Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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18 febbraio 2023

VI congresso nazionale del P.CARC alla sezione di Abbadia San Salvatore del P.CARC


Cari compagni,

a nome del Comitato Centrale del (nuovo)Partito comunista italiano ringrazio i compagni che ci hanno invitato a prendere la parola. Ne approfitto anzitutto per rendere pubblicamente omaggio alla memoria del compagno Luciano Pacini, che con la compagna Claudia fu di fatto tra i primi promotori della Carovana del (n)PCI. Egli con la sua generosità e il suo slancio ha contribuito a farci capire l’importanza di fare un giusto bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria, partendo da come si era svolta nel nostro paese. In particolare a comprendere una questione importantissima a proposito del partito comunista.

Perché le masse proletarie formate in una società divisa in classi come la società borghese facciano la rivoluzione socialista è necessario che una parte di esse, gli individui più avanzati, si costituiscano in partito comunista. Senza partito comunista è impossibile instaurare il socialismo. Il socialismo è una fase storica nel corso della quale la massa della popolazione accede alle attività specificamente umane dalle quali le classi dominanti le hanno tenute alla larga. La parte più avanzata di esse apre la strada alla massa. Per questo si costituisce in partito comunista che nella fase socialista dirige tutte le attività sociali, economiche, politiche e le altre e via via introduce tutta la popolazione a praticarle, organizzarle e dirigerle. Così si elimina la divisione della società in classi. È la trasformazione decisiva che si attua nella fase socialista.

Orbene facendo il bilancio della prima ondata abbiamo capito che in un paese imperialista come l’Italia era necessario creare due partiti comunisti: due partiti comunisti fratelli. Uno clandestino su cui la borghesia non è in grado di porre le mani e un altro che si giova a fondo e ampiamente delle libertà e dei diritti che con la Resistenza le masse popolari avevano strappato alla borghesia. Questo partito agisce pubblicamente: su grande scala diffonde il messaggio del comunismo tra le masse popolari, le mobilita e organizza non solo a protestare e rivendicare ma a far avanzare la rivoluzione socialista e trasformare il mondo. L’altro, il partito clandestino, ha due compiti principali: 1. assicura la direzione strategica e tattica della rivoluzione socialista che trasforma il nostro paese, 2. garantisce la continuità dell’attività del partito comunista pubblico anche solo perché l’esistenza del partito clandestino frena la repressione. L’esistenza del partito comunista clandestino frena la borghesia che vuole reprimere il partito comunista pubblico e le masse popolari perché la repressione del partito comunista pubblico non blocca la rivoluzione socialista, ma spinge i comunisti a rafforzare il partito comunista clandestino. L’arresto di Gramsci e la sua condanna a morte lenta da parte dei fascisti hanno avuto invece un ruolo determinante nel permettere che i revisionisti moderni, la destra del partito, prendessero la testa del primo PCI e passo dopo passo lo distogliessero dal proseguire la sua opera, dal proseguire fino all’instaurazione del socialismo il cammino che era sfociato nella vittoria della Resistenza.

Compagni, oggi siamo in una fase importante per il futuro del nostro paese e il suo contributo al futuro dell’umanità. Crescono la resistenza e l’insofferenza delle masse popolari a fronte della decadenza, della reazione intellettuale e morale e della distruzione imposte in ogni campo dalla borghesia e dal suo clero e alla minaccia di guerra e di estinzione che la borghesia fa gravare sull’umanità. I mille episodi di mobilitazione e di protesta, perfino l’astensione dalle elezioni indette e gestite dalle autorità della Repubblica Pontificia, mostrano questa crescita. Dall’altra vi è la debolezza del movimento comunista cosciente e organizzato, la debolezza del legame tra le masse popolari e gli organismi comunisti, la scarsità delle nostre forze. Voi proprio qui nell’Amiata avete avuto nel passato, negli anni immediatamente successivi alla vittoria della Resistenza, una grande dimostrazione della forza che questo legame può raggiungere, della nuova vita che suscita tra le ampie masse popolari, in una gran numero di individui. Possiamo e dobbiamo portare le ampie masse a superare la demoralizzazione e la sfiducia prodotte dalla grande sconfitta causata dalla direzione dei revisionisti moderni: da Togliatti a Berlinguer a Occhetto nel nostro paese, da Kruscev a Breznev a Gorbaciov nell’Unione Sovietica di Lenin e di Stalin, il primo paese socialista del mondo. Possiamo e dobbiamo portare le ampie masse a superare l’abbrutimento delle menti e dei cuori e la perversione delle idee e dei sentimenti che la borghesia alimenta: non può fare altro per prolungare la vita del suo sistema sociale con il catastrofico corso delle cose che esso comporta.

Mettere fine a demoralizzazione e sfiducia delle ampie masse dipende da ognuno di noi, da ognuno di voi. Ognuno di voi deve chiedersi cosa fa lui per porvi fine, cosa può fare: se diventa o no un’avanguardia. Il nuovo Partito comunista italiano chiama ognuno di voi a praticare la riforma intellettuale e morale che promuove, che Mao Tse-tung, il fondatore della Repubblica Popolare Cinese, ci ha insegnato essere indispensabile che i comunisti facciano. Mao ha fatto il bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria e ne ha tratto gli insegnamenti che anche noi comunisti italiani usiamo e applichiamo alle condizioni concrete del nostro paese.

Compagni,

il nuovo Partito comunista italiano è in grado di aiutare ognuno di voi che decide di mobilitarsi, di arruolarsi per promuovere la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato. È in grado di dare molto a ognuno di voi, ma chiede molto a ognuno di voi.

Avanti compagni! Abbiate fiducia in voi stessi e nella rivoluzione socialista che continua nel mondo, in molti paesi, in particolare nei primi paesi socialisti e nei paesi che si ribellano alle imposizione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti e dell’Unione Europea! La storia non è finita. Una nuova ondata della rivoluzione proletaria avanza nel mondo. Sta a noi, a ognuno di voi fare la sua parte. La borghesia e il clero non hanno futuro, non sono in grado di promuovere alcun futuro di progresso per l’umanità. Il futuro è nelle mani di ognuno di noi e di ognuno di voi. La situazione è eccellente: noi comunisti possiamo vincere e vinceremo!

il compagno Ulisse, segretario generale del Comitato Centrale del (nuovo)PCI