzione socialista e rompere la spirale distruttiva di miseria, guerra e devastazione ambientale in cui la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti e UE affonda il mondo. Questo è il “meglio” che la borghesia imperialista è riuscita e riesce a fare da quando ha ripreso in mano la direzione del corso delle cose nel mondo, a causa del declino in Europa e nell’America del Nord del movimento comunista cosciente e organizzato e del conseguente esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976).
Spinta dagli effetti della seconda crisi generale del capitalismo e dalla resistenza spontanea delle masse popolari e per evitare che quest’ultima si trasformi in lotta per il socialismo, nei paesi imperialisti la classe dominante ricorre sempre più apertamente, da un lato, all’intossicazione delle menti e dei cuori (terrorismo mediatico, travisamento della realtà, ecc.) e ad altre iniziative utili a distogliere le masse popolari dalla lotta di classe. Dall’altro lato, ricorre alla repressione su larga scala: sospensioni dall’attività scolastica e cariche contro gli studenti che si mobilitano in solidarietà con il popolo palestinese (l’esempio dei Giovani Palestinesi d’Italia nella vostra regione), censura (le proiezioni del film russo Il Testimone), aumento dei controlli di polizia e della militarizzazione dei territori, precettazioni, licenziamenti politici nelle aziende capitaliste e pubbliche, fogli di via (la crescente mobilitazione dei sindacalisti del SI Cobas e altri lavoratori combattivi che non piegano la testa), ecc.
Le masse popolari sono sempre più preoccupate per il corso delle cose e ripongono sempre meno fiducia nella classe dominante. Quanto più la classe dominante prosegue su questa strada, tanto più svela la propria natura e contribuisce a liberare dalle illusioni e dai pregiudizi “democratici” da essa stessa propagandati e imposti. Dobbiamo avvalerci di queste contraddizioni e rivoltarle contro il nemico.
La preoccupazione suscitata dal corso delle cose si combina con l’insofferenza e la ribellione alla direzione della borghesia che in tutti i paesi imperialisti si manifestano già largamente
1. nella crescente astensione dalle elezioni indette dalla borghesia,
2. nelle iniziative di solidarietà con il popolo palestinese contro il genocidio condotto dallo Stato sionista d’Israele (pensate alle tende organizzate dagli studenti universitari a Bologna a inizio maggio) e in iniziative di opposizione alla guerra ibrida che USA-NATO e loro associati conducono contro la Federazione Russa tramite il regime filonazista (banderista) di Kiev e contro le masse popolari dell’Ucraina e di altri paesi dell’Europa Orientale,
3. nelle molteplici lotte contro singole misure imposte dalla borghesia e dalle sue autorità politiche e contro singole manifestazioni della distruzione delle condizioni dell’esistenza umana sulla Terra che la sopravvivenza del capitalismo comporta.
Dobbiamo valorizzare questa ampia ma ancora frammentata mobilitazione delle masse popolari, mobilitandole e organizzandole a dare uno sbocco politico comune a ogni lotta: la costituzione del Governo di Blocco Popolare composto da esponenti di fiducia delle organizzazioni operaie e popolari che nel paese si mobilitano e si coordinano per far fronte agli effetti della seconda crisi generale del capitalismo. Un simile governo riaprirà le aziende che gli speculatori (fondi d’investimento e una variegata schiera di “capitani coraggiosi”) vogliono smembrare, chiudere o delocalizzare e sosterrà la gestione di esse da parte degli operai organizzatisi per difenderle; epurerà i sionisti dalla Pubblica Amministrazione (scuole e università, ospedali, televisioni, Forze Armate e Forze dell’Ordine, ecc.) che operano nel nostro paese per garantire allo Stato sionista di Israele accordi commerciali a doppio uso civile-militare (pensate alla collaborazione degli atenei di Ferrara e di Modena-Reggio Emilia in settori oggi sempre più strategici quali l’ingegneria, la chimica, la robotica e le telecomunicazioni, dell’Alma Mater di Bologna con il Technion di Tel Aviv) e sostegno politico e mediatico; attuerà piccole e grandi opere che servono a rimettere in sesto il paese e a prevenire disastri climatici e idrogeologici annunciati - come l’alluvione in Romagna del maggio 2023 - utilizzando il denaro che oggi il governo Meloni, in continuità con i precedenti governi delle Larghe Intese, spende invece per finanziare la corsa al riarmo, per sostenere i regimi di Tel Aviv e di Kiev, per inviare la Marina Militare a pattugliare il Mar Rosso contro la resistenza yemenita, per finanziare i tagliagole jihadisti che comandano a Tripoli, per costruire i centri di detenzione e rimpatrio per i migranti in Albania e così via.
La costituzione del Governo di Blocco Popolare spezzerà la prostituzione del nostro paese agli ordini di USA-NATO, dei sionisti e dell’Unione Europea: questo deve essere (dobbiamo far sì che lo diventi sempre più coscientemente) l’obiettivo comune di tutte le lotte delle masse popolari in corso nel paese.
Fare di ogni mobilitazione e di ogni lotta le componenti di un movimento generale per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza che agisce al servizio delle masse popolari organizzate!
Il (nuovo)Partito comunista italiano spinge tutte le organizzazioni operaie e popolari e i loro esponenti d’avanguardia ad incamminarsi su questa strada.
Vincere è possibile! Il futuro del paese e del mondo lo decideranno le masse popolari organizzate!
Esso dipende dall’attività di mobilitazione, orientamento e organizzazione dei comunisti: arruolatevi!
Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI